giovedì 15 luglio 2010

44b LA COLPA DI LEEAH

Fissiamo la partenza per Calimport tra un paio di giorni. Drevlin deve sistemare degli affari personali e intanto recuperiamo oggetti magici, pergamene di teletrasporto e protezioni. Prima di affrontare l’Enclave però risolveremo la questione di Lee.

Il 4 di hammer Drevlin ci teletrasporta alla Cabala. Entriamo a salutare Fiann e Meriad, che come sempre ci offrono il loro appoggio. Le ringraziamo e ci dirigiamo verso la sede della chiesa di Ilmater. È a più di mezza giornata di cammino. È la prima volta che vedo Lee così agitato. Trova piccole scuse per perdere tempo, è distratto. Per una volta, sembra il ragazzo che è in realtà. Quando ormai siamo vicini alla nostra meta, ci chiede se per caso non preferiamo andare a bussare direttamente all’Enclave dei Maghi Rossi. Dev’essere proprio in ansia… speriamo in bene. Davanti alla porta del tempio, gli metto una mano sulla spalla come incoraggiamento. Lui tira un bel respiro e poi entriamo. Siamo immediatamente al centro dell’attenzione; in particolare, percepisco un’evidente ostilità nei confronti di Lee e Lorcan. Per il tiefling è comprensibile, ma che Lee venga guardato in questo modo mi pare strano. Ma che sta succedendo? Ci sono monaci al lavoro nei campi o che attendono ad altre occupazioni. Indossano tutti vesti grigie, ma alcuni portano la cuffia rossa, la maggioranza azzurra. Ormai il sole sta tramontando. Veniamo annunciati e dopo una mezz’ora Lee viene ricevuto privatamente dal patriarca. Non sono tranquilla, non lo è neanche Drev. Lorcan è troppo impegnato a difendersi dalle occhiatacce, chiaramente a disagio. Il colloquio è piuttosto breve, Lee torna dicendo che dovrà affrontare il giudizio domani mattina. Ma giudizio per che? Lui è perplesso, preoccupato. Pare si sia macchiato di una grave colpa in passato, ma non sa quale. Dice di avere l’impressione che sia accaduto qualcosa di brutto mentre era nel Dambrath, ma non riesce a ricordare. Il volto di Drev si scurisce visibilmente. Passiamo anche noi la notte al monastero, non vogliamo lasciarlo solo. Mi offro di usare le mie percezioni per cercare di vedere qualcosa, ma il tentativo non dà frutti. Mi unisco a Lee per la preghiera della sera, poi vado a dormire. Lorcan pare avere dei problemi durante la notte: si è barricato per bene nella sua cella, ma la mattina è nervoso.

Il concilio è convocato all’alba. Soffrire… Andiamo ad assistere. Quando tutti sono presenti, viene introdotta una ragazza più o meno della mia età, in un avanzato stato di gravidanza. Anzi, direi che se le cose vanno per le lunghe potrebbe anche partorire qui. Oh oh… Drev si copre gli occhi con una mano, sconsolato: “È la schiavetta che si è presa un cartone in faccia dal GP durante il nostro tentativo di fuga dal Dambrath…” La ragazza racconta che era appunto schiava nel Dambrath, dove aveva imparato l’arte della danza e del canto; per le sue qualità, per il suo aspetto gradevole e la sua pelle chiara era stata promessa a un importante mago rosso. La sua vita non era brutta, ma un pomeriggio Lee è stato trascinato nella sua stanza e chiuso dentro con lei, e qui le avrebbe usato violenza ripetutamente. Sento il sangue defluirmi dal viso. Lee! Ma è impazzita? Mi aggrappo alla manica di Drev: “Non ci credo! Non è vero, non potrebbe mai fare una cosa simile”. Lorcan ha gli occhi sgranati: “Hai capito il monachello! Ma tu pensa!” Il racconto prosegue: la ragazza non era più “appetibile”, la sua padrona si è molto adirata e l’ha regalata all’uomo cui era stata promessa come cavia per i suoi esperimenti magici, che in quel momento erano volti a causare dolore. Poi ha scoperto di essere incinta. Durante un viaggio un altro servo anziano ha avuto compassione di lei e l’ha aiutata a fuggire, poi attraverso varie peripezie è giunta fino a qui a chiedere giustizia. Non riesco a vedere la faccia di Lee perché ci volta le spalle. –“Drev, non è possibile! Lee non ne sarebbe capace nemmeno da drogato!” –“L’avranno dominato, le chieriche di Loviatar amano fare queste cose…” Sì, sotto dominazione può essere, purtroppo.

5 commenti:

jamila ha detto...

Siamo tutti basiti!!

Mr. Mist ha detto...

Sicuramente quelle ******e delle chieriche di quella ******a di Loviatar avranno fatto la porcata (figurarsi quando mai gli capita di avere un Chierico di Ilmater da torturare e dannare). E come al solito il lungo braccio della giustizia si abbatte sul poveraccio che, in questo caso, è pure vittima!
Solo una domanda per gli eccellenti membri dell'Ecclesia Ilmateriana, se, e dico se, Lee ha potuto usare i suoi incantesimi anche dopo il fatto direi che:
1) o il loro dio è contento che i propri chierici stuprino a più non posso (e direi proprio di no)
2) o gli incantesimi glieli ha passati Loviatar (certo come no soprattutto i cura)
3) o forse Ilmater non ha giudicato Lee colpevole o almeno così colpevole da togliergli la grazia!
In ogni caso è giusto che Lee si prenda le sue responsabilità, se non altro nei confronti del nascituro, ma qui direi che non c'è nemmeno da parlarne.
Comunque solidarietà e appoggio al mitico Lee!
P.S.: il tema è delicato ed indica che il gruppo è abbastanza maturo da portarlo avanti senza cadere in volgarità o quantaltro: complimenti!

Anonimo ha detto...

@Mr Mist: Hai reagito come noi, seguendo grandi linee i nostri ragionamenti. La grande "visibilità" del caso però contribuirà a complicare un po' le cose...
Ma dovrai aspettare i prossimi post! ;-P

Ad ogni modo, J. non si capacita
(anche perché quando era sotto l'influenza del fermaglio ha dormito sola con Lee più di una volta)
J.

Tenar ha detto...

I monaci di Ilmater saranno giusti nella loro sentenza. C'è però anche da dire che reputano la sofferenza una cosa assai positiva!

Per quanto riguarda la maturità del gruppo, essa è notevole. Certo, il buon Lorcan ne ha tratto spunto per più di una battuta, ma c'è da dire che in breve gli altri hanno potuto rifarsi su di lui

Nik ha detto...

Guardia di 3° livello !!!