giovedì 27 dicembre 2012

110c COMPORTARSI DA VERO UOMO



 A fatica e con grande difficoltà, alla fine riesco a spingere Drev fuori dalla locanda e ad allontanarlo. Mi ci vuole un po’ per fargli riprendere il controllo, tra improperi irripetibili e minacce di morti orrende nei confronti di Lorcan. Adesso devasta l’intera zona… Serve tutta la mia pazienza per convincerlo ad andare a cercare un altro alloggio per noi, dato che è impensabile restare a dormire qui questa notte. Io nel frattempo tornerò indietro a recuperare gli altri due e mi occuperò del bardo…
 Quando rientro nella taverna, la rissa ormai è sedata, grazie all’oste e all’aiuto di un paio di uomini armati; qualche danno è visibile, ma non sembra niente di irreparabile. Lee ha già messo le mani sul nostro ubriaco, che non capisce il perché siamo arrabbiati con lui e professa la sua innocenza, e gli sta facendo bere un’antitossina. Una volta che Lorcan ha ripreso una certa lucidità, il monaco lo trascina di fronte all’oste, invitandolo a guardarsi bene intorno per costatare il risultato della sua leggerezza. Per non parlare del resto! Qualcuno ancora mi lancia sguardi ammiccanti… Chiediamo all’oste a quanto ammontano i danni, perché il nostro amico intende ripagarli. L’uomo sembra fin colto in contropiede, ma si riprende in fretta: con aria grave afferma che ancora non può avere una stima precisa, ma così a occhio, visto il disastro, servono molti soldi, e spara una cifra esorbitante. Sì, ma quando mai… Non importa, vediamo se almeno l’uomo caudato si piglia male! Lorcan ci guarda terreo: “Ma state scherzando?” Lee lo fissa serissimo: “No!” –“No, ragazzi, questa è una follia! Insomma…” Siamo delle statue inespressive, nonostante io stia passando mentalmente in rassegna tutte le possibili punizioni da infliggergli. A questo punto però, il bardo afferra il medaglione e… sparisce! Cosa… Si è teletrasportato via, il grande eroe! Un vero uomo, non c’è che dire. La tortura! Ci vuole la tortura! Quella lenta, raffinata…
 I miei occhi incrociano quelli del monaco, che scuote la testa, rassegnato. Va bene, a lui penseremo in seguito: adesso sistemiamo la questione con l’oste ladro e torniamo da Drev.
 Riportiamo l’uomo a più miti consigli e, lasciata una somma accettabile, ce ne andiamo dalla taverna. Lee cerca di infrangere il mio mutismo: “Dai, lo sai com’è fatto… Senza queste uscite non sarebbe Lorcan” –“Sì, ma non è rassicurante vederlo all’opera alla vigilia della discesa nel Sottosuolo. Dopo quello che è già successo, poi… Non c’è pericolo che impari dai suoi errori”. Non arriva nessuna risposta. –“Mi sto scocciando, Lee. Questo non è un gioco”. Il nostro dialogo è interrotto da un messaggio di Drev, che ci indica il nuovo alloggio.
 Lo raggiungiamo dopo un breve tragitto. Il mago ha già pensato ad affittare le stanze ed è seduto al tavolo ad attendere la cena. Il cameriere limita le parole con lui allo stretto necessario, la sua rabbia sembra circondarlo in un’aura nettamente percepibile. Prendiamo posto di fianco a lui. –“Perché non ci hai aspettato per ordinare?” –“Ho un duello che mi aspetta e non so quanto tempo avreste impiegato… Poi magari quell’altro mi avrebbe mandato la cena di traverso! A proposito, dov’è il mentecatto?” No, i tre fratelli biondi! Me ne stavo dimenticando… -“Ha fatto “puf”! Volevamo fargli pagare i danni in locanda e lui si è dileguato.” –“Ti pareva… Meglio per lui.” Vediamo se riesco a dissuaderlo dai suoi propositi. –“Drev, non vorrai mica presentarti sul serio al duello…” –“Certo che sì, ho dato la mia parola e quindi ci sarò.” Sbocconcella il pane con aria assente. –“Secondo me non è il caso…” Si volta piccato: “Credi che abbia problemi a sbarazzarmi di quei tre sbruffoni?” –“No. Temo solo che la cosa possa sfuggirvi di mano, visti gli animi surriscaldati!” –“Guarda che tu puoi anche non venire, sai?” –“No, Drev: se proprio sei deciso a presentarti verremo sia io che Lee.” –“Bene, allora sbrigatevi a mangiare perché non abbiamo molto tempo”.

lunedì 10 dicembre 2012

110b UBRIACHEZZA MOLESTA



 Mentre ci avviciniamo all’ingresso del locale, la situazione peggiora clamorosamente: un ragazzotto ben piazzato si avvicina con passo lento rimirandomi dall’alto in basso e schiacciando l’occhiolino non appena Drevlin si volta perché distratto da alcuni commenti di un gruppetto lì vicino, di cui non distinguiamo le parole, ma dal tono sarcastico. Ma che sta succedendo? Mi avvio a passi rapidi verso la porta, ritrovandomi di fronte un uomo sui trent’anni che sta uscendo proprio in quel momento. Mi guarda un po’ sorpreso, poi a bassa voce mi dice: “Guarda, io non sono per niente geloso! Marito, fidanzato, non me ne frega proprio niente. Una notte con te la passo davvero volentieri!” Scusa??? Ma… LORCAN! Spingo l’importuno di lato e mi infilo nell’atrio, dove vedo il tiefling che ride sguaiatamente alzando il boccale colmo in mezzo a un crocchio di persone. La sua voce arriva chiara da sopra il trambusto: “Sììììì, era pure sposata con un altro!” La mia furia omicida viene distratta da un –“Ciao tesoro! Perché non ce ne andiamo da qualche parte noi due soli?” Adesso lo ammazzo, prima che ci pensi Drev! 
 Mentre zig-zago per la taverna per evitare gli spasimanti e raggiungerlo, mi lancio un colpo accurato, tampinata da un giovanotto biondo e aitante che mi dichiara tutto il suo amore e tutta la sua ammirazione. Quando Lorcan si accorge di me, mi saluta con aria giuliva e con un sonoro “Jamilaaa! Sei tornata…” La frase è interrotta dal mio cazzottone in piena faccia che lo schianta sul tavolo, gesto che manda in visibilio il giovanotto biondo. Dietro di me sento Drev che sta già litigando con qualche avventore che ha commentato le mie grazie in maniera inopportuna. Sono furibonda: “È mai possibile che non possiamo lasciarti solo per mezza giornata? Deficiente!” Il bardo si massaggia la mascella biascicando qualche parola sconclusionata, gli occhi lucidi: “Perché? Non ho fatto niente…” –“NIENTE? Sei ubriaco, di nuovo!” Il boccale del tiefling si è rovesciato addosso a un’altra persona, che si risente; tra Drev, Lee e il gruppetto alle mie spalle cominciano gli spintoni e in pochi istanti parte la rissa. Cominciano a volare oggetti per la sala, l’oste urla e si organizza per riportare la calma, ma la situazione degenera e Lorcan mi sfugge dalle sgrinfie. In compenso il biondo continua a starmi addosso: “No, sul serio, tu sei la mia donna! Così bella e pure di carattere!” –“Ascolta, mi spiace, io sono già fidanzata”. –“Non sono geloso, e poi chi sarebbe: quel mago lì? Ma dai, non ha nemmeno il fisico…” Qualunque incantatore ti risponderebbe che all'occorrenza con la magia si può supplire a tutto. In quella ci raggiunge un altro ragazzo che gli somiglia, forse di poco più vecchio. Anche lui si profonde in apprezzamenti mentre io cerco di defilarmi. Il biondo non desiste: “Perché non vieni con me? Guarda, siamo in tre fratelli… non siamo gelosi. Ci avresti tutti a tua disposizione!” Adesso basta! –“Ti ho detto che sono già impegnata, chiaro? Lasciami in pace!” Mi volto cercando di distinguere gli altri in mezzo alla rissa. –“Ma perché? Pensaci! Siamo in tre, ti possiamo soddisfare in modi che tu neanche immagini…” –“VATTENE!” Istintivamente carico un incantesimo, la voce di Malik mi richiama all’ordine. No, non voglio farli fuori… Ma è mai possibile che non possa neanche dare una lezione a qualcuno per paura di seccarlo? Quello però insiste: “Ti prego… Mi accontento anche di una sola notte!” –“La vuoi smettere? Ti ho detto di no!” Lui fa per ribattere, ma è stroncato dalla voce di Drev, che si fa largo lì vicino. –“Sei sordo? Ti ha detto di andartene!”
 Se io sono furibonda, il mago è molto oltre. Non credo di averlo mai visto così, mi preoccupa. Il suo atteggiamento aggressivo non aiuta a risolvere la questione, e nonostante io cerchi di portarlo via, finisce a male parole e in un duello fissato tra lui e i tre fratelli qualche ora più tardi. Ca**o, questa volta sfascio Lorcan!   

mercoledì 21 novembre 2012

SE POI CI METTI DEL TUO...


 Pochi minuti prima che rotolasse quell'1 di cui si parla nel post precedente.
 Zuffa tra il gruppo e due bestioni grossi, cattivi, che picchiano secco e che incassano alla grande. La scena è un po' ridicola perché, se si vedesse qualcosa, ci si accorgerebbe che i nostri combattono succhiando freneticamente dalla cannuccina che collega la loro bocca allo zaino (pare che senza aria sia complicato sopravvivere...), per cui sono un po' legati nei movimenti. 
 L'orrido nemico rifila due legnate alla povera J. Quando la master annuncia i danni, il Nik urla un "EH?" incredulo e Bardoscuro la fissa senza parole, ma con espressione eloquente.
-"Ma state scherzando? Siete di ennesimo livello, non vorrete mica lamentarvi!"
-"Sì, ma J non può usare la magia ed è utile quanto un soprammobile di cristallo! Ne hai tenuto conto per i gradi di sfida?"
-"Sì! E poi J è ricoperta di oggetti magici, ha fatto più male lei col bastone necromantico (non pensate male, è legittima difesa) che avete comprato che voi due messi assieme! E avete ancora il coraggio di lamentarvi!"
-"Beh, voglio dire, considerato quanti danni hai fatto..."
-"Zitti! J, a quanti punti ferita sei?"
-"Ehm... 2." 
Scoramento del resto del gruppo.
Bardoscuro: "Ritirati e beviti un curaferite; io sto fiancheggiando, vieni verso di me. Subito!"
Scorro velocemente la scheda. Ma proprio, caspita... Eppure... eppure...
-"Veramente io non ho una pozione..."
-"Non ho capito... No, perché per un attimo ho creduto di sentire che non avessi con te nemmeno una pozione di cura..."
-"... Il fatto è che abbiamo pensato a come spendere i soldi dell'anticipo con gli oggetti, voi per il resto eravate equipaggiati e non ci avete pensato, avevate già pozioni e quant'altro..."
-"E QUINDI?"
-"E quindi... io ho dovuto cancellare tutto dalla scheda perché ho perso l'intero l'equipaggiamento, come ben sai... avevate fretta di iniziare a giocare... (Mi sono dimenticata, porca miseria!!!)
Bardoscuro:"MA NON HAI NEANCHE UN MISERO CURAFERITE?"
-"No..." 
Nik: "Aspetta aspetta... fammi capire bene: tu 5 anni fa (in termini di gioco) hai perso tutto l'equipaggiamento e da allora non ti sei più comprata una pozione?"
-"Ehm... Beh, è ovvio che l'avrei fatto in realtà... però..."
Master "PERO' UN TUBO! AVETE AVUTO TUTTO IL TEMPO DI SISTEMARVI LA SCHEDA!"
Bardoscuro: "Ha ragione..."
Sigh!
Va bene, provo comunque a ritirarmi.
(vedi post precedente)



domenica 18 novembre 2012

CERTE COSE NON CAMBIANO MAI...


 Sessione di gioco, a lungo attesa e bramata in questo periodo di grande stress per tutti i componenti del gruppo.
Master (a me): "fammi un tiro sulla saggezza per vedere se riesci effettivamente a seguire la direzione che vuoi." (Ovviamente, il mio bonus sulla saggezza è pari a 0)
Il Nik: "No, scusa tanto, non è che io voglia intromettermi nelle tue scelte su come gestire la situazione (no, infatti è solo la quarta volta che sentiamo questa frase...), però considerato che sta volando non mi pare proprio il caso..."
Mentre il Nik sta parlando, io mio dado rotolante si ferma sul 4!
(Seguono imprecazioni mentali mentre Bardoscuro inizia a ridere)
Master: "Non siamo in condizioni normali, non è scontato che capisca come fare e ci riesca!"
Il Nik: "Sì, ma ascolta, sta volando! Guarda com'è messa: per gli attacchi di opportunità mi sembra più logico seguire la regola classica del tiro su acrobazia, no?
La master ci pensa un attimo, e poi concorda: "Sì, va bene" Poi mi guarda: "Tira sull'acrobazia!"
Bardoscuro mi lancia uno sguardo d'intesa (questa volta qualche bonus ce l'ho).
Tiro...

1!!!

La master: "Bentornata!"


P.S: al tiro nefasto segue attacco di opportunità: il mio pg finisce a -9! E solo perché la master ha fatto anch'essa1 ai danni...

venerdì 16 novembre 2012

110a IN ATTESA DI INFORMAZIONI



 Finalmente siamo pronti alla partenza. Lorcan negli ultimi giorni si sta risollevando l’umore infilando qua e là battutine e allusioni a mio marito, a questa nostra situazione complicata e via dicendo. Spero che ora, stando a stretto contatto con Drev tutto il tempo, tenga la lingua a freno… - Ti illudi davvero? No, ma quando mai… 
 Da Silverymoon ci teletrasportano nelle Valli, il ritorno sarà a carico nostro. Il cammino dal punto di arrivo alla casa di Elminster non presenta sorprese, il tempio di Latander a forma di fenice, di un bel rosa scintillante ai raggi del sole, continua a fare bella mostra di sé e il paesaggio non è poi molto cambiato dall’ultima volta che siamo stati qui. La porta del mulino però resta irrimediabilmente chiusa: il proprietario non c’è o è impegnato in altre questioni. Si materializza un messaggio sulla porta che ci invita a ritornare tra tre giorni. Non ci resta che aspettare e cercare alloggio nel centro abitato più vicino. Troviamo posto in una locanda piuttosto grande e confortevole, e molto frequentata: ci sono diversi avventurieri, mercanti, gente ben vestita e dai modi educati. Tutti sembrano disporre di discrete finanze. La cena è buona, ma la conversazione spesso latita; Drev è sempre un po’ sulle sue, Lorcan per fortuna è contenuto nelle sue esternazioni soprattutto grazie alla vicinanza di Lee, anche se qualche stoccata su Vattick puntualmente arriva. Dopo cena chiacchieriamo con alcuni avventori che si sono avvicinati al nostro tavolo per attaccare bottone. Sono quasi tutti uomini, chissà perché… Lorcan però rivolge sguardi fin troppo amorevoli alle bottiglie di vino più vicine, meglio scortarlo a riposo prima che ceda alla tentazione!
 Il mattino successivo, poiché abbiamo due giorni da far trascorrere, Lee vorrebbe recarsi al tempio di Latander per parlare con i chierici. Perché no, tanto qui non faremmo che bighellonare… Lorcan oppone un netto rifiuto, Drev invece ci accompagnerà per un tratto, poi vuole deviare per andare a sbirciare in un negozietto che commercia in oggetti magici che aveva già adocchiato la volta scorsa.
 La giornata procede tranquilla, persino noiosa; Lee ci mette ben più del previsto, si vede che aveva argomenti molto interessanti di cui discutere con i chierici… Comunque siamo stati accolti con grandi feste e tutti gli onori del caso, in fin dei conti noi siamo coloro che hanno donato le sacre reliquie. Vogliamo parlare delle teche semplici e sobrie che ora custodiscono gli oggetti sacri? Dev’essere una specie di virus, una truzzaggine contagiosa e dilagante…
 Incrociamo Drev quando siamo nei pressi del villaggio e ormai sta calando il buio. Passeggiando lentamente rientriamo verso la locanda, pensando a come impegnare la giornata di domani. In vista dell’edificio, due uomini intravisti la sera prima mi salutano con un sorriso ammiccante, squadrandomi per bene. ??? embeh? Scambio un’occhiata perplessa con gli altri, Lee alza le spalle, un invito a non dare peso alla cosa.

mercoledì 24 ottobre 2012

109b VISTA DA FUORI...



 Ascolto le ultime frasi un po’ in trance, con i pensieri che si accavallano alle sue parole. Ogni tanto lancio uno sguardo a Malik, che socchiude gli occhi sornione. Micio, ma è davvero così strano per gli altri che io non voglia vedere Vattick morto e che non serbi rancore nei suoi confronti? –“Visto da fuori, probabilmente sì. Non possono guardare nella tua testolina, loro!” Insomma, so esattamente cosa prova per me, perché ha fatto ciò che ha fatto… E che ora cerca riscatto ed è importante che lo ottenga…-“Sì, ma loro che ne sanno? Credi che sia facile capire le tue percezioni? Piccola, io l’ho sempre sostenuto che tu sei speciale”.
 Il drow si aspetta che io dica qualcosa; anche Loryn mi fissa, ma sembra assorta dietro a sue considerazioni. Mi sistemo meglio sulla sedia, poi ringrazio l’uomo per aver voluto condividere con me il suo passato: non dev’essere facile raccontare vicende così personali e delicate a una sconosciuta. Ma non era necessario… No, non posso dirglielo.
 Sono sicura che la sua presenza sarà preziosa per Vattick e per la sua ricerca. Da parte mia, mi auguro che il principe riesca a ritrovare un suo equilibrio: per quanto non possa giustificare il suo operato, non provo alcun odio per lui e sono pienamente consapevole del perché abbia agito in quel modo. Il drow accenna un sorriso, soppesandomi in modo strano. Sostengo il suo sguardo per qualche istante, il tempo necessario per raccogliere le ultime parole in un concetto coerente. Sono contenta che Vattick con lui sia al sicuro dalle vendette sharite: deve avere il tempo di ritornare forte, di ritrovare il mago che era per poter continuare il suo percorso da solo.
 Un lampo di stupore attraversa il volto del drow, mentre Loryn si appoggia allo schienale con un’espressione divertita e Malik mi salta in braccio, riempiendomi di fusa. L’uomo ritrova immediatamente la piena padronanza di sé, dice che gli ha fatto piacere parlare con me e mi stringe la mano per salutarmi. Il suo autocontrollo è troppo ferreo per permettere che passi qualcosa dal nostro contatto. Ci avviamo verso i cavalli, una delle due guardie è già lì in attesa. Loryn e Drizzt restano qualche passo indietro, chiacchierando di Silverymoon e della regina. All’arrivo della seconda guardia montiamo sulle nostre cavalcature e rientriamo verso la città.
 Mi rendo conto di essere estremamente taciturna quando la mia accompagnatrice, a metà percorso, mi domanda se va tutto bene. Sì, ero solo sovrappensiero. Non è stato Vattick a chiedere al drow di parlarmi, ne sono sicura. È stata un’iniziativa personale, di cui posso intuire le motivazioni. Chissà se glielo dirà che mi ha incontrata, se gli racconterà del nostro colloquio… Dici che il mio ex marito è convinto che gli auguri ogni male? –“Non sarebbe per nulla strano, in realtà, sai? Se lo meriterebbe anche. Però, se ha avuto modo di starti vicino, forse sa che tu funzioni in maniera non convenzionale…” “funziono in maniera non convenzionale?!”
 Loryn mi distrae da queste riflessioni informandosi sulla nostra prossima visita nelle Valli. Ormai siamo quasi pronti a partire, speriamo che Elminster ci riceva in fretta e abbia informazioni utili alla nostra causa, così potremo finalmente pianificare con un minimo di certezze la spedizione nel Sottosuolo. Purtroppo, il tempo gioca a nostro sfavore: dobbiamo scendere il più presto possibile. 

giovedì 11 ottobre 2012

109a VITE PARALLELE



 Partiamo scortate da un paio di uomini armati, silenziosi e impassibili alle nostre spalle. Giusto per precauzione. Usciti dalla città, dopo poco lasciamo la strada principale per un sentiero secondario e non incontriamo quasi nessuno, fino a quando arriviamo a un capanno ben tenuto in mezzo alla campagna. Loryn mi avvisa che siamo arrivati e ferma il suo cavallo, mentre una pantera nera, con passo lento ed elegante, ci viene incontro. Smonto dalla sella, il felino alza il muso verso di me lasciandosi accarezzare docile. Un’ombra si muove di fianco al capanno, vicino al tronco di un grosso albero. La pantera si volta e torna indietro, seguita da Malik, diretta verso il drow che ci saluta e ci invita a raggiungerlo. Loryn lascia le guardie a presidiare i dintorni e mi accompagna da lui: saltano subito agli occhi le due scimitarre dell’elfo, il suo modo di muoversi, la sicurezza che promana dalla sua persona. Non serve una dimostrazione per capire quanto sia bravo ad usare le sue lame, è evidente al primo sguardo. Ci accomodiamo all’interno della casupola, seduti attorno a un tavolo. Mi sento un po’ fuori posto, più che per gli occhi viola del drow puntati addosso perché non so bene cosa aspettarmi da questo colloquio. L’uomo mi sorride, incuriosito: “Beh, vedo che Vattick nel parlarmi di te diceva il vero. Pensavo che il suo giudizio non proprio distaccato avesse in qualche modo amplificato la tua bellezza, ma mi devo ricredere”. Ecco, adesso è imbarazzo completo…  
 Il volto dell’elfo torna serio; si presenta ufficialmente come colui che sta aiutando Vattick a trovare la sua strada e mi racconta il suo passato di rampollo di una nobile casata di Menzoberrazan cresciuto seguendo i dettami della Regina Ragno. Un’altra simpaticona… La sua città non era isolata quanto Shade, ma anche in essa non vi era alternativa all’unico codice morale dettato dal culto della Regina. L’incontro con persone differenti dalla sua gente all’inizio è avvenuto da nemico, e non poteva essere altrimenti: ha fatto del male a queste persone, ma era l’unico modo con cui poteva entrare a contatto con il bene.
 No, aspetta, ho capito dove vuole andare a parare, e capisco perché si sia preso a cuore la situazione di Vattick. Ma il suo buon proposito è superfluo…
 Ricorda che durante un combattimento contro degli gnomi di profondità, colpito dal valore di uno di loro, lo aveva fatto prigioniero senza ucciderlo. In cambio della vita, allo gnomo sono state mozzate le mani prima di liberarlo. Molto tempo dopo, quando ormai il drow aveva trovato il coraggio di lasciare la sua città perché non ne condivideva i principi, lo ha incontrato di nuovo: scoprire che il suo antico nemico non lo odiava, ma anzi era disposto ad offrirgli la sua amicizia gli ha dato la forza per continuare nel suo nuovo cammino, nonostante le difficoltà, senza cedere alla disperazione. Insomma, il suo primo contatto con lo gnomo, con il “bene”, è avvenuto tramite un’azione malvagia, com’era inevitabile per il suo vissuto, per il suo contesto culturale. E come è stato inevitabile anche per Vattick, che non ha conosciuto altro che il piano delle ombre e la legge della dea oscura.
 Il drow fa una breve pausa, poi aggiunge che l’aver accettato che venissero tagliate le mani allo gnomo, per quanto sia stato un atto crudele, è stato l’unico modo per salvargli la vita.
 Non esterna esplicitamente l’analogia con quanto Vattick ha fatto a me, ma non è difficile cogliere il sottinteso. Solo che Vattick non ha dovuto acconsentire a una scelta di altri, ha elaborato lui la cosa in prima persona… Nonostante siano passati molti anni e pur essendo stato perdonato, l’elfo prova ancora un senso di colpa per la tortura inflitta allo gnomo, senso di colpa che probabilmente non svanirà mai del tutto e che traspare dalla sua voce. Non parla dei sentimenti del suo protetto, è chiaro però che le sue parole valgono anche per lui.
 Drizzt conclude il suo discorso guardandomi negli occhi: per rimanere coerente con i suoi principi ha accettato una vita da reietto e nonostante ormai sia in superficie da parecchi anni, molte persone ancora lo temono e non gli è permesso entrare a Silverymoon, pur essendo amico personale di Alustriel, per evitare di scatenare il panico. È una situazione che gli pesa, e che all’inizio lo faceva soffrire ancora di più. Ma è convinto di avere fatto la scelta giusta, per questo è disposto a sopportare la diffidenza e l’ostilità che ancora manifestano nei suoi confronti. Vattick ha intrapreso un percorso simile al suo, che non sarà facile; per questa decisione, a prescindere da quello che possa aver compiuto in passato, lui lo stima e lo considera un amico.

martedì 2 ottobre 2012

108b PER UN SORSO DEL GRANDE ELISIR



 Uscendo, incontro Vladimir. Mi saluta tutto allegro e mi invita a bere qualcosa. E perché no… Mi chiede di Drev, infila la solita tirata sulla necessità rivendicare con orgoglio la propria stregoneria ad Halruaa, fa il brillante; più del solito. Ha saputo del drago, chissà che abbiamo trovato di interessante! Non scendo nei dettagli, ma gli dico che dovrei investire il guadagno in oggetti di protezione, visto che il mio vecchio equipaggiamento è rimasto a Shade… Lui rimane molto colpito dal grande elisir e mi invita a berne un sorso insieme a lui. No, ascolta: non ho passato una marea di casini e sconvolto la vita di un sacco di gente per rischiare di buttare tutto a mare per un sorso! Pensa se ci resto stecchita! Al mio rifiuto, si fa malizioso: “Ma con il mio aiuto i rischi diminuirebbero notevolmente, pensaci!” Tessitore del fato o meno, non posso permettermelo. Insiste: “Guarda che io sono ricco: se ne bevi un sorso insieme a me ti do 100.000 monete d’oro per il tuo equipaggiamento!” È impazzito? Ma che gli prende oggi? Forse sono io che sto impazzendo, perché ci sto pure a pensare per qualche secondo. Con le sue capacità potrebbe davvero ridurre le probabilità di un risultato nefasto… e magari mi libererei dalla maledizione… Sì, ma quando mai mi è andata così bene? E se va male, avrei vanificato lo sforzo di così tante persone… Declino, irremovibile. Vladimir prosegue ancora un po’ con la sua pantomima facendo il galante, alla fine torna alle sue occupazioni, raccomandandomi di salutargli Drevlin.
 Me ne torno a Selunnara e dopo qualche ora si fa vivo anche il mago. Facciamo il punto su quello che abbiamo scoperto degli oggetti magici, su quanto e come investire il denaro del tesoro e dove convenga fare acquisti: forse ad Halarahh otteniamo prezzi migliori che al nord. Gli riferisco quanto detto da Zelman, ma riportandogliele come parole di Loryn. Taccio invece sull’incontro con Drizzt. Diventa livido ogni volta che si nomina Vattick, figuriamoci se sapesse che la cosa riguarda proprio lui… Gli racconto anche di Vladimir e lui commenta che ha sempre sospettato che allo stregone mancasse qualche rotella!
 Quando il mago se ne va non riesco a prendere sonno. Non è bello che gli nasconda delle cose, non mi piace, solo che lui è già una corda di violino e reagirebbe male. Senza motivo tra l’altro… ma come faccio a spiegarglielo? Dovremo trovare il modo di superare la tensione tra noi e dopo sarà tutto più semplice, senza più bisogno di reticenze.
 Il giorno dopo è dedicato ai “piani di investimento” del tesoro. Drev si occuperà di Halarahh, io mi propongo per cercare qualcosa a Silverymoon domani, visto che avevo intenzione di scendere comunque. Divisione dei compiti approvata. È strano che non mi ponga nessuna domanda in merito. Il pomeriggio successivo, dopo aver allertato Lorcan di tenersi pronto a partire tra breve, incontro Loryn puntuale.

venerdì 28 settembre 2012

108a RICHIESTA INATTESA



 Non so perché ho taciuto a Drev che l’anello poteva mettermi in contatto con Zelman. Al momento volevo evitare di urtarlo di nuovo, di suscitare il suo sarcasmo, visti gli ultimi commenti in merito. E magari invece avrebbe apprezzato il gesto del capo… Comincio ad essere un po’ troppo reticente con lui. Lo vedo così teso, non vorrei aggiungere altri fastidi inutili per cose di scarsa importanza in un periodo così delicato… Si sta studiando gli oggetti magici del tesoro, vuole fare una capatina ad Halarahh “in incognito” per spese e quant’altro in previsione della visita da Elminster. In mattinata Rubiard mi informa di aver ricevuto un messaggio da Loryn, che vorrebbe parlarmi. Avviso Drev che scendo a Silverymoon, magari mi porto il “grande elisir” e, se vuole, qualcos’altro da far analizzare o da scambiare. Non dice nulla, mi dà la boccetta e risponde come assente al mio saluto. L’idea del Sottosuolo lo sta logorando…
 Prima di cercare Loryn mi rifugio in un luogo tranquillo e testo l’anello. Zelman mi risponde, come sempre cordiale e disponibile. Lo ringrazio per il suo regalo, gli racconto in breve del nostro colloquio con l’Anziano che lo ha sostituito e lui si diverte parecchio. Gli parlo anche della spedizione contro il drago blu e delle nostre dimissioni. Mi dà delucidazioni sulla pietra magica che abbiamo trovato, spiegandomi che è uno zarangan e che funge da teletrasporto verso qualche luogo. Probabilmente il “covo” di qualche persistente… C’è da prestare molta attenzione fino a che non scopriamo dove porta. In genere può lanciare anche incantesimi o ha qualche altro potere e mi suggerisce dove trovare informazioni in merito. Col grande elisir, tentare la sorte è un rischio. Tra le varie possibilità potrebbe esserci anche l’annullamento della maledizione, ma la probabilità di restare menomato e addirittura uccisi credo sia più alta… Chiedo conferma sulla necessità di recarci da Elminster: sì, dobbiamo andare per discutere del Sottosuolo. Forse l’arcimago è in grado di indicarci delle scorciatoie che ci farebbero guadagnare tempo prezioso e diminuirebbero le probabilità di incontri non proprio amichevoli. Interessante…
 Lo saluto, con l’accordo che gli farò sapere quanto emerso dal colloquio.
 Mi reco da Loryn e vengo ricevuta quasi subito. È splendida, come sempre. Vuole sapere come sto, quando partiremo per le Valli, se ad Halarahh ci hanno creato problemi. Mi dice anche che stanno cercando di tenere “occupato” Lorcan facendogli svolgere qualche incarico come loro cavaliere. Poi viene al motivo per cui mi ha convocata: c’è una persona che desidera parlare con me, in privato; si tratta di Drizzt e bisognerebbe raggiungerlo fuori città. Drizzt? Non lo conosco se non di nome. E perché? –“Beh, forse è meglio se te lo spiega lui direttamente…” Non capisco. –“Credo che riguardi Vattick”. Oh! D’accordo. Organizzerà l’incontro tra un paio di giorni, ci diamo appuntamento qui.

sabato 22 settembre 2012

107 LA FATICA DI RICOMINCIARE



 Mi ritrovo sempre a guardare gli ultimi bagliori del sole che si spegne sulla linea dell’orizzonte. Abituarsi alla luce non è semplice; ho passato la maggior parte del mio tempo chiuso tra le mura della biblioteca a consultare libri, a studiare la magia e a tradurre da tomi in netherese. Per adesso questo mi basta, soddisfa la mia curiosità e impegna le mie giornate. Poi viene il momento di dormire, e tu torni ad abitare i miei sogni; ogni volta, ogni notte.

 Non mi aspettavo che venissero da me così in fretta, le mie illusioni mi avevano schermato anche da Shade. O magari il merito maggiore è stato della benevolenza di chi dai piani alti ha velato la mia fuga, perché ho sentito come il potere di Shar in quel momento si sia offuscato attorno a me… Loryn mi ha fatto capire che eri stata tu a mandarla; dovevo immaginarlo, i tuoi poteri non si curano dei miei incantesimi. Ho accettato la protezione di Silverymoon ora che non sono più in grado di usare la mia magia, anche se non so quale sarà il mio futuro. Devo capire, trovare la mia strada. Una strada che non mi porterà da te, perché nemmeno io riesco ad accettare il male che ti ho fatto.
 Ma averti persa è un dolore che fatico a sopportare.

 A volte penso a cosa sarebbe cambiato se tu aspettassi un bambino nostro… forse saresti con me e grazie a lui avremmo potuto ricominciare insieme; o forse mi odieresti ancora di più per averti imposto una scelta che non potevi condividere fino in fondo. No, non mi avresti mai perdonato un figlio a tradimento, un figlio che non potresti nemmeno baciare e coccolare quando vuoi…
 Ricordo il tuo viso di fronte all’uccisione di quel bimbo alla cerimonia in onore di Shar, la rabbia colma di sdegno della tua voce. Mi hanno aiutato a capire molte cose. E subito dopo Loryn ti ha portata via. Non riesco a credere che sia riuscita ad ingannare il primo ministro, in casa sua! Sono sicuro che in molti stanno pagando per il tuo rapimento, ma il ministro non sarà nemmeno coinvolto, lo crederanno una “vittima” e il suo potere non verrà minimamente scalfito. Cadrà sempre in piedi perché è il più pericoloso e scaltro di tutti, nessuno dei miei fratelli può competere con lui e non ne sono consapevoli. Lui tira le fila per conto di mio padre e loro fanno i burattini…
 Eppure prima che arrivassi tu non vedevo così chiaramente quanto accadeva.

 Restando a Sliverymoon, in città, avevo paura di incontrarti. Non sono pronto, mi perderei nella confusione di sentimenti e nel desiderio che provo per te… Loryn si dev’essere accorta della mia insofferenza e mi ha proposto un’altra soluzione, al riparo dalla curiosità, sotto la guida di qualcuno che ha seguito un percorso simile al mio e che quindi potrebbe aiutarmi.

 Così da pochi giorni conduco una vita appartata, studiando e cercando di ritrovare me stesso sotto la discreta tutela di Drizzt. Vengo trattato alla pari, i miei silenzi e la mia voglia di solitudine sono capiti e rispettati. Sono rimasto colpito dagli indecifrabili occhi viola del drow e dai suoi movimenti controllati; sono bastati pochi secondi per capire che è un guerriero formidabile.

 Credo che un po’ si riveda in me, di sicuro comprende come mi sento. È la prima persona a cui ho parlato di te. Ed è anche la prima persona a cui ho finalmente parlato di me.

Con te non ce n’è mai stato bisogno, tu arrivavi sempre prima delle mie parole.

mercoledì 19 settembre 2012

106b PROSPETTIVE



 Drev è piuttosto cupo e laconico. Mi lascia davanti a casa di Eliana e si ritira nelle sue stanze per rifinire le lettere di dimissioni e la relazione sulla missione. Dovrò trovare il coraggio di affrontare le nostre questioni personali. Non che lui mi sembri poi così ansioso di farlo…
 Mia madre mi prepara uno spuntino chiacchierando con me, così vengo a sapere che stanno mettendo a punto l’incantesimo per restituire agli slaad infettati la loro forma umana e che sarà pronto a breve. Poi salgo nella mia camera, dove su un tavolo è appoggiata la lettera che mi aveva lasciato Zelman. Non l’ho ancora aperta, non so perché. Non me la sentivo, forse; sto cercando di fare ordine tra così tante cose che devo diluirle. Ma adesso è il caso di leggerla. Nella busta c’è anche un anello, una sottile fascetta ondulata d’argento. Lo scritto conferma quanto già sappiamo sulle “dimissioni” del capo: nonostante tutto, Zelman dice che continuerà a seguirci e a cercare informazioni per noi, aiutandoci come può. Per questo ha deciso di regalarmi l’anello: oltre ad essere una protezione, mi consentirà di contattarlo in qualsiasi momento. In pratica, una linea personale diretta. Mi rassicura molto sapere che posso parlargli quando voglio, mi fa sentire in maniera più concreta il suo appoggio. Drev è un po’ arrabbiato con lui, sia per la vicenda di Thebaldol che per l’agguato alla fiera dei mostri; dentro di sé non lo ritiene più un alleato a cui affidarsi senza paura. La mia fiducia invece è rimasta intatta, sono ancora convinta che il capo sia una delle nostre risorse principali.
 Prima di andare a dormire vado a controllare a che punto è il mago, magari ha bisogno di aiuto. Lo trovo seduto alla sedia, con la pipa in bocca e lo sguardo fisso. Ha già sistemato tutto, domani scenderà ad Halarahh per controllare due cose alla torre e far consegnare le missive all’Anziano. Il suo nervosismo mi spiazza: in fin dei conti questa volta è andato tutto bene, allora perché quella faccia? Muove qualche passo, insofferente: “Consideravo le nostre prospettive…” E quindi? Sbuffa di fronte al mio silenzio in attesa, balbetta qualche parola sconnessa, alla fine sbotta: “Insomma, va sempre peggio! Tutti gli appoggi su cui potevamo contare si sono sbriciolati, siamo lasciati a noi stessi proprio nel momento più delicato. Dobbiamo scendere nel Sottosuolo e non sembra interessare a nessuno!” –“Avanti, non esagerare adesso. La rimozione di Zelman è stato un duro colpo, ma questo non vuol dire che sia sparito… C’è Silverymoon e …” Mi interrompe con un gesto stizzito: “Sì, tutti troppo occupati in chissà quali altri compiti per rischiare in prima persona con noi… Come dire che il nostro obiettivo non è abbastanza importante, soprattutto per loro! Dovrebbe essere la prima preoccupazione, porca miseria!” –“Drev, io non mi sento così abbandonata... Certo non possono devastare mezzo Sottosuolo per arrivare alla Tomba, non è un sistema percorribile…” Vorrei scegliere le parole per aprire uno spiraglio nel buio da cui si sente circondato adesso, lui invece mi guarda scoraggiato: “Sì, ma… Metti che abbiamo fortuna, una fortuna sfacciata, e apriamo il portale. E dopo?” Dopo? Mi basterebbe già arrivare lì… Dopo, che dovrebbe esserci: Shade a cuccia, equilibri ristabiliti, la dea oscura inca***ta. Con noi. Ma lo è anche adesso… –“Jamila, non avremo nemmeno più dove stare. Selunnara non sarebbe al sicuro dall’influsso di Shar, e la maledizione… Lei continuerà a perseguitarti, non si rassegnerà.” È il nostro “dopo” il tuo problema… E te lo poni solo ora? Davvero? Io l’ho già messo in conto da parecchio, sarà per questo che penso al presente e non mi proietto avanti come fai tu. Resta a disagio di fronte alla mia mancata reazione, si siede di nuovo tormentandosi una manica. Mi accuccio vicino a lui e appoggio una mano sulla sua guancia, facendolo voltare verso di me: “Lo so, Drev. Credi che non ci abbia pensato? Troveremo un modo, poi c’è sempre Mezro.” Questo pensiero sembra rianimarlo un po’. Forse è il momento di guardare in faccia i nostri fantasmi. –“Sai perché evito ogni contatto con te quando non siamo a Selunnara?” Lui si ritrae leggermente, poi sospira: “Sì, credo di sì”. –“Per me è un passo difficile, Drev.” Si alza di nuovo dalla sedia: “Poi con tutte queste complicazioni…” Si liscia indietro i capelli con un gesto distratto. –“È solo che mi piacerebbe pensare che una volta sistemata Selunnara potremmo finalmente vivere in pace. E invece…” –“Potrebbero accadere tante di quelle cose nel frattempo…” Abbozza un sorriso tirato: “E c’è sempre Mezro.” Sto per ribattere ma mi blocca: “Me ne sono fatto una ragione.” Non sembra. –“Ho semplicemente avuto un attimo di sconforto, in realtà me ne sono fatto una ragione. Davvero, Jamila.” Bugiardo... Poi è molto abile a svicolare, spostando il discorso su argomenti più “neutri” e su ciò che deve fare domani. -“E quell’anello? Da dove arriva?” Strano che tu non me l’abbia chiesto prima. –“È il regalo che mi ha lasciato Zelman, per proteggermi.”

giovedì 30 agosto 2012

106a RIFLESSIONI



 Mi metto a dormire senza aspettare che gli altri finiscano. Sono stanca, a ogni respiro profondo rischio un crampo e quindi recupero con più fatica. Non mi sono ancora ripresa del tutto dall’effetto delle rocce nauseanti, ho davvero bisogno di riposo.
 Il mattino dopo mi svegliano tardi; va un po’ meglio, anche se non mi sento in piena forma. Raccogliamo le nostre cose e poi ci riavviamo verso il villaggio, in sella ai dragalli che Drev è riuscito ad evocare. Il mio viene subito a farsi accarezzare il muso e a cercare coccole. L’umore di Lorcan è migliorato, rimira soddisfatto le pietre preziose e ha smesso con le sue litanie funebri. Lui e il mago ciarlano del tesoro, discutiamo su come comportarci con il governo di Halruaa e conveniamo che la cosa più saggia è stendere un rapporto scritto e poi inviarlo via lettera insieme alle nostre dimissioni, evitando di ripresentarci di persona. Del resto, l’accordo che avevamo con l’Anziano che ci ha affidato la missione era più o meno questo.
 La cavalcata è tranquilla, ha anche smesso di piovere e non è necessario mantenere un’attenzione costante, così Malik dorme e i miei pensieri tendono a vagare per sentieri loro, con le parole degli altri in sottofondo. Il fatto è che sono fin sorpresa di come siamo riusciti a sconfiggere il drago. Soprattutto se considero la parte che ho avuto in questo successo, e contro lo slaad della morte. Lo so che qui per me è più facile perché la mia magia non subisce gli effetti della valle, ma … Ho imparato a rendere i miei incantesimi più potenti, più difficili da contrastare, li posso lanciare più rapidamente. Se penso a come mi sentivo mentre eravamo in viaggio verso Sundabar, - quanto tempo fa? - in balia degli eventi, inutile… Adesso è diverso. Non che mi illuda di potercela fare da sola, o di avere il controllo della situazione, o che andrà tutto bene. No. Però è diverso.
 Adesso dovrai fare i conti anche con me, in prima persona. Mi hai trascinata a Shade per umiliarmi, per farmi procreare tuoi proseliti e servirti con devozione. Chissà quanto hai goduto in quei momenti, a prefigurarti le reazioni e lo scoraggiamento per una simile sconfitta in quelli che mi sono vicini e che contano su di me. Oh sì, la vendetta perfetta.
 Pensa adesso a quanto sto godendo io, di nuovo tra i miei sodali insieme a uno dei tuoi cari principi… A immaginare la faccia di Mattick…
 Quanto meno, la mia vita ti costerà cara. Ti è già costata cara.
“…eh, Jamila?!” Lee, a mezza voce: “Piantala, Lorcan.” Ero distratta, non ho capito. Cosa? –“No, dicevo: come pensi di fare adesso con tuo marito? In fin dei conti, risulti ancora sposata…”   “…” Espressione da finto tonto: “Per te e Drev potrebbe essere un problema, eri consenziente…” –“Sì certo, come no. Una cerimonia nel nome di Shar e sotto plagio, chi non la riterrebbe valida?” –“Beh, magari lui” –“No, nemmeno lui.” –“Ma…” –“Smettila di sparare ca***te e pensa piuttosto a come farti perdonare da tua moglie!” Stai zitto, eh? Drevlin resta impassibile, ma immagino quanto gli roda. È già un miracolo che non sia ancora esploso, speriamo che Lorcan non intenda divertirsi con questo ritornello perché se no ci penso io a deprimerlo a vita.  
 Al villaggio ci stanno aspettando con trepidazione, ci chiedono cosa è successo e cosa ne è stato dei loro cari non appena varchiamo la palizzata. Spieghiamo in breve l’accaduto e cerchiamo di rassicurarli sulla sorte di parenti e amici, dicendo che alcuni di loro sono stati portati al sicuro, dove potranno essere curati, e presto torneranno a casa. Alcuni chi? Non lo sappiamo. Presto quando? Bella domanda… Pochi mesi? Fatichiamo a liberarci dalla loro curiosità perché non possiamo essere esaustivi, ma alla fine interviene l’inserviente a riportare la calma. Restiamo qualche ora, il tempo necessario per chiarire le cose con lui e per riportare la sua testimonianza nel rapporto per l’Anziano, dopo di che ci avviamo sul sentiero da cui siamo venuti, per teletrasportarci a Selunnara non appena finita la zona di magia selvaggia. Naturalmente, dopo aver scaricato Lorcan a Silverymoon.

sabato 25 agosto 2012

105c DEL DRAGO NON SI BUTTA VIA NIENTE...



 Sento gli sbuffi e gli schiocchi, le imprecazioni a bassa voce, i gorgoglii di liquido che si rovescia a terra e gli sgradevoli “splosh” di tessuti mollicci e viscidi che si lacerano. Cerco di ignorarli concentrandomi sul cumulo luccicante di ricchezze: monete di vario tipo, un terzo delle quali di platino; sculture artistiche, qualche gemma; alcune pozioni, una boccetta parzialmente piena e parecchio magica; una verga, una pergamena, un paio di oggetti magici molto interessanti, a giudicare dall’aura; uno credo siano delle Fasce metalliche di Biarro... Ne ricaverò sicuramente qualcosa per rimpinguare il mio equipaggiamento. Durante il lavoro Lorcan continua a chiedere cosa ho trovato, vuole essere ragguagliato in tempo reale. Il pezzo che mi incuriosisce di più è una pietra grossa come la mia mano, dalla forma un po’ strana, perfetta per essere impugnata. E decisamente magica. Mi sembra di aver già visto qualcosa di simile, forse su qualche libro… credo che sia di origine netherese. –“Eh? Netherese?” L’attenzione di Drev si sposta all’istante su di me, mentre si pulisce una guancia con la manica. –“Abbiamo finito”. Il pavimento è un macello di sangue scuro e di altre sostanze vischiose. Prima di tutto vediamo di sistemare la questione urgente degli slaad. Lorcan si prepara per la messinscena: “Non è che potete dotarmi di qualche effettino speciale optional? Che so: aura luminosa, voce tonante, occhi sfavillanti…” Mah, direi che ali membranose e coda da rettile siano già abbastanza… Lo potenziamo, lo circondiamo di qualche trucchetto, dopo di che il tiefling si carica la testa del drago e con vigorosi colpi d’ala sbuca dalla volta, con noi levitanti al seguito. Il fuggi fuggi, gira gira, confabula confabula tra i ranocchi allo sbando si blocca di colpo. Lorcan si diverte un sacco a calarsi nella parte, è evidente; parla con sguardo feroce e tono intimidatorio: “Arrendetevi! Il sommo Elrod è perito per mano nostra! Se non volete fare la stessa fine, sottomettetevi e giurate fedeltà!” Pausa ad effetto. -“Subito!” Due slaad particolarmente grossi si guardano alle spalle e si scambiano qualche cenno. Prendo a salmodiare un incantesimo, tanto per fare un po’ di pressione... Quello che evidentemente è il “capo” si decide a parlare: “Noi prima servito grande Elrod, noi ora giuriamo fedeltà a te, o possente demone uccisore di Elrod! Noi tuoi servi fedeli! Tu buono con noi!” Qualcuno si inchina pure, a sottolineare meglio il concetto… Bene, sembra che sia andato tutto liscio. Li facciamo radunare tutti nel grande spiazzo antistante l’entrata superiore alla tana del drago, che doveva essere la pista d’atterraggio del proprietario, e intimiamo loro di stare quieti in attesa di ordini. Perquisiamo gli interni della piccola fortezza, da dove staniamo altri 3 o 4 ranocchi senza trovare sorprese. Quindi teniamo un conciliabolo privato. Qui ci tocca rimandare a casetta gli slaad evocati, e portare a Selunnara quelli infettati, che a occhio sono un buon numero. Lorcan brontola, sostenendo che ci vorrà una vita per portarli su tutti, senza contare gli errori di locazione che si possono verificare in questa zona… Con tutti questi salti potrebbe perdersi molecole a destra e a manca,  poveretto... Scusa, vorresti forse contraddire un’aperta richiesta dei selunnariti, così che tua moglie venga a saperlo in tempo zero? Occhi fissi e inespressivi per alcuni secondi, una grattatina alla testa: “Quand’è che cominciamo?” La notte trascorre tra i numerosi teletrasporti del bardo, e all’inizio è un problema tenere calmi gli slaad, perché loro vorrebbero sapere dove li stiamo portando e noi possiamo dare solo risposte evasive. Certo se Drev evitasse espressioni scocciate tipo: “In un posto migliore!”, alimentando le dicerie di uno sterminio generale, sarebbe meglio! Il mio carisma è comunque sufficiente a tenere la situazione sotto controllo e il trasferimento prosegue senza grossi intoppi. Io e Lee ci occupiamo di “stipare” il tesoro, Drev passeggia intorno al corpo del drago, pensieroso, di nuovo con quell’espressione che non mi convince… No, noo… -“Direi proprio che con la sua pelle posso finirci la copertura della torre! O magari usarla per il pavimento…” Ma no! –“Drev, davvero, non vorrai mica metterti a sc…” Ha già le maniche arrotolate e la lama affondata tra le scaglie. –“E come pensi di trasportarla!” –“Posso sempre farla venire a prendere.” Mi rassegno, soprattutto quando anche Lorcan, terminata la sua precedente incombenza, lo aiuta bello contento. Intanto lo prende in giro sul suo dubbio gusto in fatto di arredamento e su altre amenità del genere. E mentre osservo il mago tutto sporco, intento con somma dedizione al suo macabro lavoro, a tradimento nei miei pensieri si staglia nitida l’immagine dell’innata eleganza di Vattick… 

martedì 21 agosto 2012

105b IL DRAGO BLU



 Ora bisogna attraversare la zona delle rocce nauseanti senza protezione. Se il tratto è lungo non ce la faremo, almeno non senza conseguenze. Mi ricordo quanto siamo stati male l’altra volta. Del resto dobbiamo passare… Abbiamo a disposizione un paio di bottigliette di aria pura, vedremo di farci bastare quelle usandole a turno. Forza, un bel respiro profondo. Ci addentriamo nel passaggio, che ci consente di passare solo in fila indiana e con cautela, visto il fondo irregolare. Avverto un leggero malessere quasi subito, avanzo prendendo lunghe boccate dalla bottiglia, ma non mi bastano, non riesco a trattenere il fiato quanto dovrei. Inevitabilmente inalo le esalazioni venefiche delle rocce e vengo assalita dai conati di vomito e dai crampi. Non mi reggo più in piedi, vengo trascinata a braccia in qualche modo dagli altri fino a sbucare in uno spazio più ampio, dove l’aria torna respirabile. Non sono molto presente, ma sento qualcuno tossire ed emettere dei rumori poco rassicuranti. Loro però si riprendono molto più velocemente di me, io devo stare sdraiata per parecchi minuti prima che lo stomaco si calmi, i crampi diminuiscano e la testa smetta di vorticare. Mi concentro per calmare il respiro, per ignorare il dolore che sento in ogni singolo osso. Mi aiutano a rialzarmi, sincerandosi delle mie condizioni. L’equilibrio non è dei migliori, ma un passo dopo l’altro scaccio l’intorpidimento e siamo in grado di continuare, nonostante la spossatezza che continua ad attanagliarmi. Il passaggio prosegue, alternando pertugi stretti e tortuosi a caverne più ampie e agevoli, finché Lorcan fa cenno di fermarsi. Si inoltra in avanscoperta con Malik per tornare dopo poco: “Ci siamo, solo un paio di svolte prima della tana… e il padrone è in casa!” Ok, sarà il caso di attrezzarsi per la nostra visita che non sarà così gradita, temo… Drev e Lee ci riversano addosso tutte le protezioni del caso, Malik resta a orecchie tese perché il drago potrebbe sentire i nostri incantesimi e scoprirci. Invece il lucertolone blu se ne sta ancora acciambellato sul lato opposto dell’enorme grotta rispetto all’entrata, voltandoci la schiena. Mmmmmh, è strano che non sia ancora accorto di noi… –“Secondo voi sa che siamo qui e ci vuole cogliere di sorpresa?” Drev scuote la testa: “Mi sembra strano, ci avrebbe soffiato addosso prima ancora che potessimo mettere piede nel suo covo…”  Il grande soffitto circolare è aperto, carichiamo gli incantesimi mentre Lee si avvicina di soppiatto al bestione e Lorcan cerca di aggirarlo dall’altra parte. Quando ormai il monaco è in corpo a corpo, apriamo le danze. L’incantesimo di Drev torna al mittente – per fortuna non era niente di letale! - il drago si riscuote rabbioso mentre Lee e Lorcan lo attaccano e io cerco di confonderlo, senza successo. Il soffio ci lascia illesi grazie alle difese preparate, abbiamo un minimo di tempo per agire prima del prossimo, che di sicuro non passerebbe indenne. Drev prova con un'altra magia, che malauguratamente si dirige su Lorcan. Il bardo riesce ad evitarla, esponendosi però all’attacco del drago, che lo prende in pieno e quasi se lo sgranocchia. Mentre tenta di spiaccicare anche Lee, lancio una seconda confusione, potenziata al massimo. A giudicare dallo sguardo del rettile, che si fa improvvisamente vacuo, e dai suoi movimenti sconnessi, direi che è passata. Ovazione! Ovazione! –“Brava Jamila!” Anche gli altri se ne sono accorti, la tattica migliore è colpire e ritirarsi, alternandosi nel corpo a corpo. Il drago attaccherà l’ultimo che lo ha ferito, per cui possiamo “dirigere” i suoi affondi. Io e Drev bersagliamo a distanza con gli incantesimi. O meglio, io vado a segno, lui la metà delle volte non ottiene gli effetti voluti o colpisce bersagli casuali. Lee è piuttosto efficace, incassiamo qualche attacco, ma alla fine una salva dei 'miei dardi dell’unicorno' dà il colpo di grazia all’avversario, che crolla al suolo con un boato fragoroso, sollevando nuvole di pietrisco, sabbia e detriti vari.
Aspettiamo che torni la calma, restando lì impalati a osservare il corpo inerme del drago. Noto dei segni ai lati del muso, sembrano profonde cicatrici, all’altezza dell’orecchio destro. Forse era un po’ sordo, per questo non si è accorto di noi. Lorcan barcolla, anche Lee è ferito in maniera piuttosto seria. È meglio curarsi alla svelta, perché ci sono ancora gli slaad da sistemare e dall’alto si sentono dei rumori concitati. Mentre beve una pozione, una luce maliziosa brilla negli occhi del tiefling: “Gente, ce l’ho io la soluzione giusta per gli amici di sopra!” Ma come, non è il tesoro la tua prima preoccupazione? Indica con un cenno del capo alla mole enorme accasciata a terra: “Allora, Drev: gli spicchiamo la testa dal collo, la infilziamo su qualcosa di bello lungo e poi io emergo in volo dalla volta e la espongo trionfante ai ranocchi. Dopo esserti pompato però, visto il peso… Se obbedivano al drago per paura, figurati se non si sottomettono a chi lo ha sconfitto!” Il mago sta gironzolando intorno alla carcassa valutandola per bene, sfregandosi il mento con una mano. No, quell’espressione non mi piace… Approva: “Sì, è una buona idea”. Sul volto di Lee compare la stessa espressione leggermente schifata che c’è sul mio, ma in effetti, se funziona, eviteremmo scontri e vittime. Non avendo piani migliori, si dà inizio alla decapitazione del drago mentre Malik sorveglia l’apertura sul soffitto. Mi viene concesso di non partecipare e di cominciare a dare un’occhiata al tesoro. Meno male, il combattimento mi ha stremata.

mercoledì 15 agosto 2012

105a RESTARE DI SASSO...



 Procediamo con qualche fatica, l’interno è umido e si scivola; evitiamo di usare luce per paura di farci notare, Drev e Lee ricorrono a un incantesimo. Dopo un breve tragitto arriviamo a una grotta circolare non molto ampia, occupata al centro da una pozza d’acqua profonda. Non ci sono uscite apparenti. Ci guardiamo bene intorno: non si vedono aperture, a parte quella che affiora di una cinquantina di centimetri dal livello dell’acqua, sulla parete di fronte a noi; la pozza non sembra abitata da creature pericolose. Lorcan approfitta delle sue ali membranose per controllare il soffitto, poi scende di nuovo: “Ho capito, va! Mi tocca un bel tuffo per vedere che c’è di là…” Gli affidiamo l’estremità di una corda in caso di bisogno e lo osserviamo scivolare oltre l’imboccatura semisommersa; si sente un flebile rumore di acqua smossa, con una leggera eco. Dopo poco, silenzio. Qualche istante, uno “splash” sordo, bracciate e Lorcan che riemerge. –“Ok ragazzi, si passa agevolmente e dall’altra parte si riemerge in una grotta decisamente più ampia. Non mi pare ci siano pericoli… ma l’acqua è freddissima, porca miseria!” Malik non è per niente contento alla prospettiva del bagno gelato, ma l’alternativa è una sola: la borsa conservante. Sì, quella che ha ospitato il cadavere della tenebra. Opta per cercare di bagnarsi il meno possibile sfruttando le sue ali e la mia testa. Ecco, è meglio… Appena infilo un piede nella pozza sento una morsa gelida attorcigliarsi lungo la gamba, stringermi il ventre e spezzarmi il respiro. –“Che c’è? Freddina?” Freddina?! Annaspo, cercando di riprendere fiato. È ghiacciata!! Drev impreca sottovoce strabuzzando gli occhi mentre si immerge e la massa corporea di Lee tenta di compattarsi per proteggersi. Sento la pelle d’oca dilagare, è come se ogni singolo capello si rizzasse in testa. Fortunatamente la nuotata è breve e l’apnea poco impegnativa. Usciamo alla svelta dall’altra parte, asciughiamo gli abiti con la magia e intanto scrutiamo la caverna dalla forma allungata. Sembra tutto tranquillo, anche se poco distante dal laghetto, nascosta da una grossa sporgenza, troviamo la statua “grezza” di un mago che tiene sollevata in alto una torcia. In una posa realistica, con lo stupore che si può ancora leggere sul suo viso… -“Secondo voi, cos’è successo a questo poveretto?” Non sappiamo rispondere alla domanda di Lorcan, procediamo con ancora maggior cautela. Il passaggio presto si restringe di nuovo, non so bene da quanto stiamo camminando, ma ad un certo punto la testa comincia a girarmi leggermente e avverto fastidio allo stomaco. Lorcan si ferma: “Aspettate, qui c’è qualcosa che non va…” Riconosciamo i sintomi grazie al nostro allenamento a Fine della Terra e torniamo veloci sui nostri passi per evitare gli effetti delle rocce nauseanti. Ogni volta che la mente torna a quell’esperienza è come se si riaprisse una ferita. Drev ha memorizzato l’incantesimo che già aveva usato quella volta e può condividerlo con noi: sembra un’ottima soluzione. Nel caso la magia del mago dovesse subire gli effetti di questo luogo, tengo pronto un disperdere il magico. Non appena la protezione mi avvolge, sento qualcosa bloccarmi i piedi: uno strato di roccia si sta solidificando intorno alla mia persona, e a quella degli altri, risalendo velocemente per le gambe. D’istinto mi lancio addosso l’incantesimo preparato, la pietra si blocca all’altezza delle caviglie. Gli altri sono avviluppati sempre di più. Panico. Sto caricando un altro ‘disperdere il magico’ quando Lorcan urla: “La luce! Drev, è l'aura luminosa del tuo incantesimo! Scioglilo!” Il mago ubbidisce, la luce violetta della protezione si dissolve e la roccia si ferma. E bravo Lorcan! La statua nella caverna reggeva una torcia… Io mi libero senza grossi problemi, per gli altri c’è da lavorare un po’ di più, ma alla fine siamo tutti integri e deambulanti.

mercoledì 8 agosto 2012

104 LO SLAAD DELLA MORTE



 Restiamo nella baita finché la pioggia non cala d’intensità, poi ripartiamo. Ci toccherà camminare ancora parecchio prima di arrivare alla tana del drago, senza contare che il maltempo e il tentativo di avanzare senza stare troppo allo scoperto ci rallentano. Procediamo sotto una pioggerellina sottile, quasi senza parlare; la monotonia si spezza dopo qualche ora, quando poco oltre la cresta di una collinetta ci imbattiamo in un altro gruppo di slaad seminascosti nella boscaglia. Uno, due… Hanno visto gli altri e si muovono per affrontarli. Quattro… Carico una ‘confusione’, ma il più lesto ad agire è uno slaad più piccolo e meno massiccio degli altri, dalla pelle grigiastra. Che lancia un incantesimo contro Drev. Un incantesimo che suona malissimo! Non ci sono effetti evidenti; i ranocchi non hanno ancora fatto in tempo a sparpagliarsi, la mia confusione potenziata ne mette fuori gioco tre, tra cui l’incantatore. Scarico dei dardi rapidi su un quarto e mi precipito dal mago, che è in piedi, fermo, con le mani sul volto e lo sguardo allibito. Potrebbe essere solo la pioggerellina, ma mi sembra di vedere delle gocce di sudore scendere dalle tempie… Lo scuoto leggermente per un braccio: “Stai bene? Che è successo?” –“Ca**o! Uno slaad della morte… Mi ha lanciato contro un’implosione! Ti rendi conto? UN’IMPLOSIONE! E sono vivo, ho resistito… non so nemmeno come ho fatto! Mi avrebbe ridotto a un mucchietto informe di materia…” Sì, ho afferrato il concetto! Allora sarà il caso di neutralizzare definitivamente il problema, no? Si sentono i rumori di Lorcan che si azzuffa con un altro ranocchione poco distante da noi. Non ci mettiamo molto ad avere ragione del gruppetto e ad eliminare lo slaad della morte, anche se uno di loro ci scappa. Prima di recapitare a Selunnara i due superstiti, riusciamo ad avere informazioni più dettagliate sulla tana del drago. Pare che ci sia un’entrata secondaria nascosta che ci consentirebbe di arrivare molto vicini a lui con qualche speranza di non essere notati subito. Sempre che riusciamo a trovarla… Considerato il numero di slaad presenti al loro accampamento, decisamente troppo alto per noi  tre soli se sommato al drago, sembrerebbe l’unica soluzione percorribile. Ci accampiamo nell’attesa che Lorcan torni; mi ritrovo a guardare il profilo serio di Drev intento a controllare alcune pergamene. Non riesco a credere che sia stato così vicino alla morte. Una frazione di secondo, un piccolo cedimento della volontà… Cosa avrei fatto? Non lo so, non lo so proprio.
 Lorcan torna in fretta, senza complicazioni; ma non è solo; c’è anche Lee. Beh? Che ci fa qui? Ha impiegato meno tempo del previsto ed ha usufruito di un passaggio via teletrasporto, così ha contattato i selunnariti, che hanno avvisato Lorcan di passare a recuperarlo. Bene, il suo aiuto fa sicuramente comodo. 
 Il cammino verso la nostra meta procede senza ulteriori inconvenienti di rilievo. In realtà incrociamo un’altra squadra di slaad in ricognizione, che palesemente finge di non averci visti e tira dritto su un sentiero divergente dal nostro. Meglio! Siamo anche attaccati da un orso affamato, grosso e dal manto di un bel blu profondo, retaggio della magia selvaggia: riusciamo a metterlo in fuga riportando solo qualche graffio.
Finalmente arriviamo alla conformazione rocciosa che dovrebbe nascondere l’entrata al covo del drago. Impieghiamo diverso tempo a cercare, infastiditi dalla pioggerellina, prima di trovare l’ingresso a un cunicolo stretto e tortuoso. Ci infiliamo all’interno per stare all’asciutto e discutiamo brevemente sul da farsi. Nessuno di noi è intenzionato a immolarsi per la causa: nel caso la situazione dovesse mettersi male, cercheremo di liberarci dallo scontro e scappare; vorrà dire che dalla capitale dovranno mandare rinforzi. Ci sistemiamo gli zaini sulle spalle e avanziamo il più silenziosi possibile in fila indiana dietro a Lorcan.

domenica 5 agosto 2012

103 IMBOSCATA ALL'ALPEGGIO



 Quando arriviamo dal mago lo troviamo piuttosto scocciato. È per colpa dello slaad, che ha tentato ripetutamente di liberarsi ricevendone in cambio sonore mazzate. Il fatto è che ha pure la lingua lunga e appena il bavaglio si allenta si produce in noiosissime invettive nei nostri confronti e in insopportabili elogi al grande Elrod, suo signore e drago invincibile. Ma ci doveva capitare proprio l’unico rospo convinto sostenitore del capo? –“E voi vorreste affrontare Elrod il possente? Sto già ridendo…” Sbam! –“Non riuscirete mai a…” Sbam! Tempo un’ora e anche a me viene voglia di strozzarlo con le mie stesse mani. –“Ma stringi bene ’sto bavaglio, no?” –“Mica ce lo possiamo portare dietro a intralciarci”. Non lo reggiamo più, Lorcan decide di portarlo a Selunnara per togliercelo dai piedi e non rischiare uno slaadicidio premeditato. Speriamo che il teletrasporto funzioni bene questa volta. Il bardo riappare puntuale e integro, dice che i selunnariti erano tutti entusiasti di accogliere la “pecorella smarrita” per restituirle la sua vita umana. E magari fare un po’ di conversazione con gente nuova, che non fa male…
 Dopo aver scongiurato il contagio, ci riposiamo il tempo necessario a recuperare forze e incantesimi e poi ripartiamo verso l’alpeggio. Il tempo peggiora rapidamente, quando giungiamo a destinazione ormai è sera e diluvia. Lorcan va in avanscoperta nascosto e silenzioso; dopo qualche minuto ci riferisce che ha trovato la baita occupata da un valligiano, ma la cosa è sospetta: perché rimanere qui soli con gli slaad in giro? Puzza di imboscata. Decido di fare un giretto di controllo sotto copertura dell’anello e con una lettura dei pensieri attiva, per provare a scovare qualcuno nascosto. Giro un po’ intorno alla baita, senza risultati. Quando ormai mi sto convincendo che non ci sia nessuno, svolto un angolo e mi trovo a tu per tu con un rospone blu. Che per fortuna non mi vede e continua a guardare fisso e concentrato davanti a sé, mugugnando ogni tanto. Mi porto a distanza di sicurezza molto lentamente e silenziosa mentre spedisco Malik ad avvisare gli altri. Prima che lui arrivi però, Drev, forse preoccupato per me, avanza incautamente verso la baita attirando l’attenzione dello slaad, che carica. E io sono sulla traiettoria! Se ci piglia ci spiana! Senza tante esitazioni lo ributto indietro con una raffica di dardi dell’unicorno, ferendolo seriamente. A questo punto si scatena la rissa: altre creature escono allo scoperto attaccandoci. Sono sei in tutto, compreso il “valligiano”. Lorcan si getta nella mischia senza tanti riguardi, ma di nuovo mi trovo sulla traiettoria di uno slaad che lo carica e vengo travolta. Mentre il bardo si ritira dopo un paio di legnate, uso ancora dei dardi dell’unicorno per allontanare i bestioni da noi, spedendone uno nel ruscello. La confusione successiva ne mette fuori gioco altri due; l’“umano” reagisce sparando verso di me una palla di fuoco che riesco ad evitare, poi Drev lo imprigiona in una bolla con un incantesimo. Credo che il mago voglia fare altrettanto con lo slaad blu che sta malmenando Lorcan, ma di nuovo si materializza una polvere luccicante che mi rende visibile e acceca anche uno degli avversari. Usare la magia è difficoltoso anche per gli altri, Drev “imbolla” gli storditi e io stendo l’ultimo rimasto, mentre l’avversario di Lorcan tenta inutilmente la fuga. Questa volta niente morsi, solo qualche ferita convenzionale. Curiamo il bardo, che è quello più malconcio, pensando a come fare con gli slaad imprigionati. Le raccomandazioni selunnarite ci riempiono le orecchie… Allora: Drev toglie le bolle mentre Lorcan marca stretto l’occupante armi in pugno, pronto a portarlo via se collabora, se no a tramortirlo. Io tengo in caldo un incantesimo a distanza di sicurezza, in caso di necessità. Non capisco bene quale sia il problema, che cosa non funzioni negli accordi, fatto sta che di fronte ai primi due ranocchi, aggressivi e per nulla intenzionati a collaborare, Lorcan ci va giù troppo pesante, uccidendoli. Dannazione! Lui è il primo a rammaricarsi, ma entrando in corpo a corpo è chiaro che non è facile gestire la situazione. In compenso il terzo slaad si arrende immediatamente ed è l’unico che può essere recapitato a Selunnara. 

domenica 29 luglio 2012

102b TELETRASPORTO DIFETTOSO



 Dobbiamo scoprire cosa sta succedendo, ma il compito si presenta rischioso visto che gli slaad sembrano essere numerosi. Ci muniamo di cartina improvvisata e raccogliamo tutte le informazioni che ci possono essere utili. Drev è irritato perché abbiamo una sola pozione per rimuovere le malattie, il che vuol dire che dovremo fare molta attenzione a non essere morsi dai ranocchioni. Partiamo il giorno successivo, con l’intenzione di fare tappa alla baita dove ci siamo fermati l’altra volta. Abbiamo stabilito di muoverci anche di sera, con la penombra: ci darà il vantaggio della mia invisibilità. Sono abbastanza tranquilla, forse perché finalmente torno all’azione dopo parecchio tempo, o perché so che la mia magia funzionerà anche in questa valle. In effetti i miei incantesimi si rivelano molto efficaci nell’abbattere un behir affamato intenzionato a banchettare con noi. Incrociamo il gruppetto di slaad che è già quasi buio. Sono in tre, rossi e blu mi pare, belli grossi, e ci attaccano. Sono davvero brutti, inquietanti. In qualche modo, riescono ad evocare un’altra creatura che si scaglia contro di noi. La mia magia colpisce sempre, in più la protezione dell’anello e lo spostarmi di continuo mi consentono un’ottima copertura. Almeno fino a quando un incantesimo di Drev fallisce ricoprendo di polvere luccicante una vasta area intorno a lui, accecandomi e rendendomi visibile a tutti. E consentendo agli avversari di arrivarci addosso. Ahia! Un dolore pulsante e della roba viscida sulla spalla. No, che schifo, mi ha morso! Con un po’ di fatica ci liberiamo degli slaad, senza riportare ferite particolarmente gravi e facendo un prigioniero. Ma siamo stati morsi tutti e tre. Ecco! E adesso? Come facciamo per scongiurare il contagio? Riflettiamo sul da farsi, secondo me non vale la pena correre rischi: dovremmo provare a recuperare le pozioni che ci servono a Selunnara, usando il medaglione di Lorcan. C’è qualche perplessità sul funzionamento del teletrasporto in una zona di magia selvaggia, ma alla fine, non trovando soluzioni migliori, si fa così. Andrò io, poi tornerò qui. Stringo il medaglione, ma non succede niente. Porca miseria… Gli altri due mi guardano perplessi. Rivolgo loro un bel sorriso e riprovo. Questa volta funziona e mi porta a destinazione. 
 Cerco di essere il più concisa possibile con le spiegazioni per non perdere troppo tempo, ma per curarmi e procurarmi l'antidoto ci vuole un po’. Soprattutto, Rubiard fa presente che magari alcune di quelle creature sono gli abitanti del villaggio, che possono ancora essere curati e riportati alla loro vita normale. Dovremmo cercare di non ucciderli e se possibile portarli da loro, in modo che possano aiutarli. Ecco, giusto per complicare le cose…
 Mi riteletrasporto giù, ma… ma… sono senza dubbio nella zona di magia selvaggia, però non dove dovrei essere, né tanto meno dove sono gli altri. Maledizione! Malik fa una breve ricognizione, cerchiamo di orientarci con le stelle e il paesaggio; probabilmente siamo finiti troppo a est e visti i precedenti non è il caso di rischiare con un altro teletrasporto. Mi avvio a piedi salendo una collinetta, sperando di non impiegare troppo tempo. Magari anche Lorcan si fa un voletto per controllare la situazione… L’importante è che non siano stati attaccati da altre di quelle creature, con la magia di Drev a mezzo servizio potrebbe essere un problema.
 Alla fine riesco a trovare gli altri, anche perché il bardo ad un certo punto mi intercetta. Erano preoccupati dal mio ritardo, in effetti sto camminando da quasi tre ore; quando hanno visto che non tornavo si sono spostati per accamparsi in un posto più sicuro e protetto. Mentre mi accompagna da Drev, Lorcan mi dice che hanno interrogato il prigioniero: pare che lui e i suoi simili siano sottomessi a un drago blu stanziatosi in zona. Urp! Un drago blu? Beh, almeno col suo tesoro potrò sistemarmi l’equipaggiamento.

mercoledì 25 luglio 2012

102a VILLAGGIO SOTTO ASSEDIO



 Purtroppo non ci mettono a disposizione i tappeti volanti, così per raggiungere il villaggio impieghiamo qualche giorno. Il viaggio mi sembra eterno: Lorcan è ormai in fase depressiva con tendenze suicide e non fa che bofonchiare cose tipo “Ci stanno mandano a morte certa. Ma sì, almeno la facciamo finita, è meglio così che continuare a vivere in questo modo…” Non mi prendo nemmeno la briga di rispondergli. Drev è scazzatissimo, di certo le allegre litanie del bardo non aiutano le sue paranoie. Che si staranno moltiplicando e ingarbugliando nella tua testa… Per fortuna c’è Malik a salvare un po’ la situazione. Ogni tanto la sera, quando non riesco a dormire, ripenso al colloquio con lui, alla sua domanda.   Arriva sempre al punto, e riesce a farmi affrontare cose da cui tendo a scappare. Lo so che col mio atteggiamento sto contribuendo a tenere Drev “a distanza”, ogni volta che il contatto con lui è poco più che neutro mi irrigidisco, è più forte di me. Ho paura ancora di quello che potrei trovare, o di cercare qualcosa che non appartiene a lui e della sua reazione… Anche se ora vedo meglio il confine tra lui e Vattick. È strano, ma Vattick riusciva a comprendere meglio le mie percezioni, con tutte le loro conseguenze, rispetto al mago. Ed è più pacato, forse più sicuro di sé. Ma in fin dei conti lui ha 200 anni e Drev solo 24, e questo fa una bella differenza. All’inizio amavo il principe perché per me era Drev, poi credo che alcuni aspetti di lui mi piacessero davvero. O meglio, una parte di me, la Jamila “menomata” di Shade, ha amato una parte di lui… Ma “una parte” non è sufficiente.
Ho paura di scoprire che Drevlin non mi ami come prima.
 Visto l’umore dei miei compagni di viaggio, quando si intravede il villaggio davanti a noi sono fin sollevata: il dover agire spazzerà via la nebbia mortifera dai pensieri di questi due!
 Man mano che ci avviciniamo ci rendiamo conto della devastazione: i campi sono quasi tutti incolti e rovinati, qualche capo di bestiame - di un colore non proprio convenzionale - pascola incustodito, diverse capanne sono distrutte o inagibili. Il villaggio è ridotto male: solo una parte è ancora integra ed è stata protetta da un’alta palizzata. Qualcuno di vedetta ci tiene sotto tiro, e quando siamo a portata di voce ci intima di fermarci e presentarci. Rispondiamo che siamo gli inviati di Halarahh, ma sono sospettosi: non vogliono farsi ingannare da noi infide creature! Infida creatura… devo aggiungerla alla lista. Riconosco la voce, è l’apprendista di Ab. Lo saluto e gli chiedo se si ricorda di me; lui è ancora incerto, mi fa alcune domande su quanto successo l’altra volta e alla fine si convince a farci entrare. Ci stava aspettando, è molto sollevato per l’arrivo dei rinforzi. Da quando Ab è scomparso ha assunto il ruolo di capo villaggio e ha tentato di difendersi dalle bestie immonde come meglio ha potuto. Ma cos’è accaduto ad Ab? Non sa di preciso, da quanto ha capito dev’essere caduto nel laghetto che ogni tanto fungeva da portale verso chissà dove. Lo sapevo che alla fine non avrebbe resistito! In realtà non sembra che ci sia finito volontariamente, dalle tracce trovate e dalle loro indagini sembrerebbe “un incidente”. Da allora, gli attacchi dei mostri si sono fatti sempre più frequenti e violenti e loro hanno dovuto rintanarsi il quel che resta del villaggio. E cosa sono questi “mostri”? Grossi umanoidi che sembrano incrociati con delle rane. Belli! Drev? –“Slaad! Il problema è che infettano le vittime…” L’apprendista conferma: quelli che sono stati morsi si sono trasformati in uno di loro. Prospettiva fantastica… Per cui, il numero delle persone diminuisce e quello dei ranocchi aumenta. Pare che il rifugio di questi esseri sia a nord, oltre la zona di magia selvaggia. Guardo il mago, che è perso dietro ad altri pensieri. Che c’è? – “Non so, generalmente gli slaad non sono molto “organizzati”, chi picchia più forte comanda; visto che sembrano perseguire un obiettivo comune probabilmente agiscono sotto gli ordini di qualcuno”. Qualcuno che ovviamente è ben più forte di loro. 

 

venerdì 20 luglio 2012

101b DOMANDE A TRADIMENTO



 Usciamo dal palazzo pensierosi. Lee nei prossimi giorni aveva intenzione di andare da un suo superiore al nord per chiedergli di celebrare il suo matrimonio e si era già organizzato. La data delle nozze è vicina, se stiamo fuori più del previsto potrebbe non riuscire a contattarlo in tempo utile. Concordiamo che possiamo benissimo andare anche in tre; è giusto che si occupi delle sue questioni familiari, non deve sentirsi in colpa. È un po’ dispiaciuto, ma alla fine è la soluzione migliore. D’accordo, vorrà dire che ci riforniremo di pozioni di cura e armamentario sacro. E io sono senza protezioni. Infatti. Ci vorranno almeno un paio di giorni per fare spese, il problema sono i contanti. Dovremo vendere un paio di oggetti che abbiamo recuperato a Selunnara e che non ci sono molto utili. Considerato che non siamo in grado di usare un’ascia da guerra senza ucciderci… Organizziamo il viaggio e decidiamo di scendere a Silverymoon il mattino successivo, dopo aver passato in rassegna le nostre disponibilità; il mago si propone di gestire da solo gli acquisti, così io posso passare ancora del tempo con mio fratello. Grazie! 
 Durante l’assenza di Drev riesco anche a parlare con Loryn per sapere di Vattick. Mi conferma che lo hanno contattato ed ora è al sicuro. Meno male! Stanno trattando una eventuale “collaborazione”, il principe deve capire cosa fare della sua vita. Loryn indugia qualche istante, poi aggiunge che lui ha chiesto di me, se stavo bene e se avevo recuperato la memoria. Tutta la memoria. Dopo che ne ha avuto conferma, non è più tornato sull’argomento. La ringrazio e vado ad aspettare Drev dove convenuto.
 Almeno Vattick è vivo, e mi sembra che Alustriel sia disponibile nei suoi confronti. Ciò non toglie che sia privato della magia, che di fronte abbia un futuro difficile… Spero davvero che non sia costretto a vivere da recluso, che trovi il modo di realizzarsi e non pentirsi… -“Jamila, ancora? Non è un problema tuo!” Ho capito, ma… tu saresti contento se la sua scelta, nella quale hai avuto un peso decisivo, equivalesse a un suicidio? Io non voglio averlo sulla coscienza! Onestamente, che gli resta qui?
 E del tutto inaspettati riaffiorano alla memoria il volto cupo di Lorcan nella taverna di Sundabar e le sue parole taglienti: “Lei è morta, non ho più motivo di essere quell’uomo”.
 È una coltellata, profonda e dolorosissima.
 Malik è scandalizzato: “Jamila! Non pensarlo nemmeno! Non vorrai mettere…” No, ovvio che no. Però… Lui non può farsi bastare nemmeno l’amore della donna che ama. Io non sono con lui. - “Vorrei vedere, per caso hai scordato quello che ti ha fatto?” No. Il punto è che non ho scordato niente. Il micio resta a fissarmi per qualche secondo, disorientato: ”Piccola, sei innamorata di Vattick?” … … Ma ti sembrano domande da fare così? Non muove un muscolo. Evidentemente ti sembrano… Ne sono innamorata? Nella mia mente si affollano immagini, sensazioni, momenti passati con lui. Lascio che sbiadiscano, che tornino al loro posto, per pensare liberamente. No, credo di no. Anche se tutto è troppo vivido e recente per poterci passare sopra con indifferenza, senza pagare dazio. Il volto sorridente di Drev sotto la tenue luce delle lanterne, dopo quel bacio… Il problema è che Vattick è innamorato di me. –“Eh? E perché? E Ulrik allora?” Appunto. Ti ricordi quando siamo scesi nel sotterraneo di quella creatura immonda che fagocitava i cadaveri? La simpatica vocina di Shar, nella mia testa: “il loro amore per te li condannerà tutti!”. Ca**o, non vorrai mica darle ragione! Lui si deve salvare e magari pure spernacchiarla! Malik inclina la testa di lato, assorto e sornione: “Beh, vista così ha già più senso…”
 Lo prendo in braccio e lo coccolo nei pochi minuti che ancora devo attendere Drev. Ma quanto mi sei mancato, micione! Abbiamo già preso accordi con un Lorcan apatico per il giorno dopo e saliamo a Selunnara. Il mago è piuttosto soddisfatto di ciò che ha trovato. Aldilà di qualche protezione “classica” e delle pozioni, la chicca è un anello di argento annerito decorato da immagini di occhi chiusi, che in pratica rende invisibili alla scurovisione. Fantastico per scendere nel Sottosuolo, e non solo. Me lo infila al dito compiaciuto: “Trovarlo in quel negozietto è stato un colpo di fortuna, non pensavo di incappare in un oggetto del genere.” Il suo umore però peggiora già mentre finiamo di sistemare borse e zaini per il viaggio. Credo abbia paura che la missione nasconda qualche tranello ordito dai nostri nemici nel Consiglio: per delle Tenebre la zona di magia selvaggia è un posto ideale per un agguato. È vero, ma credo che ci controlleranno e colpirci ora sarebbe sospetto, vorrebbe dire che Zelman era nel giusto. Non è molto convinto; magari semplicemente mandano noi perché sanno che c’è qualcosa di estremamente brutto e cattivo ad aspettarci. Ormai non ci resta che andare e vedere. Non hai ancora digerito il fatto di aver perso l’appoggio e la copertura di Zelman, vero? Cosa che rende la nostra missione nel Sottosuolo ancora più complicata e la speranza di un possibile futuro tranquillo sempre più vaga…