sabato 19 novembre 2011

82a ANCORA DIVERSA

  I giorni seguenti sono occupati dai preparativi per il matrimonio, la mia vita torna alla normalità e accompagno Vattick ai ricevimenti e ai ritrovi della nobiltà. Sono inevitabilmente al centro dell’attenzione, sento gli sguardi e le parole che mi scivolano addosso, la curiosità morbosa che ancora mi circonda. I miei tratti, la mia pelle, gli occhi dorati spiccano tra gli shadovar, gli sguardi ammirati si alternano a quelli diffidenti se non apertamente ostili. Ho il favore di buona parte della piccola nobiltà, per quanto riguarda i principi e le loro famiglie, il discorso è diverso. Il gelo è piuttosto diffuso, il problema più grosso resta il fratello gemello di Vattick. Ogni tanto si presenta a casa nostra come una furia, l’ho sentito litigare un paio di volte con mio marito e so che c’ero di mezzo io, ma non ho osato origliare perché non volevo mettere in ulteriore difficoltà Vattick. Ma Mattick sta davvero esagerando; mi minaccia in continuazione, neanche tanto velatamente; non riesco a capire perché mi detesti tanto, di cosa mi accusi esattamente. Comincio a non tollerare più il suo atteggiamento e le sue ingerenze, ma evito di scontrarmi con lui perché dopo ogni discussione Vattick ci resta male. Questa situazione gli pesa molto; gliene ho parlato, gli ho chiesto cosa avrei fatto di così terribile agli occhi di suo fratello, ma lui tutte le volte mi dice che non è colpa mia e che probabilmente Mattick è solo geloso. Hanno sempre condiviso tutto e ora, con me, è diverso… Ci mancherebbe altro! Mi prega di avere pazienza, di concedergli ancora un po’ di tempo… A me non sembra che col passare dei giorni le cose migliorino, anzi. Ma non sopporto che Vattick si tormenti così e allora faccio buon viso a cattivo gioco. È incredibile che due persone che si somigliano tanto nell’aspetto siano in realtà così diverse tra loro come il giorno e la notte. I loro lineamenti sono identici eppure non si possono confondere: l’atteggiamento del volto, il modo di guardare, la postura…
  Siamo arrivati al punto che le guardie di Mattick mi pedinano tutte le volte che esco di casa! Probabilmente mi piantonano pure! Mio marito mi dice di lasciarli fare senza badarci troppo, che prima o poi si stuferanno. Sarà… Perlomeno in casa si sta molto meglio: Vania inizia a rilassarsi e questo abbatte il livello d’ansia che mi circonda. Mi è stato rimproverato di trattare la servitù con troppa gentilezza e familiarità. Eccederei in sorrisi… e questo potrebbe far dimenticare agli schiavi qual è il posto che si meritano, la differenza che c’è tra noi e loro. La sanno benissimo questa differenza, loro che non sono in grado di usare la magia; non c’è bisogno di ricordargliela ogni istante. Vogliono forse farmi credere che lavorino meglio quando sono terrorizzati di sbagliare piuttosto che quando agiscono con tranquillità? E poi, quando Vattick non c’è io mi annoio da morire; potrò scambiare due parole con l’unica persona autorizzata a girare per casa? Non ho più la compagnia di Malik, cosa mi resta d’altro…
  Nemmeno in società mi riesce di fare una gran conversazione. Uno dei pochi tra l’elite dei Principi che è cortese con me e mi dimostri una certa simpatia è il primo ministro. Cosa che mi rende invisa agli occhi dei fratelli maggiori di Vattick, che odiano il braccio destro dell’Alto Principe dal profondo.
  Per il resto, solo frasi formali e di fredda cortesia, se si degnano di mostrare cortesia. E il mio “stato” trova sconveniente dare eccessiva confidenza alla nobiltà minore…
  Poi lui torna al mio fianco e del resto mi importa ben poco. Quando può mi accompagna fuori. Mi ha portato a vedere dall’alto il lago che hanno creato nell’Anauroch, le piantagioni che stanno sorgendo sulle sue sponde e i lavori per gli insediamenti. Un’opera notevole, senza dubbio, che richiede ordine ed efficienza. Per questo sono così rigidi: con gli schiavi, con i sottoposti, tra loro; non possono permettersi di compromettere ciò che stanno costruendo e da cui dipenderà il loro futuro. Il nostro futuro. È che in certi momenti fatico ancora a sentirmi una di loro fino in fondo…
 Chissà che il matrimonio ufficiale cambi qualcosa.

5 commenti:

jamila ha detto...

Anche questa volta, non so perché nell'ultima parte mi cambi il carattere e soprattutto perché non ci sia verso di modificarlo...
sorry.

Anonimo ha detto...

Leggendo gli ultimi post mi domando se tenar non abbia letto Jaqueline Carey ultimamente...

Tenar ha detto...

Ho letto alcuni suoi romanzi, qualche tempo fa, ma non mi hanno entusiasmato. A dire il vero non pensavo affatto a quelle trame quando ho progettato questa, ma devo dire che il punto di vista di J si avvicina un po' a loro. Confido però che tutta la parte sadomaso ci venga risparmiata...

Anonimo ha detto...

Non so di che stiate parlando, ma di sicuro non ci sarà nessuna parte sadomaso!
J.

Anonimo ha detto...

@ J: se non hai letto non puoi capire...

@ Tenar: non è che piaciuta molto neanche a me. E' carente di plausibilità e anche se a mio parere ha avuto alcune idee non male, poi queste sono state sempre soffocate da un'atmosfera melensa e divagazioni allucinanti.