venerdì 28 settembre 2012

108a RICHIESTA INATTESA



 Non so perché ho taciuto a Drev che l’anello poteva mettermi in contatto con Zelman. Al momento volevo evitare di urtarlo di nuovo, di suscitare il suo sarcasmo, visti gli ultimi commenti in merito. E magari invece avrebbe apprezzato il gesto del capo… Comincio ad essere un po’ troppo reticente con lui. Lo vedo così teso, non vorrei aggiungere altri fastidi inutili per cose di scarsa importanza in un periodo così delicato… Si sta studiando gli oggetti magici del tesoro, vuole fare una capatina ad Halarahh “in incognito” per spese e quant’altro in previsione della visita da Elminster. In mattinata Rubiard mi informa di aver ricevuto un messaggio da Loryn, che vorrebbe parlarmi. Avviso Drev che scendo a Silverymoon, magari mi porto il “grande elisir” e, se vuole, qualcos’altro da far analizzare o da scambiare. Non dice nulla, mi dà la boccetta e risponde come assente al mio saluto. L’idea del Sottosuolo lo sta logorando…
 Prima di cercare Loryn mi rifugio in un luogo tranquillo e testo l’anello. Zelman mi risponde, come sempre cordiale e disponibile. Lo ringrazio per il suo regalo, gli racconto in breve del nostro colloquio con l’Anziano che lo ha sostituito e lui si diverte parecchio. Gli parlo anche della spedizione contro il drago blu e delle nostre dimissioni. Mi dà delucidazioni sulla pietra magica che abbiamo trovato, spiegandomi che è uno zarangan e che funge da teletrasporto verso qualche luogo. Probabilmente il “covo” di qualche persistente… C’è da prestare molta attenzione fino a che non scopriamo dove porta. In genere può lanciare anche incantesimi o ha qualche altro potere e mi suggerisce dove trovare informazioni in merito. Col grande elisir, tentare la sorte è un rischio. Tra le varie possibilità potrebbe esserci anche l’annullamento della maledizione, ma la probabilità di restare menomato e addirittura uccisi credo sia più alta… Chiedo conferma sulla necessità di recarci da Elminster: sì, dobbiamo andare per discutere del Sottosuolo. Forse l’arcimago è in grado di indicarci delle scorciatoie che ci farebbero guadagnare tempo prezioso e diminuirebbero le probabilità di incontri non proprio amichevoli. Interessante…
 Lo saluto, con l’accordo che gli farò sapere quanto emerso dal colloquio.
 Mi reco da Loryn e vengo ricevuta quasi subito. È splendida, come sempre. Vuole sapere come sto, quando partiremo per le Valli, se ad Halarahh ci hanno creato problemi. Mi dice anche che stanno cercando di tenere “occupato” Lorcan facendogli svolgere qualche incarico come loro cavaliere. Poi viene al motivo per cui mi ha convocata: c’è una persona che desidera parlare con me, in privato; si tratta di Drizzt e bisognerebbe raggiungerlo fuori città. Drizzt? Non lo conosco se non di nome. E perché? –“Beh, forse è meglio se te lo spiega lui direttamente…” Non capisco. –“Credo che riguardi Vattick”. Oh! D’accordo. Organizzerà l’incontro tra un paio di giorni, ci diamo appuntamento qui.

sabato 22 settembre 2012

107 LA FATICA DI RICOMINCIARE



 Mi ritrovo sempre a guardare gli ultimi bagliori del sole che si spegne sulla linea dell’orizzonte. Abituarsi alla luce non è semplice; ho passato la maggior parte del mio tempo chiuso tra le mura della biblioteca a consultare libri, a studiare la magia e a tradurre da tomi in netherese. Per adesso questo mi basta, soddisfa la mia curiosità e impegna le mie giornate. Poi viene il momento di dormire, e tu torni ad abitare i miei sogni; ogni volta, ogni notte.

 Non mi aspettavo che venissero da me così in fretta, le mie illusioni mi avevano schermato anche da Shade. O magari il merito maggiore è stato della benevolenza di chi dai piani alti ha velato la mia fuga, perché ho sentito come il potere di Shar in quel momento si sia offuscato attorno a me… Loryn mi ha fatto capire che eri stata tu a mandarla; dovevo immaginarlo, i tuoi poteri non si curano dei miei incantesimi. Ho accettato la protezione di Silverymoon ora che non sono più in grado di usare la mia magia, anche se non so quale sarà il mio futuro. Devo capire, trovare la mia strada. Una strada che non mi porterà da te, perché nemmeno io riesco ad accettare il male che ti ho fatto.
 Ma averti persa è un dolore che fatico a sopportare.

 A volte penso a cosa sarebbe cambiato se tu aspettassi un bambino nostro… forse saresti con me e grazie a lui avremmo potuto ricominciare insieme; o forse mi odieresti ancora di più per averti imposto una scelta che non potevi condividere fino in fondo. No, non mi avresti mai perdonato un figlio a tradimento, un figlio che non potresti nemmeno baciare e coccolare quando vuoi…
 Ricordo il tuo viso di fronte all’uccisione di quel bimbo alla cerimonia in onore di Shar, la rabbia colma di sdegno della tua voce. Mi hanno aiutato a capire molte cose. E subito dopo Loryn ti ha portata via. Non riesco a credere che sia riuscita ad ingannare il primo ministro, in casa sua! Sono sicuro che in molti stanno pagando per il tuo rapimento, ma il ministro non sarà nemmeno coinvolto, lo crederanno una “vittima” e il suo potere non verrà minimamente scalfito. Cadrà sempre in piedi perché è il più pericoloso e scaltro di tutti, nessuno dei miei fratelli può competere con lui e non ne sono consapevoli. Lui tira le fila per conto di mio padre e loro fanno i burattini…
 Eppure prima che arrivassi tu non vedevo così chiaramente quanto accadeva.

 Restando a Sliverymoon, in città, avevo paura di incontrarti. Non sono pronto, mi perderei nella confusione di sentimenti e nel desiderio che provo per te… Loryn si dev’essere accorta della mia insofferenza e mi ha proposto un’altra soluzione, al riparo dalla curiosità, sotto la guida di qualcuno che ha seguito un percorso simile al mio e che quindi potrebbe aiutarmi.

 Così da pochi giorni conduco una vita appartata, studiando e cercando di ritrovare me stesso sotto la discreta tutela di Drizzt. Vengo trattato alla pari, i miei silenzi e la mia voglia di solitudine sono capiti e rispettati. Sono rimasto colpito dagli indecifrabili occhi viola del drow e dai suoi movimenti controllati; sono bastati pochi secondi per capire che è un guerriero formidabile.

 Credo che un po’ si riveda in me, di sicuro comprende come mi sento. È la prima persona a cui ho parlato di te. Ed è anche la prima persona a cui ho finalmente parlato di me.

Con te non ce n’è mai stato bisogno, tu arrivavi sempre prima delle mie parole.

mercoledì 19 settembre 2012

106b PROSPETTIVE



 Drev è piuttosto cupo e laconico. Mi lascia davanti a casa di Eliana e si ritira nelle sue stanze per rifinire le lettere di dimissioni e la relazione sulla missione. Dovrò trovare il coraggio di affrontare le nostre questioni personali. Non che lui mi sembri poi così ansioso di farlo…
 Mia madre mi prepara uno spuntino chiacchierando con me, così vengo a sapere che stanno mettendo a punto l’incantesimo per restituire agli slaad infettati la loro forma umana e che sarà pronto a breve. Poi salgo nella mia camera, dove su un tavolo è appoggiata la lettera che mi aveva lasciato Zelman. Non l’ho ancora aperta, non so perché. Non me la sentivo, forse; sto cercando di fare ordine tra così tante cose che devo diluirle. Ma adesso è il caso di leggerla. Nella busta c’è anche un anello, una sottile fascetta ondulata d’argento. Lo scritto conferma quanto già sappiamo sulle “dimissioni” del capo: nonostante tutto, Zelman dice che continuerà a seguirci e a cercare informazioni per noi, aiutandoci come può. Per questo ha deciso di regalarmi l’anello: oltre ad essere una protezione, mi consentirà di contattarlo in qualsiasi momento. In pratica, una linea personale diretta. Mi rassicura molto sapere che posso parlargli quando voglio, mi fa sentire in maniera più concreta il suo appoggio. Drev è un po’ arrabbiato con lui, sia per la vicenda di Thebaldol che per l’agguato alla fiera dei mostri; dentro di sé non lo ritiene più un alleato a cui affidarsi senza paura. La mia fiducia invece è rimasta intatta, sono ancora convinta che il capo sia una delle nostre risorse principali.
 Prima di andare a dormire vado a controllare a che punto è il mago, magari ha bisogno di aiuto. Lo trovo seduto alla sedia, con la pipa in bocca e lo sguardo fisso. Ha già sistemato tutto, domani scenderà ad Halarahh per controllare due cose alla torre e far consegnare le missive all’Anziano. Il suo nervosismo mi spiazza: in fin dei conti questa volta è andato tutto bene, allora perché quella faccia? Muove qualche passo, insofferente: “Consideravo le nostre prospettive…” E quindi? Sbuffa di fronte al mio silenzio in attesa, balbetta qualche parola sconnessa, alla fine sbotta: “Insomma, va sempre peggio! Tutti gli appoggi su cui potevamo contare si sono sbriciolati, siamo lasciati a noi stessi proprio nel momento più delicato. Dobbiamo scendere nel Sottosuolo e non sembra interessare a nessuno!” –“Avanti, non esagerare adesso. La rimozione di Zelman è stato un duro colpo, ma questo non vuol dire che sia sparito… C’è Silverymoon e …” Mi interrompe con un gesto stizzito: “Sì, tutti troppo occupati in chissà quali altri compiti per rischiare in prima persona con noi… Come dire che il nostro obiettivo non è abbastanza importante, soprattutto per loro! Dovrebbe essere la prima preoccupazione, porca miseria!” –“Drev, io non mi sento così abbandonata... Certo non possono devastare mezzo Sottosuolo per arrivare alla Tomba, non è un sistema percorribile…” Vorrei scegliere le parole per aprire uno spiraglio nel buio da cui si sente circondato adesso, lui invece mi guarda scoraggiato: “Sì, ma… Metti che abbiamo fortuna, una fortuna sfacciata, e apriamo il portale. E dopo?” Dopo? Mi basterebbe già arrivare lì… Dopo, che dovrebbe esserci: Shade a cuccia, equilibri ristabiliti, la dea oscura inca***ta. Con noi. Ma lo è anche adesso… –“Jamila, non avremo nemmeno più dove stare. Selunnara non sarebbe al sicuro dall’influsso di Shar, e la maledizione… Lei continuerà a perseguitarti, non si rassegnerà.” È il nostro “dopo” il tuo problema… E te lo poni solo ora? Davvero? Io l’ho già messo in conto da parecchio, sarà per questo che penso al presente e non mi proietto avanti come fai tu. Resta a disagio di fronte alla mia mancata reazione, si siede di nuovo tormentandosi una manica. Mi accuccio vicino a lui e appoggio una mano sulla sua guancia, facendolo voltare verso di me: “Lo so, Drev. Credi che non ci abbia pensato? Troveremo un modo, poi c’è sempre Mezro.” Questo pensiero sembra rianimarlo un po’. Forse è il momento di guardare in faccia i nostri fantasmi. –“Sai perché evito ogni contatto con te quando non siamo a Selunnara?” Lui si ritrae leggermente, poi sospira: “Sì, credo di sì”. –“Per me è un passo difficile, Drev.” Si alza di nuovo dalla sedia: “Poi con tutte queste complicazioni…” Si liscia indietro i capelli con un gesto distratto. –“È solo che mi piacerebbe pensare che una volta sistemata Selunnara potremmo finalmente vivere in pace. E invece…” –“Potrebbero accadere tante di quelle cose nel frattempo…” Abbozza un sorriso tirato: “E c’è sempre Mezro.” Sto per ribattere ma mi blocca: “Me ne sono fatto una ragione.” Non sembra. –“Ho semplicemente avuto un attimo di sconforto, in realtà me ne sono fatto una ragione. Davvero, Jamila.” Bugiardo... Poi è molto abile a svicolare, spostando il discorso su argomenti più “neutri” e su ciò che deve fare domani. -“E quell’anello? Da dove arriva?” Strano che tu non me l’abbia chiesto prima. –“È il regalo che mi ha lasciato Zelman, per proteggermi.”