martedì 8 dicembre 2009

25 E LUCE FU - parte 1^

Gdraddict: "E luce fu" parte 1^
Vengo svegliata dalla luce che filtra dalle persiane. Malik è accucciato in fondo al letto e mi osserva guardingo. Mi stiracchio, mi sento ancora un po’ sbalestrata. Ricordo nitidamente il sogno della notte, il conforto di quella voce. Non è da tutti ricevere gli auguri direttamente da una divinità… Il mio umore però non è migliorato di molto. Se non ci fosse stato Malik… Già, Malik. Mi volto per prenderlo, ma sono bloccata dal suo gesto istintivo di sottrarsi e dalla tensione che sento provenire da lui. Micio, che c’è… Forse sono stata un po’ brusca. Mi avvicino a lui con delicatezza, lo accarezzo piano e lo invito a saltarmi in braccio. Lui si butta a capofitto in una profusione di fusa. Ma sì, coccole extra… Avevi paura che fossi arrabbiata con te? Perché, perché non sei un semplice gatto? Mi hai salvata, e mi sei sempre stato vicino. Questo mi basta. Per il resto avrai i tuoi motivi, io non dubito di te.
Scendo per fare colazione. Gli altri si stanno sistemando al tavolo salutandosi e chiacchierando.
Mentre mangiamo, Ulrik porta subito il discorso sulla coda di Lorcan, chiedendo spiegazioni. Ecco, ora il bardo scoprirà la storia dei brindisi e mi ucciderà. Il cavaliere rincara la dose, invitando il mago a chiedere scusa per aver spifferato DAVANTI A TUTTI le questioni personali dell’altro, mentre io continuo a mangiare in silenzio voltata dall’altra parte. Sì, mi ucciderà; e su di te, cavaliere, mi sono sbagliata: sei veramente rigido e non hai ancora capito che non devi prendere Drevlin di punta... Il mago espone le sue ragioni, spiega che della coda non gliene frega nulla, che molti maghi ad Halruaa pagherebbero per averne una e che quindi non serviva nasconderla, ma che il comportamento del bardo ha lasciato a desiderare in diverse occasioni, e immancabilmente allude alla lettera di credito. Si lamenta anche del fatto che in quelle circostanze né il cavaliere né il monaco si siano preoccupati di “catechizzare” a dovere il ladro, mentre ora stanno facendo la predica a lui. Lorcan si difende dicendo che quando è successo il fattaccio ci aveva appena conosciuti. Insomma… e quindi ora non lo faresti più? Di tempo per restituire la lettera però ne avresti avuto… La discussione prosegue su questi toni, poi Ulrik, che evidentemente ha avuto un colloquio privato con lui, perora la causa del bardo e vuole invitarlo ad accompagnarci a Sundabar. Lorcan ribadisce che sarebbe interessato a venire con noi perché sa che agiamo contro il culto di Shar, ma non si muoverà senza conoscere la nostra missione. Drevlin è titubante, però, dato che il bardo mi ha tirato fuori da quel fiume, acconsente a spiegargli la questione delle ossa e del portale, mettendo il veto su tutto il resto. L’altro si rabbuia di fronte alle reticenze del mago, allora io senza dare nell’occhio gli sussurro che riguarda lo scrigno che gli ho raccomandato di non toccare.
Anche Lee ha sognato questa notte: gli è stato detto che dobbiamo recarci dall’Artiere, a Sundabar, per fargli polverizzare le ossa del santo in modo che siano inutilizzabili; poi dovremmo recarci alla torre netherese, quella di cui ci ha parlato Meriad e che era scolpita nei bassorilievi al sacello, per liberare il monaco di Ilmater prigioniero nell’artefatto (la sfera) lì custodito.
Soddisfatta perché nessuno si sta preoccupando della questione Malik, me ne guardo bene dal profferire parola e finisco la colazione in assoluto silenzio. Quando Drevlin si alza per lasciare la sala comune lo seguo. Una volta soli nel cortiletto gli parlo: ho riflettuto su quanto successo nella notte e su tutte le volte che sono stata in difficoltà da quando sono con loro; non me la sento di accompagnarli a Sundabar, non sono in grado di aiutarli. Forse sarebbe meglio se mi fermassi in un posto sicuro, magari alla Cabala, per studiare e potenziare la mia magia. Loro non spenderebbero energie preziose a farmi da balia e io diventerei più forte. Lui mi squadra un attimo, poi mi risponde che non ha nessuna intenzione di farmi andare in giro sola, che alla Cabala non troverei comunque nessuno capace di aiutarmi a sviluppare i miei poteri e che di certo sono più al sicuro con loro che da qualsiasi altra parte. Come no! Sono solo quasi morta 2 volte e non sono mai uscita indenne da uno scontro… Sto per ribattere, ma il mago taglia corto dicendomi che ci penserà lui a istruirmi sulla magia e mi passa un braccialetto che ha preso dalla tasca. – “Mettilo, ti proteggerà e aumenterà la tua resistenza”. Con questo gesto chiude definitivamente il discorso. Lo ringrazio, prendo l’oggetto magico e mi volto per andarmene, ma lui mi ferma: - “Da quando sai che il tuo gatto ha le alucce?” Eccolo lì! “Da questa notte”. Lui non aggiunge altro. Chiedere anche se sto bene no, eh? Torno in camera mia e resto seduta sul letto a guardare il bracciale mentre Malik dormicchia. Non riesco a scrollarmi di dosso questo senso di inadeguatezza e… solitudine. Solitudine? Perché dovrei sentirmi sola, loro non si meritano un pensiero del genere. Forse Drevlin non ha capito, o forse ha capito benissimo ed è stato molto abile ad aggirare il problema. Meccanicamente preparo lo zaino e tutto il necessario per il viaggio. Nel frattempo gli altri si sono recati in paese, ognuno per faccende personali. Si preoccupano anche di restituire le armi del ramingo ai suoi familiari. Non siamo stati in grado di riportare il suo corpo, almeno i suoi effetti personali…
All’appuntamento per la partenza, Lorcan si presenta pimpante e con la coda in bella mostra. E bravo! So che è andato a parlare con Onde di Luna, di certo gli ha fatto bene. Ulrik lo osserva soddisfatto: approva questo suo nuovo atteggiamento deciso.

8 commenti:

malik ha detto...

purrr purrr purrr purrr purrr purrr purrr
(Malik è molto sollevato dal fatto che Jamila abbia preso così bene la sua "trasformazione" nella versione full optional. meno male!)

Mr. Mist ha detto...

Ciao Jamila,
certo che tra gatti con le ali, bardi con la coda e mezzi angelici (senza contare il genasi fu GP) il tuo gruppo è bell'eterogeneo, ci avrei visto bene anche il mio dhampir peccato che non posso tirarlo fuori da dove sta! :)
Stammi bene e alla prossima!

Anonimo ha detto...

Sì, un gruppo molto eterogeneo, infatti quando ci vedono generalmente si mettono a ridere...
Poi in realtà il bardo non è un bardo, si è presentato così la prima volta sparando una palla e tale è rimasto. (Del resto, "ladro" non veniva bene...)
E sì, il GP ci ha fatto divertire parecchio! Ma anche Lorcan avrà i suoi bei momenti di gloria.
ciao
Jamila

Ale ha detto...

ahah... è vero! è sempre imbarazzante presentare il ladro come ladro. da qui migliaia di appellativi e palle per girarci intorno: mercante, bardo, marinaio, vagabondo.... del resto alla domanda "che mestiere fai?" non si può rispondere "il ladro"!

Tenar ha detto...

Va detto che Lorcan una volta si è trovato a suonare, danti a un druido, e ha fatto pure una bella figura.
Quanto al gruppo, c'è stato un momento in cui sembravano un circo:
Drevlin tutto truzzo con il mantello verde smeraldo e il pappagallo
Jamila bella da fare impazzire col gattone maculato
Il giovane monaco cieco con il cagnetto da addestrare come cane guida
il "bardo" senza bestie, ma con la codona da serpente
Il ranger con il lupastro ringhioso.
Poi il master è intervenuto e ha sfoltito il baraccone...

Anonimo ha detto...

@Tenar: sì, il primo tentativo di sfoltimento è stato Jamila! Poi su altri bersagli hai avuto maggior successo (bisogna dire che alcuni si sono sfoltiti da soli...)
Jamila

malik ha detto...

gatto con le ali? quale gatto con le ali? lo sanno tutti che i gatti con le ali non esistono, come ho avuto modo di apprendere ieri sera!
miao

Nik ha detto...

Povero Drevlin, ha pure la responsabilità di portarli in giro per i reami a compiere delle missioni.

E comunque, chiamare Lorcan "LADRO" non è certo diffamazione.