domenica 11 ottobre 2009

13 INFERNO TROPICALE

Gdraddict: "Inferno tropicale"
La donna mi fissa un attimo in silenzio, poi mi avverte: “Pensaci bene. Ti ricordo che hai già usato tre volte l’artefatto, non pensare di poterlo fare di nuovo impunemente.”
Colgo l’occasione: “Non mi interessa usarlo ancora, riprenditelo…”
Ma mentre pronuncio le ultime parole, mi ritrovo sveglia, seduta sul letto. Accidenti!
Mi vesto continuando a pensare al sogno e a come liberarmi dall’oggetto. I tre giorni che mancano alla partenza per la misteriosa isola tropicale scorrono monotoni. Ironia della sorte, il membro della Cabala destinato ad accompagnarci è proprio il tizio dai capelli grigi, che si chiama Naj’ihm. L’antipatia è reciproca, ma la navigazione procede senza inconvenienti e tra 3 giorni verremo recuperati nello stesso posto dove sbarchiamo. Sabbia, intrico di alberi, versi di uccelli e animali ovunque. Decidiamo di cercare un ruscello, immaginando che l’esule si sia stabilito vicino ad una fonte d’acqua. Trovatolo, ci addentriamo nella giungla seguendolo. Per capire dove ci troviamo, Naj’ihm si arrampica con innaturale agilità su di un alto albero, provocando la reazione di GP che per non essere da meno tenta la stessa cosa usando la levitazione, con l’unico risultato di restare incastrato tra le liane. Naj’ihm dice di aver intravisto una figura umanoide attraversare una radura: forse non siamo soli, potrebbero esserci degli emissari di Shar. I nostri discorsi vengono bruscamente interrotti da tre dinosauri di media taglia che ci attaccano. Ci impegnano un po’, ma alla fine abbiamo la meglio. Almeno uno dei miei dardi è andato a segno! I tre stavano banchettando poco più in là con la carcassa di un dinosauro molto più grosso. Difficile che lo abbiano ucciso loro: esaminando il cadavere, Naj’ihm trova uno shuriken. Cavolo, non siamo soli! Ripercorriamo a ritroso le tracce del bestione, risaliamo una collina mentre il tempo peggiora e comincia a piovere. Arriviamo all’entrata di una grotta, al cui ingresso c’è una pietra a forma di piccolo altare che è stata divelta e rovesciata, con un simbolo di Ilmater sfregiato. Mi sa che sono arrivati prima gli altri. La pioggia è incessante e prima di ripararci nella grotta uso le mie percezioni sull’altare e il simbolo… tre figure completamente ammantate di nero che si muovono leggere e sinuose devastano l’altare e scendono nella grotta. Provengono dalla parte opposta rispetto alla nostra e lasciano vedere solo i loro occhi.
Ecco, lo sapevo! Mai una volta che le cose vadano per il verso giusto!
Nella grotta troviamo solo le ossa del cadavere dell’eremita e pochi arredi sfasciati, da cui recuperiamo una pagina di diario del vecchio. Spiega che il monaco si è auto-esiliato sull’isola per aver rivelato a uno straniero (poi rivelatosi male intenzionato), per puro sfoggio di erudizione, la storia del portale, parola di apertura compresa. Quindi è scappato qui all’insaputa di tutti per mettere in salvo le costole del santo. Mentre ci rifocilliamo, Drevlin manda Edwige in esplorazione: l’accampamento dei monaci oscuri non è molto lontano, però il pappagallo viene scoperto, così anche loro sanno della nostra presenza. Non possiamo lasciarli scappare con la reliquia, dobbiamo raggiungerli nottetempo.
Naj’ihm ci fa da guida e ci inoltriamo in quella che purtroppo si rivela una palude insidiosa. Avanziamo con difficoltà cercando di non affondare nella melma, quando sbuca un granchio colossale che attacca i primi due della fila. Naj’ihm tenta di difendersi, spalleggiato da GP, ma cade quasi subito. Con Drevlin, aggiro la zona di scontro per raggiungerlo, e Lee cerca di aiutare il genasi. Mentre allontaniamo il corpo del cabalista, il mostro assesta un improvviso fendente con le sue chele enormi… io e Drevlin fissiamo la scena con orrore, impotenti. GP si ripara con l’artiglio, ma non serve: la sua testa viene mozzata di netto e rotola sul terreno. Il rumore secco delle ossa che si spezzano mi strozza in gola l’urlo di avvertimento. Il granchione sta trascinando via il corpo del genasi, ma prima che Drevlin possa intervenire, di colpo, schifato, molla la presa… il corpo decapitato comincia a muoversi in maniera scoordinata… la maledizione dell’artiglio! Non riesco a staccare gli occhi da quella scena raccapricciante, con il non morto che a tentoni recupera la sua testa e il mostro che attacca Lee. Lascio il corpo ormai senza vita di Naj’ihm e con Drevlin cerco di aiutare il monaco con la magia, ma la bestia riesce ad afferrarlo. No, no, no, no... Il mago ricorre alla sua bacchetta e con un paio di fulmini finalmente il granchio crolla al suolo, liberando il monaco.
Lo aiuto a curarsi, mentre Drevlin prende il controllo dello zombie di GP tramite l’anello.
Scende un silenzio pesantissimo. La vista del corpo rianimato del genasi è intollerabile, è la certezza che quanto è successo non è un terribile incubo. E ancora peggio è la smorfia inespressiva del suo viso... lui che aveva sempre quel sorrisetto irridente, che canticchiava in continuazione… E adesso chi lo dice a Fiann?
Portandoci dietro i due cadaveri torniamo alla grotta, ma non è facile ritrovare un passaggio sicuro. Una volta lì, diamo sepoltura dignitosa ai caduti, deanimando il corpo di GP con l’acqua santa. La mia acqua santa... Siamo sfiniti, scossi. Dobbiamo riposare, se possiamo… Non riesco a togliermi dalla testa le immagini della notte. Sono morti. - “Lo vedi? Ti sarebbe bastato ricorrere al mio aiuto e quelli che consideri i tuoi amici sarebbero ancora vivi… loro che ti disprezzano… Non hai ancora capito di chi ti devi veramente fidare? ”
Ci godi a farmi sentire in colpa, vero?... Non avrei fatto in tempo, li ha uccisi al primo assalto…
In tarda mattinata decidiamo di provare comunque a raggiungere il monaci oscuri. Oltrepassiamo il loro campo ma quando arriviamo alla spiaggia, ormai la loro nave è già al largo. Hanno però lasciato indietro un volontario che si deve occupare di noi. Ci schernisce, ci chiede dove sono i nostri compagni. Questa notte avranno sentito le nostre urla...
- “Aiutalo, è uno di noi!”
Mi lancio un colpo accurato e prendo la mira mentre quello carica.
- “Non ti permetterò di fargli del male. Se ci provi, ne pagherai le conseguenze”
Rilascio la sicura della balestra, ma il mio braccio si alza di scatto contro la mia volontà e una scossa mi attraversa il corpo. Il dolore mi fa cadere carponi sulla sabbia.
- “ora basta! Vuoi sapere cosa accadrà se non collabori?”
Vedo immagini molto dettagliate di casa mia, dei miei e di Yerodin… Che bastarda!
- “Sì. Comincerò proprio da lui. Morirà, ma lentamente, tra atroci sofferenze che dureranno per molto tempo, e nessuno saprà curarlo. Morirà per colpa tua, senza nemmeno sapere perché… eppure ti basta così poco per evitarlo. Il mio adepto non deve parlare. Piuttosto uccidilo, sarà felice di sacrificare la sua vita per me.”
Quando riprendo il controllo, Drevlin e Lee hanno già legato il nemico, ormai inerme. Vorrebbero delle spiegazioni, ma io penso a Yerodin… però se cedo ora, lei continuerà a tenermi in scacco, sempre con la stessa minaccia. E otterrà cose sempre più orribili… Cercando di ricacciare indietro le lacrime, dico tutto agli altri, compreso che il fermaglio ha preso il controllo del mio corpo e che dovranno guardarsi da me. Ma Yerodin… devono aiutarmi, avvisarlo, metterlo in salvo!
I colori suggestivi del tramonto sul mare sono uno spettacolo meraviglioso e stridente.
Come ho potuto! Per una leggerezza, sto mettendo a rischio la vita di mio fratello, della mia famiglia…

9 commenti:

jamila ha detto...

Povero Grande Puffo! Sigh!

jamila ha detto...

Ecco, questa sera non mi tiene i caratteri diversi delle visioni... mah!

Tenar ha detto...

Povero grande Puffo davvero. Giuro che il granchio doveva essere solo un modo per vivacizzare l'avventura. Non pensavo di fare 4 volte 20 nel primo attacco...

malik ha detto...

ahimé, sono sempre i migliori che se ne vanno...
secondo me ti sei dimenticata una delle scene più esileranti della spedizione sull'isola tropicale (che si è rivelata essere una trappola mortale!). subito prima dell'attacco del granchio, quando Drevlin stava tentando di rimuovere il fango dai suoi vestiti con un incantesimo (in mezzo ad una palude, ndr), e GP si è girato intimandogli di smetterla di fare casino e assestandogli uno sossone che ha rischiato di fargli perdere l'incantesimo. grande GP!
sfortunatamente poco più avanti ara in agguato l'infido crostaceo...

Cik ha detto...

Devo ammettere che mi manca impersonare GP, ma in fondo mi fa piacere abbia lasciato un così buon ricordo yuk yuk!

jamila ha detto...

@Malik: il povero Naj'ihm è durato veramente poco! E Drevlin non si smentisce mai.

...4 20 di fila... spudorata!

Libertè ha detto...

No...ma è durato poco!!

Ale ha detto...

Quattro 20 di fila è da dado truccato!

jamila ha detto...

2 dadi, e non ci sono parsi truccati... forse però dovremmo verificare meglio!