mercoledì 30 dicembre 2009

28 SUNDABAR - parte 1^

Gdraddict: "L'ultimo raggio di sole" - prima parte -
Quando arriviamo in vista di Sundabar Drevlin fa sparire le cavalcature e procediamo a piedi. La città fa un certo effetto, è imponente, racchiusa da due cinta murarie circolari poste su due livelli differenti, e sembra accatastata su se stessa. Ha però un aspetto piuttosto cupo, accentuato da un groviglio di nuvoloni neri all’orizzonte e dalla luce opaca di questa giornata. Il vulcano incombe su tutto. L’ultima parte della strada corre in cresta, i due strapiombi laterali danno le vertigini. Già da lontano si vedono persone, per lo più uomini e nani, affaccendate a sistemare le breccia aperte nel muro esterno. Evidentemente gli assedianti sono riusciti a penetrare all’interno della città. Veniamo subito notati e il nostro arrivo desta molto interesse. Siamo sommersi di domande: da dove veniamo, se la strada è libera, cosa è successo al cavaliere. Credo non vedano stranieri da parecchio tempo. All’entrata della città alcune guardie armate ci danno il benvenuto e ci chiedono di depositare le armi. Il mago sta per consegnare un pugnale, ma loro ridendo dicono che quella non può certo essere considerata un’arma. Lee è disarmato, Lorcan lascia l’arco e lo stocco, io prendo la spada corta con aria interrogativa: sì, è un’arma. Ok, e lo stocco? Sì. Anche l’altro? Sì! E la balestrina? Certo!! Mi rassicurano, una ragazza come me qui non ha nulla da temere; dopo averci fatto giurare di non usare i poteri arcani contro l’interesse della città ci lasciano entrare. Varchiamo la porta di Sundabar che è ormai pomeriggio, il pomeriggio del 10 di Uktar. I segni delle incursioni nemiche sono ancora evidenti, ma uomini, nani, gnomi, si danno molto da fare per riportare la normalità. Tutti ci guardano incuriositi, non solo per il nostro aspetto. Pare proprio che siamo i primi a giungere qui da almeno 5 mesi a questa parte e visto che non sembriamo dei grandi combattenti su molti volti si accende la speranza che ormai le strade siano sicure e che presto arriveranno i rifornimenti tanto attesi. Dobbiamo calmare un po’ gli entusiasmi, ma la gente è cordiale e ci dà tutte le informazioni che ci servono. Sembra che la città sia divisa in “città sopra”, dove ci troviamo noi adesso, e “città sotto”, dove abitano prevalentemente i nani e per visitare la quale è necessario un permesso speciale. Alloggiamo alla locanda migliore che troviamo, “la Tromba”, con vista sull’esterno della cinta muraria. Le poche persone presenti nella sala comune sono del luogo. Affittate quattro camere singole, Drevlin e Lee si recano al tempio con la salma di Ulrik per chiedere ai Cavalieri d’Argento e ai chierici di Tyr se è possibile una resurrezione. Purtroppo non c’è nessun tempio di Selune. Il mago deve anche occuparsi di altre faccende legate al credito, così nel frattempo io e Lorcan ne approfittiamo per darci una ripulita.
Un bel bagno caldo, un vero lusso! Riesco a rilassarmi un po’, ma ogni volta che chiudo gli occhi le solite immagini tornano a tormentarmi. Poi Lorcan bussa alla porta dicendo che vuole scendere a bere qualcosa. Gli chiedo, per favore, di non ubriacarsi; lui risponde che dipende da quanto tempo ci metteranno gli altri a tornare… meglio se lo accompagno giù! Dopo qualche discussione optiamo per una (UNA!) birra mentre chiacchieriamo. Espongo il mio scetticismo sul fatto che vogliano resuscitare Ulrik e lui si risente parecchio. Ci conta molto, speriamo di non restare delusi. Quando finalmente ricompare Drevlin, il bardo gli chiede subito cosa hanno deciso al tempio. Pare che il cavaliere possa essere riportato in vita, ma la questione è complicata e va discussa dagli alti chierici. Il mago dice anche che il credito disponibile qui è limitato e dovremo tenerne conto per le nostre spese. In quella entra un messo e chiede proprio di Drevlin: il capocittà, Elm amico dei nani, ci ha invitati a cena. Mentre Drevlin va a lavarsi, io esco per comprare un vestito, dato che i miei sono rovinati e impresentabili. Lorcan mi accompagna, così diamo un’occhiata in giro su armi e armature che potrebbero interessarci. La gente è molto cortese, siamo i primi veri clienti da molto tempo. Quasi tutti si informano sulle condizioni della strada e se presto arriveranno i tanto sospirati rifornimenti: sono stufi di tirare avanti con i funghi coltivati dai nani, che sono ormai la loro principale (e quasi unica) fonte di sostentamento. Malik a questa notizia si dispera. Tranquillo, micio, ho ancora un po’ di carne secca. Non vedendo armi e armature di metallo e oggetti in pietra, ci spiegano che in questi due rami la produzione nanica è insuperabile ed è necessario quindi scendere a Città Sotto per procurarsela. Ci sono invece diversi negozi di abiti e stoffe, e Lorcan mi convince a prendere un vestito rosso scuro bordato di pelliccia. Comodo e caldo. La cosa strana è che vuole pagare lui… Commenta anche che ci vorrebbe un gioiellino per valorizzarlo. Non abbiamo il tempo adesso di preoccuparci di cose simili!
Rientriamo in taverna pochi minuti prima di Lee. Il monaco ha un libro in mano (chissà da quanto non leggeva…) ma non ci sono novità dal tempio. Drevlin lo informa che siamo attesi a cena dal capocittà e io intanto mi cambio. A metà scala mi accorgo che l’attenzione di buona parte dei presenti è catalizzata su di me. Non ci sono più abituata, la cosa mi mette un po’ a disagio. Arrivata dagli altri, il disagio aumenta esponenzialmente di fronte alle loro espressioni. Lee distoglie lo sguardo imbarazzato, Lorcan arrossisce leggermente e persino Drevlin per qualche attimo mi guarda con occhi poco innocenti. Ma che gli prende… Niente scollature, niente spacchi vertiginosi, niente stoffe che segnano troppo… un abito normalissimo e una ripulita! - “Visto come sta bene col vestito che le ho comprato?” Mi viene quasi il sospetto che il bardo voglia intraprendere una carriera come mio pappone! I commenti captati in sala non fanno che peggiorare la situazione, finché Drevlin si decide a discutere il da farsi. Spero cha la mia carnagione abbia mascherato la mia vergogna. A cena dovremo cercare di ottenere informazioni sull’Artiere, su come scendere a Città Sotto, sulla torre netherese; dicono che se parlassi io sarebbe meglio (e come mai?), anche perché i maghi non sono proprio ben visti da queste parti.
Dopo non molto arriva il solito messo che ci scorta a destinazione. Elm è un uomo alto, muscoloso, che indossa un’armatura metallica con la stessa disinvoltura con cui io indosso un mantellino leggero. Ha uno sguardo franco, la barba e i capelli castani portati un po’ lunghi. Ci accoglie cordialmente, accompagnato da una chierico orbo e sfregiato di Tyr (e qui c’è una certa invidia del monaco!), che Drevlin e Lee hanno già incontrato al tempio, e da una chierica di Helm. A completare la tavolata ci sono anche due nani e un paio di ufficiali. L’inizio della discussione non può che riguardare la situazione che abbiamo trovato lungo la strada e le condizioni del viaggio. Raccontiamo di Riccoburro, che conoscono piuttosto bene, degli ogre, dei tannaruk e dei Pony del cielo. Poi vogliono sapere perché siamo qui: perdo subito la parola, Lee spiega la nostra missione e chiede l’aiuto che ci serve. Non riescono a fare affidamento su di me, è inconscio ma è così! Intanto la cena procede a base di funghi cucinati nei più diversi modi e di birra, distillata anch’essa dai funghi. I bicchieri si alzano parecchie volte. Elm dice che l’Artiere si trova a Città Sotto ed è stato un validissimo aiuto contro l’invasione dei tannaruk. È ferito in maniera seria e non sono riusciti a curarlo, ora è impegnato a forgiare un’arma particolare per mantenere una promessa a un membro del gruppo di avventurieri uscito sconfitto da Alta Thorog (la torre netherese) e viste le sue condizioni non se la sentono di disturbarlo per futili motivi. I nostri motivi sono tutt’altro che futili: gli chiedano udienza dicendogli che ci manda San Anvraham. Ci viene garantito che se lui vorrà incontrarci verremo immediatamente scortati a Città Sotto. Poi Elm ci racconta quello che sa sulla torre e sui pericoli che potremmo incontrare, tra cui le bestie del caos e i peryton. Però è scettico: noi sembriamo decisamente meno attrezzati del gruppo che ha fallito. Gli faccio notare, senza convincerlo, che la forza fisica non è tutto. Lui sarebbe ben felice di liberarsi dello stregone che abita nella torre e che evoca esseri obbrobriosi che a volte attaccano la città, ma al momento non ha forze da impiegare in quest’impresa.
Abbandonati questi argomenti, la cena si conclude in un clima più conviviale. Stranamente nessuno si ubriaca. Lorcan è alticcio, ma ancora abbastanza in sé.
La notte di sonno in un letto pulito e confortevole è quasi meglio del bagno caldo. Ma io sono ancora ossessionata dal passato di Lorcan. Fatico a stargli vicino senza agitarmi. Chiudo gli occhi e rivivo mio malgrado alcuni attimi di quell’esperienza. Devo venirne fuori, mi sta logorando. Devo lasciarla andare. Non è mia! Però, lui… può continuare così? Non avrà sollievo nella vendetta. Ma che gli è rimasto d’altro… forse sapere che diventare quell’uomo capace di essere felice è stata una sua scelta, è dipeso da lui. E che quell’uomo c’è ancora, dentro di lui, anche se ha perduto una parte di sé. Forse è su questo che può ricostruire un minimo di equilibrio. Perché non merita di trascinarsi oltre in questo inferno, lo ha già fatto per troppo tempo.
Le fusa di Malik mi fanno riemergere dai miei pensieri.

5 commenti:

Alfa ha detto...

Felice anno nuovo, Jamila!

jamila ha detto...

In genere il 31 dicembre si è soliti fare i buoni propositi per l'anno nuovo. Io no, io faccio un elenco di quello che nell'anno ormai agli sgoccioli ho fatto, o mi è successo, di nuovo nella mia vita. Le cose che mi sono capitate per la prima volta.
Nell'elenco di oggi c'è anche questo blog. Alcuni di voi sanno che ero scettica in proposito, e invece ora sono contenta di questa esperienza. Inaspettatamente, questo spazio è diventato la mia piccola "valvola di sfogo", mi ha permesso di riscoprire il piacere di scrivere e di conoscere nuovi amici che hanno reso così piacevole intrattenersi su queste pagine e sulle loro. Per questo voglio ringraziare tutti voi che passate dalla Seconda Voce e augurarvi di cuore che il nuovo anno possa realizzare almeno qualcuno dei vostri sogni.
Auguri a tutti.

Nik ha detto...

Auguri!

Cik ha detto...

Auguri anche a te e a tutti!

jamila ha detto...

Devo ringraziare Malik per avermi regalato un nuovo d20. Ne sperimenteremo le potenzialità al più presto!