giovedì 29 luglio 2010

45d L'ENCLAVE DEI THAY

Sciolta l’assemblea, Lee va da Lara. Noi nel frattempo cominciamo a pianificare come entrare nell’Enclave. Dopo varie discussioni, decidiamo che Lorcan tenterà da solo come privato cittadino, mentre noi tre andremo in delegazione. Farò la fidanzata dell’ambasciatore, sorriderò e distoglierò l’attenzione da altro. Ci facciamo precedere da un messaggio magico che annuncia la nostra visita.
Il mattino successivo ci presentiamo all’ingresso. Dopo pochi minuti uno dei due maghi di guardia si avvicina a noi e ci fa passare da una porta laterale. Veniamo accolti con cerimoniosa cortesia, l’uomo fa di tutto per sottolineare una certa superiorità del Thay nei nostri confronti. Fa capire che la signora dell’Enclave ci riceverà non appena i suoi numerosi impegni lo consentiranno, sottintendendo che dovremo aspettare parecchio; nel frattempo potremo visitare l’enclave e saremo i benvenuti. Drevlin è infastidito dall’atteggiamento del mago rosso, ma si contiene e non eccede nel dimostrarlo. Bravo, controlla il mago harluiano che c’è in te. Curiosiamo in giro, entriamo nei negozi e facciamo qualche compera. Verso l’ora di pranzo incrociamo Lorcan che sta discutendo col venditore di mappe. Il posto è abbastanza grande, molto più pulito e ordinato rispetto all’esterno. Ci sono locali dove poter mangiare, un’unica locanda dove possono alloggiare gli stranieri, un tempio dove è meglio non entrare, le terme, la biblioteca, il fortilizio che è la zona dove si vendono gli oggetti magici, il palazzo che fa da residenza per i maghi rossi più importanti. Hanno anche dei bellissimi giardini che sono tra le mete preferite dei visitatori. Curati e ben tenuti, sono veramente uno spettacolo, un’oasi di pace quasi surreale nel caos ingestibile di Calimport. Strano che un luogo appartenente a questa gente riesca a trasmettere sensazioni simili.
È ormai evidente che la signora non ha intenzione di riceverci per oggi. Gironzoliamo per l’Enclave osservando in giro. Quando qualcuno si sofferma troppo sulla mia persona, Drev posa la mano sul mio fianco, giusto per chiarire le cose. Ci rechiamo al fortilizio per vedere che oggetti magici vendono. L’apprendista che ci accoglie è servizievole, vuole sapere se siamo interessati a qualcosa in particolare. Chiediamo degli oggetti per comunicare a distanza e lui ci accompagna nel reparto apposito. Ci offre delle pietre comunicanti a 2.500 monete d’oro. Ma ne prendiamo 10 a questo prezzo! Certo, se ad Halruaa non troviamo oggetti di questo genere… Loro ne hanno parecchi da venderci, possiamo servirci come vogliamo. E voi, solo per millantare la vostra superiorità in fatto di magia, vendete in perdita? Compriamo 2 pietre e ordiniamo un oggetto per la comprensione dei linguaggi.
Ceniamo e poi ci rechiamo a palazzo, dove ci sono state riservate delle stanze. Chiedono se io voglio una camera a parte o una doppia con Drevlin. Meglio non fidarsi troppo, preferisco stare con lui. Salutiamo Lee e andiamo a dormire. Stabiliamo i turni di guardia per la notte, per sicurezza. È giusto essere prudenti, anche se, francamente, non credo che qualcuno oserebbe azioni ostili contro di noi. Siamo ambasciatori in missione ufficiale e ospiti: perché rischiare un incidente diplomatico con Halruaa? Io veglio per prima, così poi posso riposare senza interruzioni. È tutto tranquillo, quando sento un’improvvisa fitta a un fianco. Una pesantezza insostenibile s’impossessa del mio corpo e spegne i miei pensieri. Ma che cos…

martedì 27 luglio 2010

45c LA SENTENZA

La sera Lorcan affronta con me e Drev il discorso sull’omicida seriale: noi siamo qui per altri scopi, ben più urgenti di questa storia. Il chierico ha richiesto apertamente il nostro aiuto, ma le nostre priorità restano altre. Il corpo straziato della ragazza nella seta arancione si impone su ogni mio altro pensiero. Lei apre gli occhi e mi guarda… –“Jamila… Jamila! Sei d’accordo?” Sì, sono d’accordo. La cosa più importante resta recuperare i documenti; se poi riusciremo anche ad essere utili per fermare lo psicopatico tanto meglio. Drevlin va a fumare la sua pipa con in mano un pezzetto della seta del sudario, per veder se scopre qualcosa di particolare. Io e Lorcan restiamo a chiacchierare. Mi chiede cosa intendo fare se la sentenza dovesse essere avversa a Lee, se lo vogliono trattenere. Ha una luce preoccupante negli occhi… -“Lorcan, in ogni caso NON ricorreremo alla forza! Troveremo un modo, ma non possiamo decidere se prima non conosciamo il verdetto”. Non è molto convinto dalle mie parole, sta già rimuginando piani di fuga improbabili, lo sento... La fumata di Drev non è fruttuosa, conferma però che la seta proviene dal Mulhorand, dove hanno l’abitudine di avvolgere i corpi mummificati in bende preziose.

All’alba successiva viene riunito il consiglio ecclesiastico, presieduto dai soliti quattro saggi. Il portavoce inizia a parlare in un silenzio carico di tensione. Speriamo bene… Dice che in questo complicato caso, ci sono più vittime che colpevoli, ma che il più innocente di tutti, quello che va maggiormente tutelato, è il nascituro. Ha diritto di essere cresciuto nel migliore dei modi e di avere suo padre accanto a guidarlo. Dimmi che non vogliono farlo sposare! L’altra innocente è Lara, che deve poter crescere suo figlio dignitosamente e trovarsi un marito, se lo vuole. Se volesse sposare Lee, il monaco dovrebbe acconsentire e verrebbe dispensato dal voto di castità. Infine, anche Lee è una vittima degli eventi. Sanno che è impegnato in missioni di grande importanza e non gli impediranno di svolgerle, ma viene dispensato dal voto di povertà per poter provvedere al bambino e a Lara. Dovrà dotarsi di oggetti che gli permettano di comunicare a distanza e che gli consentano di tornare spesso a casa per poter essere presente nella vita del figlio. Ovviamente dovrà assistere al parto. Però un crimine è stato commesso, e va punito. Per questo il monaco dovrà sottoporsi al “sigillo di giustizia”: qualora egli dovesse compiere volontariamente o involontariamente azioni che vanno contro il suo credo si coprirà istantaneamente di ferite che lasceranno cicatrici permanenti perché si ricordi ciò che ha commesso. Infine, ricordano a Lee che Ilmater predica l’umiltà, virtù che di certo mancava nella sua arringa difensiva di ieri. Anche per questo lo invitano a sottoporsi regolarmente alla “supplica del riposo”, cioè 10 giorni in cui possono essere ignorati i dettami del credo per evitare tensioni eccessive per lo spirito. Lee accetta le decisioni del consiglio e chiede perdono a tutti. Chiusa la questione, verranno ora prese in considerazione e giudicate le proposte teologiche del monaco. Dovremmo aspettarci altri guai? La smorfia del mago suggerisce di sì…

sabato 24 luglio 2010

45b LARA

Arriviamo in una piazzetta, in un angolo della quale c’è già un capannello di gente intorno a una donna sui quarant’anni che piange disperata tormentandosi il vestito. Il chierico si fa largo fino ad un involto di sete arancioni che copre il corpo di una ragazza poco più giovane di me. Cerco di impedire la visuale alla madre mentre esaminiamo il cadavere. Segni di frustate e sevizie, mancano lembi di pelle… Perché, che senso ha uno strazio del genere! Tutto come da copione. La ragazza, bella e dai lineamenti delicati, viveva per strada. Mi accovaccio vicino al corpo per provare a percepire qualcosa sul sudario di seta. Istintivamente non vorrei farlo. Ho superato le visioni di un tempio di Shar, riuscirò a separarmi anche da questo. Lorcan e Drev mi si avvicinano, protettivi. -“Sei sicura?” Potrebbe aiutare a scovare l’assassino, sì.

La seta viene da molto lontano, non c’è traccia della sofferenza della ragazza perché lei è già morta quando la stoffa la ricopre. Vedo mani maschili dalla carnagione piuttosto scura che avvolgono il corpo; paradossalmente, questo rituale viene vissuto come un atto d’amore. Nient’altro.

Non è che serva a molto, se non a confermare che probabilmente l’assassino è uno del posto. Lorcan suggerisce al chierico di provare con un “parlare con i morti”, ma hanno già tentato senza risultati: gli spiriti si rifiutano di rivivere il momento del trapasso e non ricordano quello che è successo. È un problema, perché il nostro uomo compie almeno due delitti al mese. Secondo Malik, le sete potrebbero provenire da Mulhorand. Non abbiamo altro da fare qui, dopo che il chierico ha predisposto quanto necessario per il funerale, torniamo al santuario.

In uno dei giardini la ragazza incinta di Lee sta riposando. Faccio segno agli altri di proseguire e vado a parlare con lei. Si chiama Lara, sembra intenzionata a crescere il bambino perché è l’unica persona che avrà al mondo. È sempre stata schiava, non ha una famiglia cui rivolgersi. Le chiedo quale sistemazione preferirebbe, ed è ben contenta della proposta di trasferirla ad Halruaa. Calimport è molto più pericolosa e offre ben poche opportunità, mentre a lei piacerebbe poter mantenere suo figlio senza dover dipendere da altri. Le garantisco che le daremo tutto il sostegno che potremo, mi dispiace molto per quello che ha dovuto passare. Ma so che Lee non le avrebbe mai fatto del male volontariamente. Lei quasi non mi lascia finire, dice che ne è consapevole: lo ha conosciuto nei giorni precedenti la violenza e le stava simpatico perché era sempre gentile. Questo non toglie comunque la tua sofferenza, non ti può risarcire in nessun modo. Mi fa tenerezza, però ammiro il suo coraggio di voler far fronte ad una nuova vita con le sue forze. La sua visione del mondo è stata stravolta in questi mesi, non sarà stato facile… Forse è proprio la creatura che stringerà tra le braccia tra pochi giorni a darle le motivazioni. Ma quando chiederà di suo padre, cosa racconterai?

mercoledì 21 luglio 2010

45a SERIAL KILLER

Lasciamo Lee al tempio e ci dirigiamo verso la zona delle celle, con Lorcan che commenta a voce bassa che questi hanno dei problemi. In effetti… Sono preoccupata, le argomentazioni della Rosa gialla e le loro punizioni mi sembrano folli. Ne parliamo tra noi; insomma, se sapessero di me, cosa proporrebbero per farmi “espiare”? E io ho più colpa di Lee, perché quell’affare me lo sono messa in testa da sola! -“Shhhh!” Drev mi zittisce: “Non ti farebbero niente, semplicemente perché non appartieni alla Chiesa di Ilmater”. Lorcan non capisce, ma non ha il tempo di chiedere delucidazioni perché veniamo avvicinati dal chierico a cui avevano rubato la reliquia, che è a capo della fazione favorevole a Lee. Ci saluta con sincero piacere, è cortese anche col bardo quando glielo presentiamo. Drev gli dice che può bruciare i documenti che gli aveva affidato, (??) poi chiediamo di Lee. Lui conferma che la sua stima nel nostro amico resta invariata, ma che a complicare il processo ci sono complessi risvolti politici e di equilibrio tra le fazioni, oltre che una questione di immagine, dato che il caso ha avuto grande risonanza. Sottolineo che comunque la loro sentenza dovrà guardare la sostanza delle cose, a prescindere da tutto il resto. Lui cerca di rassicurarmi, ma è interrotto da un ragazzino che gli consegna un messaggio. Sguardo terrorizzato tra noi tre: bruttissimo presagio! Infatti, il volto del chierico si rabbuia immediatamente. Nooo, di nuovo! Si sente in obbligo di metterci al corrente: da qualche mese ci sono degli omicidi, come dire, sgradevoli, in città. Sgradevoli? Perché, qualche omicidio non lo è? Le autorità trascurano le indagini, dato che le vittime sono tutte prostitute, ragazze che vivono di espedienti o anche di buona famiglia ma straniere e quindi poco inserite nella comunità. –“Del resto – ci fissa in maniera eloquente – anche voi avete sperimentato come funziona la giustizia di Calimport. Le donne morte non sono persone importanti, nessuno paga per sapere la verità”.

In pratica: qualcuno rapisce ragazze belle e giovani, restituendone dopo alcuni giorni i cadaveri avvolti in sete e cosparsi di profumi preziosi. I corpi, accuratamente lavati e ripuliti, recano però i segni di terribili torture e a volte sono parzialmente scuoiati. Sgradevoli… Hanno appena trovato un’altra vittima vicino all’Enclave Thay, lui si sta recando sul posto e chiede se vogliamo accompagnarlo. Sinceramente, non è che abbia una gran voglia di assistere a questo spettacolo, ma possiamo dirti di no? Prudentemente, mi infilo un mantello anonimo e mi copro il capo col cappuccio.

Durante la strada il chierico prosegue con i dettagli: finora ci sono sette morti accertate attribuibili alla stessa mano, ma potrebbero anche essere di più, dato che all’interno dell’Enclave opera la giustizia Thay e non si sa se qualche corpo sia stato deposto anche lì.

A palazzi principeschi che ostentano un lusso sfrenato, si alternano i soliti quartieri miserandi che rigurgitano indigenza e disperazione, coi ragazzini che ci sbirciano di sottecchi, diffidenti, con gli odori nauseanti che ti investono all’improvviso... Jamila non empatizzare, limitati a passare oltre. Come si fa ad abituarsi a questo, come si fa a trovarlo normale…

domenica 18 luglio 2010

44c PAROLA ALLA DIFESA

I rappresentanti ecclesiastici delle quattro fazioni in cui si divide la chiesa di Ilmater prendono a turno la parola. Dicono che le loro divinazioni confermano le parole della ragazza e che Lee effettivamente non era in sé quando ha commesso la violenza. Tutti si preoccupano delle condizioni della giovane e dei patimenti da lei subiti. Riguardo il monaco, le posizioni variano a seconda dei casi: non è stato prudente far prendere i voti a un ragazzo così giovane, quando la sua fede può ancora essere messa in discussione. Non ho mai visto nessuno con una fede più salda della sua! Deve in qualche modo pagare per ciò che ha commesso. Qualcuno vorrebbe farlo sposare, ma forse la ragazza non sarebbe contenta. E vorrei vedere che lo fosse… Bisognerebbe allora trovarle una dote adeguata. Secondo l’esponente della Rosa Gialla, l’ala intransigente, anche se non era in sé Lee avrebbe dovuto accorgersi di quel che stava succedendo e piuttosto che cedere al male avrebbe dovuto togliersi la vita. Deficiente, credi che sotto l’effetto di un incantesimo tu sia libero di agire? Propone di cacciarlo dalla chiesa e di sottoporlo a 1.000 frustate per espiare. Nessuna delle tue frustate sarà dolorosa quanto il rimorso che lo tormenterà. Se sopravvivrà, è perché Ilmater vorrà graziarlo. Il fango che ha gettato sull’ordine è un grave danno per la chiesa, per questo dovrebbe essere allontanato. In più, la sua compromissione con la politica (Che ti guardi? Chi credi che abbia recuperato le ossa del santo, eh?) di uno stato influente non è ben vista. Drev mi sta trattenendo a forza per un braccio, ogni volta che tento di alzarmi in piedi per intervenire mi tira giù. –“Lasciali finire. Jamila, per favore…” Quando tutti hanno espresso il loro parere, viene chiesto a Lee di difendersi. Lui dice che è giusto che sconti una pena per quello che ha commesso, anche se non era in sé quando è successo il fatto. Si è sempre impegnato a combattere il male in qualunque forma lo abbia incontrato, e in questo il nostro aiuto è stato prezioso. È disposto ad accettare la punizione che loro ritengono giusta, ma non a rinunciare ai suoi voti e alla sua fede. Piuttosto, lo privino di nuovo della vista da poco riacquistata. E no! Non ti ci mettere pure tu!

A questo punto Drevlin si alza e scende in mezzo all’uditorio: “Sono stato anch’io schiavo nel Dambrath insieme a lui”. Mentre parla si sfila la casacca, le cicatrici delle torture sono ancora evidenti sul suo corpo. Lorcan mi sussurra: “Hai visto con che facce invidiose lo stanno guardando? Stasera si flagelleranno di gusto…” Drev non parla mai di quello che gli è successo durante la schiavitù... Il mago prosegue: “Se io e il mio compagno siamo riusciti a scappare è stato grazie al sacrificio di Lee. Sappiamo tutti cosa possono escogitare le chieriche di Loviatar per rappresaglia. Ed è chiaro che tutto questo è opera loro.” Si riveste. “Alla ragazza possiamo provvedere noi, trovandole la sistemazione che più preferisce ad Halruaa. Abbiamo la possibilità di prenderci cura di lei e del bambino, rispettando le sue scelte.” Il suo discorso è stato efficace. Concludo l’opera: prendo anch’io la parola alzandomi in piedi. –“Non ho conosciuto nessuno più saldo nel suo credo di Lee. Ilmater ha in lui il servo più fedele. Il suo apporto nella lotta contro il male, in particolare contro la dea oscura, è stato fondamentale, come voi dovreste già sapere. Sono sei mesi che viaggio con lui, sei mesi in cui il suo comportamento è stato ineccepibile, in cui non ha mai vacillato, in cui abbiamo portato a termine compiti importanti. Fate in modo che il vostro giudizio sia veramente giusto e vada oltre l’apparenza delle cose.” C’è silenzio, l’attenzione è concentrata su di me. Bene, speriamo che basti. Purtroppo vedo Lorcan alzarsi: “Insomma, io ho provato a portare Lee a donne più volte ma lui ha sempre opposto strenua resistenza. Non credo proprio che abbia fatto quello che dite…” No! Stai zitto! Lo so che hai buone intenzioni, MA TACI! Drev potrebbe incenerirlo solo concentrandosi un po’ di più… Lui continua: la ragazza è troppo giovane per accollarsi un bambino, potrebbe occuparsene lui, che ha una certa esperienza… Un disastro, tutto vanificato. Se proprio ci tieni, la prossima volta almeno parla per primo!

Il consiglio si ritira e prende la giornata per deliberare; la loro decisione verrà comunicata domani mattina all’alba dopo aver riunito di nuovo il concilio. Lee si reca nel tempio a pregare. Speriamo che Ilmater lo protegga…

sabato 17 luglio 2010

LA FORTUNA E' CIECA, MA...

Visto che la Campagna Sud è in vacanza, per evitare pericolose "crisi d'astinenza" abbiamo deciso di occupare l'estate con delle avventure ambientate su Mystara. Ieri sera abbiamo perfezionato i personaggi e iniziato a giocare. Forse è presto per dirlo, ma sembra che la sfiga colossale ai dadi sia un'esclusiva di Jamila! Poveretta, chissà perché. 

Non so da quanto non mi capitava di prendere con successo a spadate qualcuno!

giovedì 15 luglio 2010

44b LA COLPA DI LEEAH

Fissiamo la partenza per Calimport tra un paio di giorni. Drevlin deve sistemare degli affari personali e intanto recuperiamo oggetti magici, pergamene di teletrasporto e protezioni. Prima di affrontare l’Enclave però risolveremo la questione di Lee.

Il 4 di hammer Drevlin ci teletrasporta alla Cabala. Entriamo a salutare Fiann e Meriad, che come sempre ci offrono il loro appoggio. Le ringraziamo e ci dirigiamo verso la sede della chiesa di Ilmater. È a più di mezza giornata di cammino. È la prima volta che vedo Lee così agitato. Trova piccole scuse per perdere tempo, è distratto. Per una volta, sembra il ragazzo che è in realtà. Quando ormai siamo vicini alla nostra meta, ci chiede se per caso non preferiamo andare a bussare direttamente all’Enclave dei Maghi Rossi. Dev’essere proprio in ansia… speriamo in bene. Davanti alla porta del tempio, gli metto una mano sulla spalla come incoraggiamento. Lui tira un bel respiro e poi entriamo. Siamo immediatamente al centro dell’attenzione; in particolare, percepisco un’evidente ostilità nei confronti di Lee e Lorcan. Per il tiefling è comprensibile, ma che Lee venga guardato in questo modo mi pare strano. Ma che sta succedendo? Ci sono monaci al lavoro nei campi o che attendono ad altre occupazioni. Indossano tutti vesti grigie, ma alcuni portano la cuffia rossa, la maggioranza azzurra. Ormai il sole sta tramontando. Veniamo annunciati e dopo una mezz’ora Lee viene ricevuto privatamente dal patriarca. Non sono tranquilla, non lo è neanche Drev. Lorcan è troppo impegnato a difendersi dalle occhiatacce, chiaramente a disagio. Il colloquio è piuttosto breve, Lee torna dicendo che dovrà affrontare il giudizio domani mattina. Ma giudizio per che? Lui è perplesso, preoccupato. Pare si sia macchiato di una grave colpa in passato, ma non sa quale. Dice di avere l’impressione che sia accaduto qualcosa di brutto mentre era nel Dambrath, ma non riesce a ricordare. Il volto di Drev si scurisce visibilmente. Passiamo anche noi la notte al monastero, non vogliamo lasciarlo solo. Mi offro di usare le mie percezioni per cercare di vedere qualcosa, ma il tentativo non dà frutti. Mi unisco a Lee per la preghiera della sera, poi vado a dormire. Lorcan pare avere dei problemi durante la notte: si è barricato per bene nella sua cella, ma la mattina è nervoso.

Il concilio è convocato all’alba. Soffrire… Andiamo ad assistere. Quando tutti sono presenti, viene introdotta una ragazza più o meno della mia età, in un avanzato stato di gravidanza. Anzi, direi che se le cose vanno per le lunghe potrebbe anche partorire qui. Oh oh… Drev si copre gli occhi con una mano, sconsolato: “È la schiavetta che si è presa un cartone in faccia dal GP durante il nostro tentativo di fuga dal Dambrath…” La ragazza racconta che era appunto schiava nel Dambrath, dove aveva imparato l’arte della danza e del canto; per le sue qualità, per il suo aspetto gradevole e la sua pelle chiara era stata promessa a un importante mago rosso. La sua vita non era brutta, ma un pomeriggio Lee è stato trascinato nella sua stanza e chiuso dentro con lei, e qui le avrebbe usato violenza ripetutamente. Sento il sangue defluirmi dal viso. Lee! Ma è impazzita? Mi aggrappo alla manica di Drev: “Non ci credo! Non è vero, non potrebbe mai fare una cosa simile”. Lorcan ha gli occhi sgranati: “Hai capito il monachello! Ma tu pensa!” Il racconto prosegue: la ragazza non era più “appetibile”, la sua padrona si è molto adirata e l’ha regalata all’uomo cui era stata promessa come cavia per i suoi esperimenti magici, che in quel momento erano volti a causare dolore. Poi ha scoperto di essere incinta. Durante un viaggio un altro servo anziano ha avuto compassione di lei e l’ha aiutata a fuggire, poi attraverso varie peripezie è giunta fino a qui a chiedere giustizia. Non riesco a vedere la faccia di Lee perché ci volta le spalle. –“Drev, non è possibile! Lee non ne sarebbe capace nemmeno da drogato!” –“L’avranno dominato, le chieriche di Loviatar amano fare queste cose…” Sì, sotto dominazione può essere, purtroppo.

lunedì 12 luglio 2010

44a MERENDA DA ZELMAN

Vista l’ora, resto anch’io a dormire alla torre. Lee si fa carico di Lorcan, nel senso fisico del termine, perché sulle sue gambe il bardo non riuscirebbe a fare nemmeno la prima rampa di scale. Drev mi passa la chiave della mia camera. Mi abbraccia sussurrandomi qualche complimento all’orecchio, poi le sue labbra scendono lungo il mio collo, seguendo il profilo della spalla. Rabbrividisco al solletico dei suoi baci, mi stringo a lui ridendo. –“Scusa, ma è tutta la sera che sono tentato di farlo!” Me ne sono accorta… Ecco, adesso puoi guardarmi così. Ci teniamo allacciati per alcuni momenti, il mio corpo diventa pesante… –“Sei stanca. Ma non ti addormentare qui in piedi perché io non ce la faccio a portarti giù in braccio!” Sì, sono stanca. Siamo stati fuori tutta la notte e a me non bastano le sue quattro ore di sonno canoniche. Gli do la buonanotte e vado a riposare.

Quando mi sveglio credo sia già ora di pranzo. Malik viene a farmi le fusa, lo prendo in braccio e gli gratto la testa: “Buon anno, micione!”. Mentre finisco di vestirmi bussano alla porta. –“Avanti, è aperto”. Compare Drevlin con un vassoio pieno di paste, tazze e cose buone: “Servizio in camera!” Ma che carino! Ci sono anche i miei biscotti preferiti! Gli faccio posto sul letto e facciamo colazione insieme tra dolcetti, coccole, caffè, baci e cioccolato. Il mago ha pensato anche a Malik, che si sta sbaffando di gran gusto un bel pezzo di tonno. Raccogliamo i resti del nostro piccolo banchetto, dobbiamo salire dagli altri perché Zelman ci ha convocati per merenda alla Taverna Astrale. Prima però passo un braccio intorno al collo di Drev e mi lascio cadere di nuovo con lui sul letto: “Sarà anche l’anno delle Tempeste di Fulmini, ma è iniziato bene, no? È stata la più bella colazione della mia vita, grazie!”

La cosa difficile è rimettere in sesto Lorcan in tempo. Si tiene la testa con le mani borbottando strane cose. Il siparietto è inevitabile: ormai ha una certa età e non ha più il fisico per reggere tutto quell’alcool! Che vergogna… Ma come, non sta bene? Ha solo sperimentato tutti gli alcolici presenti a palazzo! Guarda te come si deve ridurre uno per aver assaggiato un pochino di spezia… Ha a mala pena la forza di reagire. Meno male che siamo ben forniti di antitossina, l’esperienza insegna!

Arriviamo all’appuntamento puntuali. Il maliardo ci saluta con la solita cortesia. Zelman ci mette al corrente di quanto ha scoperto sul mio predecessore. Gli oggetti sono dispersi, ma a quanto pare a Calimport presso l’Enclave dei Maghi Rossi del Thay sarebbero conservati dei documenti di Lonsad che potrebbero aiutarci a far luce su quello che è successo e fornire qualche indizio su dove cercare. Quegli appunti non dovrebbero avere molto valore per l’Enclave, che potrebbe anche lasciarli consultare senza particolari restrizioni. Il problema è entrare: a un monaco di Ilmater l’accesso sarà sicuramente negato. Troppo buono per il loro gusti. Anche a me e a Drevlin potrebbero fare storie, nonostante le protezioni dalle individuazioni. L’unico che da privato cittadino potrebbe accedere con pochi rischi è Lorcan, ma l’idea di farlo andare da solo non ci convince molto. Si potrebbe tentare con una missione diplomatica: sarebbero costretti a riceverci, poi dato che non dovremmo visionare documenti riservati o importanti, probabilmente ci lascerebbero fare, in cambio magari di qualche incantesimo o conoscenza magica. Dopo varie discussioni, optiamo per la missione diplomatica, lasciando come tentativo di riserva la richiesta da privato cittadino di Lorcan, eventualmente accompagnato da me. Il capo prepara due lasciapassare per Drevlin e Lee. Dice che se all’ultimo momento volessi aggregarmi anch’io alla missione ufficiale non ci sarebbero problemi, basta presentarmi come fidanzata dell’ambasciatore e nessuno avrebbe da ridire. Non ho capito se quest’affermazione contenga dei sottintesi, l’espressione di Zelman non tradisce nulla…

sabato 10 luglio 2010

QUANDO I DADI NON SERVONO

Ieri sera è stata l'ultima sessione di Campagna Sud prima di una lunga pausa estiva.
La mistress ci teneva a chiudere con un momento "topico". Beh, è normale...
...
Non credevo che Tenar sarebbe arrivata a una carognata del genere!!!
.
P.S: Cik, il gruppo ti ringrazia sentitamente per aver contribuito al "training di masteraggio bastardo"!

venerdì 9 luglio 2010

43c CAPODANNO

Il palazzo è enorme, imponente. Costruito con l'evidente scopo di farti sentire piccolo e insignificante. Due draghi di bronzo controllano l'entrata, non credo che qualcuno senza invito cercherà di intrufolarsi. L'interno è ancora più magnificente. Le sale sono grandissime, coreografiche, ognuna con un suo tema; lo spazio che occupa è di gran lunga più ampio di quanto si veda dall'esterno. C'è già molta gente, ma considerata la vastità degli ambienti non riesco a quantificarla. Ci disperdiamo in giro, Drev rimane sempre al mio fianco. Mi spiega chi sono le personalità più influenti che incrociamo, ma ben poche persona si avvicinano a noi, nonostante mi senta addosso gli sguardi di tutti. Qualcuno mi saluta con un mezzo inchino molto rispettoso. Entriamo nella sala che riproduce una prateria sotto un cielo notturno spettacolare, attraversato da stelle cadenti. Non ho mai visto niente del genere: è perfetto, reale. Mi volto verso il mago, che ha la stessa espressione con cui io ammiro la volta del cielo, ma ha gli occhi fissi su di me. Beh, non proprio la stessa espressione... -"E no, non puoi guardarmi così in pubblico..."
La sala con la spiaggia oceanica forse è ancora più sorprendente, qualcuno si fa pure il bagno, come fosse una cosa normalissima; la sala successiva contiene una foresta tropicale, vera... Capita anche di vedere degli Antenati Persistenti, in pratica dei lich che per vari motivi vengono accettati nella società halruiana. Sono presenze inquietanti, ma si tengono lontani da noi. Ogni tanto incrociamo anche gli altri due. Lorcan parla spesso con una ragazza vestita sobriamente e dai modi cortesi. Lo vedo sempre con un bicchiere diverso in mano, speriamo che Lee lo controlli... Il monaco viene abbastanza ignorato, certo con la sua tonaca dimessa spicca in mezzo a tutto questo sfarzo variopinto. Quando Drev si allontana da me per recuperare da bere o qualche cosa da mangiare, alcuni si fermano a parlare con lui. Intercetto qualche brandello di conversazione: chiedono della sua nuova torre, souvenir di drago verde, dei paesi che ha visitato... A volte torna divertito. Sono incuriosita: "Che c'è?" -"Niente, corre voce che tu sia l'avatara di qualche divinità..." -"Cosa? E come mai?" -"Come mai? Jamila, ti sei guardata? Sei talmente abbagliante che non osano neanche avvicinarsi!" Va bene non passare inosservata, ma così mi sembra esagerato... -"Ma scusa, e tu che hai detto?" Risponde con un sorriso compiaciuto: "La verità." Veniamo interrotti dalla convocazione sulla spiaggia perché sta arrivando il sovrano. Ci ritroviamo accanto a Lorcan, un po' barcollante. Lo minaccio: "Non sarai mica ubriaco..." -"Ma va, ho appena preso un'antitossina." -"Sì, ma stai continuando a bere di tutto." -"E certo, se no a che serve l'antitossina..." In quella, sull'oceano appare un cocchio sfarzoso trainato da pegasi, su cui è seduto il re. E' un uomo fiero, dimostra meno di 50 anni ma in realtà credo ne abbia più di 250. Non appena si alza per tenere il suo discorso, nella sala si fa assoluto silenzio. Parla dell'anno appena chiuso, di quello che di buono e di negativo ha portato ad Halruaa, della lotta contro il culto di Shar che si sta diffondendo ma che è stato colpito e che verrà contrastato con ogni mezzo. In conclusione, elenca gli Anziani che hanno lasciato il Consiglio, chi per morte permanente, chi per motivi personali, chi radiato. I nostri amici Harbaldol e nipote. E annuncia chi verrà ammesso al loro posto: tra questi c'è anche Drevlin, promosso per meriti speciali proprio nella lotta contro gli shariti. Complimenti generali per i nuovi Anziani, poi il sovrano, dopo gli auguri di rito e i saluti, abbandona la sala, sempre sul suo cocchio volante. Noi restiamo alla festa ancora per un po', quando lasciamo il palazzo l'alba è ormai vicina. In carrozza Lorcan, ubriaco perso, ci racconta in maniera incoerente di aver conosciuto una ragazza che in realtà era un drago, e altri fatti molto più confusi che fatichiamo a comprendere. L'unica cosa chiara è che la spezia era veramente forte! La spezia... Povero, ti voglio vedere al risveglio, quando sarò lì a martellare sul tuo mal di testa e a prenderti per i fondelli!

martedì 6 luglio 2010

43b INVITO A PALAZZO

L'appuntamento con gli altri è a metà pomeriggio. Drevlin ci comunica che non possiamo partire perché siamo ufficialmente invitati alla festa di capodanno a palazzo reale: mancare sarebbe estremamente scortese! Abbiamo tre giorni per fare le spese necessarie. Il pagamento straordinario di 3.000 monete d'oro a testa concesso da Zelman aiuta! Andiamo per negozi tutti assieme, escluso Lee che ovviamente non è interessato alla cosa. Mi serve un vestito adatto alla circostanza, per la prima volta non devo cercare di passare inosservata. Suona quasi strano. Gli uomini danno consigli, ma ho già in mente cosa vorrei indossare e non faccio compere in loro presenza: sarà una sorpresa per la sera della festa. Ne approfittiamo anche per cercare protezioni magiche e per divertirci un po'. Drevlin è sempre sorridente, non si lascia scalfire nemmeno dagli sfottò di Lorcan. Mi riempie di attenzioni pur essendo discreto e i suoi occhi verdi mi accarezzano con una dolcezza che non si sono mai concessi. Se mi avessi guardato in questo modo anche prima ogni tanto, forse avrei capito, non credi? Mi piace vederti così contento, mi piace da morire.
L'ultimo giorno dell'anno: si chiude l'anno dei "Draghi volanti" per lasciare il posto al 1.373, ovvero quello delle "Tempeste di fulmini". Abbiamo ironizzato parecchio con Drev su questo fatto, Lorcan si è veramente sbizzarrito sull'argomento. Mio padre è orgogliosissimo che io sia stata invitata addirittura a palazzo reale. Mi preparo, niente di particolarmente vistoso, ma forse ad Halruaa questo porta a farsi notare di più! Non sono abituata a vedermi così elegante, né con quel poco di trucco che l'occasione mi sembra richiedere. Ho lasciato i capelli sciolti ricadere in morbide onde sulle spalle, non voglio che si veda il tatuaggio. Però il vestito mi sta proprio bene, è bianco con dei ricami dorati e cade alla perfezione. Il mantello magico che mi ha regalato Drev esalta l'effetto generale. Yerodin mi guarda ammirato: "Caspita Jamila, sei davvero splendida! No, dico... non uscirai da sola per caso..." -"Vengono a prendermi, stai tranquillo! Però... anche tu sei niente male! Mi raccomando questa sera..." E' libero e festeggia con Kelina.
La carrozza si ferma davanti a casa, Yerodin apre la porta al mago che bussa. Lo squadra mentre lo saluta: "Le fate voi da guardia del corpo, vero?" Drev è perplesso: "Ovvio!" Io rido. Lui mi vede e rimane... non so... senza parole? Mio fratello per scherzo gli mette la mano sotto il mento fingendo di chiudergli la bocca. -"Ma smettila, Yerodin!" Gli rifilo un bacio sulla guancia ed esco col mago, che a mezza voce borbotta: "Sì sì, ci penso io..." Ma per sicurezza si guarda bene dallo sfiorarmi. Lo stuzzico: "Che c'è, temi le reazioni del fratello maggiore protettivo?" -"Gli hai detto che stai con me?" -"No." -"Ecco, meglio non correre rischi!" In carrozza ci sono anche Lee e Lorcan. E il mantello del mago non copre più la sua tunica: speravo di aver visto male, e invece è proprio quella dai colori sgargianti, cangiante, che cambia colore a comando. L'ha avuta da Ab, nello scambio con il mazzo. -"Ehm, Drev, sei proprio sicuro di voler venire a palazzo con quella? Fai ancora in tempo a passare a cambiarti..." Il bardo è già piegato in due dal ridere, con Malik che si rotola ai suoi piedi con le zampe sugli occhi. -"Ma stai scherzando? Me la invidieranno tutti!" Purtroppo è vero, avrà un successone.

sabato 3 luglio 2010

43a CONVOCAZIONE IN GIUDIZIO

Dormiamo più a lungo del solito, i festeggiamenti si sono protratti fino a notte inoltrata e ce la prendiamo comoda. Partiamo a metà mattinata sui nostri tappeti volanti e verso l'ora di cena siamo alla torre di Drevlin. Lì troviamo due lettere: la prima è per me, ma non è una lettera: è la mia laurea da maga, firmata dal Segugio Magico che è intervenuto a casa di Esvele. I commentini sarcastici si sprecano. Io sono molto soddisfatta, un grosso problema in meno.
L'altra è per Lee, che però non la legge di fronte a noi, lo fa più tardi in camera sua. Drevlin lo guarda andarsene con una punta di preoccupazione, la prima ombra che compare sul suo volto da ieri sera. Il suo mutamento di umore è sorprendente, è riapparso il ragazzo divertente di Sundabar. E' felice, forse ancora un po' incredulo. Mi ha regalato anche una "pietra della fortuna" che ha ottenuto nello scambio con il "mazzo delle meraviglie". Aiutiamo Lorcan a preparare cena, scherzando tutti assieme. Il bardo si cala alla perfezione in queste incombenze domestiche, sua moglie lo aveva messo proprio in riga. Ha davvero tutta la mia ammirazione!
Dopo mangiato Lee ci informa che deve recarsi a Calimport al più presto perché è stato convocato dal suo patriarca. Perché? Non lo sa di preciso, la motivazione non è scritta. Potrebbe avere a che fare con le sue ricerche teologiche. Il mago lo rimbrotta: "Che stai combinando, monaco? Non ti pare che abbiamo già abbastanza questioni in ballo?" Lui dice che sta cercando di superare le "divisioni" tra le chiese di Ilmater, Latander e Tyr, e forse questo discorso non piace a qualcuno. Ripensandoci, mi viene in mente qualche setta integralista che potrebbe non gradire simili "aperture". Drev lo guarda malissimo: "Ma perché cercarsi rogne proprio adesso!" Lee si difende, magari la convocazione non riguarda questo: non sa perché l'hanno chiamato in giudizio.
Silenzio tombale.
Drev è quello che si riprende per primo: "Chiamato IN GIUDIZIO?" Espressione imbarazzata dell'altro. -"E quando aspettavi a dircelo?" -"Te l'ho detto adesso..." Il mago si massaggia lo stomaco soprapensiero. L'ulcera? Lancia un'occhiata a me e Lorcan, che annuiamo. -"Domani vado da Zelman a consegnare il rapporto. Sento le sue direttive e poi decidiamo quando partire. Non esiste che tu vada da solo". Lee sembra sollevato.
Si sta facendo tardi, voglio tornare a casa dai miei perché quando me ne sono andata erano ancora sotto shock per le notizie riguardanti la mia presunta morte e ora hanno bisogno di avermi vicino. Drev mi accompagna. Parliamo del monaco, ma lui chiude l'argomento in fretta, come se volesse allontanare i pensieri. Ha ragione, almeno per il poco tempo che siamo soli... "Soli", c'è ancora gente in giro, come è normale ad Halarahh. Ci salutiamo davanti alla mia porta. Qui è piuttosto buio e per strada non c'è nessuno, almeno il bacio della buonanotte ce lo possiamo concedere. D'accordo, forse è più di un semplice bacio della buonanotte... e non è nemmeno uno solo...
I miei sono felicissimi di rivedermi, stanno molto meglio. Restiamo a chiacchierare un paio d'ore e mostro loro il mio bel diploma, così sanno cosa dire in caso qualcuno venga a informarsi. Yerodin è di turno, ma ho tutta la mattinata di domani da passare anche con lui.