giovedì 30 agosto 2012

106a RIFLESSIONI



 Mi metto a dormire senza aspettare che gli altri finiscano. Sono stanca, a ogni respiro profondo rischio un crampo e quindi recupero con più fatica. Non mi sono ancora ripresa del tutto dall’effetto delle rocce nauseanti, ho davvero bisogno di riposo.
 Il mattino dopo mi svegliano tardi; va un po’ meglio, anche se non mi sento in piena forma. Raccogliamo le nostre cose e poi ci riavviamo verso il villaggio, in sella ai dragalli che Drev è riuscito ad evocare. Il mio viene subito a farsi accarezzare il muso e a cercare coccole. L’umore di Lorcan è migliorato, rimira soddisfatto le pietre preziose e ha smesso con le sue litanie funebri. Lui e il mago ciarlano del tesoro, discutiamo su come comportarci con il governo di Halruaa e conveniamo che la cosa più saggia è stendere un rapporto scritto e poi inviarlo via lettera insieme alle nostre dimissioni, evitando di ripresentarci di persona. Del resto, l’accordo che avevamo con l’Anziano che ci ha affidato la missione era più o meno questo.
 La cavalcata è tranquilla, ha anche smesso di piovere e non è necessario mantenere un’attenzione costante, così Malik dorme e i miei pensieri tendono a vagare per sentieri loro, con le parole degli altri in sottofondo. Il fatto è che sono fin sorpresa di come siamo riusciti a sconfiggere il drago. Soprattutto se considero la parte che ho avuto in questo successo, e contro lo slaad della morte. Lo so che qui per me è più facile perché la mia magia non subisce gli effetti della valle, ma … Ho imparato a rendere i miei incantesimi più potenti, più difficili da contrastare, li posso lanciare più rapidamente. Se penso a come mi sentivo mentre eravamo in viaggio verso Sundabar, - quanto tempo fa? - in balia degli eventi, inutile… Adesso è diverso. Non che mi illuda di potercela fare da sola, o di avere il controllo della situazione, o che andrà tutto bene. No. Però è diverso.
 Adesso dovrai fare i conti anche con me, in prima persona. Mi hai trascinata a Shade per umiliarmi, per farmi procreare tuoi proseliti e servirti con devozione. Chissà quanto hai goduto in quei momenti, a prefigurarti le reazioni e lo scoraggiamento per una simile sconfitta in quelli che mi sono vicini e che contano su di me. Oh sì, la vendetta perfetta.
 Pensa adesso a quanto sto godendo io, di nuovo tra i miei sodali insieme a uno dei tuoi cari principi… A immaginare la faccia di Mattick…
 Quanto meno, la mia vita ti costerà cara. Ti è già costata cara.
“…eh, Jamila?!” Lee, a mezza voce: “Piantala, Lorcan.” Ero distratta, non ho capito. Cosa? –“No, dicevo: come pensi di fare adesso con tuo marito? In fin dei conti, risulti ancora sposata…”   “…” Espressione da finto tonto: “Per te e Drev potrebbe essere un problema, eri consenziente…” –“Sì certo, come no. Una cerimonia nel nome di Shar e sotto plagio, chi non la riterrebbe valida?” –“Beh, magari lui” –“No, nemmeno lui.” –“Ma…” –“Smettila di sparare ca***te e pensa piuttosto a come farti perdonare da tua moglie!” Stai zitto, eh? Drevlin resta impassibile, ma immagino quanto gli roda. È già un miracolo che non sia ancora esploso, speriamo che Lorcan non intenda divertirsi con questo ritornello perché se no ci penso io a deprimerlo a vita.  
 Al villaggio ci stanno aspettando con trepidazione, ci chiedono cosa è successo e cosa ne è stato dei loro cari non appena varchiamo la palizzata. Spieghiamo in breve l’accaduto e cerchiamo di rassicurarli sulla sorte di parenti e amici, dicendo che alcuni di loro sono stati portati al sicuro, dove potranno essere curati, e presto torneranno a casa. Alcuni chi? Non lo sappiamo. Presto quando? Bella domanda… Pochi mesi? Fatichiamo a liberarci dalla loro curiosità perché non possiamo essere esaustivi, ma alla fine interviene l’inserviente a riportare la calma. Restiamo qualche ora, il tempo necessario per chiarire le cose con lui e per riportare la sua testimonianza nel rapporto per l’Anziano, dopo di che ci avviamo sul sentiero da cui siamo venuti, per teletrasportarci a Selunnara non appena finita la zona di magia selvaggia. Naturalmente, dopo aver scaricato Lorcan a Silverymoon.

sabato 25 agosto 2012

105c DEL DRAGO NON SI BUTTA VIA NIENTE...



 Sento gli sbuffi e gli schiocchi, le imprecazioni a bassa voce, i gorgoglii di liquido che si rovescia a terra e gli sgradevoli “splosh” di tessuti mollicci e viscidi che si lacerano. Cerco di ignorarli concentrandomi sul cumulo luccicante di ricchezze: monete di vario tipo, un terzo delle quali di platino; sculture artistiche, qualche gemma; alcune pozioni, una boccetta parzialmente piena e parecchio magica; una verga, una pergamena, un paio di oggetti magici molto interessanti, a giudicare dall’aura; uno credo siano delle Fasce metalliche di Biarro... Ne ricaverò sicuramente qualcosa per rimpinguare il mio equipaggiamento. Durante il lavoro Lorcan continua a chiedere cosa ho trovato, vuole essere ragguagliato in tempo reale. Il pezzo che mi incuriosisce di più è una pietra grossa come la mia mano, dalla forma un po’ strana, perfetta per essere impugnata. E decisamente magica. Mi sembra di aver già visto qualcosa di simile, forse su qualche libro… credo che sia di origine netherese. –“Eh? Netherese?” L’attenzione di Drev si sposta all’istante su di me, mentre si pulisce una guancia con la manica. –“Abbiamo finito”. Il pavimento è un macello di sangue scuro e di altre sostanze vischiose. Prima di tutto vediamo di sistemare la questione urgente degli slaad. Lorcan si prepara per la messinscena: “Non è che potete dotarmi di qualche effettino speciale optional? Che so: aura luminosa, voce tonante, occhi sfavillanti…” Mah, direi che ali membranose e coda da rettile siano già abbastanza… Lo potenziamo, lo circondiamo di qualche trucchetto, dopo di che il tiefling si carica la testa del drago e con vigorosi colpi d’ala sbuca dalla volta, con noi levitanti al seguito. Il fuggi fuggi, gira gira, confabula confabula tra i ranocchi allo sbando si blocca di colpo. Lorcan si diverte un sacco a calarsi nella parte, è evidente; parla con sguardo feroce e tono intimidatorio: “Arrendetevi! Il sommo Elrod è perito per mano nostra! Se non volete fare la stessa fine, sottomettetevi e giurate fedeltà!” Pausa ad effetto. -“Subito!” Due slaad particolarmente grossi si guardano alle spalle e si scambiano qualche cenno. Prendo a salmodiare un incantesimo, tanto per fare un po’ di pressione... Quello che evidentemente è il “capo” si decide a parlare: “Noi prima servito grande Elrod, noi ora giuriamo fedeltà a te, o possente demone uccisore di Elrod! Noi tuoi servi fedeli! Tu buono con noi!” Qualcuno si inchina pure, a sottolineare meglio il concetto… Bene, sembra che sia andato tutto liscio. Li facciamo radunare tutti nel grande spiazzo antistante l’entrata superiore alla tana del drago, che doveva essere la pista d’atterraggio del proprietario, e intimiamo loro di stare quieti in attesa di ordini. Perquisiamo gli interni della piccola fortezza, da dove staniamo altri 3 o 4 ranocchi senza trovare sorprese. Quindi teniamo un conciliabolo privato. Qui ci tocca rimandare a casetta gli slaad evocati, e portare a Selunnara quelli infettati, che a occhio sono un buon numero. Lorcan brontola, sostenendo che ci vorrà una vita per portarli su tutti, senza contare gli errori di locazione che si possono verificare in questa zona… Con tutti questi salti potrebbe perdersi molecole a destra e a manca,  poveretto... Scusa, vorresti forse contraddire un’aperta richiesta dei selunnariti, così che tua moglie venga a saperlo in tempo zero? Occhi fissi e inespressivi per alcuni secondi, una grattatina alla testa: “Quand’è che cominciamo?” La notte trascorre tra i numerosi teletrasporti del bardo, e all’inizio è un problema tenere calmi gli slaad, perché loro vorrebbero sapere dove li stiamo portando e noi possiamo dare solo risposte evasive. Certo se Drev evitasse espressioni scocciate tipo: “In un posto migliore!”, alimentando le dicerie di uno sterminio generale, sarebbe meglio! Il mio carisma è comunque sufficiente a tenere la situazione sotto controllo e il trasferimento prosegue senza grossi intoppi. Io e Lee ci occupiamo di “stipare” il tesoro, Drev passeggia intorno al corpo del drago, pensieroso, di nuovo con quell’espressione che non mi convince… No, noo… -“Direi proprio che con la sua pelle posso finirci la copertura della torre! O magari usarla per il pavimento…” Ma no! –“Drev, davvero, non vorrai mica metterti a sc…” Ha già le maniche arrotolate e la lama affondata tra le scaglie. –“E come pensi di trasportarla!” –“Posso sempre farla venire a prendere.” Mi rassegno, soprattutto quando anche Lorcan, terminata la sua precedente incombenza, lo aiuta bello contento. Intanto lo prende in giro sul suo dubbio gusto in fatto di arredamento e su altre amenità del genere. E mentre osservo il mago tutto sporco, intento con somma dedizione al suo macabro lavoro, a tradimento nei miei pensieri si staglia nitida l’immagine dell’innata eleganza di Vattick… 

martedì 21 agosto 2012

105b IL DRAGO BLU



 Ora bisogna attraversare la zona delle rocce nauseanti senza protezione. Se il tratto è lungo non ce la faremo, almeno non senza conseguenze. Mi ricordo quanto siamo stati male l’altra volta. Del resto dobbiamo passare… Abbiamo a disposizione un paio di bottigliette di aria pura, vedremo di farci bastare quelle usandole a turno. Forza, un bel respiro profondo. Ci addentriamo nel passaggio, che ci consente di passare solo in fila indiana e con cautela, visto il fondo irregolare. Avverto un leggero malessere quasi subito, avanzo prendendo lunghe boccate dalla bottiglia, ma non mi bastano, non riesco a trattenere il fiato quanto dovrei. Inevitabilmente inalo le esalazioni venefiche delle rocce e vengo assalita dai conati di vomito e dai crampi. Non mi reggo più in piedi, vengo trascinata a braccia in qualche modo dagli altri fino a sbucare in uno spazio più ampio, dove l’aria torna respirabile. Non sono molto presente, ma sento qualcuno tossire ed emettere dei rumori poco rassicuranti. Loro però si riprendono molto più velocemente di me, io devo stare sdraiata per parecchi minuti prima che lo stomaco si calmi, i crampi diminuiscano e la testa smetta di vorticare. Mi concentro per calmare il respiro, per ignorare il dolore che sento in ogni singolo osso. Mi aiutano a rialzarmi, sincerandosi delle mie condizioni. L’equilibrio non è dei migliori, ma un passo dopo l’altro scaccio l’intorpidimento e siamo in grado di continuare, nonostante la spossatezza che continua ad attanagliarmi. Il passaggio prosegue, alternando pertugi stretti e tortuosi a caverne più ampie e agevoli, finché Lorcan fa cenno di fermarsi. Si inoltra in avanscoperta con Malik per tornare dopo poco: “Ci siamo, solo un paio di svolte prima della tana… e il padrone è in casa!” Ok, sarà il caso di attrezzarsi per la nostra visita che non sarà così gradita, temo… Drev e Lee ci riversano addosso tutte le protezioni del caso, Malik resta a orecchie tese perché il drago potrebbe sentire i nostri incantesimi e scoprirci. Invece il lucertolone blu se ne sta ancora acciambellato sul lato opposto dell’enorme grotta rispetto all’entrata, voltandoci la schiena. Mmmmmh, è strano che non sia ancora accorto di noi… –“Secondo voi sa che siamo qui e ci vuole cogliere di sorpresa?” Drev scuote la testa: “Mi sembra strano, ci avrebbe soffiato addosso prima ancora che potessimo mettere piede nel suo covo…”  Il grande soffitto circolare è aperto, carichiamo gli incantesimi mentre Lee si avvicina di soppiatto al bestione e Lorcan cerca di aggirarlo dall’altra parte. Quando ormai il monaco è in corpo a corpo, apriamo le danze. L’incantesimo di Drev torna al mittente – per fortuna non era niente di letale! - il drago si riscuote rabbioso mentre Lee e Lorcan lo attaccano e io cerco di confonderlo, senza successo. Il soffio ci lascia illesi grazie alle difese preparate, abbiamo un minimo di tempo per agire prima del prossimo, che di sicuro non passerebbe indenne. Drev prova con un'altra magia, che malauguratamente si dirige su Lorcan. Il bardo riesce ad evitarla, esponendosi però all’attacco del drago, che lo prende in pieno e quasi se lo sgranocchia. Mentre tenta di spiaccicare anche Lee, lancio una seconda confusione, potenziata al massimo. A giudicare dallo sguardo del rettile, che si fa improvvisamente vacuo, e dai suoi movimenti sconnessi, direi che è passata. Ovazione! Ovazione! –“Brava Jamila!” Anche gli altri se ne sono accorti, la tattica migliore è colpire e ritirarsi, alternandosi nel corpo a corpo. Il drago attaccherà l’ultimo che lo ha ferito, per cui possiamo “dirigere” i suoi affondi. Io e Drev bersagliamo a distanza con gli incantesimi. O meglio, io vado a segno, lui la metà delle volte non ottiene gli effetti voluti o colpisce bersagli casuali. Lee è piuttosto efficace, incassiamo qualche attacco, ma alla fine una salva dei 'miei dardi dell’unicorno' dà il colpo di grazia all’avversario, che crolla al suolo con un boato fragoroso, sollevando nuvole di pietrisco, sabbia e detriti vari.
Aspettiamo che torni la calma, restando lì impalati a osservare il corpo inerme del drago. Noto dei segni ai lati del muso, sembrano profonde cicatrici, all’altezza dell’orecchio destro. Forse era un po’ sordo, per questo non si è accorto di noi. Lorcan barcolla, anche Lee è ferito in maniera piuttosto seria. È meglio curarsi alla svelta, perché ci sono ancora gli slaad da sistemare e dall’alto si sentono dei rumori concitati. Mentre beve una pozione, una luce maliziosa brilla negli occhi del tiefling: “Gente, ce l’ho io la soluzione giusta per gli amici di sopra!” Ma come, non è il tesoro la tua prima preoccupazione? Indica con un cenno del capo alla mole enorme accasciata a terra: “Allora, Drev: gli spicchiamo la testa dal collo, la infilziamo su qualcosa di bello lungo e poi io emergo in volo dalla volta e la espongo trionfante ai ranocchi. Dopo esserti pompato però, visto il peso… Se obbedivano al drago per paura, figurati se non si sottomettono a chi lo ha sconfitto!” Il mago sta gironzolando intorno alla carcassa valutandola per bene, sfregandosi il mento con una mano. No, quell’espressione non mi piace… Approva: “Sì, è una buona idea”. Sul volto di Lee compare la stessa espressione leggermente schifata che c’è sul mio, ma in effetti, se funziona, eviteremmo scontri e vittime. Non avendo piani migliori, si dà inizio alla decapitazione del drago mentre Malik sorveglia l’apertura sul soffitto. Mi viene concesso di non partecipare e di cominciare a dare un’occhiata al tesoro. Meno male, il combattimento mi ha stremata.

mercoledì 15 agosto 2012

105a RESTARE DI SASSO...



 Procediamo con qualche fatica, l’interno è umido e si scivola; evitiamo di usare luce per paura di farci notare, Drev e Lee ricorrono a un incantesimo. Dopo un breve tragitto arriviamo a una grotta circolare non molto ampia, occupata al centro da una pozza d’acqua profonda. Non ci sono uscite apparenti. Ci guardiamo bene intorno: non si vedono aperture, a parte quella che affiora di una cinquantina di centimetri dal livello dell’acqua, sulla parete di fronte a noi; la pozza non sembra abitata da creature pericolose. Lorcan approfitta delle sue ali membranose per controllare il soffitto, poi scende di nuovo: “Ho capito, va! Mi tocca un bel tuffo per vedere che c’è di là…” Gli affidiamo l’estremità di una corda in caso di bisogno e lo osserviamo scivolare oltre l’imboccatura semisommersa; si sente un flebile rumore di acqua smossa, con una leggera eco. Dopo poco, silenzio. Qualche istante, uno “splash” sordo, bracciate e Lorcan che riemerge. –“Ok ragazzi, si passa agevolmente e dall’altra parte si riemerge in una grotta decisamente più ampia. Non mi pare ci siano pericoli… ma l’acqua è freddissima, porca miseria!” Malik non è per niente contento alla prospettiva del bagno gelato, ma l’alternativa è una sola: la borsa conservante. Sì, quella che ha ospitato il cadavere della tenebra. Opta per cercare di bagnarsi il meno possibile sfruttando le sue ali e la mia testa. Ecco, è meglio… Appena infilo un piede nella pozza sento una morsa gelida attorcigliarsi lungo la gamba, stringermi il ventre e spezzarmi il respiro. –“Che c’è? Freddina?” Freddina?! Annaspo, cercando di riprendere fiato. È ghiacciata!! Drev impreca sottovoce strabuzzando gli occhi mentre si immerge e la massa corporea di Lee tenta di compattarsi per proteggersi. Sento la pelle d’oca dilagare, è come se ogni singolo capello si rizzasse in testa. Fortunatamente la nuotata è breve e l’apnea poco impegnativa. Usciamo alla svelta dall’altra parte, asciughiamo gli abiti con la magia e intanto scrutiamo la caverna dalla forma allungata. Sembra tutto tranquillo, anche se poco distante dal laghetto, nascosta da una grossa sporgenza, troviamo la statua “grezza” di un mago che tiene sollevata in alto una torcia. In una posa realistica, con lo stupore che si può ancora leggere sul suo viso… -“Secondo voi, cos’è successo a questo poveretto?” Non sappiamo rispondere alla domanda di Lorcan, procediamo con ancora maggior cautela. Il passaggio presto si restringe di nuovo, non so bene da quanto stiamo camminando, ma ad un certo punto la testa comincia a girarmi leggermente e avverto fastidio allo stomaco. Lorcan si ferma: “Aspettate, qui c’è qualcosa che non va…” Riconosciamo i sintomi grazie al nostro allenamento a Fine della Terra e torniamo veloci sui nostri passi per evitare gli effetti delle rocce nauseanti. Ogni volta che la mente torna a quell’esperienza è come se si riaprisse una ferita. Drev ha memorizzato l’incantesimo che già aveva usato quella volta e può condividerlo con noi: sembra un’ottima soluzione. Nel caso la magia del mago dovesse subire gli effetti di questo luogo, tengo pronto un disperdere il magico. Non appena la protezione mi avvolge, sento qualcosa bloccarmi i piedi: uno strato di roccia si sta solidificando intorno alla mia persona, e a quella degli altri, risalendo velocemente per le gambe. D’istinto mi lancio addosso l’incantesimo preparato, la pietra si blocca all’altezza delle caviglie. Gli altri sono avviluppati sempre di più. Panico. Sto caricando un altro ‘disperdere il magico’ quando Lorcan urla: “La luce! Drev, è l'aura luminosa del tuo incantesimo! Scioglilo!” Il mago ubbidisce, la luce violetta della protezione si dissolve e la roccia si ferma. E bravo Lorcan! La statua nella caverna reggeva una torcia… Io mi libero senza grossi problemi, per gli altri c’è da lavorare un po’ di più, ma alla fine siamo tutti integri e deambulanti.

mercoledì 8 agosto 2012

104 LO SLAAD DELLA MORTE



 Restiamo nella baita finché la pioggia non cala d’intensità, poi ripartiamo. Ci toccherà camminare ancora parecchio prima di arrivare alla tana del drago, senza contare che il maltempo e il tentativo di avanzare senza stare troppo allo scoperto ci rallentano. Procediamo sotto una pioggerellina sottile, quasi senza parlare; la monotonia si spezza dopo qualche ora, quando poco oltre la cresta di una collinetta ci imbattiamo in un altro gruppo di slaad seminascosti nella boscaglia. Uno, due… Hanno visto gli altri e si muovono per affrontarli. Quattro… Carico una ‘confusione’, ma il più lesto ad agire è uno slaad più piccolo e meno massiccio degli altri, dalla pelle grigiastra. Che lancia un incantesimo contro Drev. Un incantesimo che suona malissimo! Non ci sono effetti evidenti; i ranocchi non hanno ancora fatto in tempo a sparpagliarsi, la mia confusione potenziata ne mette fuori gioco tre, tra cui l’incantatore. Scarico dei dardi rapidi su un quarto e mi precipito dal mago, che è in piedi, fermo, con le mani sul volto e lo sguardo allibito. Potrebbe essere solo la pioggerellina, ma mi sembra di vedere delle gocce di sudore scendere dalle tempie… Lo scuoto leggermente per un braccio: “Stai bene? Che è successo?” –“Ca**o! Uno slaad della morte… Mi ha lanciato contro un’implosione! Ti rendi conto? UN’IMPLOSIONE! E sono vivo, ho resistito… non so nemmeno come ho fatto! Mi avrebbe ridotto a un mucchietto informe di materia…” Sì, ho afferrato il concetto! Allora sarà il caso di neutralizzare definitivamente il problema, no? Si sentono i rumori di Lorcan che si azzuffa con un altro ranocchione poco distante da noi. Non ci mettiamo molto ad avere ragione del gruppetto e ad eliminare lo slaad della morte, anche se uno di loro ci scappa. Prima di recapitare a Selunnara i due superstiti, riusciamo ad avere informazioni più dettagliate sulla tana del drago. Pare che ci sia un’entrata secondaria nascosta che ci consentirebbe di arrivare molto vicini a lui con qualche speranza di non essere notati subito. Sempre che riusciamo a trovarla… Considerato il numero di slaad presenti al loro accampamento, decisamente troppo alto per noi  tre soli se sommato al drago, sembrerebbe l’unica soluzione percorribile. Ci accampiamo nell’attesa che Lorcan torni; mi ritrovo a guardare il profilo serio di Drev intento a controllare alcune pergamene. Non riesco a credere che sia stato così vicino alla morte. Una frazione di secondo, un piccolo cedimento della volontà… Cosa avrei fatto? Non lo so, non lo so proprio.
 Lorcan torna in fretta, senza complicazioni; ma non è solo; c’è anche Lee. Beh? Che ci fa qui? Ha impiegato meno tempo del previsto ed ha usufruito di un passaggio via teletrasporto, così ha contattato i selunnariti, che hanno avvisato Lorcan di passare a recuperarlo. Bene, il suo aiuto fa sicuramente comodo. 
 Il cammino verso la nostra meta procede senza ulteriori inconvenienti di rilievo. In realtà incrociamo un’altra squadra di slaad in ricognizione, che palesemente finge di non averci visti e tira dritto su un sentiero divergente dal nostro. Meglio! Siamo anche attaccati da un orso affamato, grosso e dal manto di un bel blu profondo, retaggio della magia selvaggia: riusciamo a metterlo in fuga riportando solo qualche graffio.
Finalmente arriviamo alla conformazione rocciosa che dovrebbe nascondere l’entrata al covo del drago. Impieghiamo diverso tempo a cercare, infastiditi dalla pioggerellina, prima di trovare l’ingresso a un cunicolo stretto e tortuoso. Ci infiliamo all’interno per stare all’asciutto e discutiamo brevemente sul da farsi. Nessuno di noi è intenzionato a immolarsi per la causa: nel caso la situazione dovesse mettersi male, cercheremo di liberarci dallo scontro e scappare; vorrà dire che dalla capitale dovranno mandare rinforzi. Ci sistemiamo gli zaini sulle spalle e avanziamo il più silenziosi possibile in fila indiana dietro a Lorcan.

domenica 5 agosto 2012

103 IMBOSCATA ALL'ALPEGGIO



 Quando arriviamo dal mago lo troviamo piuttosto scocciato. È per colpa dello slaad, che ha tentato ripetutamente di liberarsi ricevendone in cambio sonore mazzate. Il fatto è che ha pure la lingua lunga e appena il bavaglio si allenta si produce in noiosissime invettive nei nostri confronti e in insopportabili elogi al grande Elrod, suo signore e drago invincibile. Ma ci doveva capitare proprio l’unico rospo convinto sostenitore del capo? –“E voi vorreste affrontare Elrod il possente? Sto già ridendo…” Sbam! –“Non riuscirete mai a…” Sbam! Tempo un’ora e anche a me viene voglia di strozzarlo con le mie stesse mani. –“Ma stringi bene ’sto bavaglio, no?” –“Mica ce lo possiamo portare dietro a intralciarci”. Non lo reggiamo più, Lorcan decide di portarlo a Selunnara per togliercelo dai piedi e non rischiare uno slaadicidio premeditato. Speriamo che il teletrasporto funzioni bene questa volta. Il bardo riappare puntuale e integro, dice che i selunnariti erano tutti entusiasti di accogliere la “pecorella smarrita” per restituirle la sua vita umana. E magari fare un po’ di conversazione con gente nuova, che non fa male…
 Dopo aver scongiurato il contagio, ci riposiamo il tempo necessario a recuperare forze e incantesimi e poi ripartiamo verso l’alpeggio. Il tempo peggiora rapidamente, quando giungiamo a destinazione ormai è sera e diluvia. Lorcan va in avanscoperta nascosto e silenzioso; dopo qualche minuto ci riferisce che ha trovato la baita occupata da un valligiano, ma la cosa è sospetta: perché rimanere qui soli con gli slaad in giro? Puzza di imboscata. Decido di fare un giretto di controllo sotto copertura dell’anello e con una lettura dei pensieri attiva, per provare a scovare qualcuno nascosto. Giro un po’ intorno alla baita, senza risultati. Quando ormai mi sto convincendo che non ci sia nessuno, svolto un angolo e mi trovo a tu per tu con un rospone blu. Che per fortuna non mi vede e continua a guardare fisso e concentrato davanti a sé, mugugnando ogni tanto. Mi porto a distanza di sicurezza molto lentamente e silenziosa mentre spedisco Malik ad avvisare gli altri. Prima che lui arrivi però, Drev, forse preoccupato per me, avanza incautamente verso la baita attirando l’attenzione dello slaad, che carica. E io sono sulla traiettoria! Se ci piglia ci spiana! Senza tante esitazioni lo ributto indietro con una raffica di dardi dell’unicorno, ferendolo seriamente. A questo punto si scatena la rissa: altre creature escono allo scoperto attaccandoci. Sono sei in tutto, compreso il “valligiano”. Lorcan si getta nella mischia senza tanti riguardi, ma di nuovo mi trovo sulla traiettoria di uno slaad che lo carica e vengo travolta. Mentre il bardo si ritira dopo un paio di legnate, uso ancora dei dardi dell’unicorno per allontanare i bestioni da noi, spedendone uno nel ruscello. La confusione successiva ne mette fuori gioco altri due; l’“umano” reagisce sparando verso di me una palla di fuoco che riesco ad evitare, poi Drev lo imprigiona in una bolla con un incantesimo. Credo che il mago voglia fare altrettanto con lo slaad blu che sta malmenando Lorcan, ma di nuovo si materializza una polvere luccicante che mi rende visibile e acceca anche uno degli avversari. Usare la magia è difficoltoso anche per gli altri, Drev “imbolla” gli storditi e io stendo l’ultimo rimasto, mentre l’avversario di Lorcan tenta inutilmente la fuga. Questa volta niente morsi, solo qualche ferita convenzionale. Curiamo il bardo, che è quello più malconcio, pensando a come fare con gli slaad imprigionati. Le raccomandazioni selunnarite ci riempiono le orecchie… Allora: Drev toglie le bolle mentre Lorcan marca stretto l’occupante armi in pugno, pronto a portarlo via se collabora, se no a tramortirlo. Io tengo in caldo un incantesimo a distanza di sicurezza, in caso di necessità. Non capisco bene quale sia il problema, che cosa non funzioni negli accordi, fatto sta che di fronte ai primi due ranocchi, aggressivi e per nulla intenzionati a collaborare, Lorcan ci va giù troppo pesante, uccidendoli. Dannazione! Lui è il primo a rammaricarsi, ma entrando in corpo a corpo è chiaro che non è facile gestire la situazione. In compenso il terzo slaad si arrende immediatamente ed è l’unico che può essere recapitato a Selunnara.