domenica 30 gennaio 2011

57a SALVATAGGIO -parte 1^

 È strano, ma nonostante l’agitazione questa notte sono riuscita a dormire.
 Siamo pronti all’azione, ci aggiriamo per le stanze scambiando poche parole, tesi e concentrati.
 Drevlin scruta un’ultima volta per avere conferma che i bambini siano ancora lì. Chalan è al solito posto e Vargo viene individuato all’interno del salottino della casa. Nel tempio in cui si trova Edein si aggira una figura nera e sfumata, probabilmente una wright.
 Si fa vivo anche Zelman, che consegna “l’arma segreta” a Drevlin. Non osa altre raccomandazioni, l’espressione del suo volto è più che sufficiente.
 Va bene, è ora. Un bel respiro, stringo la mano di Drev sotto la manica della veste. Ci guardiamo senza dire nulla. Fate attenzione, e tornate tutti interi.
 Divisi nei due gruppi, ci proteggiamo con le magie del caso e poi, contemporaneamente, ci teletrasportiamo.

 Compariamo vicino al baldacchino. La ranger ignora lo skaramandrion che lo sorveglia ed entra nella casa alla ricerca di Vargo. Ma il mago non è all’interno: attorniato da otto immagini speculari vola verso di noi sbucando da un albero vicino. Ci lancia addosso un incantesimo prima che possiamo fare qualcosa. Una serie di raggi colorati a forma di drago ci investe: vengo colpita da quello verde, qualcosa all’interno del mio corpo cerca di risucchiarmi le forze e sento un malessere diffuso invadermi le membra. No, dannazione… Non subisco danni evidenti, ma mi sento più debole. Molto più debole. Mi si ghiaccia il sangue quando percepisco che Malik sta per essere trascinato via. Sento la determinazione del mio famiglio che si oppone all’incantesimo, lui rimane saldo al mio fianco. Fiuuu, meno male, mi stava venendo un colpo. Mi sono “rilassata” troppo presto: Lee scompare davanti ai miei occhi. O c***o! Pronti via e siamo già uno meno. Dove l’avrà mandato… Non ho il tempo di preoccuparmene, il chierico sta già caricando Vargo, e lo colpisce pure! Forse è il caso di dargli una mano, provo con una sfortuna... Con successo! Incredibile… Uno degli skaramandrion mi piomba addosso, mancandomi clamorosamente. La protezione aggiuntiva dello scudo magico è davvero efficace, forse posso “ignorare” i due bestioni per concentrarmi sul mago. Adastrel torna fuori richiamata dai rumori dello scontro, proprio mentre Vargo soffia contro il chierico. Soffia?! Porca miseria… La protezione dall’acido evita a Ebrandan danni pesanti, la ranger che sta per correre in suo aiuto viene bloccata da uno skaramandrion. Il chierico sferra un altro attacco, a vuoto. Se riuscissi ad accecare il mago, sarebbe tutto più semplice… Anche questa volta, il mio incantesimo passa. Non ho il tempo di rallegrarmene perché uno dei bestioni mi morde. Mentre Adastrel tiene occupato l’altro, Vargo tenta di lanciare un incantesimo… un dito della morte! Aiuto... ma incalzato da Ebrandan non ci riesce. Tiè! Tento di liberarmi dall’essere che mi sta addosso con una gemma delle palle di fuoco, solo per scoprire che lo skaramandrion è immune al fuoco. E che cavolo... Lui in tutta risposta mi rifila un altro morso. Vedo Vargo che tenta un altro incantesimo alla cieca - Una disintegrazione! – centrando casualmente il chierico, che reagisce serrandolo da vicino e impedendogli di usare altre magie. Provo a colpire il mago con dei dardi incantati, ma si infrangono sullo scudo protettivo che evidentemente ha attivo. Evitato l’attacco del bestione, un urlo mi fa voltare: la ranger è stata afferrata dagli artigli dell’altro skaramandrion che ora tenta di squartarla.
 Dannazione, non posso raggiungerla! Insisto su Vargo, in chiara difficoltà contro il chierico, e lo assordo. Cieco, sordo e pure sfortunato! Se non riusciamo a fermarlo ora… Il mago tenta di fuggire con un teletrasporto, ma l’incantesimo fallisce e Ebrandan lo finisce con una tremenda mazzata alla base del collo, proprio mentre uno degli skaramandrion si lancia su di lui per difendere il padrone. Grandissimo Ebrandan! Mi sposto per aiutare Adastrel, ma un’artigliata mi fa sanguinare un braccio. La ranger dev’essersi curata con una pozione perché ora è tornata all’attacco.

lunedì 24 gennaio 2011

56c PIANO DI SALVATAGGIO

Riposo solo se mi aiuto con qualche pozione. Malik è davvero di grande sostegno, senza di lui impazzirei. Lee è stato da Lara, la sua espressione al ritorno stringe il cuore. Ha anche consultato le divinità tramite incantesimi, per essere sicuro che i nostri avversari rispettino le condizioni che ci hanno imposto. Ci servirebbe poter eludere eventuali illusioni, controlli mentali e via dicendo… ma non siamo sufficientemente abili da padroneggiare certe magie. Il vero problema però è arrivare in entrambi i posti contemporaneamente e impedire le comunicazioni. Un problema di non facile soluzione. Ci arrovelliamo per giorni. Poi in nostro aiuto arriva Zelman che ci porta una pietra magica creata dal governo e ancora in fase di sperimentazione. Insomma, un’arma segreta; il che significa che chiunque ci veda usarla deve essere eliminato, questo è un punto su cui il capo non transige. L’effetto della pietra dura un’ora: in una sfera di 40 m. di raggio blocca tutti gli incantesimi di spostamento, di divinazione e di comunicazione. Sì, se ci coordiniamo bene può funzionare. Però il gruppo che la usa non potrà teletrasportarsi via in nessun caso finché il potere della pietra sarà attivo. È un rischio che dobbiamo correre, e che preoccupa non poco il capo. Zelman è molto disponibile, ci procura anche un notevole equipaggiamento magico, tra cui una “verga dei tuoni e dei fulmini” e una “collana delle palle di fuoco”. Ci tieni proprio a riavere la tua arma segreta, vero?
 Ora anche Drev è in grado di scrutare i due bambini. Chalan non direttamente, ma la vede scrutando la casa del suo maestro. La bambina è deposta su un baldacchino situato sul balcone della villetta, guardata a vista da due creature simili a dei cuccioli di drago, degli skaramandrion. Non respira, o è in stasi o le hanno imprigionato l’anima con un incantesimo. L’ipotersi giusta è la seconda, come scopre Lee attraverso i suoi incantesimi sacri. La gemma che custodisce l’anima della piccola è nascosta all’interno della casa e sicuramente il baldacchino è protetto da una trappola. Vogliono impedirci di prendere la bimba al volo e tentare di scappare.
 Meriad sottolinea che difficilmente i bambini, soprattutto se molto piccoli, possono essere risorti: non hanno motivazioni sufficientemente forti per accettare di tornare indietro. Rassicurante…
 Edein dorme tranquillo in una teca di vetro situata in cima a una scalinata all’interno di una grande sala rivestita di pietra, dove ogni tanto si aggirano oscure creature. La teca non risulta magica, gli scalini però sembrano protetti dal teletrasporto.
 Dobbiamo dividerci in due gruppi. Discutiamo: Fiann vuole andare dal suo figlioccio, Drev preferisce non partecipare al salvataggio della sorella, Lee è indeciso. Alla fine stabiliamo che Drev, Lorcan, Fiann e Meriad andranno nella giungla da Edein, portando con loro la pietra di Zelman; io, Lee e i due amici di Ulrik ci teletrasporteremo da Chalan. Agiremo domani mattina, dopo aver scrutato un’ultima volta la situazione.
 Domani, il giorno della verità. Ho paura, tanta. Se succede qualcosa a uno dei bambini niente sarà più come prima. Non me lo perdonerei mai. Non ce lo perdoneremmo mai.
 Lee si è ritirato a pregare, Ebrandan e Adastrel stanno sistemando armi ed equipaggiamento. Sono calmi e determinati, lei sembra davvero tosta. Fiann e Meriad cercano di tranquillizzarmi, ma come posso stare tranquilla? Malik viene a strusciarsi, si fa grattare il collo, mi fa le fusa. Micio… -“Vedrai che li riportiamo a casa sani e salvi.” Lorcan è tornato a Selunnara e ci raggiungerà prima di partire. Drev parla poco, è preoccupato. Cerco di stargli vicino come posso, anche se il pensiero che sia colpa mia mi frena. È lui a stringermi forte nei pochi momenti in cui siamo soli.
 Siamo tutti ospiti nel palazzo di Zelman, il capo non è intenzionato a far uscire l’arma segreta da qui. Questo è anche il punto di ritrovo per il ritorno, sperando che tutto si risolva bene.
 Che Selune vegli su di noi.

giovedì 20 gennaio 2011

56b ALLEATI

 Giunti alla casa di Drev, in giardino troviamo i suoi genitori che stanno parlando con un gruppetto di persone. Un uomo poco più vecchio di Lorcan, con la barba e dagli evidenti tratti nordici mi guarda con insistenza dicendo qualcosa che non comprendo alla mezzelfa al suo fianco, che annuisce sorridendo. Entrambi stanno sudando copiosamente nonostante sia notte. Lui è un chierico di Selune; la ragazza, sui 25 anni, ha una civetta bianca sulla spalla e dall’abbigliamento sembra un’esploratrice. Sono i rinforzi mandati da Ulrik, Ebrandan e Adastrel. Oltre a loro ci sono anche Fiann e Meriad. I genitori di Drev si danno da fare per ospitarli, almeno vengono distolti dalla preoccupazione per la figlia. Mentre io aggiorno i nuovi arrivati sulla situazione, gli altri interrogano il prigioniero. Quando siamo sfiniti dalla stanchezza riposiamo qualche ora. O almeno, ci provo. Mi sveglio in continuazione per colpa degli incubi, la voce del sotterraneo si impadronisce dei miei pensieri non appena scivolo nell’incoscienza.
 Il giorno dopo arrivano notizie più dettagliate dai nostri alleati.
 La sorellina di Drev si trova nella residenza del loro maestro, ma non è lui il responsabile del rapimento: pare che un pericoloso mago animato da forte risentimento per Halruaa abbia preso le sue sembianze e ora tenga prigioniera la bambina. Si chiama Vargo Kent, è stato allontanato tempo fa dal governo per i suoi esperimenti per trasformarsi in drago nero. Probabilmente Chalan è tenuta in stasi o qualcosa di simile, per questo le mie visioni sono bloccate.
 Il piccolo Edein invece si trova in un edificio all’interno della foresta pluviale, dove si aggirano altri esseri simili ai gattoni venuti a prendere me. Oltre a creature ancor più pericolose.
 Il nostro prigioniero conferma la locazione dell’edificio, premurandosi ogni 10 parole di puntualizzare che il suo padrone Akzakar l’invincibile ci distruggerà, che nulla possiamo contro il grande Akzakar, che non siamo degni nemmeno di comparire al cospetto di Akzakar il possente… Drevlin dimostra un’insospettabile pazienza e grande controllo. Lorcan no. Non ho capito bene quali siano i motivi che hanno spinto queste creature ad allearsi con gli shariti, forse sono scappati dal loro piano di esistenza seguendo la cittadella di Shad. Il fatto è che non dormendo sono distrutta, per non parlare del senso di colpa che continua a rodermi. In più, tanto per cambiare, il mio apporto si limita ad osservare gli altri che corrono avanti e indietro, senza poter contribuire in maniera concreta. Drev vuole gestire tutto in prima persona, è il suo modo per costringersi a non cedere allo sconforto. Sono giorni concitati, che vivo in maniera confusa. La notte sono perseguitata da Shar, spesso mi alzo ed esco per evitare di disturbare gli altri. Ogni tanto Drev se ne accorge e viene a cercarmi. Mi tiene vicina, senza parlare. Che sarà di noi se succede qualcosa a Chalan…

venerdì 14 gennaio 2011

56 CACCIA AI SICARI

Non riesco a stare dietro al frenetico susseguirsi degli eventi. Drev è iperattivo, io uso un teletrasporto per salire a Selunnara a contrattare aiuti e a parlare con Lorcan. Il bardo è di cattivo umore, risponde sempre male; Evraldol, preoccupatissimo per la sorellina, si becca dello stupido: del resto è il fratello di Drev… Ma lascialo in pace! Lorcan vuole sapere come pensiamo di agire: i bambini sono spacciati, lo sappiamo, no? E tu non vorresti neanche provare? Li abbandoneresti al loro destino? –“Lorcan, si può sapere cos’hai?” Tira in ballo ancora la questione dei soldi. I soldi. Adesso, in questo momento. TU SEI ARRABBIATO PER I SOLDI! Devo aver cambiato colore, se la mia magia funzionasse starei già evocando l’incantesimo più potente che conosco. Aud interviene prima che io possa fare qualunque cosa, si porta via il marito e mi lascia modo di sbollire. Sono troppo tesa, lo so, ma non posso farci nulla. Non riesco nemmeno a calmare Evraldol, le mie parole sono asciutte e distaccate.
 Parlo con Rubiard, i selunnariti sono disposti a procurarci equipaggiamento e i loro divinatori si offrono di localizzare i due bambini. E intanto aspetto, ogni minuto una tortura. Le parole del sotterraneo mi risuonano nelle orecchie, come il pianto disperato di Lara… per non parlare del visino paffutello del piccolo Edein, delle sue manine che stringono il mio dito…
 Alla fine Lorcan si fa vivo e torniamo insieme dagli altri due, più o meno ignorandoci. Drev ha contattato la Cabala, Ulrik, Silverymoon, vorrebbe sentire anche Saharael e Elminster. Ma figurati se si muovono per una cosa del genere! Gli unici che risponderanno all’appello saranno Meriad e Ulrik. Ulrik… a proposito, chiedo a Drev se ha letto la lettera che ci ha lasciato. Ovviamente no, nel trambusto se ne è dimenticato. Forse però sarebbe stato meglio sapere prima di chiamarlo, no? Provvediamo ora, tutti assieme. All’interno della busta ce n’è un’altra più piccola, una missiva privata per Drev. Non mi piace, mi ricordo come lo ha trattato nel sotterraneo… Non so bene cosa mi aspettassi, ma di sicuro non quello che c’è scritto. In sostanza, lui è affezionato a tutti noi e continuerà ad aiutarci per quanto gli è possibile. Ma suo malgrado, prova qualcosa per me, un desiderio che non riesce a soffocare. Sa che sono innamorata di un altro e non vuole intromettersi, però non può restare con noi e fare finta di nulla.
 C’è qualche istante di silenzio imbarazzato. Poi Drev con un sospiro si ritira nella stanza vicina per leggere la lettera rivolta a lui. Eppure i conti non tornano. L’altra volta abbiamo passato insieme molto più tempo, ero “libera” e non ha mostrato alcun interesse; ora in soli due giorni… non è credibile, non può essere la sola causa del suo malumore. In realtà ha cominciato a comportarsi in modo strano dopo che è entrato nel sotterraneo, di sicuro anche in questo c’è il tocco di Shar. E forse parte della spiegazione è nelle righe che sta leggendo Drev. Quando il mago torna non dice nulla e io non oso fargli domande in presenza degli altri. Ne riparleremo con più calma, adesso dobbiamo elaborare un piano per accogliere i miei sicari. Per me potremmo anche non presentarci, ma loro vogliono catturarne almeno uno per interrogarlo. La nostra discussione viene interrotta dai messaggi di risposta dei nostri alleati: i selunnariti hanno individuato i bambini, Meriad e Fiann arriveranno prima possibile, Ulrik non verrà personalmente ma ci manderà persone fidate.
 A mezzanotte ci rechiamo all’appuntamento. Mi sento quasi male, se mi consegnassi i bambini sarebbero liberi, tornerebbero tra le braccia di chi li ama… E la cittadella di Shad agirebbe indisturbata. Molti altri bambini verrebbero strappati ai loro affetti. Non posso. Cerco di individuare i nostri avversari con l’occhio arcano, senza riuscirci. Drev mi protegge con una sfocatura, poi lancia una polvere luccicante intorno al ponticello ma degli shariti non c’è traccia. È una caccia alla cieca, forse da entrambe le parti, finché un essere nero dalle sembianze feline si materializza a poca distanza da Lorcan. –“Siete venuti per consegnarla?” La risposta non lo soddisfa, un altro gattone compare di fianco a me e il vantaggio della sorpresa gli consente di colpirmi. Inizia lo scontro, di cui distinguo qualcosa solo grazie alla mia scurovisione. I miei tre compagni sono concentrati e determinati, io invece liscio spesso e vengo colpita di nuovo. Non sono lucida, mi muovo troppo scoordinata. Malik non si stacca mai da me. Le due creature hanno le stesse capacità delle Tenebre di compenetrarsi con le ombre, ma vengono sopraffatte senza che riescano a infliggerci ferite serie e una di loro viene catturata viva. Con grande soddisfazione degli altri. Il sicario, reso innocuo, viene immobilizzato e portato con noi per l’interrogatorio.

sabato 8 gennaio 2011

STATISTICA...

Prima giocata del 2011. La curiosità principale è verificare se ancora vige il solito  anno nuovo, sfiga di sempre!

Tiro salvezza che può costare la vita di J. La master (non uso mistress perché a quanto pare dà adito ad equivoci...) evita le solite raccomandazioni di rito, forse per questo i dadi non se ne accorgono: 15! Salvato.
Poi mi vengono spiegate le nefandezze che sarebbero capitate al fallimento del suddetto tiro. Meno male che non ho saputo prima!
Il combattimento prosegue: il mostro in questione ha la resistenza al magico, ma io ho un bonus e quindi provo con gli incantesimi.
Eccovi la sequenza dei successivi 4 tiri: 1, 1, 20, 1.
Ora, al di là del fatto che io vorrei sapere com'è possibile statisticamente fare tre 1 in quattro tiri (ma del resto Tenar riesce a fare tre 20 e un 18, per cui probabilmente è solo compensazione cosmica...) va detto che col 20 ho ucciso il mostro col nome da spogliarellista francese. 
L'1 successivo era un tiro salvezza... Shar ha guardato giù incazzatissima, alla faccia delle mie protezioni, e mi ha confermato che mi farà un c*** così.
La segretezza della nostra missione aveva priorità alta. Aveva.

Secondo voi, che bilancio ne possiamo trarre?

P.S: Drev come mago è un gran f**o!

mercoledì 5 gennaio 2011

SULLE TRACCE DI KULTAK (Mystara)

Il punto di vista è quello di Kayleigh.

 Dopo cena veniamo riconvocati dal capitano. Tanto so già cosa vuole: scovare il gruppo organizzato. In più, ci chiede di fermarci presso delle baite di strada per convincere gli abitanti a rifugiarsi al forte. Loro ci hanno già provato, senza successo. Oz mormora un “peggio per loro” che fingiamo di non sentire. Trenta orchi organizzati, dovremo fare molta, moltissima attenzione. Prima di andare a dormire mi studio bene la cartina e recupero tutte le informazioni che hanno sui luoghi che dobbiamo attraversare.
 Al solito partiamo all’alba. L’aria è fresca e piacevole sul viso, il cielo promette bel tempo. Arriviamo all’alpeggio verso metà pomeriggio, dopo essere incappati in un gruppetto di cadaveri: due hobgoblin, tre goblin e un orco. Tutti senza una mano e spogliati delle armi ancora servibili. Il senso delle mutilazioni ci è chiaro in prossimità dell’ingresso alle baite, circondate da una palizzata molto recente: su alcuni pali sono appesi teste, arti e altri pezzi non ben identificati di orchi e umanoidi. Rassicurante… Ci viene incontro un piccolo drappello armato capeggiato da un uomo oltre la cinquantina che si presenta come Aldrech. Non appena si rende conto che ci manda l’esercito e che non siamo furiosi ci accoglie volentieri. Ci sono più persone di quante vi abitino di solito, per sfuggire ai saccheggi dei dintorni senza abbandonare del tutto le proprietà si sono riuniti qui. Anche le donne girano con un’arma. Parliamo davanti a un bel piatto di formaggi e salumi. Buonissimi! Sbaffo via di gran gusto mentre Oz mette in atto le sue strategie di convincimento. Come fa notare Kelsia, sono più abili loro delle reclute e sembrano perfettamente in grado di difendersi adeguatamente. Il “capo” è orgoglioso dei loro risultati e non vuole saperne di rifugiarsi al forte. Ci offre ospitalità per la notte, par arrivare alle tracce del gruppo di Kultak ci vorrebbe un’altra mezza giornata di cammino, il che vorrebbe dire accamparsi al buio, magari nei paraggi del nemico. Sconsigliabile. Accettiamo l’offerta e chiedo informazioni sui sentieri e il territorio circostante. I valenti esploratori dell’esercito evidentemente hanno problemi di memoria o lavorano un po’ di fantasia… In sottofondo c’è una surreale chiacchierata tra Kelsia e due o tre ragazze montanare su come sia meglio affilare e ingrassare le lame...
 Col passare del tempo però un certo nervosismo si diffonde nell’alpeggio. Quattro uomini mandati questa mattina a recuperare vettovaglie in un altro insediamento a tre ore di distanza non sono ancora rientrati. Adesso sta calando il sole, è tardi per andare a cercarli. Parlo con Oz: so che anche lui ci vede al buio, se crede potremmo uscire a dare un’occhiata. Lui vuole andare, Kelsia insiste per venire con noi. Dice di essere abituata a muoversi con la lanterna schermata. Sì, cara, ma non in montagna! Però… se è successo qualcosa, dovremmo arrivare fino all’altro alpeggio, il che vorrebbe dire stare fuori tutta la notte. Sì, forse è meglio se ci portiamo anche Kelsia. Aldrech disapprova: far correre un rischio simile a una ragazzina! Lo guardo male: se è con noi è perché è capace di difendersi, altrimenti l’avrei lasciata al forte. Lui scrolla le spalle dicendo che tanto non è lui il padre. Ma pensa te, accusarmi di condurre fanciulle indifese al macello! Affido il mio falco alle cure dei pastori e usciamo subito, con gli ultimi raggi del sole che si spengono all’orizzonte. Le montagne si colorano di riflessi rossi e rosati mentre il cielo diventa di un blu sempre più intenso. Lo spettacolo è da togliere il fiato, anche Kelsia lo ammira in silenzio. Mi prende la malinconia allo stomaco, quasi come quando mi immergevo nella foresta di Alpheim. La mia foresta che non c’è più… Distesa nell’erba, lasciare il corpo confondersi con la natura circostante, sentirsi parte delle foglie che si muovono al vento, dell’albero che cresce, degli steli che si piegano alle carezze della brezza… Peccato per i mugugni di Oz in sottofondo che rovinano l’incanto! Arriviamo all’altro alpeggio senza incontrare nessuno. Tra le baite però c’è qualcuno che si muove rumorosamente nel cortile. Quattro, cinque umanoidi. Se sono soli possiamo attaccare sfruttando la sorpresa. E se qualcuno di loro parlasse una lingua comprensibile? Ce ne fossero altri e io esco allo scoperto… Metterei in pericolo anche loro. Guardo Kelsia con i pugni serrati. Accidenti! Mi avvicino a lei parlando sottovoce: “Se dovessi comportarmi in maniera strana, facendo cose che non dovrei, tu rimettimi in riga. Chiamami per nome e sii convincente. Ordini secchi e precisi, chiaro?” Il suo sì contraddice lo stupore dei suoi occhi. “Poi ti spiegherò”. Ma anche no. Sento come mi guarda, non è bello passare per pazzi! Ora però non c’è tempo per questo.

domenica 2 gennaio 2011

55b TARA

 Drev si ritira a scrutare la sorella per capire esattamente dove sia. Lee si preoccupa di tenere i contatti con Lorcan e Halarahh. Io resto sul gradino a rigirarmi il braccialetto di rame tra le dita, cercando conforto nella vicinanza di Malik. Come si fa a prendersela con due creature innocenti, con un neonato… In realtà, str***a, l’hai studiata proprio bene, vero? Da quanto la stavi progettando? Perché se succede qualcosa ai bambini, io perderò anche Lee e Drev. Verranno consumati dal senso di colpa ogni volta che mi avranno davanti agli occhi. Sai che lo amo, hai trovato il modo migliore per far sì che lui smetta di amare me. Malik cerca di vedere meno nero: abbiamo ancora il tempo di escogitare qualcosa, possiamo tentare di salvare entrambi. Otterremo l’aiuto anche dai nostri alleati più potenti… È quello che spera anche Drev, ma ci sarà da contrattare. Non so, è complicato.
 Stringo il bracciale talmente forte che ho le nocche sbiancate. –“Perché lo tormenti così? Che ti ha fatto...” È strano in effetti. Riflettendoci, realizzo che, anche se il bracciale è muto, inconsciamente sto cercando una traccia di Tara. Abbiamo passato insieme solo poche ore, eppure la sento così vicina.
  –“Sai che è la cosa giusta…”
Di fronte a Sharel ero a disagio, non mi piaceva stare lì. Il poco conto che ormai aveva per la vita comune, mortale… vive da quanto vive Tara, ma la sua strada è stata diversa, ha scelto un’esistenza che la ponesse al di sopra di certe questioni, per non doverle più vivere nel vero senso del parola. Per resistere tanto a lungo, devi rinunciare a qualcosa… Una scelta simile a quella di Elminster. Anche con lui ero a disagio: è avvolto da un’aura di superiorità, ma non è questione di “potere”, è per una sorta di distacco dalla vita che forse è indispensabile per chi ha tanti anni sulle spalle. Altrimenti non potrebbe sopportarli…
 Tara no, Tara è viva, a tutti gli effetti. Nessuna consapevolezza superiore, nessuna scappatoia. Avrebbe potuto, ma non l’ha fatto. Ha scelto la strada più difficile, è la più coraggiosa e nessuno se n’è accorto. Pensano sia un drago… loro almeno hanno con chi condividere l’esistenza, hanno una mente molto diversa dalla nostra… Magari Elminster e gli altri non credono che si possa accettare di soffrire e di amare tanto a lungo in maniera così intensa. Amare qualcuno che sai già di dover perdere… Viene da chiedersi perché l’ha fatto, forse per espiare la morte di tutte quelle persone che involontariamente ha consumato, per riscattarsi vivendo le vite che loro non hanno potuto avere. È questa la cosa che mi dispiace di più: che nessuno ha capito chi è Tara e l’ammirazione che merita. Lei è unica. E sola.
 –“Tu l’hai capito, Jamila, e lei lo sa”. Già. Ma a che le serve, visto che deve morire.
 Non deve piacermi per forza solo perché è la cosa giusta.
 Di colpo il bracciale mi sembra un passaggio di consegne; la verità è che Tara mi somiglia. Anch’io ho ucciso senza volere per Shar, anch’io sono unica. Lei però ha potuto scegliere di andarsene, io non ho questa scelta: nessuno mi può sostituire. E nessuno capisce cosa significhi avere le mie capacità. Tranne lei, forse. Perché entrambe, in qualche modo, viviamo la vita degli altri.
 La cosa giusta, Tara. Anche quando non può piacere. Shar sa dove colpire, ma adesso saprà anche questo: qualunque sia il prezzo che lei fisserà, sono disposta a pagarlo. La cosa certa è che io aprirò quel portale.