sabato 29 maggio 2010

40a MORTE PRESUNTA

Mentre mi dirigo verso il palazzo di Zelman, una voce carica d'angoscia mi chiama: "Jamila!" E' Yerodin. Lo saluto perplessa, lui mi corre incontro e mi stringe forte con le lacrime agli occhi. -"Ma che ti prende?" -"Per gli dei, Jay, stai bene! Questa mattina un funzionario è venuto a casa nostra per dirci che eri morta. Eravamo disperati!" Ma chi ha avuto questa brillante idea? Cerco di tranquillizzarlo: come vede, si sono sbagliati. Quando mi sembra più calmo, gli spiego che sono in missione, di andare a casa ad avvisare mamma e papà e di aspettarmi lì, dove li raggiungerò appena potrò. -"No, non ti voglio lasciare sola! Non hai idea di quello che abbiamo passato..." Sì, ce l'ho. Tu che vieni divorato dalla lebbra. Un Jordain si sta avvicinando, lo riconosco. -"Per favore, Yerodin..." Quando si accorge dell'uomo che mi sta aspettando, si convince e mi lascia andare con un bacio sulla fronte. La guardia mi guida fino al solito salotto, dove trovo gli altri tre. Non so chi tra noi sia più contento. Li abbraccio, felice. Drev e Lee hanno l'aria di chi non dorme da giorni, Lorcan è più rilassato: "Lo sapevo che eri salva!" Le domande reciproche si intrecciano, ma siamo tre contro una e tocca a me raccontare per prima. Dopo qualche minuto compare Zelman, che vuole sapere tutto nei dettagli. Certo, ma solo dopo che mi avranno spiegato come mai la mia famiglia pensi che io sia morta!
Il gelo.
Imbarazzo generale, Lee tutto rosso guarda in giro, poi Zelman mi assicura che provvederà subito. Spiego cosa mi è successo, loro ascoltano attenti. Il capo sentenzia che evidentemente Esvele mi ha rimandata a Selunnara per avere la certezza che fossi io quella destinata a riaprire il portale e che il mio arrivo plateale in piazza non è certo passato inosservato, per cui ora sapranno di me. A questo punto è inutile mantenere la segretezza: farà in modo di renderci "intoccabili", ufficializzando il nostro ruolo alle dipendenze del governo e favorendo l'ingresso di Drevlin negli Anziani. Ci scambiamo un'occhiata d'intesa: il mago sogghigna soddisfatto, per me è una liberazione. Adesso non hai più motivo di guardarmi con quell'aria affranta, i tuoi sensi di colpa non servono più. Sei libero di fare quello che vuoi senza alcuna conseguenza per me. Se non basta a ridarti il sorriso...
Chiedo a Zelman di farmi risultare diplomata in qualche scuola, in modo che nessuno possa minacciarmi con i segugi magici o mettere in discussione la mia magia. Dice di considerarlo già fatto. Drevlin commenta divertito che è incredibile che persino io alla fine abbia raggiunto il dimploma... Ah ah! Prenderò questo tuo rinnovato senso dell'umorismo come un segno positivo.
Anch'io voglio sapere cos'è successo a loro: il golem non poteva uscire dalla stanza dove lo abbiamo trovato, per cui sono riusciti a liberarsi dal combattimento con lui e hanno affrontato Esvele, catturandola. Sono arrivati immediatamente gli emissari di Zelman per un sopralluogo nel sotterraneo, e il capo in persona li ha prelevati con una carrozza. Volevano interrogare la chierica, ma lei si è suicidata tramite un'invocazione a Shar: se la dea oscura era soddisfatta del suo operato su di me, poteva prenderla con . La cosa li aveva preoccupati molto. Avevano tentato delle divinazioni, ma senza successo. Poi la moglie di Lorcan in sogno li ha rassicurati sulla mia sorte e altri incantesimi avrebbero confermato che ero viva. Harbaldol e il nipote hanno abbandonato la città, rifugiandosi presso la cittadella volante delle Tenebre. Questo dovrebbe mettere relativamente al sicuro le nostre famiglie, che saranno comunque sorvegliate ma che non dovranno essere trasferite. Ora, Zelman si preoccuperà di coordinare le ricerche sugli oggetti che ci servono per aprire il portale per Selunnara, senza coinvolgerci direttamente, e nel frattempo ci allontanerà da qui affidandoci una missione diplomatica sul confine col Dambrath.

mercoledì 26 maggio 2010

39g RITORNO NEL FAERUN

I miei hanno sempre tenuto una stanza per me, nella speranza che un giorno tornassi. Mi addormento in fretta ed è Eliana il mattino dopo a svegliarmi. Le spiace disturbarmi ma è tardi e il consiglio si sta già riunendo. Senza il sole che sorge, è difficile per me capire che ora sia. Fatica ad elaborare il concetto... Faccio colazione con lei, chiacchierando, poi mi accompagna alla sala della riunione. Ci aspettano una dozzina di persone, per metà chierici e per metà stregoni. Una donna dai capelli bianchi mi saluta: è la mia prozia, è lei che mi ha affidata alla mia famiglia adottiva. Il famiglio del rettore dell'Accademia locale è il padre di Malik. Vi ritrovate anche voi dopo chissà quanto... Durante la seduta Rubiard riassume il nostro colloquio; il consiglio è disposto ad aiutarmi con ogni mezzo disponibile. Chiedo una protezione magica contro le divinazioni, delle pergamene di teletrasporto in modo da confondere le tracce quando ritornerò nel Faerun e di poter vedere cosa sta accadendo ai miei amici ad Halarahh. Vengo accontentata, ma non riesco a rintracciare né Drev né gli altri. Sono sicuramente vivi, perché la sfera si è connessa, ma sono schermati. Potrebbero essere semplicemente nel bagno di Drev o da Zelman... O magari sono prigionieri nel sotterraneo di Esvele... Malik vuole camuffarsi gli occhi dorati, operazione che necessita di qualche ora. Nel frattempo, mi procuro una cartina del luogo dove è sparita Selunnara all'epoca del cataclisma: il portale va riaperto in quel punto esatto, che allora era in mezzo a una rigogliosa vallata ed ora si trova da qualche parte nel deserto dell'Anauroch. Non sarà semplice individuare il posto con precisione... Faccio anche presente che la vita nel Faerun è leggermente diversa dalla loro, e che il manualetto non è certo sufficiente. Hanno capito i miei sottintesi, mi dicono che Selune manderà loro una guida per prepararli a ciò che li aspetta. Speriamo...
In attesa che torni Malik, compro una riproduzione della città volante da regalare a Drev, poi vado a salutare Haresh, che mi regala un ciondolino a forma di draghetto - pony scolpito da lui. Mia sorella mi chiede di portarla con me, vuole conoscere il posto dove ho vissuto, ma riesco a convincerla che venire adesso sarebbe troppo rischioso, dovrà avere un po' di pazienza. Si raccomanda di salutarle Yerodin, che ormai considera già come parte della famiglia senza averlo mai visto. Eliana si commuove al momento dei saluti ma riesce a trattenere le lacrime. Ci incontreremo presto, vedrai. Mi aprono un portale per rimandarmi nel Faerun: destinazione Ospizio di Mortammor, lontano da Halarahh, nel tentativo di depistare gli shariti. Io e Malik compariamo sani e salvi nel cortile dell'ospizio. A -20°. Nel bel mezzo di una bufera di neve. In abiti MOLTO leggeri! Busso con tutte le mie forze al portone gridando di farmi entrare. Mi sto congelando! Un nano sospettoso esita dall'altra parte dello spioncino. E apri stordito che sto morendo di freddo! Gli dico che la chierica mi sta attendendo e che sto rischiando l'assideramento! Finalmente si decide, squadrandomi contrariato. La nana baffuta mi riceve cordialmente, offrendomi una bevanda calda. La avviso che potrebbe ricevere la sgradita visita di alcuni shariti, di fare attenzione. Lei mi ringrazia per il disturbo (ehm... non ha capito bene ma non importa), mi dice che ogni tanto vede Ulrik, che sta organizzando una "milizia itinerante" con l'intento di contrastare il culto di Shar nella zona. Lascio due righe di saluto per il nostro amico e poi mi congedo dalla donna, spiegandole che ho una certa fretta.
Secondo salto: il monastero di Ilmater ai margini del deserto. Mi teletrasporto un po' alta, ma senza conseguenze. Non entro nemmeno, prendo un'altra pergamena per la piazza di Halarahh. Malik non si fida a tornare a casa nostra, potrebbe essere sorvegliata. Il palazzo di Zelman si affaccia sulla piazza, magari il capo ci riceve subito. Lui avrà senz'altro notizie degli altri. Leggo l'incantesimo. Questo è un salto facile; speriamo di trovare il resto del gruppo incolum... SBAM! Mi schianto contro un vecchietto nel bel mezzo della piazza. Accidenti, mi sono distratta. Un addetto ai teletrasporti si arrabbia moltissimo e mi insulta. Ma insomma, non ho sentito le indicazioni? Anche il vecchietto si altera: gli ho rotto il bastone da passeggio, avrei potuto fargli male seriamente! Vogliono sapere chi mi ha dato il titolo di studio, le solite donne al teletrasporto... Mi scuso umilmente sfoderando un bel sorriso. Non mi sembra il caso di prendersela tanto, in fin dei conti non è successo nulla di grave e un errore può capitare a chiunque... I due si rabboniscono e riesco ad andarmene senza altre questioni. Però tutta la piazza mi ha notata, addio arrivo in sordina.

sabato 22 maggio 2010

39f LEGAMI NEGATI

L'Anziano annuisce, dice che domattina convocherà il consiglio dei saggi e discuteremo il da farsi. Se ho qualche richiesta particolare, verrà considerata in quella sede.
Prendo commiato dall'uomo e seguo mia madre verso casa. Non so bene come rivolgermi a lei, che intuisce la mia difficoltà: "Eliana va benissimo. Del resto, non ho diritto di pretendere di più." Mi dispiace davvero per l'amarezza nella sua voce, deve avere sofferto molto per il legame negato tra di noi. Ero la sua unica figlia, e ha dovuto rinunciarci. E adesso, non si può recuperare tutto nel giro di qualche ora. Sa che per me "mamma" non evoca il suo volto o i suoi abbracci, che non è il suo affetto a rendere questa parola così dolce. E le pesa, le pesa da morire. Ma è stata la scelta giusta. Non che serva a rendere più leggera la tua sofferenza, ma sei consapevole anche tu che non c'era alternativa. Io non sono arrabbiata, non le rimprovero nulla; spero che lo senta. Perché tra me e lei, non sono certo io ad avere pagato il prezzo più alto.
A casa c'è il marito di Eliana, Haresh, ad aspettarci. Rimane a fissarmi senza sapere cosa dire, è molto impacciato. Lo abbraccio e lui ricambia timoroso. Sembra quasi che abbia paura che io mi smaterializzi tra le sue braccia. A rompere l'imbarazzo arriva una ragazzina tutta ossa che mi salta addosso. Lei è molto sciolta! -"Accidenti, ma sei bellissima! Quando mi hanno detto che eri qui non ci credevo!" Sono travolta dalle sue domande e dalla sua curiosità. Eliana manda mio padre dal chierico a prendere la cena, con gli appositi tagliandi. Ma perché dal chierico? Perché loro praticamente non coltivano (niente sole...) mangiare animali semi intelligenti pare giustamente brutto... prima importavano molta roba, ora non possono più farlo e quindi evocano. Ah ah, Malik, beccati un bel surrogato di tonno fatto con la soia! In pratica, mangiano le stesse cose da un sacco di tempo. Mi viene un'illuminazione: frugo nello zaino e trovo ancora mezzo sacchettino di chicchi di caffè ricoperti al cioccolato. Non credo li abbiano mai assaggiati, loro ai tempi non li conoscevano e dubito che nelle fugaci visite ad Halruaa qualcuno abbia pensato di procurarseli. A mia sorella Mayuri piacciono un sacco. Le raccomando di conservarne qualcuno per il chierico, altrimenti non potrà evocarli. Mio padre torna con i viveri e ceniamo tutti assieme. La ragazzina monopolizza l'attenzione e i miei genitori ascoltano in silenzio, accontentandosi di questa parvenza di normalità. Tutti loro hanno un tatuaggio come il mio. La curiosità di Mayuri è senza fondo: ma come sono gli abitanti del Faerun, hanno la pelle più scura della mia?!? E il sole? Ma che animali ci vivono? Scopro con una certa inquietudine che ogni famiglia è dotata di manualetto delle istruzioni su cosa troveranno da noi e su come bisognerebbe comportarsi. Mi vengono i brividi. Spiega che NON bisogna fidarsi dei Maghi Rossi e perché? Spiega che la gente a volte mente, inganna e tradisce? Se qualcuno non vi tiene un corso accelerato, sarà un disastro... E cos'è la neve? E la pioggia? Perché fa così caldo? Alla fine Eliana la blocca, forse accorgendosi della mia stanchezza. In effetti la notte scorsa non ho dormito e non so bene da quante ore sono in piedi. Chissà gli altri, con Esvele... Saranno preoccupati, sono sparita davanti ai loro occhi...

domenica 16 maggio 2010

39e IL MIO COMPITO

L'Anziano, rassegnato, invita anche lei ad accomodarsi nella sala del consiglio per continuare il suo racconto. Nel frattempo ritorna suo nipote con limonata e biscotti e si siede ad ascoltare tutto attento. Alla mia nascita, dato che Selune aveva chiaramente fatto capire che già io ero un miracolo e che dopo di me non ci sarebbe stato nessun altro con questo dono (hai visto mago? Io intendevo in senso metaforico, ma di miracolo si può parlare...), si è aperto un grande dibattito su come gestire la situazione. Visto quanto era successo con Lonsad, pensarono che sarebbe stato meglio farmi crescere tra i discendenti di Netheril che vivevano nel Faerun, così avrei saputo come comportarmi una volta giunto il momento. A voto di maggioranza, con l'opposizione della mia famiglia, si è deciso di portarmi ad Halruaa. Lo interrompo: lui lo sa che lì la magia ufficiale è quella dei maghi e che la stregoneria è mal tollerata? Eliana reagisce male a questa affermazione, lui ne rimane sorpreso ma fa finta di nulla, probabilmente per evitare recriminazioni da parte della donna. Prosegue, dicendo che mi hanno schermata in modo tale che Shar non possa accorgersi quando uso la su Trama. Ecco perché non interviene. Una buona notizia. Potrebbe riuscirci solo nell'improbabile caso che io usassi un oggetto della Trama d'Ombra. -"Ehm... in realtà è successo..." Resta di nuovo interdetto per un attimo, Eliana sussulta sulla sedia. Forse per questo l'Anziano si affretta a continuare: questa schermatura potrebbe, a livello teorico, rendermi più sensibile alla magia altrui, ma anche nell'ipotesi che ciò si verificasse, l'effetto dovrebbe attenuarsi col tempo. Questo spiega parecchie cose! Giusto a livello teorico, eh? Mi astengo dal commentare solo per non dare altri pensieri alla donna che ci sta ascoltando! Malik scuote la testa, sconsolato. Il succo della faccenda è che, essendo l'unica in grado di riuscirci, dovrei tornare nel Faerun per riportare Selunnara tra noi, in modo che possa contrastare la cittadella delle Tenebre e il potere di Shar. Dopo un pausa, Rubiard aggiunge che certo loro non possono obbligarmi, se vorrò restare e rifiutare l'incarico, rispetterebbero la mia decisione.
Proprio una libera scelta, soprattutto se me lo dici con quella faccia: sono l'ultima possibilità rimasta, ogni avversario di Shar conta su questo, avete sconvolto la vita di due famiglie, ho involontariamente coinvolto in questo casino tutti coloro a cui tengo, e pensi davvero che io abbia possibilità di scegliere?
-"Io tornerò ad Halruaa, ci sono persone che, per vari motivi, lottano con me contro la dea oscura e non potrei abbandonarle, a maggior ragione ora che so che questa è una battaglia soprattutto mia."
La mia vita è là, qui non ho nemmeno la mia magia. Non appartengo a questo luogo.
... Se rimanessi qui però, Drev potrebbe tranquillamente entrare negli Anziani e riprendere in mano la sua vita, rimettendola sui suoi binari. Anche se scoprissero di me, nessuno potrebbe raggiungermi per farmi del male. Niente più sensi di colpa, mago. Ma è questo che vorresti?

mercoledì 12 maggio 2010

39d ELIANA

Il racconto è interrotto da rumori e voci concitate provenienti dall'atrio. Due uomini cercano di mantenere un tono basso e di riportare la calma, ma sono sovrastati da una voce femminile che dichiara di aver saputo e che non le impediranno di entrare. La discussione si accende e l'Anziano, teso, esce a controllare. Il litigio prosegue, Rubiard protesta che non è ancora il momento ma la donna grida che vuole vedere sua figlia: se è vero che è qui vuole incontrarla. Mi volto verso Malik. -"Forse è il caso che tu vada da lei per riabbracciarla." Mi sembra di osservare dall'esterno la vita di qualcun'altro, non la mia. Avverto il dolore e l'esasperazione nella voce della donna, ma in un certo senso questo non fa che acuire il mio distacco. Dovrei corrispondere ai suoi sentimenti, se lo meriterebbe, però appena penso che lei è mia madre, nella mia mente si forma l'immagine di quella che per me è la mia famiglia. No, non sono pronta. Ma questo non fa differenza. Mi alzo ed esco dalla porta. Tutti si zittiscono. La donna spalanca gli occhi e inizia a piangere: "Sei proprio tu..." E' bella, alta, dal portamento fiero; il suo viso ha il mio stesso ovale. Vado ad abbracciarla, un abbraccio stranamente "muto". Cioè, immagino benissimo il tumulto di sentimenti che la agita, ma non lo sento. Oh che brutto... mi sento menomata! Qui non c'è la Trama d'Ombra, per me niente magia. Questo mi infastidisce parecchio. Sperimento come per gli altri sia davvero difficile capire certe cose, perché vedano barriere dove per me non esistono; so perché molte volte le parole sono così difficili da trovare... E ripenso a Drev e alla lastra di vetro. Spero che lui e gli altri stiano bene. E alle barriere che, per necessità, sono stata io per prima ad erigere.
Lei mi contempla commossa, accarezzandomi una guancia. Sì, sono già così grande; e sì, ti somiglio. -"Stai bene? Non ti è successo niente di male, vero?" La rassicuro: sto bene, non deve preoccuparsi; le persone che mi hanno cresciuta mi hanno trattato come una vera figlia e non mi hanno fatto mancare nulla. Rubiard interviene: "Eliana, per favore, non le ho ancora spiegato tutto..." Lei lo fulmina con lo sguardo, poi prende in braccio Malik e lo ringrazia. Mi chiede se dopo voglio andare a casa con lei, mio padre e mia sorella vorranno conoscermi. Ho una sorella? Sul serio? Sì, ha quattordici anni. Forse però sarà il caso che qualcuno vada ad avvisarli prima che al marito venga un infarto...

sabato 8 maggio 2010

39c IL PREDECESSORE

Un uomo di mezz'età passeggia nervosamente per la stanza. Quando mi vede mi sorride imbarazzato e mi invita ad accomodarmi, inceppandosi sulle parole. Imbarazzato è dire poco... Si presenta come Rubiard, l'Anziano di Selunnara; non si aspettava di rivedermi così presto e vuole sapere come sono finita qui. Ora gli do il colpo di grazia. -"Mi ci ha spedito una chierica di Shar!" Resta di gesso, poi commenta a mezza voce che questo potrebbe essere un problema. Con cautela, mi chiede cosa so del mio passato: solo quello che mi ha raccontato mia madre una decina di giorni fa, quando mi ha consegnato l'anello che porto al dito. Rubiard sospira sollevato nel vederlo, poi manda il nipote dal chierico a procurarsi qualcosa da mangiare e da bere (dal chierico?) e sedutosi comodo inizia a domandare cosa so di Netheril e della sua distruzione, lanciandosi in una lezione ultra concentrata di storia. In pratica, durante il Cataclisma loro hanno avuto la possibilità di rifugiarsi su questo piano esterno sotto la protezione di Selune, ma si sono garantiti la possibilità di un futuro ritorno legando l'apertura del portale da loro usato a tre oggetti particolari: un anello, un bracciale e un medaglione, affidati ad alcuni di loro rimasti nel Faerun. I maghi lasciati indietro però sono spariti e degli oggetti si è persa traccia. Così hanno mandato qualcuno per capire cosa fosse successo, e hanno scoperto che i nemici di sempre, i chierici di Shar, erano venuti a conoscenza delle chiavi e per impedire che venissero usate le avevano corrotte con la Trama d'Ombra. Il problema era serio e di difficile soluzione, perché Selunnara sarebbe rimasta confinata per sempre su questo piano, dato che nessuno di loro è in grado di accedere alla trama creata dalla dea oscura. Allora hanno pregato Selune perché inviasse loro qualcuno che potesse riuscirci e riunisse gli oggetti. Sono stati esauditi: un centinaio di anni fa è nato un bambino con questa capacità, Lonsad, che una volta cresciuto è stato inviato da noi dove è riuscito a rintracciare l'anello. Ma non essendo abbastanza esperto della vita fuori da Selunnara, si è fidato delle persone sbagliate, dei maghi rossi di Thay, ed è stato tradito. Si è fidato dei maghi rossi del Thay? No, dico, dei maghi rossi del Thay! Capisco essere un po' ingenui, ma qui rasentiamo la follia! Il ragazzo è stato ucciso e gli shariti hanno saputo dell'esistenza di Selunnara. Da allora, gli abitanti della cittadella tornano più raramente sul Faerun, da cui tra l'altro importano tutto ciò di cui hanno bisogno, perché i chierici di Shar hanno trovato il modo di intercettarli. Sanno dove compaiono e in circa un giorno riescono ad arrivare in loco, e Rubiard teme che possano seguirli fino a casa. Così hanno pregato di nuovo Selune perché inviasse loro qualcun'altro in grado di usare la Trama d'Ombra, ed è nata una bambina...

mercoledì 5 maggio 2010

39b SELUNNARA

Selunnara? So solo che è una città netherese che è sparita durante il Cataclisma. Caspita, sono su una città volante! Ma sei sicuro? -"Sì che sono sicuro, ci ho vissuto! Non so perché, Esvele ci ha rispediti indietro. Sarebbe il caso di non dare troppo nell'occhio per..." -"Tutto bene?" Un bambino sui dieci anni e il suo amichetto con la palla sotto il braccio mi guardano stupiti. Hanno entrambi gli occhi dorati e i capelli neri. Di fronte al mio silenzio mi offrono il loro aiuto; la loro lingua è strana, però comprensibile... sembra un halruiano molto arcaico. Li ringrazio, non devono preoccuparsi perché sto bene. Loro mi fissano ancora più incuriositi: sono piombata giù dal nulla, ho un ginocchio che sanguina, parlo in maniera buffa e la mia pelle è abbronzata... Malik preme per andarsene senza farsi notare, ma i ragazzini mi marcano stretta. Spiego loro che sono stata via per un po' di tempo, per questo sembro strana, ma non riesco nemmeno a finire la frase perché loro a occhi sgranati esclamano che è impossibile, nessuno se ne va da qui! Se anziché borbottare mi dessi una mano, micio... Iniziano a chiedere dove abito, cosa faccio, da dove arrivo e io mi arrampico sugli specchi come meglio posso, con i suggerimenti di Malik. -"Forse è il caso che tu vada dall'Anziano della città, è meglio se parliamo con lui." Domando dell'Anziano, e uno dei bambini si offre di andare a chiamarlo perché è suo nonno e abita qui vicino. Parte di corsa lungo una strada laterale mentre l'altro rimane a chiacchierare. In particolare è incuriosito dalla mia carnagione, ma la risposta mi muore tra le labbra all'avvertimento di Malik che qui non hanno idea di cosa sia il sole. Ecco, e ora che gli dico? -"Dai la colpa a un esperimento magico che non è riuscito bene..." E il ragazzino si lancia in mille considerazioni in merito, che suo cugino è rimasto verde per cinque giorni mentre stava mettendo a punto un rituale, e il suo amico puzzava terribilmente... L'altro torna tutto trafelato. Però, è stato veloce! Il nonno gli ha raccomandato di chiedermi se mi chiamo Jamila e alla mia risposta affermativa dice che devo andare immediatamente alla cittadella perché l'uomo vuole vedermi subito. Mi incammino scortata dal ragazzino. La città è tranquilla, c'è poca gente in giro e tutti hanno i capelli scuri, la pelle chiara e gli occhi dorati. Anche i pochi animali che incrociamo sembrano "angelicati". Intravedo altri due o tre coni fluttuanti nel cielo, con prati e case. Sento una certa preoccupazione di Malik. Cos'è che non va? Mi fa presente che potrei incontrare la mia vera famiglia (vera?), che devo essere preparata a questa eventualità. Insomma, loro non saranno stati contenti di rinunciare a me. No, non sono per niente preparata. Non che questo cambi le cose. E per di più sono in ansia per Drev e gli altri, presi tra il golem ed Esvele. Entriamo nel palazzo della cittadella, che sembra deserto, e il bambino mi guida fino alla grande sala del consiglio.

sabato 1 maggio 2010

39a VIAGGIO INASPETTATO

-"C'è Esvele!" Al mio grido di avvertimento Lee e Drevlin cercano di raggiungermi. La ragazza è di fronte a me e ha un incantesimo pronto: viene avvolta da una nube scura di malvagità (oh oh, mi ricorda qualcosa....) mentre il jordain si muove per intercettare il monaco che sta entrando nella stanza. Vorrei prendere la bacchetta per velocizzarmi, ma prima di riuscirci Esvele incanala il male verso di me. Io e Malik veniamo avvolti dall'oscurità e non vedo più cosa succede intorno. Qualcosa mi stringe alla gola, mi sento trascinare in su e poi ho l'impressione di precipitare da una grande altezza, per una distanza interminabile. Sto perdendo il senso del tempo, non ho riferimenti e sento il panico assalirmi, quando atterro rudemente in una piazza pavimentata in pietra. A parte l'insaccata tremenda, non mi sono fatta molto male. Un dolore pulsante a un braccio e un ginocchio sbucciato, niente più. Malik viene a strusciarsi, sta bene anche lui nonostante la botta. Ci guardiamo intorno per cercare di capire dove siamo finiti: la piazza ampia e ordinata è circondata da edifici anch'essi di pietra, ben tenuti e solenni. Nel cielo stellato brilla una luna incredibile. Nessun pericolo imminente. Sono perplessa, mi aspettavo un luogo ben diverso, considerato chi mi ha spedito qui...-"Jamila, siamo a casa!" Come? -"Siamo a casa: è qui che sei nata: questa è Selunnara!"