sabato 27 marzo 2010

37 LA FESTA DI ESVELE -parte 1^

Gdraddict: rapido post: la festa (1^parte)
Non riesco ad affrontare Drevlin senza sapere come stanno esattamente le cose. Devo prima parlare col capo, mi sento responsabile della situazione. Temporeggio, in attesa di vedere Zelman.
Due giorni prima della festa da Esvele arrivano gli inviti ufficiali. Lee viene escluso: insomma, lui sarebbe a disagio in una situazione simile, vogliono toglierlo dall’imbarazzo... Ma certo! Che gentili, non è che non vogliono monaci di Ilmater in un covo di shariti…
Il pomeriggio teniamo il solito consiglio di gabinetto per studiare un piano d’azione. Lee non è ancora arrivato, ma domani dovrebbe tornare tra noi. Mostro la pianta della casa agli altri, non è precisissima perché ormai è passato un po’ di tempo da quando ci sono entrata e in alcune zone non sono stata. L’idea sarebbe di permettere a Lorcan di sgattaiolare nelle stanze private mentre noi attiriamo l’attenzione. Non possiamo presentarci armati e palesemente protetti, ma studiamo il modo di prendere le nostre precauzioni. Così il giorno dopo, mentre Drevlin si occupa di comprare gli oggetti magici che potrebbero servirci, io cerco di raccogliere informazioni sui festini di Esvele. Basta andare alla locanda di Kelina e parlare con alcune sue amiche. Risultato: congrega di sfaccendati che ostentano i loro averi e di conseguenza i loro abbigliamenti improbabili, alcool, ore piccole, atmosfera disinibita che a volte sfocia in qualche ammucchiata e, soprattutto, pare che la cara signorina spacci un particolare tipo di droga, molto richiesto, e grazie al quale lega a sé parecchi giovani altolocati. Sembra inoltre che la fanciulla se la intenda coll’affabile cugino Thebaldol (che orrore!). La cosa preoccupante è che alcune delle ragazze con cui parlo faticano a dissimulare una certa invidia per il fatto che io sia stata invitata…
Verso sera ricompare il monaco e così prendiamo gli ultimi accordi per il giorno dopo. Lee resterà nascosto in giardino e interverrà solo in caso di necessità. Drevlin sembra più rilassato, è tutto preso dall’azione e questo lo distoglie da altri pensieri.
Il giorno successivo verso l’ora di cena una carrozza passa a prenderci e ci porta in villa. Tutti quanti beviamo la pozione per rendere illeggibili i nostri pensieri. Lorcan ha optato per il tipico abbigliamento nordico, che da queste parti fa parecchia scena e che gli consente di tenersi un’arma al fianco e il corpetto di cuoio senza destare sospetti. Io indosso il vestito che mi ha regalato lui e in una borsetta infilo un paio di pozioni di cura. Non posso proteggermi con l’“armatura” di Drev, sarebbe sconveniente. Malik è stato abilmente camuffato e il mago si presenta con una tunica blu e con il mantello netherese tinto di nuovo. Fortunatamente non ha mantenuto i colori originali, ma ha scelto un blu notte con dei draghetti dorati ricamati in rilievo. Ha contenuto la truzzaggine, tutto sommato fa la sua figura. Suo fratello si è prudentemente mantenuto su un abbigliamento piuttosto semplice.
Ci vuole circa mezz’ora per giungere alla villa. Già da lontano si vedono luci variopinte ed effetti magici di ogni tipo, il parco e la casa sono illuminati da parecchi incantesimi di “luci danzanti”. Un salone molto ampio, con una vetrata che dà sul giardino, è adibito a sala da ballo. Su un palco un mago fa suonare un’orchestra intera e lungo le pareti ci sono parecchi tavoli pieni di bevande e cibarie varie. Thebaldol ed Esvele escono a darci il benvenuto, con modi affettati e falsa cortesia. L’uomo ci dice di goderci la festa e che più tardi vorrebbe parlare in privato con me e Drevlin. Drev lascia Ed-Widge in spalla a suo fratello, che va a salutare i suoi amici, in modo da averlo sempre sotto controllo. L’accozzaglia di famigli che fa confusione nei giardini è incredibile! Entriamo per mangiare qualcosa, mentre Lorcan si guarda intorno con occhio clinico per capire da dove sia meglio tentare l’intrusione. Quasi subito vengo abbordata da un ragazzo in tunica iridescente, chiusa sul davanti da una serie di occhi di varie forme e dimensioni che in pochi secondi sono tutti intenti ad ammirarmi da ogni angolazione. Oh cielo, Drev è un principiante al confronto… Non si può guardare! Mi mantengo su toni gentili, sottraendomi con garbo ai suoi tentativi di fare la piovra, ma Drev non la prende altrettanto bene e si intromette. Dopo un paio di battute velenose lo prende per un braccio e lo dirotta verso il buffet con fare piuttosto intimidatorio. L’altro, offeso, gli rinfaccia che al nord ha dimenticato le buone maniere e dopo qualche altra parola sgarbata se ne va. Non avrei mai sospettato che tu fossi così geloso, mago… Richiamo Drevlin all’ordine, deve stare calmo ed evitare litigi. Non sono certo qui per farmi strusciare da questa marmaglia! Nel frattempo Lorcan è sparito in una delle serre tampinato da una ragazzina più giovane di me, in abiti decisamente troppo succinti e chiaramente intenzionata a saggiare la tempra degli uomini nordici. Auguri…

martedì 23 marzo 2010

36 DELUSIONI E CHIARIMENTI -parte 2^

Gdraddict: "Impiccarsi con il vino di liana"
La carrozza ci lascia davanti al portale per la torre, chiedo al bardo di entrare perché io devo chiarirmi col mago. Drevlin è piuttosto nervoso, a disagio. La prendo alla larga. La sua delusione per le parole di Zelman è palese, ci tiene così tanto a diventare Anziano? Mi risponde serio, con molto rammarico, che è il suo sogno sin da quando era bambino. Ha studiato, è diventato mago nonostante le sue abilità da stregone e la sua famiglia è così orgogliosa di lui... Appena finita l’Accademia è stato precettato da Zelman per le missioni all’estero, si è dedicato al suo lavoro anima e corpo, proprio per poter diventare uno dei dirigenti della sua nazione. E ora che finalmente è vicino a realizzare le sue aspirazioni, la persona da cui si aspettava maggior appoggio cerca di dissuaderlo. Con il suo aiuto superare analisi magiche e divinazioni non sarebbe stato un grosso problema, ma se lui non si muove è tutta un’altra faccenda. Gli faccio notare che magari si tratta solo di rimandare di qualche mese, perché c’è il rischio che gli shariti ci scoprano e forse da Anziano sarebbe complicato agire inosservato. Lui risponde che l’unico problema è entrare, perché dopo non potrebbero più sottoporlo a controlli senza un valido motivo, come sta accadendo ora con Harbaldol, e quindi godrebbe di assoluta libertà. È per questo che è arrabbiato con Zelman, non capisce perché si opponga.
È comprensibile, è davvero una delusione cocente. Allora è per sfogare la sua frustrazione che se l’è presa con me? Ci resta un po’ male, ma ammette che potrebbe essere. Non possiamo evitare oltre l’argomento. Mi sono accorta che mi sta evitando, perché? Lui è alle corde: si era “esposto”, e poi, non avendo saputo niente da me… con tutti i problemi che ha dovuto affrontare… Ha ragione, ma provi a mettersi nei miei panni: insomma, mi definisce un “essere corrotto” e due giorni dopo mi dice che mi ama! Anzi, che crede di amarmi… sono confusa! Ho ancora il dubbio che tu sia invaghito di un’immagine idealizzata di me che ti sei creato, e che non è reale. Se non è sicuro, dovrebbe essere lui il primo a chiarirsi le idee: in fondo sono l’unica ragazza che ha frequentato negli ultimi mesi… Resta per qualche attimo in silenzio, gli occhi rivolti a terra. Poi rialza lo sguardo: “Io sono sicuro…” La sua voce è poco più di un sussurro. Sembra voler aggiungere qualcosa, ma non trova il coraggio. Non sopporto che si tormenti tanto, al solito agisco d’impulso. –“Senti, con le parole siamo un disastro, tutti e due. Tu sei anche peggio di me! Forse dovremmo provare in un altro modo” Lui si stringe nelle spalle, aspettando che io continui. “Potresti lasciarti leggere…” Sul subito non capisce. Il mio cuore batte a mille, mi rendo conto che è una soluzione drastica, che potrei perderlo. Devo essere impazzita… ora realizzerà: scandagliato dalla magia dell’Ombra che lo terrà inerme nelle sue mani… potrà sopportarlo? Gli sto chiedendo un’enormità, lo so, ma se non riesce ad affrontarla, se non riesce ad accettare questa parte di me, è meglio lasciar perdere subito. Di fronte alla sua espressione interrogativa ribadisco: “Potresti permettermi di leggerti…” Pochissimi istanti, quelli che impiega a comprendere, che mi sembrano un’eternità.
–“Sì, va bene. Io mi fido. Solo, non puoi farlo qui. Andiamo in un posto protetto da occhi indiscreti.”
Le sue parole sono un sollievo, è come se mi fossi tolta un macigno dal petto e tornassi finalmente a respirare libera. Ovviamente ci rifugiamo nel suo enorme bagno. È un po’ impacciato: “Che devo fare?” –“Nulla, cercherò io. Tu concentrati su… insomma, pensa a…” Lui sorride: “Sì, ho capito!” Prendo la sua mano tra le mie e lascio che le mie percezioni scendano in profondità. Non oppone nessuna resistenza, è quasi una lettura dei pensieri.
D’accordo, mi ama, o comunque ne è ben convinto. Ed ecco immancabile la montagna di preoccupazione. Perché i suoi sentimenti per me contrastano con il suo senso del dovere nei confronti dello stato, della sua famiglia… Quasi un tradimento. Questo emerge con grande forza, anche se non ne capisco il motivo. Tutto si succede velocemente, è agitato e le emozioni si accavallano confondendosi. Non è facile catturarle. Si è reso conto di essere innamorato di me quando ha rischiato di morire sotto i colpi di Riccoburro (Il mio viso preoccupato, il riverbero della neve…), ma è un sentimento che è cresciuto lentamente, col tempo. Il perché non lo vedo con chiarezza. Forse era rassicurante avere il mio sostegno, sentirsi capito, sapere che sono andata oltre il mio passato difficoltoso … non lo so. Ha paura, molta paura, che possa succedermi qualcosa; e di non potermi garantire una vita tranquilla, al sicuro, ad Halarahh. È convinto di non avere speranze con me, di essere rifiutato. È curioso: ha sempre mostrato grande sicurezza di sé e decisione anche nei momenti critici, e in questo è così incerto, insicuro… è qualcosa che non riesce a gestire perché esce dai suoi schemi. Io sono la variabile impazzita che sta scombinando il suo mondo.
Vedermi attraverso i suoi occhi fa un certo effetto. Scopro cose di me che nemmeno immaginavo. È anche un po’ imbarazzante, ma non mi addentro per quei sentieri, non voglio “rubargli” niente che non sia necessario.
Gli lascio la mano e riemergo dalla concentrazione. Il groviglio delle sue emozioni mi rimbalza ancora tra i pensieri, mi ci vorrà un po’ per dipanarlo. Lui resta fermo di fronte a me, in silenzio. Si aspetta una risposta, si aspetta qualcosa. Ma per me è ancora tutto confuso, deve lasciarmi capire… - “Grazie”. Non so cos’altro aggiungere, mi limito ad abbracciarlo posando la testa sulla sua spalla. Riesco ancora a sentire quello che prova: è rassegnato a un sicuro rifiuto che ora non avrei il coraggio di dirgli in faccia…–“Non è così.” Mi stacco da lui, per guardarlo negli occhi. Hai a mala pena appoggiato una mano sulla mia schiena. Non sono di cristallo, non mi infrango se mi abbracci. E non sono nemmeno contagiosa, non verrai infettato dalla Trama d’Ombra se mi tieni vicino… La lastra di vetro è ancora lì, bella solida.
-“Cerca di capirmi. Io non me lo aspettavo, ho bisogno di pensare. Tu sei sotto pressione per un sacco di motivi, per me c’è la questione della mia famiglia, del mio passato, della missione… Stanno succedendo troppe cose tutte insieme. Ho bisogno davvero di un po’ di tempo per fare luce in tutto questo. Sto cercando di venirne a capo, di non sbagliare… Voi tre siete le prime persone che sento vicine e …” –“Sì, questo lo so.” –“Quindi puoi immaginare come ho dovuto vivere ad Halarahh, e perché mio fratello abbia dovuto proteggermi, forse anche troppo…” Fa un mezzo sorriso, velato d’amarezza: “E poi quando sei partita io ho preso il suo posto.” Eh? … Sì, credo che all’inizio fosse così. E a te stava bene. Ma ora come posso capire se ogni volta che siamo insieme dobbiamo affrontare un’emergenza nazionale? –“Il Drevlin che ho preferito è stato quello del pomeriggio di compere a Sundabar”. Questa volta il suo sorriso è autentico: “Sì, quella è stata una bella giornata davvero, libero da responsabilità...” E allora la prossima volta che Zelman ci concede 10 giorni di libertà pensi bene a come spenderli! “Hai ragione, su questo hai pienamente ragione.”
Mi riaccompagna, facciamo quasi tutta la strada senza parlare, fianco a fianco. Sulla soglia di casa mia ci salutiamo e lui torna alla torre.
Non riesco proprio a prendere sonno, sto ancora metabolizzando le emozioni e le parole del mago.
In particolare, non mi capacito del fatto che si senta in colpa perché è innamorato di me. Non può funzionare così… non porterebbe a niente di buono. Ma poi, perché… Ripenso all'ammissione tra gli Anziani. Forse durante le divinazioni potrebbero sapere della nostra missione, che per ora deve restare segreta, ma posticipando… Oh m***a! Salto in piedi. Il problema vero è che potrebbero scoprire di me e della mia magia. Più o meno una condanna a morte per me, e un sicuro rifiuto per lui! E qui non basta rimandare… Ma riuscirebbero a sapere anche queste cose? Mi precipito nella stanza di Yerodin che sicuramente sull’argomento è più informato di me. La mia irruzione lo sveglia di soprassalto. –“Jay, ma è notte fonda…” Gli chiedo quanto accurate siano le analisi a cui si viene sottoposti durante l’esame, se riguardano anche gli aspetti intimi e privati. In pratica, dipende da chi sostiene la candidatura e da chi lancia gli incantesimi. Però potrebbe essere. Non capisce perché non potevo aspettare domani mattina per delle domande del genere! Mi scuso e me ne torno in camera, molto depressa e molto agitata. Devo parlare con Zelman, lui saprà di sicuro. Malik mi guarda preoccupato.
Sono sconvolta: è colpa mia, non può realizzare il suo sogno per colpa mia! Gli sto rovinando la vita.

sabato 20 marzo 2010

UNA VOLTA TANTO...

Jamila si trova faccia a faccia con un basilisco abissale. Il mostro è riuscito ad arrivarle proprio di fronte. I due si fissano reciprocamente negli occhi. Bagliore nelle iridi del lucertolone...
Il resto del gruppo è già con le mani nei capelli, il mago sta cercando l'incantesimo per spietrificare.
E allora? Riesco a farlo anch'io con i miei occhi dorati se c'è la luce giusta...
Sguardo intimidatorio, molto intimidatorio. Il basilisco abbassa lo sguardo un po' a disagio...

Ebbene sì: incredibilmente 20 SUL TIRO SALVEZZA!

Sarà per i consigli degli amici del Sussurro di even, sarà perché eravamo in una zona di magia selvaggia, sarà quel che sarà, una volta tanto la malasuerte è stata sconfitta!

mercoledì 17 marzo 2010

36 DELUSIONI E CHIARIMENTI -parte 1^

Per non pensare troppo alle solite cose, passo i due giorni prima dell’incontro con Zelman in biblioteca, a cercare informazioni sul mio tatuaggio. Scopro che si tratta di simboli netheresi che indicano l’appartenenza a una famiglia dispersa durante il cataclisma. Non trovo altro di interessante.
A casa però mi è arrivato un pacco, accompagnato da un bigliettino firmato con una D. Dentro c’è un vestito, rosso, corpetto scollato, pancia scoperta e gonna lunga. Non mi pare lo stile del mago, mi ricorda di più qualcun altro! Certo non posso escludere con sicurezza che si tratti di Drevlin, ultimamente è un po’ strano. Ma propendo di più per la seconda ipotesi… Dovrò indagare.
La sera successiva, il 6 di nightal, una carrozza passa a prelevarci per portarci alla Taverna Astrale. Il posto è piuttosto famoso per il lusso e la riservatezza: io non ci sono mai stata, Drev invece la conosce e ne parla sempre in maniera entusiasta. Durante il tragitto discutiamo tra noi tre su cosa voglia dirci Zelman e sulla festa. La locanda è davvero notevole, nella sala all’ingresso troneggia un rubino gigantesco, di fronte al quale Lorcan si scioglie. Drev gli sussurra di scordarsi ogni pensiero sulla gemma: il possesso del rubino è quello che determina la proprietà del locale e l’attuale padrone e il fratello se lo contendono a suon di colpi bassi. Per questo è protetto da qualsiasi cosa immaginabile e rubarlo è praticamente impossibile. Veniamo accompagnati in una saletta al piano superiore, dove un uomo dall’aspetto anonimo ci saluta. È così che Zelman si presenta in pubblico, o forse questo è solo uno dei tanti “travestimenti”. È davvero difficile memorizzare i suoi lineamenti, per questo tutti sanno della sua esistenza ma nessuno è in grado di farne una descrizione o di riconoscerlo. Ci saluta anche un maliardo, che sta mangiando da una ciotolina sul pavimento manovrando una forchetta con la coda. Rispondiamo cortesi al saluto del famiglio… Ci fanno accomodare e ci lasciano soli.
Zelman ci vuole parlare della festa. Nessuno ci disturba, i piatti si materializzano sul tavolo davanti a noi e spariscono al momento opportuno. Secondo le informazioni del nostro capo, né Harbaldol né Thebaldol fanno uso della Trama d’Ombra. Quindi non restano molte opzioni: ad usare il fermaglio doveva essere proprio la figlia del primo Anziano. La ragazza in questione ha circa 25 anni e non ha abilità magiche. La cosa non mi rassicura, potrebbe essere una chierica di Shar o qualcosa di simile. Si diletta a gestire le pubbliche relazioni della famiglia organizzando feste con la gioventù bene ma sfaccendata di Halarahh. Insomma, esercita le sue abilità da cortigiana. Zelman crede che nella migliore delle ipotesi siamo stati invitati per saggiare le nostre potenzialità, nella peggiore potrebbero tentare di ucciderci. La casa in cui si terrà il ricevimento infatti, la stessa in cui io ho rubato, è schermata dalle divinazioni e nessuno potrà vedere ciò che succede. Ecco perché non mi hanno scoperta: la schermatura sulla villa e la capacità dell’artefatto di non essere individuato! Sarebbe il caso di prendere qualche precauzione, visto che non possiamo certo presentarci armati fino ai denti. In più, è bene che non vengano a sapere delle nostre intenzioni, anche perché Zelman vorrebbe che noi trovassimo, agendo con discrezione, delle prove inequivocabili per incastrare Harbaldol e famiglia. Non si può intervenire ufficialmente, il fermaglio non è un elemento sufficiente perché prelevato “illegalmente”, senza alcun mandato. Ma non è mica uno scherzo introdursi nelle stanze private della casa senza farsi notare! Dopo la sparizione del fermacapelli, la signorina sarà diventata paranoica in merito alla sicurezza… Il capo ci fornisce delle protezioni che non risultano magiche, in particolare 5 fiale di un liquido per mascherare i pensieri alle letture magiche. Queste sì che servono! Ne faremo bere una anche a Malik, meglio non correre rischi. Pare che la riservatezza nel requisire le prove sia molto importante, ma non so davvero come potremo fare… Ben che vada potrebbe sgattaiolare inosservato uno di noi, non certo tutti. Mi sembra molto rischioso. Finirà a incantesimi e mazzate sui denti, me lo sento.
L’ultima parte della cena è accompagnata da discorsi più “ameni”. Chiedo come mai il capo dei servizi segreti non possa intervenire in maniera più diretta nella questione degli shariti, e Zelman mi fa notare che lui non risulta in nessun documento, praticamente non esiste. Benvenuto nel club! Non è tra gli Anziani, non è negli alberi genealogici, non si può risalire a lui in nessun modo; tutti sanno che esiste, ma nessuno sa chi sia. In pochissimi hanno visto il suo vero volto, e anche per costoro è impossibile rintracciarlo: è lui a farsi trovare, o a cercarli, quando vuole parlare con loro. Per questo gli è impossibile esporsi. Gli serviamo noi, che non siamo troppo compromessi con gli alti ambienti.
Le cose si complicano a fine serata, quando Drevlin dice di voler presentare domanda d’ammissione tra gli Anziani. Si aspetta l’appoggio di Zelman, che invece non è molto convinto: preferirebbe che lui non lo facesse, come suo agente avrebbe maggior libertà d’azione da normale cittadino. Oh oh, l’espressione del mago non lascia intendere nulla di buono… Non l’ha presa bene, per niente! Drevlin si zittisce, l’altro non si dilunga in spiegazioni e dopo le ultime raccomandazioni veniamo congedati.
In carrozza al ritorno si respira un’aria pesante. Ma non è colpa della pipa che il mago fuma nervosamente nel tentativo, poco efficace, di calmarsi. È così importante per lui essere ammesso negli Anziani? Sì, lo è. Fatica a trattenersi: è il suo obiettivo, da sempre. Ha lavorato duramente per questo, e ora la persona che potrebbe aiutarlo gli nega il suo sostegno. La delusione più grande di tutta la sua vita, glielo si legge in faccia. Una lunga pausa di silenzio. Una sbuffata dalla pipa. “E io la domanda la faccio lo stesso…” Nessuno risponde. Forse il capo vuole solo aspettare un momento più propizio, certo se riuscissimo a stanare Harbaldol sarebbe tutto più semplice…
Proseguiamo un altro po’ senza parlare, ognuno perso nei propri pensieri nel dondolio della carrozza. Poi mi viene in mente il vestito, e chiedo a Drev se per caso mi abbia mandato un pacco a casa. Mi pento quasi subito della domanda. Anche perché il mago temporeggia: “Dipende…” Che vuol dire dipende? O “sì”, o “no”, non c’è un’altra possibilità. - “No”. Lo sapevo! Mi volto verso Lorcan, inchiodandolo nel suo angolino con uno sguardo omicida. Lui cerca di farsi piccolo piccolo: “Jamila, dai… fai quasi paura…” Il mago vuole sapere cosa c’era nel pacchetto. Le nuvolette di fumo si materializzano sulla sua testa a un ritmo frenetico. Gli dico che c’era un vestito, ma non posso soddisfare la curiosità di Lorcan se l’abito mi stia bene perché non l’ho provato. Il tono di Drevlin è tagliente: “Se l’ha scelto lui ti starà perfetto di sicuro.” Lorcan lo guarda allibito, io di più. –“Scusa?” –“Lui ha occhio per questo genere di cose. E i suoi occhi si sono dedicati a lungo a prenderti le misure…” È geloso! Incredibile, è geloso di Lorcan! Fisso il bardo, scongiurandolo tra me di lasciar perdere. L’irritazione sul suo volto sta prendendo il posto dello stupore, ma riesce a contenersi: “Quante storie per un vestito! Voleva essere solo uno scherzo, niente di più. Mago, vedi di darti una calmata, non mi pare che quella pipa funzioni molto bene.” Ma come fa ad essere geloso di Lorcan! Cerco di riportare la calma, anche perché non capisco cosa ci sia da discutere. È il caso che parli con Drevlin, subito.

venerdì 12 marzo 2010

35 c LA LASTRA DI VETRO

Gdraddict: "Impiccarsi con il vino di liana"
Mia madre si dà un gran da fare in cucina e a sistemare tutto per gli ospiti. Vorrei aiutarla ma le do quasi fastidio e il più delle volte mi spedisce fuori dai piedi con qualche scusa nemmeno ben congeniata. Devo trovarmi un’occupazione, se no continuo a pensare a Drev senza risolvere nulla. Non posso credere che non voglia vedermi. Mi butto sul letto in camera mia, accarezzando distrattamente Malik. Micio, lo sai che ho imparato un incantesimo nuovo? -“Bene!”

Mi siedo di scatto e lo fisso intensamente. Che hai detto? -“Bene, è una buona cosa, no?” Ma… ma… sento direttamente i tuoi pensieri! -“Sì, la nostra empatia si è rafforzata e ora possiamo fare… questo!” Uh… fantastico!

Tu sai cosa vuol dire, vero? -"Ehm… non si potrebbe evitare?” Senti, io non voglio metterti alle strette, mi fido di te e so che se potessi mi diresti tutto. Per cui aspetterò. Solo una cosa: tu sai da dove vengo, chi sono e a cosa serve questo anello? -“Sì, lo so. E ti prometto che quando sarà il momento ti racconterò tutto. Ora però non posso, credimi, è necessario che sia così. In questo posto è difficile mantenere la segretezza su qualsiasi cosa, dobbiamo ridurre i rischi al minimo. Non sono contento di tenerti all’oscuro, per niente, ma non ho altra scelta”. Sfodera i suoi occhioni da coccole e viene a strusciarsi facendo le fusa. Sei veramente un gran ruffiano! Vergognati! Non sono credibile, gli sto già grattando il collo.
Almeno evito che mi faccia domande sul mago.
-“Un’altra cosa: non è vero che sei un esperimento genetico, Lorcan avrà capito male. Nessuno è intervenuto per importi la Trama d’Ombra, né prima né dopo la tua nascita. Nessun “desiderio”, non dare ascolto a sedicenti alti maghi di Silverymoon che hanno preso la laurea per corrispondenza, né ad altre strane voci. Tu sei nata così, hai questo dono di tuo e non sei lo strumento di nessuno. Non lo accetterei".
Va bene, il supplemento di coccole questa volta te lo sei proprio meritato!
Drevlin si presenta a cena con una bottiglia di pregiato vino di liana, molto apprezzata dagli altri commensali, soprattutto da Lorcan e da mio padre. La serata scorre in maniera abbastanza piacevole; il mago viene monopolizzato da mio papà, del resto hanno parecchi argomenti di conversazione; il bardo invece viene più trascurato dai miei, proprio perché è al di fuori dall’ambiente halruiano e a volte non sanno cosa dire. Yerodin è affabile, gli ho raccomandato di evitare uscite balzane da fratello maggiore, e la cena è ottima. Finito di mangiare, mio papà prepara il suo narghilè, (ma no!) parecchio truzzo per la verità; Drev raccoglie la sfida e sfodera una pipa enorme a forma di drago. Lorcan, che già si stava trattenendo a stento di fronte al narghilè, scoppia a ridere. Anche Yerodin, ma per la mia faccia alle nuvolette dalle fogge più svariate che si materializzano sopra la testa del mago. E loro non sentono i commenti di Malik… Mio papà va in visibilio! Dalle forme squadrate direi che la pipa viene da Sundabar: il mago conferma, l’ha fatta incantare in modo da calmare le emozioni e aiutare a concentrarsi meglio sulle conoscenze, i ricordi e simili. Sì, in effetti mi sembra piuttosto rilassato. Pare che l’idea gliel’abbia data il ramingo.
A fine serata, prima di andarsene col bardo, mi avvisa che Zelman ci ha convocati tra qualche sera alla Locanda Astrale. Vorrei accompagnarli al portale, ma lui dice che non è il caso perché poi dovrei tornare, di notte, da sola. Potresti almeno guardarmi negli occhi… Dovrei mandare Lorcan a farsi un giro, senza una spiegazione, per poterti parlare?
Ormai Drev era una presenza quasi scontata per me. Sentirlo lontano, così volutamente lontano, è destabilizzante. E doloroso. Alzavo gli occhi e lui era lì. Non voglio avere paura di alzare lo sguardo e non trovarlo più. Eccetto la mia famiglia, è la persona più importante della mia vita, il legame più forte che ho. Forse non ho ben capito la natura di questo legame, ma lui non mi aiuta... Non pensavo potesse mai innamorarsi di me, non lo pensavo davvero. Nonostante tutto quello che ha fatto per me ha sempre mantenuto un certo distacco, poi c’era la Trama d’Ombra… anche recentemente, sempre perso dietro a libri e incantesimi; lo so che era per necessità, per il suo alto senso del dovere, ma non ricordo una sola volta in cui mi abbia abbracciata, o semplicemente messo una mano sulla spalla, o chiesto come stavo quando le visioni orribili di Shar mi investivano. Non ha mai cercato di passare del tempo con me… eccetto quel pomeriggio a Sundabar e le ineccepibili lezioni di magia. Ci fidiamo ciecamente l’uno dell’altra, a volte ci basta un’occhiata per sapere che pensiamo, ma è come se vivessimo separati da una lastra di vetro. Dietro cui tu ti sei ben trincerato. Pensavo fosse per via della mia magia, inaccettabile, per questo ho ignorato la cosa. Mi sono accontentata di quello che avevo, di guardarti attraverso quella lastra senza nemmeno provare ad appoggiarci la mano sopra, per paura di perdere tutto. Io è di questo che ho paura. Ma tu, mago? Se nemmeno la Trama d’Ombra è bastata a tenerti a distanza, di cosa hai così tanta paura?

lunedì 8 marzo 2010

35 b RESURREZIONE

Gdraddict: "Stress" - parte 2^
La sera consacrata a Selune, io, Drev e Lee ci troviamo al tempio con un certo anticipo. Il mago arriva per ultimo, dice che suo fratello sta da lui, che aveva pensato di portarlo a casa per qualche giorno ma vista la distanza da coprire non riuscirebbero ad essere di ritorno per la festa, quindi ha deciso di rimandare. Sembra che Evraldol sia contento di allontanarsi da Harbaldol, ha capito che dietro la vicenda del drago c’erano intenzioni poco pulite. Il mago ha iniziato anche ad esercitare la libera professione e la bonifica della torre procede senza inconvenienti. Il suo viso tradisce una certa stanchezza; dovrebbe essere soddisfatto di quello che sta ottenendo, eppure in fondo ai suoi occhi verdi c’è un velo di tristezza…
Finalmente ci chiamano, entriamo in una stanza semi buia dove una chierica piuttosto anziana attenderà al rito. Il corpo del nostro compagno è steso su una specie di altare, circondato da diversi oggetti sacri. La donna inizia le invocazioni, un silenzio irreale cala intorno a noi dando maggior risalto alle parole e alla voce calda della chierica. Sono pervasa da una strana sensazione, come se stessi per librarmi nell’aria. Fiamme argentate ed eteree avvolgono l’altare, alcune di loro prendono la forma di una figura femminile che poggia delicatamente una mano sulla fronte di Lorcan, poi in un’ultima vampata di luce tutto si dissolve e la stanza riprende i suoi contorni reali. La chierica sembra provata, il bardo riapre gli occhi e lentamente si mette a sedere. Restiamo a fissarlo, muti e sollevati. Lui ci sorride, è contento di rivederci e ci ringrazia. Ha potuto osservarci contro il drago e ci fa i complimenti. Mentre era morto non era solo ed è venuto a conoscenza di alcune cose che dovremo sapere. Sembra molto tranquillo, solo un po’ imbarazzato. Quando poggia i piedi per terra lo abbraccio calorosamente, sono felice che sia di nuovo tra noi. Lui mi sussurra all’orecchio che ha scoperto notizie importanti su di me, gli rispondo che non c’è fretta, avremo tempo nei prossimi giorni di parlare con calma. Anche Lee lo abbraccia, in maniera molto più composta; Drev invece si limita a una virile stretta di mano. Non è sempre disdicevole dimostrare apertamente ciò che si prova! Sei contento che sia qui, lo sappiamo tutti, anche perché sai che si preoccuperà di proteggermi.
Il giorno dopo andiamo tutti alla torre del mago, che ci scorta in un giro turistico per mostrarla a Lorcan. In particolare, scherzando, gli fa notare l’ultimo piano ancora privo di copertura. Lo sa perché è così? Io non colgo subito, ma lui sì: i soldi che servivano sono stati spesi per la sua resurrezione. Infatti poco più tardi mi chiede sottovoce quanto abbiamo pagato per riaverlo indietro e quando sente la cifra resta di stucco. Mi sembra di vedere gemme e preziosi che nella sua mente si volatilizzano… Non ha certo il coraggio di protestare se dai suoi averi mancano 1.500 monete d’oro! Alla fine ci riuniamo in un consiglio di gabinetto. Nel senso che ci sediamo nel lussuosissimo bagno di Drevlin per ascoltare Lorcan, dato che quella è, come sempre, la stanza più protetta dagli incantesimi di individuazione. Il bardo ci dice che quando era nell’aldilà non era solo, ha incontrato delle persone, due in particolare, e ha parlato anche con Selune. Ha rivisto sua moglie e suo figlio, per questo è così sereno. La dea gli ha ribadito che la nostra missione è di grande importanza e che deve restare segreta il più possibile. Il culto di Shar si sta risvegliando ovunque e con l’apparizione della città volante delle Tenebre ha sicuramente acquisito un bel vantaggio. Lorcan le ha chiesto di me, dei miei poteri, e lei ha risposto che io sono perfetta così. Calca la voce su quel “perfetta”. Grazie, so cosa vuoi intendere. Ha anche aggiunto che hanno impiegato molto tempo per riuscire a farmi nascere in questo modo, che sono un’opportunità preziosa e che io devo sopravvivere perché il mio apporto sarà di fondamentale importanza più avanti. Mmh, fantastico… in pratica sono un esperimento genetico. Non sono lo strumento perfetto che vuole Shar, sono uno strumento imperfetto voluto da loro. Devo sopravvivere… gli altri stanno già facendo tutto quello che possono al riguardo! Che poi muoia nello svolgere il compitino che mi hanno assegnato suppongo non sarebbe un grosso problema. Il volto di Drev è sempre più serio. Purtroppo non sono stati rivelati dettagli più precisi su quello che ci aspetta, li conosceremo quando sarà il momento. Sulla questione Harbaldol, la dea ha detto di agire secondo coscienza. E Lorcan confida nel nostra di coscienza, perché se fosse per lui non si farebbe tanti scrupoli. Dice anche di essersi informato su Lee, se per caso rischi di essere fulminato da un momento all’altro, e Selune ha dichiarato che dipende da come gestirà le cose. Ma che stai combinando monaco? Bisognerà approfondire questa faccenda…
Il bardo domanda se abbiamo altro da chiedergli, guardando me in particolare. – “Sai altre cose che mi riguardano e di cui non hai parlato?” No. E allora non capisco cosa dovrei voler sapere…
Sciogliamo la nostra seduta da cospiratori e Lee ci comunica che ha intenzione di ritirarsi in un luogo appartato in meditazione. È da parecchio che ne sente il bisogno e vuole approfittare di questi giorni. Speriamo che questa decisione non nasca dal voler sottrarsi alla mia costante presenza in abiti leggeri… Un po’ mi spiace, stavo già pensando a gitarelle e pomeriggi spensierati… Invito gli altri due a pranzo, ma Drevlin rifiuta perché deve recarsi allo studio. Uffa! Viene solo Lorcan. Lo porto nel locale del padre di Kelina. Lei mi saluta tutta sorridente e si ferma a parlare. È più loquace del solito, vuole che le racconti dei posti che ho visto, del Nord, del deserto… c’è una certa benevola invidia nei miei confronti per il fatto che ho potuto viaggiare e conoscere altri paesi.
Nel pomeriggio faccio un giro col bardo che vuole acquistare delle protezioni magiche. Adocchiato quello che gli interessa, mi chiede se il giorno dopo lo accompagno a vendere qualcuno dei suoi oggetti di valore per recuperare il credito necessario. È convinto che io abbia più possibilità di spuntare un buon prezzo… D’accordo, tanto non ho molto da fare. Dovrebbe anche chiedere a Drev, che lo ospita, quando è libero perché volevo invitarli a cena a casa mia.
Trascorro di nuovo il giorno successivo a fare spese con Lorcan. Riesco ad ottenere degli ottimi guadagni e lui è tutto soddisfatto per i suoi acquisti. Sorvolo sul particolare che si sia fatto adattare un bracciale per poterlo portare sulla coda… dev’essere l’influenza halruiana che spinge al truzzo! Si compra anche dei vestiti, vorrebbe regalarne uno a me come ringraziamento, ma rifiuto. Non ne ho bisogno, a casa ho tutti gli abiti che mi servono. L’uomo che è qui a chiacchierare con me è molto diverso da quello scostante e tormentato che ho conosciuto. La sua inusuale voglia di scherzare a volte è quasi inquietante… Sembra molto motivato nel portare avanti la missione affidataci, è tranquillo, determinato. Nomina persino la moglie, e senza conseguenze devastanti, cosa mai successa prima. Ha davvero ritrovato un po’ di serenità, ne sono contenta e glielo dico. La sua morte mi aveva fatto dubitare di molte cose, anche dell’effettivo appoggio di Selune (Scusa, non incenerirmi!); vederlo così mi ridà qualche certezza. Lui si limita a sorridere. Ti stai cullando in qualche tuo segreto, ma ben venga. Si accorge che io invece sono malinconica, crede che sia per quello che mi ha rivelato sulle mie origini. Forse in parte sì, gli confesso di sentirmi un esperimento genetico, creato per uno scopo che non mi è ancora ben chiaro. E che magari non sono nemmeno in grado di realizzare, dimostrandomi, tanto per cambiare, inutile! E poi, avrei voluto passare del tempo assieme a tutti loro, andare per i mercati, assaggiare i dolcetti delle bancarelle, organizzare una gita su una nave volante sul mare, che forse lui non ha mai visto, o almeno non a queste latitudini… Insomma, staccare. Invece… Lui ci verrebbe volentieri a vedere il mare. Lo so, ci possiamo andare, non è che la sua compagnia non mi faccia piacere; però ha capito cosa intendo. Del resto ognuno trascorre il tempo libero come preferisce… E a questo punto realizzo. Mi sta evitando. Drev mi sta deliberatamente evitando. Fa più male delle sue parole sulla mia presunta corruzione. Molto di più, proprio perché non si tratta di semplici parole. Ma perché… era angosciato per suo fratello, dovevamo sopravvivere a un drago… cosa avrei dovuto fare? Affrontare il discorso in quella situazione? Per dirgli cosa, che mi ha confusa? Sto cercando in ogni modo di non creare tensioni, di capire come stanno le cose per non commettere errori, sto aspettando un momento di relativa tranquillità, proprio per evitare… questo! E non ho evitato un bel niente, prima ancora di dire una sola parola.
Tento di distogliermi da questi pensieri prima che Lorcan si ponga troppe domande sul mio improvviso silenzio. Se intuisse qualcosa, Drevlin non me lo perdonerebbe mai. Mi sforzo di chiacchierare normalmente mentre lo riaccompagno al portale. Pare comunque che domani sera il mago sia disponibile per la cena.

mercoledì 3 marzo 2010

35 a QUESTIONI IN SOSPESO

Gdraddict: "Stress" - parte 1^
Ormai è quasi sera, ci dividiamo i compiti: il mago si occupa di sistemare le cose con gli Anziani, di ufficializzare la proprietà della torre e di recuperare suo fratello, che sarà ancora ospite di Harbaldol. Io e Lee ci rechiamo al tempio per chiedere che Lorcan venga resuscitato. Se per un qualche motivo rifiutano faccio una strage… Sono un po’ agitata, considero la morte del bardo una vera beffa e so che per ciò che sto pensando meriterei un fulmine (magari piccolo) dai piani alti. Per fortuna Lee è calmissimo e padrone di sé e gestisce la situazione nel migliore dei modi. Non ci sono problemi, all’infuori del prezzo. Se vogliamo che torni tra noi com’era prima dovremo raggranellare una bella cifra, più di 25.000 monete d’oro. Abbiamo qualche giorno di tempo per organizzarci e dobbiamo ancora controllare bene il piccolo tesoro del drago. Torno a casa a dormire, sfinita. Yerodin è molto sollevato nel vedermi arrivare incolume, gli avevo detto di stare tranquillo! In effetti non ho nemmeno un graffio. È anche vero che ho sfiorato il drago giusto con lo sguardo, ma non stiamo a sottilizzare… Credo che la nostra piccola impresa avrà una certa eco in città nei prossimi giorni. E che Harbaldol e i suoi fedeli non la prenderanno bene… hanno perso il loro “campo di addestramento” e un alleato. Speriamo almeno di avere un po’ di riposo, ce lo siamo ampiamente meritato e ne abbiamo davvero bisogno. Anche perché dovrei parlare con Drev, ora che le questioni urgenti si sono sistemate e sarà più sereno. Forse… ora si farà prendere dalla sua nuova torre!
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Il giorno dopo riesco a vedere gli altri due solo nel pomeriggio. Drevlin ha parlato con Zelman, dice che sulla condotta di Thebaldol non è stato trovato nulla di compromettente, che suo fratello è ancora da Harbaldol e che deve recarsi alla sua nuova proprietà per iniziare a sistemare le cose. Io e Lee lo mettiamo al corrente di quanto ci hanno chiesto al tempio, la sua espressione di fronte alla cifra è piuttosto eloquente. Lo accompagniamo e verifichiamo a quanto ammonti il tesoro del drago. La cifra è ben lontana da quella che ci serve. Mentre Drev si occupa delle sue questioni io e Lee iniziamo a fare i conti, conti che purtroppo non quadrano mai, nemmeno chiedendo un anticipo sui nostri stipendi. Accidenti, o ci accontentiamo di un incantesimo meno efficace o troviamo un’altra soluzione. Questa mattina avevo accennato a mio padre, senza specificarne il motivo, se eventualmente poteva concedermi un prestito. So che se insistessi non me lo negherebbe, ma mi ha fatto capire di non esserne molto contento, visto che adesso ho un lavoro importante e di sicuro guadagno bene… Come no! L’unica sarebbe vendere qualche oggetto magico. Domani ne parleremo nel dettaglio col mago e vedremo cosa riusciremo a fare. Lee resta ospite alla torre, io torno a casa mia per cena.
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Questa mattina Yerodin non è di turno e sto con lui tutto il tempo. Gli racconto succintamente del fermaglio e che temevo che Harbaldol potesse vendicarsi su di lui e sui nostri genitori. Per questo avevo chiesto loro notizie. Mia mamma ci ha preparato la colazione delle grandi occasioni, non le sembra vero di averci a casa tutti e due!
Dopo pranzo mi ritrovo con Lee e Drevlin per vedere come recuperare la cifra che ci serve. Valutiamo quali oggetti possiamo vendere, la faccenda va per le lunghe tra conti, ipotesi e alternative. Il mago ha sempre un atteggiamento un po’sostenuto quando si tratta di fare un favore a Lorcan, in realtà senza battere ciglio mette sul tavolo una delle due sfere magiche e una candela dell’invocazione, per un totale di circa 24.000 monete d’oro. 1.500 le prendiamo dagli averi personali del bardo e il restante dal tesoro del drago. Ci resta ancora qualche soldo. Poi parliamo della situazione del fratello di Drevlin. Con la scusa di portarlo a trovare sua madre potremmo allontanarlo da Harbaldol e se gli pagassimo noi la retta dell’università potrebbe rifiutare la borsa di studio dell’Anziano e sottrarsi alla sua influenza. Non penso che Drev faticherà a convincerlo, visto che sembra avere un certo ascendente su di lui. Ci informa anche di essersi iscritto alla libera professione, in modo da guadagnare qualche soldo in più. La torre ha costi elevati, dovrà provvedere a Evraldol… Sì, mago: senso del dovere, responsabilità e apparenza pubblica, con una marea di paranoie più o meno giustificate al seguito… Insomma, nei prossimi giorni sarà praticamente irreperibile. Altro che prendersi del tempo… Non credo che riuscirò a vederlo, tantomeno da solo per parlargli. È difficile chiarirmi le idee se non riesco a stare 5’ con lui senza dover affrontare draghi, shariti, catastrofi naturali, bestie informi, orchi demoniaci e piante assassine!
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Tre giorni dopo riceviamo due importanti comunicazioni: tra poco più di una settimana il “clan” di Harbaldol darà una festa per la buona riuscita della missione di salvataggio e noi siamo gli ospiti d’onore, cosa che praticamente ci impedisce di rifiutare l’invito. Poi veniamo convocati dal tempio per la sera successiva per la resurrezione di Lorcan. Proprio nel giorno della festa di Selune. Qui non è molto sentita, ma io voglio prenderlo comunque come un segno.
In questi giorni ho potuto riposare, stare con la mia famiglia, riflettere. Lee e Drev sono stati occupatissimi, il primo al tempio, anche se non ho ben capito cosa stia combinando, l’altro con i suoi affari personali. Dopo Alta Thorog, non abbiamo tenuto nemmeno una lezione di magia. Io però ho perfezionato un paio di incantesimi nuovi, uno non è niente male!
Zelman ci ha lasciati liberi fin dopo la “festa”, mi auguro di potermi concedere un po’ di svago anche col resto del gruppo. Ci aiuterebbe. Nel frattempo ho letto le carte che mi ha consegnato Meriad. Pare che il genasi, nello scontro decisivo con gli shariti, sia stato brutalmente massacrato perché Shar in persona gli ha di colpo negato l’accesso alla Trama d’Ombra, privandolo di ogni potere. Bello. Sarà meglio che Drev non venga a saperlo. Però c’è un dubbio che mi rode: Shar sa benissimo che io uso la sua Trama, visto che ho adoperato il fermaglio, ma non è ancora intervenuta. Aspetta solo un momento più divertente, o la mia natura particolare non le consente di controllare il mio potere? Perché non capisco tutte le raccomandazioni di mantenere la segretezza, di non farsi scoprire dai seguaci della dea, quando lei è la prima a sapere della mia magia e che la uso contro di lei. Che speri ancora di riuscire a convertirmi in un suo strumento? Non credo… C’è qualcosa che mi sfugge. Magari Malik, quando ne avrà voglia, potrà illuminarmi al riguardo. Non fare lo gnorri, micio! Quell’aria innocentina non mi inganna… Sì, vieni qui, tanto finisce sempre con le coccole.