martedì 31 dicembre 2013

116b LA RESA DEI CONTI


 Il resto della serata trascorre piacevolmente, spilucchiamo e chiacchieriamo con Lara e Lee, mia mamma, mio fratello e Kelina, le altre persone e amici che ancora si aggirano per la casa, in un atmosfera rilassata, famigliare. Ogni tanto è come se mi astraessi da loro, come se li vedessi “da fuori”, da uno spazio-tempo leggermente sfasato. È solo perché dentro di me sto prendendo commiato da loro, e i loro gesti, le loro parole, si imprimono nella mia memoria scavandosi il loro posto rubando istanti allo scorrere regolare della realtà. Mi serviranno, al Buio; mi aiuteranno a non smarrire la strada. Saranno l’ancora della consapevolezza di ciò che mi aspetta alla meta, anche quando non sarò in grado di vedere più nulla e dubiterò del mio scopo e delle mie intenzioni.
 Un vuoto allo stomaco…
Una voce senza suono intaglia perentoria le sue parole nella mia mente: “Sei davvero sicura che sia la scelta migliore, di essere nel giusto? Se allarghi la tua prospettiva, forse capirai che non è così scontato…”
Accadrà, lo so.
La visione svanisce rapida, così come è venuta.
 Nessuno sembra essersi accorto, mi appoggio alla spalla di Drev mentre Lara ricapitola le cose da fare per il giorno successivo. Come faccio a lasciarti… Tutti i miei pensieri si concentrano su questo e divento spettatrice più che partecipe. Ce ne andiamo quando ormai sta calando la notte, per teletrasportarci a Selunnara.
 -“Tutto bene? Sei stanca?”  -“Un po’”. –“Domani è un’altra lunga giornata, sarà meglio arrivarci preparati…” Non riesco a dire molto per il resto del tragitto, annaspo all’idea che è l’ultima notte che trascorro qui. E poi starò lontano da lui, magari per non tornare, e tra noi è ancora tutto in sospeso… Quando si avvicina per darmi il solito bacio della buonanotte mi manca il fiato. Lo trattengo, in un bacio meno formale; mi stringo a lui anche se ho paura. Non voglio sprecare anche questa notte, ma non so come affrontarla, cosa aspettarmi, come reagirò… Lui mi porta dentro, e io mi sento quasi paralizzata perché so che ci resterà male quando scoprirà che me ne sarò andata, perché temo di sovrapporre lui e Vattick, perché… non so nemmeno per quanti perché. Sono contenta che le mie percezioni siano mute, di non dover vivere anche le sue, di paure.
E invece sono le sue carezze a portarsi via i dubbi, lo ritrovo in ogni gesto, in ogni respiro e alla fine restiamo solo noi due, com’era prima, come deve essere…
 Mi lascio cullare dalla dolce indolenza che segue all’amore, abbracciata a lui, a rimpiangere di non avere avuto prima il coraggio di compiere questo passo. Avremmo trascorso dei giorni più sereni, non l’avrei abbandonato così come sono costretta a fare ora.
-“Cos’è che non va? Cosa mi stai nascondendo?” Di colpo sono molto vigile. Come sarebbe? Adesso sei tu quello empatico? Proprio ora?  –“Niente… è solo che per me non è stato facile, insomma, per via di Shade, non so… riesci a capirlo?”  –“Mi vuoi lasciare?” Eh? Ma che… Mi sollevo su un gomito a guardarlo. Sono qui nel tuo letto, ma come ti salta in mente? –“No!” Si mette seduto, senza guardarmi in faccia: “Però vuoi andare nel Sottosuolo senza di me…” –“No, aspetta: non appena ho prospettato questa possibilità è successo il finimondo, prima ancora di sapere per…” –“Forse vuoi portarti tuo marito, no?” Scusa? Lo fisso senza riuscire a parlare. –“So che l’hai visto, e magari ci hai pure scopato, in ricordo dei bei vecchi tempi…” Mi ritrovo schiena alla spalliera, svuotata, a fare i conti con una persona che non riconosco in quella stretta a me fino a pochi momenti prima. Come puoi credermi capace di una cosa simile? Per poi venire a fare l’amore con te, per di più? Non so quante volte debba cercare aria per trovare il filo di voce che mi serve per rispondere: “Non ho mai pensato di lasciarti, né tanto meno di farlo per lui. E non è vero, non l’ho mai visto; mio marito nemmeno può usare la magia, per cui nel Sottosuolo sarebbe del tutto inutile. Mi sono solo preoccupata che fosse al sicuro, perché so che è un uomo diverso da quello che mi ha rapito e non voglio che Shar lo…” Si volta: “È come se non fossi mai tornata da Shade, te ne rendi conto? Lo chiami mio marito!” Ma mi stai ascoltando, porca miseria!? –“No! È Lorcan che ha iniziato a chiamarlo così, tu lo chiami così! Io sono tornata, subito! Non ho mai riconosciuto il matrimonio, non voglio lui, ma te!” Ca**o, l’hai capito adesso? Restiamo in equilibrio sul silenzio, incerti. –“È rassicurante, però vuoi scendere senza di me”. Spiego che era solo un’idea e cerco di riesporre le mie ragioni, ma vengo interrotta quasi subito: “NON ha senso ciò che dici! Non c’è motivo: se abbiamo aiuto ben venga, ma non ha senso escludermi!” Ah no? –“Io sono rimasta, quando è stato necessario” -“Ma che c’entra, era diverso: tu devi usare gli oggetti, se muoio io non è un problema.” –“Per me sì! Lo è! È un problema enorme!” L’ho quasi urlato. Ma da dove ti vengono certe idiozie! –“Sono già stato relegato qui per più di due mesi mentre eri a Shade, non se ne parla. Se mi vuoi lasciare, allora lo fai qui, ora; se no, vengo”.
 Si alza e se ne va nell’altra stanza, rimango sola. Mi rivesto meccanicamente e torno a casa di Eliana. Non è possibile che Drev abbia pensato di me ciò che ha insinuato, e poi per tutto questo tempo... Gli sarebbe bastato porre una semplice domanda per evitare di macerarsi nel dubbio per tutto questo tempo e di accumulare tutta quella rabbia. Invece non l’ha fatto. Perché? Per paura di avere ragione e di rompere con me? E io non mi sono accorta di nulla.
 Da domani poi mi odierà ancora di più…

Il mondo che mi sono faticosamente ricostruita intorno si è sbriciolato nel giro di pochi minuti. Ero così concentrata su me stessa che mi sono persa il resto. Ma avevo troppo poco tempo e delle priorità… Forse ho sbagliato tutto.

giovedì 26 dicembre 2013

116a L'ULTIMO COMPONENTE DEL GRUPPO


 Domani è il grande giorno: quello del matrimonio di Lee e l’ultimo che io trascorrerò con tutti loro. Lara è al settimo cielo, sono qui da lei per le prove generali e i ritocchi per vestito, “coreografia” e via dicendo. Si è un po’ fatta prendere la mano, è molto halruiana in questo; del resto mio padre da Landis asseconda ogni sua richiesta e suggerisce nuove idee malate da mettere in atto… Mi pare chiaro che Lee abbia ormai perso del tutto il controllo sulla cosa! Non so perché, l’immagine che più mi stringe il cuore è vedere mia madre giocare spensierata col piccolo Edein e Malik.
 È arrivato anche Ilven, lo sto tenendo d’occhio aspettando solo il momento in cui il monaco lo lascerà un attimo per potergli parlare. Sembra una piccola polla di tranquillità in mezzo alle schegge impazzite del festoso caos che lo circonda. Riesco ad avvicinarlo da sola dopo più di due ore di appostamento. Mi rivolge un caldo sorriso, stringendo la mia mano tra le sue. Chiacchieriamo qualche minuto, poi gli spiego che vorrei discutere con lui in privato, per una questione importante e molto urgente. Non sembra affatto sorpreso, pare quasi che se lo aspettasse… Evidentemente il lui c’è ancora una forte predisposizione alla divinazione. Siccome non è prudente parlare in mezzo a tanta gente, ci ritiriamo a casa dei miei, sopo essermi assicurata che Lee sia occupato altrove trascinato dalla moglie a verificare che tutto sia pronto per domani.
 Sono un po’ in imbarazzo, introduco la questione senza tanti giri di parole, ma vengo interrotta prima di giungere alla fatidica richiesta. –“Mi pare una vera crudeltà strappare un ragazzo così giovane alla moglie e al figlioletto, proprio a ridosso delle nozze…” Ecco, infieriamo pure. Abbasso gli occhi, in un silenzio colpevole. –“Bisognerebbe trovare una soluzione diversa, cara, non credi?” –“Sì, infatti… So che non avrei nessun diritto nemmeno di pensare una cosa del genere, però, mi chiedevo se… se lei… Insomma, Shade è un grosso problema, se non riusciamo a recuperare il medaglione, Selunnara è perduta. Io pensavo che lei potesse essere la persona giusta per… per accompagnarmi nel Sottosuolo…” –“Sì, lo penso anch’io. Vengo volentieri, davvero. Forse è proprio per questo che sono tornato… Anzi, che tu e gli altri mi avete fatto tornare dalla sfera. Chissà… Se sono giunto in questo tempo, un motivo ci sarà, no?” La sua espressione è così serena e rassicurante da sciogliere tutte le mie riserve e i miei sensi di colpa. Lo abbraccio piena di gratitudine, acconsente anche al segreto con Lee, forse perché sa che è l’unico modo per non farlo venire con noi. Non si scompone di fronte alla partenza imminente; mi informo se necessita di qualche equipaggiamento particolare o se ha qualche richiesta specifica, sui particolari della missione ci sarà tempo di informarlo durante la prima parte del tragitto.
Mi ributto nella confusione dei preparativi col cuore più leggero. Il fatto che non ci sia Lorcan a ficcanasare mi fa stare più tranquilla.  Incrocio Drev con lo sguardo perso davanti al recinto col mastodonte. –“Jamila, dimmi che non lo faranno veramente…” –“Temo di sì. Del resto, quando si lanciano certe esche a mio padre… Poi Lara mi sembra entusiasta della cosa” Si copre il volto con una mano, sconsolato. –“Beh, tu avresti scelto dei draghetti rampanti, giusto? Farebbero più scena, più “mago”, no?” Si volta di scatto, non riesco a restare seria sotto la sua occhiata assassina. Mi tira un pizzicotto. –“Ahia! Come sei permaloso! Non sono certo io quella che si è rivestita il soffitto della torre con la pelle del drago!” Scappa da ridere anche a lui. Ed è come se all’improvviso tutto intorno il mondo rallentasse la sua corsa. Da quanto tempo è che non vedo l’ombra di un sorriso autentico sul suo volto? Da tanto, troppo. E da quanto tempo non me ne sto preoccupando? Voglio davvero rispondermi?

– “Jamila! - Mi riscuoto dai miei pensieri e lo prendo sotto braccio – Vieni, torniamo da Lee. Ha detto che ci sono degli stuzzichini che ci aspettano…” 

martedì 10 dicembre 2013

PERCHE' SI SA...


...che la master ti prende sempre sul serio.
Ora ci siamo solo noi tra un villaggio "indifeso" e l'imminente carica degli integralisti di Helm, al grido di "Helm riconoscerà i suoi".
Ecco. 
(Bella filosofia...)
Nonostante la legale del gruppo abbia preso accordi per una sorta di scontro frontale, è chiaro che se vogliamo avere delle possibilità dobbiamo agire d'anticipo, per non trovarceli addosso tutti assieme e per evitare che il villaggio venga messo allegramente a ferro e fuoco.
Considerato che la loro nave attraccata al fiume NON prende fuoco, avete suggerimenti?

P.S: posterò anche della Campagna Sud, portate pazienza.

lunedì 25 novembre 2013

'NA STRAGE!


1) Va sempre a finire così ogni qualvolta si seguano i "consigli" del PG del Nik in questa campagna. Il morto ci scappa inevitabilmente, da una parte o dall'altra. O da entrambe...
(Assassini! Ah! Raa, per favore, non lo chiamare più Prezioso, che mi si contorcono le budella...)

2) Quando devo tirare al posto di Alksoth, sono devastante. Compenso tutta la sfiga accumulata da J e dato che già normalmente Dael sarebbe uno stragista (non "stagista", proprio stragista) di tutto rispetto, immaginate il risultato...

3) Devo ricordarmi di non venire mai, assolutamente mai, alle mani con Dael.

4) Se abbiamo (quasi) tutti i nostri pezzi attaccati al corpo, lo dobbiamo alle tortine ridarelle, all'aura luccicante e alla "Sfortuna", che è un grandissimo incantesimo! (grazie Presenza Oscura).

5) Se abbiamo (quasi) tutti i nostri pezzi attaccati al corpo, lo dobbiamo al fatto che nei paraggi non ci fosse un mago in appoggio ai nostri avversari...

6) Se abbiamo (quasi) tutti i nostri pezzi attaccati al corpo, lo dobbiamo al fatto che il nostro ranger, per puro caso, ha aperto una porta e ha sorpreso il tizio brutto e cattivo mentre usciva da un passaggio segreto per venire a randellarci.

7) Se loro non hanno tutti i pezzi attaccati al corpo, è perché noi siamo troppo forti! 

8) Forse dovremmo rivedere le nostre tattiche... 
Master: di certo se ve li trovate contro tutti in contemporanea avete ben poche chances di potercela fare. 
Noi: giusto! Allora: entriamo con l'inganno, di nascosto, e poi, non potendo far fuggire gli ostaggi in altro modo, li sterminiamo tutti.  
(in effetti, quei 2-3 round che alcuni hanno impiegato a raggiungere il luogo della zuffa sono stati preziosissimi per la nostra sopravvivenza...) 

Morale: nel giro di 3 rounds, con notevole scarica di adrenalina e toni un po' altini per l'orario, siamo passati da un probabile TKP (si sentivano già frasi del tipo "dai, tanto non eravamo ancora così affezionati ai nuovi personaggi..." "se il mio PG muore farò un chierico, che qui serve come il pane!") a un clamoroso successo. Qualcuno ne è pure uscito illeso!
Ora ci cambiamo i pannolini e poi ci cureremo le ferite...

Benvenuti ai Cancelli dell'Inferno! Il Sorriso delle Succubi non ha più un sorriso convinto... 


venerdì 25 ottobre 2013

LA PRIMA VOLTA NELL'ARENA


Intendo non da spettatrice.
Qualcuno ha messo in dubbio che la gentile signorina bionda fosse effettivamente in grado di usare come si deve la catena chiodata che si porta appresso, così per verificarlo hanno organizzato un duello nell'arena.
Il primo baldo giovane non è praticamente mai rimasto in piedi ed è stato liquidato senza nemmeno dare al pubblico la possibilità di scaldarsi.
Il secondo sfidante era un guerriero molto migliore, alla fine Kim ha perso ma con onore.
Ecco, perché si trattava di uno gnomo (sì, uno gnomo), che dotato di più intelletto del primo duellante pensava anche a parare e soprattutto che era decisamente fuori taglia per Kim, in evidente difficoltà a calibrare i colpi per un bersaglio così piccolo...

Benvenuti ai Cancelli dell'inferno!

(Mi sono divertita un sacco!)

domenica 13 ottobre 2013

115 INCONTRO COL NUOVO GRUPPO


 Qualche giorno dopo riesco ad incontrare Vladimir e la nostra guida, un uomo dal fisico asciutto e dai capelli scuri di nome Tival. Un’altra scusa per scendere da sola a Silverymoon, non che ne servano di elaborate o scaltre, perché Drev non chiede mai nulla. Passa molto tempo in biblioteca, concentrato e corrucciato, ed è di poche parole. Del resto anch’io trascorro parecchie ore studiando e documentandomi, però spesso ceniamo assieme.
 Nella saletta siamo solo in quattro, noi tre più Loryn. Vladimir mi sorride sornione e mi saluta calorosamente, l’altro è decisamente più composto, mi osserva con attenzione. Non è semplice trovare le parole, ma dobbiamo chiarire alcune cose. Sanno che solitamente mi accompagno ad altre persone, ma per questa missione ho preferito cambiare perché lo stretto legame che ho con l’altro gruppo rischierebbe di influenzare pesantemente tutte le nostre decisioni. So che la mia sopravvivenza è la priorità principale, so che loro faranno di tutto per proteggermi, ma so anche che se qualcosa dovesse andare storto e io fossi perduta, sapranno rendersene conto e tornare indietro senza correre rischi ormai inutili. In poche parole, loro due verranno per la missione in sé, e non per me, e questa è la differenza. Una grossa differenza. Ora però voglio sapere perché hanno scelto di venire.
 Vladimir parla per primo: dice che questa occasione per lui è stata un segno del destino. Quando è scappato da Halruaa, era perseguitato dagli Anziani perché su di lui gravava una profezia che lo vedeva come responsabile del declino della nazione, o comunque di un grosso sconvolgimento all’interno di essa. Lui non ci ha creduto, non aveva nessuna intenzione di nuocere a quella che considerava la sua patria, e da allora ha sempre voluto dimostrare che si sbagliavano, che lui piuttosto avrebbe potuto essere una grande risorsa per loro; questa gli sembra l’occasione giusta, il gesto eclatante da sbattere in faccia a chi lo voleva morto.
 Tival invece spiega che è spinto dalla sua fedeltà a Silverymoon, perché sa benissimo che la minaccia di Shade è tangibile e ogni giorno più pericolosa e va fermata; nessun altro qui conosce il Sottosuolo meglio di lui, per cui è una sua responsabilità accompagnarci. Mi piacciono la sua calma e la sua sicurezza. A questo punto interviene Loryn per discutere dell’equipaggiamento e del percorso. Quando siamo agli accordi finali li avviso della mia maledizione, cosa che suscita una certa malcelata ilarità in  Vladimir, che mormora qualche commento a mezza voce sul povero Drevlin. Per me invece è una pacchia, eh? Tutto sarà pronto per la notte stabilita; per la verità manca la chiave per accedere alla Tomba: Zelman non si è fatto sentire, ma sono convinta che per la partenza ci sarà. Non resta che parlare con Ilven, sperando in bene, ed è fatta. Siamo davvero al capolinea, pochi giorni e salterò nel buio.   
 Al mio ritorno a Selunnara trovo Lintel tutto felice che chiacchiera con Drevlin. A quanto pare Aud si è ripresa Lorcan. Eccola!! Ci è cascata di nuovo! Almeno l’uomo caudato se ne starà bello tranquillo per un po’ e, tutto impegnato a fare le fusa alla mogliettina, non mi girerà intorno col rischio di rovinare tutto. Meglio così, ha un’ulteriore ragione per restare.

 Chissà se vedrò mai loro figlio o se resterà solo una visione nei miei ricordi.


mercoledì 4 settembre 2013

TIRI PER DUE


Che malfidenti!
Domenica sessione di gioco agli Artigli del Falco. 
Alksoth se ne deve andare prima della conclusione, proprio durante uno scontro decisamente impegnativo, e decide di affidarmi il suo guerriero psicopatico, spiegandomi come avrebbe intenzione di agire. 
 Il Nik lo guarda a occhi sgranati: "Ma fai tirare LEI anche per te!! Sei impazzito??" Seguono una serie di "Nooooo, siamo rovinati! Ci siamo giocati tutta la prima linea..." 
Ora, lo capisco che J li abbia traumatizzati, ma qui J non c'è...
Così, mentre il personaggio del Nik faceva da spettatore coi pop corn, quello di Chiara pensava a come liberare delle mucche (il motivo ci è ancora piuttosto oscuro) e quello di Bardoscuro tentava con scarso successo di supportare, io ho fatto una strage, sia con Kim che col personaggio di  Alksoth. Dei gran tiri, critico compreso.
Il colpo di grazia, comunque, è arrivato dalla mitica nana Iljinka, che ormai si è specializzata nel terminare i nemici, forse perché ha il cuore tenero e non sopporta di vederli soffrire...

Davvero, abituata a J, ora fare 23 danni con un attacco, senza critico e senza "doping", è commovente...


sabato 17 agosto 2013

114 PREPARATIVI SEGRETI


 Quando Drev se ne va da Lorcan, ordino a Eliana di non permettere a nessuno di disturbarmi e mi ritiro nella mia stanza a consultare la mappa che mi ha dato Zelman. C’è anche una pergamena con degli appunti e un involto contenente un piccolo flauto. Si distinguono benissimo una città Drow, che dovremmo solo sfiorare, e una miniera nanica, che è quella da attraversare per giungere poi alla Tomba, come già avevamo dedotto dalla cartina approssimativa di Talassar. La scorciatoia segnata passa attraverso delle grotte alla fine delle quali c’è un portale, che permette di uscire dopo le miniere, evitando di percorrerle tutte. Vi si accede dal Lago delle Ombre, dalla sponda opposta rispetto a dove arriveremmo noi. Il portale sembra essere sicuro, anche perché ben pochi conoscono come funziona: per aprirlo è necessario suonare tre precise note in successione col flautino. Questa scorciatoia ci permetterà davvero di guadagnare diversi giorni, e soprattutto di evitare parecchi pericoli. Certo non è detto che la mappa sia fedelissima, potrebbero esserci delle sorprese, ma è un buon inizio.
 Il mago non torna per qualche giorno, così posso scendere indisturbata a Silverymoon un paio di volte per accordarmi con Loryn. Già al primo incontro, mi dice che hanno trovato l’incantatore per accompagnarmi. Si è offerto, e ha forti motivazioni personali per intraprendere questa missione, che però mi spiegherà lui di persona quando ci incontreremo. È Vladimir. Vladimir? Non l’avrei mai detto, ma non mi dispiace che sia lui. Un tessitore del fato fa sempre comodo. Stanno vagliando tra i loro migliori incursori nel Sottosuolo per trovare la nostra guida, sono ancora indecisi tra due o tre nomi, ma presto avremo il nostro uomo. L’anonimato ci verrà garantito da alcune maschere simili a quella utilizzata da Lorcan a Shade, ma ne abbiamo disponibili solo quattro per la data prevista per la partenza.
 Le confido anche l’ultimo dubbio: “Mi fa schifo pensare di strappare Lee a Lara e al piccolo Edein, proprio adesso… È che al momento mi serve una copertura con gli altri, e poi se sparisse da qui un importante chierico di Selune, credo che il fatto non passerebbe inosservato”. Lei mi guarda in silenzio, giochicchiando con uno stilo. Sospiro: “Ci verrà in mente qualcosa.” Per intanto buttiamo giù una prima lista di oggetti, protezioni e pergamene che potrebbero servirci.
 Riesco anche a vedere Lee per aggiornarlo a grandi linee sulle novità. Mi dice che è riuscito a contattare Ilven per fargli celebrare la cerimonia e che ha accettato volentieri. Lara è tutta eccitata per il matrimonio ormai imminente e i preparativi sono quasi completati. Ovviamente non sa ancora che partiresti per il Sottosuolo dopo poco tempo… Conferma. Perché rovinarle questi giorni? Sono un mostro!
 Alla fine rispunta Drev, apparentemente calmo, anche se tende un po’ al depresso. Allora? L’ha trovato? Tutto a posto? Sì, l’ha trovato in una grotta a nord, in compagnia del suo orso segugio. È rimasto con lui qualche giorno, lo ha lasciato commiserarsi fino a che è tornato più o meno in sé, saputo che la moglie era preoccupata per lui. Ora è concentrato sulla possibilità di essere riaccolto a casa… -“Ho già parlato con Aud e le ho consegnato un’altra lettera. Vedrai che tra poco se lo ripiglia.” –“Sì, penso anch’io. Chi glielo fa fare, poi.” Non so se me la stai raccontando tutta giusta… E tu che hai fatto? Sei rimasto impassibile a sorbirti le sue lamentele?
 È nel successivo colloquio con Loryn che mi viene in mente come lasciare a casa anche Lee: la soluzione è Ilven, che si presenterà qui il giorno prima del matrimonio e così potrò parlare con lui. Che sia fidato è al di là di ogni dubbio; se dovesse accettare, basterà anticipare la partenza e il gioco è fatto. Se tutto l’equipaggiamento fosse pronto, potremmo partire la notte dopo il matrimonio. Hanno individuato anche il ranger che ci farà da guida, e recuperare tutto per la data del matrimonio non dovrebbe essere un problema. Prima di partire voglio comunque parlare con i miei nuovi compagni di viaggio, ma Loryn mi ha anticipata, ha già fissato un incontro tra pochi giorni. Puntualizza inoltre che si è assicurata che la guida fosse convinta di partecipare a questa missione prima di trovarsi faccia a faccia con me. Brava.
 Il giorno fatidico si avvicina rapidamente, e io comincio a sentire l’ansia. L’ansia di dover lasciare le persone a cui tengo, forse per sempre. Sono sollevata dal fatto che la partenza in segreto mi risparmierà i commiati di persona, l’unica che non mi sento di tenere all’oscuro è Eliana: le dirò tutto poco prima di andarmene e le lascerò le lettere da consegnare agli altri, di modo che, trascorso il tempo necessario perché non mi seguano, sappiano cosa sta succedendo e perché.

 Non mi piace agire alle spalle di Drev, è che non accetterebbe la mia decisione; non è disposto nemmeno a sentire le mie ragioni. Forse mi odierà per questo. 
 Ma potrei non scoprirlo mai…

martedì 13 agosto 2013

113c PREOCCUPAZIONE


 Aud ci apre la porta, un po’ agitata. Ci saluta, vorrei sapere come sta, ma prima ancora che possiamo sederci chiede allarmata cos’è successo. Io e Drev ci guardiamo senza capire. A che si riferisce? –“Nel vostro ultimo incarico, che è successo ancora! Cos’ha combinato Lorcan?” Oh, quello. Come caspita fai a sapere già tutto? Drev riassume per sommi capi l’episodio della taverna, il fatto che suo marito si sia ubriacato, le conseguenze di tale atto e la  sua successiva sparizione. Aud resta spiazzata: “Tutto qui?” Tutto qui? Di nuovo ubriaco! Per colpa sua a momenti questo piglia a palle di fuoco Elminster e tu commenti “Tutto qui”? Per la miseria, Lorcan dev’essere contagioso! Io non spiccico parola, per rappresaglia. Drev perplesso, e scocciato, cerca di raccapezzarsi: “In che senso? Mi spieghi cosa ti aspettavi fosse accaduto?” Aud dice di aver ricevuto una lettera tragica da Lorcan, che avrebbe deciso di isolarsi per sempre in eremitaggio perché ancora una volta era ritenuto colpevole di tutte le sventure e bla bla bla. Pensava che avesse combinato qualcosa di grave. Siamo alla fase del pessimismo e dell’autocommiserazione. Poi tu lo perdonerai, lui starà buonino buonino per un po’ e poi ricomincerà tutto da capo.  Drev la guarda scoraggiato, si gratta una tempia mentre Aud si dice preoccupata che Lorcan possa commettere una sciocchezza. Seee, figurati. Il mago la prende con grande calma e distacco: “Ci penso io, stai tranquilla. Vado a controllare che combina e a parlarci. Dammi un suo oggetto personale, così sarà più facile” Ma ti pare che si sia schermato? Come farebbe poi la moglie a ritrovarlo per riprenderselo? Ce ne andiamo, lasciando Aud più sollevata. –“Te la senti? Vuoi che ti accompagni?” –“No, Jamila, è meglio che ci vada da solo.” Mi guarda di sbieco:“Non lo uccido, promesso”. Mi viene da ridere:“Ti credo. Quando pensi di muoverti?” –“Domani, se riesco a localizzarlo. Non so quanto impiegherò.” –“Va bene, io nel frattempo andrò a Silverymoon, a parlare con Loryn”.
Torno da Eliana, il mago si dirige verso la biblioteca. Nei prossimi giorni ho campo libero per andare e venire da Silverymoon, e intanto anche questa volta non siamo riusciti a chiarirci.


sabato 10 agosto 2013

113b AUTOCOMMISERAZIONE...


(La lettera di Lorcan è scritta, ovviamente, da Bardoscuro)


Usciamo tutti e due, in effetti il bimbo sembra aspettarci. –“Ciao Lintel. Come mai sei venuto fino a qui? Tutto bene? ” –“Ciao. Sì, insomma… La mamma è arrabbia col papà e per niente se la piglia con me, così io gioco fuori casa più che posso.” E per forza, povero… “Però adesso si è molto preoccupata, non ho capito bene perché, e vorrebbe parlare con voi due. Sono venuto a vedere se c’eravate, però mi aveva detto di non disturbare, e io ho aspettato. Non volevo disubbidire.” –“Sei stato bravissimo. Vieni, accompagnaci dalla mamma.”

Cara Aud,
quando leggerai questa lettera sarò già partito, rinunciando per sempre a questa vita di ventura e alla speranza di ricevere il tuo perdono. Ho deciso di ritirarmi in solitudine dove non ci saranno altri che il mio buon orsosegugio e non potrò più far del male a nessuno.
Ho cercato di spiegarti quanto sia dispiaciuto per ciò che è accaduto, quanto mi senta responsabile pur essendo stato raggirato, pur incosciente del dramma che stava avendo luogo… Ma mi rendo conto che da Fine della Terra nessuno più riesce, o vuole, credere in me, nella mia buona fede. Sono il colpevole, ormai. Lorcan il ladro, l’assassino, colui che ha venduto i propri amici e una città intera, e come ribellarsi? Sono un tiefling, no? Una creatura demoniaca, malvagio per natura, è nel mio sangue. E d’altronde, se nemmeno mia moglie ha più fiducia in me, perché dovrebbero averne i miei compagni o Zelman? Ne ho appena avuto ulteriore conferma, incolpato di nuovo per l’ennesimo disguido sul nostro cammino… Non ho intenzione di aspettare che anche a Silverymoon si rendano conto di che tipo di persona io sia veramente e me lo sbattano in faccia, accusandomi di chissà quale nefandezza… No, meglio togliermi dalla circolazione una volta per tutte, stare da solo dove non potrò fare altri danni.
Immagino che tu mi veda come un essere orribile ormai, un codardo che non vuole assumersi le proprie responsabilità. Che dovrei fare, secondo te? Come potrei pagare il prezzo delle vite innocenti che sono state falciate per colpa mia, come, se non dando la mia vita? Cosa ti aspetti che faccia, più di quanto ho già dimostrato, per avere il tuo perdono? La verità è che nessuna azione potrà mai controbilanciare ciò che è stato.
Spero che non sarà così che parlerai di me al figlio che porti in grembo, che Lintel non cresca pensando di avere un padre buono a nulla che ha meritato l’odio di sua madre. Mi mancherà disperatamente, come mi strazia l’anima pensare che non potrò più stringerti tra le braccia e sentirmi completo, a casa. Porterò con me il tuo ricordo nel mio ritiro dal mondo.
Addio, mia dolce, bellissima Aud. Bacia Lintel per me, che sappia che suo padre lo tiene nel cuore sempre, e il piccolo che nascerà, e che spero assomigli tutto a te.
Ti amo.
Per sempre tuo,
Lorcan



mercoledì 7 agosto 2013

113a SVICOLARE


 Non ci fidiamo a consultare la mappa qui, l’attesa che qualcuno venga a recuperarci è lentissima e noiosa. Inizio a pianificare le cose con Lee: io terrò i contatti con Loryn e poi lo aggiornerò di volta in volta, così lui può occuparsi tranquillamente del suo matrimonio, i cui preparativi possono essere una buona scusa per me per uscire da Selunnara, e daremo meno nell’occhio. Indicativamente, si potrebbe partire una settimana dopo la cerimonia.
 A sera finalmente si presenta Drev, un po’ sulle sue, e ci riporta a Selunnara. Alla buon’ora!  
 Lee viene subito dirottato ad Halarahh e noi due ci ritroviamo soli nell’alloggio del mago. Ora possiamo smettere di ignorare quanto accaduto e parlarne, direi. È un po’ teso, tende a sfuggire il mio sguardo e gironzola per la stanza senza scopo apparente. Mi decido: “Perché hai fatto quella scenata da Elminster?” Sbuffa: “Ma dai, ti pare abbia avuto una reazione ragionevole, eh? Insomma, lui pretende…” Lo interrompo decisa: “Non ti ho chiesto questo.” Scuote la testa. "Butto lì io un’ipotesi: è per quello che è successo nei due giorni precedenti? Per ciò che in taverna hanno detto su di me e che hanno tentato di ottenere da me?” Si siede, sospirando: “Può darsi… Sì, probabilmente sì.” –“Mi dispiace. Io non posso…” –“Forse è un bene che alla fine questa cosa sia venuta a galla. Credo sia meglio così…” Almeno ammettiamo il problema… –“Capisco benissimo che per te non deve essere facile, e che io in fondo non ti sto aiutando, perché… perché… ho paura di sentire la tua rabbia, che razionalmente so essere motivata e umanissima, ma che temo di provare, perché ricordo bene com’era prima tra noi… L’idea di me con mio marito è difficile da digerire, ma io non posso farci niente. Non è stata colpa mia, io credevo di stare con te.” –“Nemmeno io posso farci niente, non posso impedirmi di provare ciò che provo o modificare le mie emozioni, è così.” –“Sì, lo so. Mi sto rimettendo in sesto, con pazienza…” –“Però, al di là della mia uscita, il vecchio bavoso è stato folle!” Vecchio bavoso?! Elminster? Per l’allusione alle ballate? Oh mamma, hai veramente il chiodo fisso! Prosegue imperterrita:“Uno è da te per una questione di vitale importanza, e solo perché sottolinea un problema con un po’ di sarcasmo tu lo inchiodi al soffitto?! Ma che modo di ragionare è!” Vuoi avere ragione? –“Beh, Drev, tu hai un tantino esagerato…” –“Ah, IO ho esagerato? Ma cosa! Vi ha dato almeno le informazioni che ci servivano?” –“A dire la verità ci ha cacciato da casa sua subito dopo che te ne sei andato.” –“Ecco!! Io non mi capacito!” –“Dai, insomma, siamo andati lì a chiedere il suo aiuto e tu ti sei messo a provocarlo…” –“Provocarlo, addirittura. Che ho detto poi…” -“Ascolta, se stai cercando di farmi dire che hai tutte le ragioni e che fai bene prendertela a morte con Elminster, lascia perdere! Non è vero!” Stringe le labbra stizzito, impedendosi di parlare ancora. –“Lui se la sarà presa troppo, ma tu ci hai messo del tuo.” Resta in silenzio a fissare la finestra per alcuni secondi. Alla fine sei riuscito a svicolare un’altra volta, e alla grande, dal discorso iniziale.Così non riusciremo mai a venirne a capo. –“E ora, come faremo a recuperare quelle informazioni?” –“Ci ho pensato: andrò a parlare con Loryn nei prossimi giorni, in modo che possa avvisare Zelman, così magari se ne occuperà lui direttamente.” Annuisce, imbronciato. Mi sorprendo a sentire quanto aggiunge dopo qualche istante la mia voce: “È che siamo troppo nervosi e questa storia ci tocca troppo da vicino. Forse dovremmo ripensare alla missione nel Sottosuolo, forse sarebbe meglio venisse qualcun altro…” –“Oh, come no! Ma smettila va, non ti ci mettere pure tu, per favore!” Come volevasi dimostrare…
 Si volta di nuovo verso la finestra, assorto. Si alza: “Vieni.” –“Che c’è?” –“C’è Lintel che si aggira qua intorno, come se ci stesse aspettando. Andiamo a vedere che succede.”

giovedì 1 agosto 2013

112b SCORCIATOIA


 Anche Lee si sveglia presto. Si dedica ai suoi riti mattutini e poi scende con me a fare colazione. Scambiamo poche parole perché di fronte ad altri preferiamo non discutere dei recenti avvenimenti, gli dico di Zelman solo dopo che siamo risaliti in camera. Di Drev e Lorcan nemmeno l’ombra.
 In tarda mattinata ricontatto il capo, che ci dà appuntamento in un casolare appartato non distante da qui. Ci dirigiamo verso il luogo indicatoci, curando di non essere seguiti. Ormai siamo diventati paranoici… Malik se ne sta comodamente sulle mie spalle. Sei sicura della scelta che stai prendendo? Non ancora del tutto, ma più ci penso, e più mi convinco. Tu sai benissimo come mi sento, puoi capire anche il perché di questa decisione… Sì, lo capisco. Ma come reagirà Drevlin? E Lorcan? Non lo so. Ci ho riflettuto, se io fossi nei panni di Drev e lui mi facesse una cosa simile, non credo la prenderei bene; però… Però io forse non lo avrei messo in queste condizioni… Io non sono andata a Landis, e sai quanto mi è costato. Ma era necessario… Il fatto è che lui non lo riterrà necessario… E invece lo è. Lo è per lo stesso motivo per cui non è andato lui a salvare sua sorella ma ci ha mandato Lee, lo è per lo stesso motivo per cui non c è venuto lui a Shade.
Ora però sentiamo Zelman, il suo parere in merito è importante, almeno per me.
Micio, tu… tu vuoi venire nel Sottosuolo?  Non essere sciocca, che domanda è!
 Il capo ci accoglie sulla porta di quella che sembra una cascina. Ci fa entrare in un locale ampio e accomodare su una bassa panca di legno. –“Bene, qui possiamo parlare, questa stanza è assolutamente sicura, almeno per un po’”. Ci guarda rassegnato: “Si può sapere che vi è preso?” Veramente a noi niente, dovresti chiederlo agli assenti. –“Diciamo che negli ultimi tempi la pressione è stata eccessiva, soprattutto per Drevlin, e i corteggiatori molesti – grazie a Lorcan – sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso.” –“Sì, con un’ottima scelta di tempo…” –“Appunto. Sei riuscito a sapere qualcosa sul Sottosuolo?” –“Elminster era molto contrariato, molto! Comunque mi ha detto ciò che ci serviva: c’è una scorciatoia che consente di guadagnare diversi giorni rispetto al tragitto della vostra mappa. Tieni, ne ho una copia da lasciarti, così potrete studiarvela con calma. Io adesso ho poco tempo per restare...” –“Ecco, riguardo la missione alla Tomba… Vorrei che non dicessi niente agli altri di questa mappa, né di questo incontro. Ciò che è successo mi ha convinto a partire senza di loro, ad organizzare una spedizione con altre persone.” Mi fissa serio. Continuo: “Tu credi sia possibile? Credi che ci sia qualcuno affidabile e competente che potrebbe prendersi questa responsabilità e accettare il rischio?” Riflette un attimo, senza distogliere lo sguardo dal mio –“Sì, certo che sì. Basta parlare con Loryn e quelli di Silverymoon. Però, tu, sei certa? Devi pensarci bene…” –“Non è un gesto impulsivo, è che… è meglio così. Dobbiamo stringere i tempi, Mattick è già nel Sottosuolo.” – “D’accordo, allora. Per qualsiasi cosa fai riferimento a Loryn, la avviso io. Il gruppo dovrà comunque essere esiguo perché altrimenti non abbiamo coperture magiche sufficienti. Ci vorrebbe troppo a crearne altre così potenti.” –“Grazie, Zelman. Un’altra cosa: mi servirebbe la chiave del portale.” –“Ma non ve l’ho già data?” –“Sì, ma ce l’ha Drevlin.” –“Oh, capisco. Vedrò di farne costruire un’altra, anche se non è così semplice. Ora devo andare, mi terrò informato e avvertimi se ci sono problemi.”
Lo saluto abbracciandolo, poi io e Lee rientriamo alla locanda.
-“Lee, ma ti pare che veramente nessuno si degni di venire a recuperarci?”
-“Mah, non so più che dirti.”

lunedì 29 luglio 2013

112a COSPIRATORI


 Camminiamo in silenzio per l’ultimo tratto, evidentemente il monaco sta riflettendo sulle mie parole. –“Non posso non venire, Jamila: il ritorno di Selunnara riguarda il destino di molte persone, compreso il futuro della mia famiglia. La tua decisione mi sembra troppo drastica, ora però è meglio dormirci su e riprendere il discorso domani mattina, a mente più serena.” –“Non sono confusa, né arrabbiata: ci ho riflettuto bene. Si tratta solo di vedere con Zelman quale aiuto possiamo trovare e se la cosa è fattibile…” Mi guarda con espressione interrogativa, gli indico l’anello che mi ha regalato il capo: “Posso contattarlo quando voglio”. Poi mi fermo di fronte a lui, gli occhi piantati nei suoi: “Lee, promettimi che non dirai nulla agli altri di tutto questo.” Trattiene il fiato, allarmato: “Non puoi chiedermi di…” “Sì invece! Lo sai benissimo che al primo accenno farebbero fuoco e fiamme e si intrometterebbero in ogni singolo particolare. Non avrei più nessuna possibilità di scelta! Per favore, Lee, promettimelo.” Abbassa lo sguardo, imbarazzato. –“Ti prego, almeno per ora, almeno fino a quando non avrò messo in piedi la missione. Poi troverò il modo di spiegare loro tutto quanto.” Gli stringo una mano, supplice: “Avanti, Lee” –“D’accordo, va bene.” –“Ho la tua parola?” –“Sì, hai la mia parola.” “Grazie, grazie davvero!"
 Entra il locanda davanti a me, lo so di avergli dato un cruccio, lui odia mentire o nascondere la verità. L’immagine del piccolo Edein sorridente e di Lara che lo abbraccia. Lee è sempre riuscito a mantenere calma e lucidità in ogni frangente, certo però che portarlo in una missione suicida nel Sottosuolo, in prossimità delle nozze, a 18 anni… Che dirà a sua moglie? È una cosa orribile! Dovrei trovare il modo di lasciare a casa pure lui, ma adesso mi serve il suo appoggio, anche per non insospettire gli altri.
   Come previsto, non troviamo nessuno ad attenderci, così andiamo a dormire. Dormire è una parola grossa… Continuo a ripensare agli avvenimenti degli ultimi giorni, all’esasperazione di Drevlin. Siamo andati troppo oltre, tanto da non riuscire più a gestire la situazione.  
 All’alba non resisto più e mi decido a contattare Zelman. Il capo risponde, a voce bassissima. Vorrei spiegargli quello che è successo, ma lui mi interrompe dicendo che sa già tutto e che stava parlando proprio con Elminster, che è piuttosto arrabbiato. Proverà a calmarlo e a recuperare le informazioni che ci servono, poi, visto che è in zona, potremmo incontrarci per discutere. Lo avviso che vorrei un colloquio privato, senza gli altri. Il che per ora non è un problema, visto che non ci sono…
 Chiudiamo la comunicazione, con l’accordo di risentirci tra poche ore. 

sabato 13 luglio 2013

111c ESASPERAZIONE


 Drev prende la cartina dallo zaino con gesti nervosi, intanto io riassumo brevemente all’arcimago come ne siamo venuti in possesso; con la coda dell’occhio però controllo Drev, che continua a risistemarsi sulla sedia con piccoli scatti e che non appena c’è stata qualche allusione alla ballata è tornato ad ostentare una piva coi fiocchi. Buio tempestoso sulla sua espressione accigliata, buio che non promette niente di buono. Chiedo a Elminster se conosce scorciatoie percorribili rispetto al percorso segnato, perché le Tenebre si muovono sicuramente meglio e più velocemente di noi nel Sottosuolo e quindi guadagnare tempo sarebbe importantissimo, soprattutto considerato che a Shade sanno come costruire la chiave per accedere alla tomba. Ignoro i borbottii di Drevlin sull’affidabilità di Zelman e cerco di riportare l’attenzione dell’arcimago, che si è voltato verso di lui, sulle mie parole. Elminster chiede di vedere la cartina, io ribadisco che è il primo ad averla in mano eccetto noi e il capo, e che non l’abbiamo mai consultata se non in luoghi estremamente protetti. “Sempre che questo basti…” Smettila Drev… Elminster lo guarda di nuovo, un po’ scocciato: “Direi proprio che qui siamo al riparo da sguardi indiscreti, che le MIE protezioni bastino…” –“Eh, lo diceva anche Zelman...” Ora anche lo sguardo dell’altro è leggermente adombrato: “Insomma, se siete venuti qui…” –“Ma sì, quale gentile concessione interessarsi di questa cosa che in fin dei conti riguarda solo la sopravvivenza del continente.” Ca**o Drev, piantala! –“Sempre ammesso che, visti i precedenti, ci troviamo effettivamente di fronte al vero Elminster…” A questo punto gli occhi dell’arcimago sono attraversati da un lampo e con un rapido gesto della mano inchioda Drev al soffitto con un incantesimo. –“Questa è una prova sufficiente della mia identità?” Io e Lee ci lanciamo un’occhiata sgomenta. Pochi secondi e Drev ricade a terra, iniziando ad inveire contro l’Arcimago, contro Zelman, contro l’incompetenza di chi continua a disinteressarsi della nostra missione… La sua voce ha raggiunto delle vette stridule tali che dà persino fastidio sentirla. Prosegue imperterrito come un fiume in piena mentre si dirige a passi furiosi verso la porta. "Guarda se uno deve essere trattato così per una battuta, per aver chiesto aiuto…” Si infila giù per le scale, io e il monaco finora siamo rimasti a fissarlo a bocca aperta, senza riuscire a fare o dire nulla. Il mago è veramente fuori di sé, per un attimo ho temuto che volesse scagliare un incantesimo contro il nostro interlocutore. Mi alzo perché ho paura di come possa sfogare la sua rabbia e vorrei seguirlo. Quando sono sulla soglia però, Elminster mi ferma alzando una mano, bisbiglia qualcosa e un istante dopo vedo Drev teletrasportarsi via. Meglio così che la devastazione del paese! Ecco, però adesso c’è la burrasca del padrone di casa da affrontare… Perché non l’ha presa bene… Cerco di prevenire la sfuriata chiedendo scusa per il comportamento del nostro amico, che ultimamente è stato tremendamente sotto pressione e… Niente da fare, l’arcimago richiude in fretta la cartina e, lamentandosi piccato del comportamento riprovevole per degli ospiti bisognosi della sua sapienza, ci caccia da casa.
 Così ci ritroviamo fuori, nel prato, al buio, io e Lee. Da soli.
 Restiamo qualche minuto uno di fianco all’altra, in silenzio, con le braccia incrociate e pensieri molto simili che si intrecciano tra loro.
 E' lui a parlare per primo: “Credi che sia alla locanda?”
 -“No, figurati. Avrà capito di essere sbroccato e sarà andato in un posto dove non può fare danni”.
 Lui annuisce: “Sì, sarà a Selunnara, soprattutto visto che ora per Lorcan è vietata…” -“La cosa bella è che ci hanno mollato qui senza un teletrasporto. E senza soldi per comprarne uno…” Lee mi mette una mano sulla spalla: “E noi ce ne torniamo a dormire in locanda e se domani nessuno si fa vedere cominciamo ad incamminarci”.
 Ci avviamo a passi lenti. –“Non va bene, Lee. Io lo capisco, lo capisco davvero. Ma se basta così poco ormai perché tutti e due…” –“Avanti, lo sai che Lorcan sotto pressione è diverso…” –“E chi ti dice che nel Sottosuolo saremo sempre sotto una pressione sufficiente per lui? Riempirà ogni vuoto con commenti e frecciatine su mio marito, provocando il mago… E poi non è neanche quello il problema…” –“Drev ha sopportato…” –“Drev ha tutte le ragioni di questo mondo per esplodere, io lo so meglio di chiunque altro. Ma ha trovato il luogo e il momento più sbagliati per farlo, non è riuscito a controllarsi. Il Sottosuolo ormai è un’ossessione per lui. E… Non possiamo permetterci una scena del genere là sotto! Il fatto è che siamo troppo coinvolti, troppo coinvolti a livello personale. Non abbiamo nemmeno il tempo di dirimere le nostre questioni perché dobbiamo partire il più presto possibile. 
 Loro due non verrebbero per la missione in sé, capisci? Correrebbero dei rischi oltre il necessario se mi ritenessero in pericolo. Io credo che nessuno di noi tre saprebbe valutare razionalmente la situazione in quelle condizioni estreme, e invece serve distacco, lucidità. Riuscirei ad andare avanti se lo avessi morto ai miei piedi? Se vi avessi morti ai miei piedi?” 
 Mi ascolta assorto, senza commentare. Infine azzarda: “E quindi?” 
“Quindi scenderò nel Sottosuolo senza di loro. Nemmeno tu devi sentirti obbligato a venire.” 

giovedì 27 giugno 2013

ATTENDERE PREGO...


Stavo andando a vedere (udite udite!) il file con i resoconti, almeno per ricordarmi fin dove ero arrivata. E mi sono trovata di fronte alla data dell'ultima modifica (che equivale ad aggiunta timeline, non a effettiva scrittura): il 04/02/2013!
Urp!

Alcune questioni si sono sistemate, ho più tempo da gestirmi, ma ciò non toglie che qui continui a succedere un po' di tutto.
Spero di poter rimettere presto mano alla storia e riprendere confidenza con la narrazione. 

Nel frattempo, anche a causa del post precedente, ho avuto modo di riflettere sul gdr... Appena riuscirò ad esporre in maniera coerente e comprensibile queste riflessioni vi sottoporrò pure quelle.

Sì, è una minaccia!

mercoledì 19 giugno 2013

SONO VIVA!


(...e questa è già una buona notizia!)

E' viva (anche se parecchio provata) la J "reale" e sono vivi (molto, molto a stento) i suoi pg.

Non giocavo da mesi. Il che purtroppo vuol dire che da altrettanto tempo non vedevo buona parte dei miei compagni di avventure. 
Aver finalmente ripreso in mano i dadi, anche se in condizioni mentali precarie (ho cercato per mezz'ora la scheda a casa prima di ricordarmi/rendermi conto che le schede dei pg degli Artigli del falco le tiene sempre la master, ed è meglio se mi fermo qui...) è stato un po' ritrovare una parte di me stessa che negli ultimi tempi se ne è stata forzatamente rinchiusa in soffitta. Ed è stata una bella sensazione.
Che ha portato con sé alcune considerazioni, con cui vi tedierò brevemente nell'attesa di tornare a tediarvi meno brevemente col resto della storia:
La prima è rivolta agli altri giocanti: siete fantastici e mi siete mancati da morire.
La seconda è rivolta a chi impersona Malik: ma ti sei reso conto che in tutte le campagne che giochiamo assieme il tuo pg è sempre quello che para il c**o al mio?
La terza riguarda la malasuerte: giocando agli Artigli e non con J, stavo relativamente serena. Tant'è che, pronti via, tre tiri sopra il 15 e il Nik che smoccola per i suoi 1, 3 e 5. Io rido dicendogli qualcosa del tipo: "Si vede che stasera J ha lo sguardo fisso su di te" (e anche da questo si capisce come fossi in condizioni mentali precarie...) Lui con un ghignetto beffardo risponde: "Ma questi non erano mica importanti. Vedrai che adesso in combattimento tu ricomincerai a fare schifo e io andrò bene"
Due minuti dopo, nell'azione di gioco abbattiamo una porta e un incantesimo brutto e cattivo mi arriva sui denti. T.S volontà (cazzeruola...) Tiro mentre la master è distratta a cercare l'incantesimo ed esce 1. Avreste dovuto vedere l'espressione di Bardoscuro. Con abile gioco di mano, e maledicendo mentalmente il Nik, raccatto il dado al volo e lo lascio ricadere subito dopo... 1!!!
Abbandono il tavolo lanciando improperi al Nik mentre Bardoscuro è piegata in due dal ridere.
(A scanso di equivoci: non è che io sia solita barare, tant'è che la master non aveva visto nemmeno il secondo 1. E poi, ogni volta che ci provo, leggete quello che succede.)
La quarta riflessione è che le creature d'ombra si riproducono per talea (riguarda sempre le mie condizioni mentali di sabato sera, tranquilli...) 
L'ultima è rivolta alla master & c: finché continuerete ad accanirvi contro i miei poveri pg continuerò a vendicarmi mazzuolandovi a ruzzle!

domenica 31 marzo 2013

TREMATE!

Il momento è ormai vicino!

Tutti i sigilli stanno saltando!!

J ha fatto un 20 naturale su un tiro salvezza!!!

(E pure un altro 20 su una prova di carisma. Incredibile. Certo poi c'è stata una serie di 2, 3, 6 su iniziative e tiri in combattimento, ma J ne è uscita senza nemmeno un graffio.)


domenica 24 marzo 2013

NOTTE FONDA


Non solo non si vede la luce in fondo al tunnel, ma il buio è sempre più fitto e non si scorge un'uscita.
Prima o poi se ne verrà fuori, non ho intenzione di lasciare il racconto in sospeso, senza terminarlo.
Riprenderò a postare, non appena potrò, non so quando.
Mi manca scrivere, tanto, ma adesso proprio non riesco a starci dietro.
Spero di ritrovarvi tutti quando finalmente tornerà un po' di luce.

giovedì 21 febbraio 2013

DOVREI IMPARARE...


...a starmene zitta!

 Ieri mi sono permessa di scrivere nei commenti un'affermazione che implicitamente presupponeva che l'ondata (lunga...) di malanni influenzali, con annessi e connessi, che ha colpito la famigliola fosse ormai alle spalle. Statisticamente, sembrava fosse rimasto ancora ben poco da prendersi. Statisticamente... 
Era più una speranza, in realtà.  
Ecco.
Disattesa in tempo 0.
Voi giustamente mi rimprovererete: MA PERCHE' PARLI!
E avete perfettamente ragione!

Ma perché parlo!




domenica 3 febbraio 2013

111b BALLATE A TEMA



 Nel prato cala un silenzio irreale, tutti hanno riconosciuto la voce imperiosa e si voltano verso il mulino. Elminster prosegue in tono perentorio: “Smettetela di fare i bambini e andatevene, prima che ci pensi io a risolvere la questione! Voglio riposare!” Pian piano le persone iniziano a defluire borbottando a bassa voce, i tre biondi si ricompongono lanciandosi occhiate preoccupate. –“Ah, Drevlin: vi riceverò domani sera, e cercate di essere puntuali. BUONANOTTE!” Non appena sentono queste parole, i fratelli sono molto più lesti a raccattare le loro armi e ad allontanarsi, senza rivolgerci né una parola né uno sguardo. Meno male, tutto è finito senza conseguenze. Nel giro di pochi minuti il prato è deserto, Drevlin ci asciuga gli abiti con un incantesimo e ci incamminiamo con calma verso la locanda. Lee ridacchia tra sé, io chiedo se hanno notato con quanta fretta gli sbruffoni se la sono data a gambe… Vorrei solo sdrammatizzare, ma il mago non è proprio dell’umore: “Sarebbe finita allo stesso modo anche senza l’intervento dell’arcimago! Bastavo io” Le tue capacità non erano in discussione, ironizzavo sul presunto coraggio dei grandi machi…
 Per il resto Drev è piuttosto laconico, non ha certo voglia di fare conversazione. È ancora arrabbiato, cupo, esasperato. Speriamo che il sonno alleggerisca un po’ questo fardello, ci resta una giornata per sbollire prima di incontrare Elminster. E chissà dove si è cacciato Lorcan… Di sicuro si è messo fuori dalla portata del mattarello di sua moglie!
 Il mattino dopo sembra andare meglio; quanto meno, il mago si sforza di dissimulare il suo malumore, anche se non è difficile coglierlo in tanti piccoli particolari. Nel pomeriggio, per ingannare il tempo, ci rechiamo in un villaggio vicino, dove si tiene mercato. In una piazzetta c’è anche un bardo che intrattiene il pubblico con una ballata romanzata su un’incantevole fanciulla contesa tra diversi spasimanti, che alla fine viene “salvata” da Elminster e fugge con lui. Caspita, le voci girano in fretta. Il finale però mi pare del tutto riveduto e corretto… Anche l’arcimago gode di una certa fama, vedo! La faccia di Drev, in un altro contesto, sarebbe uno spettacolo. Non ci sono comunque commenti o reazioni all’episodio, e l’ora dell’appuntamento arriva senza altri intoppi.
 La porta del mulino è aperta, segno che siamo attesi. Saliamo nella grande stanza al piano di sopra dove eravamo stati ricevuti anche la volta scorsa e ci accomodiamo allo stesso tavolo circolare. Il padrone di casa, mentre tira qualche boccata da una pipa elaborata, ci invita ad accomodarci con un movimento del braccio e, dopo aver accarezzato Malik, si siede sulla sua poltrona personale. Ci saluta, mi guarda sorridendo e ironizza sul fatto di avere sentito delle canzoni che riguardano una nostra presunta fuga d’amore. Quanta fantasia questi cantori moderni…
 Dopo qualche battuta, veniamo agli argomenti seri. Come già gli avrà anticipato Zelman, abbiamo bisogno di alcune notizie che riguardano il Sottosuolo e che potrebbero essere di vitale importanza.


domenica 27 gennaio 2013

111a DOCCIA FREDDA



 Drevlin è impaziente, si dirige al luogo dell’appuntamento, un ampio prato di fianco all’abitazione di Elminster, a passo spedito e sicuro, senza profferire parola. Io e Lee gli stiamo dietro come meglio possiamo, scambiandoci occhiate perplesse. Mi preoccupa la determinazione del mago, lo so che è così arrabbiato perché ci sono di mezzo io, perché da troppo tempo manda giù in silenzio bocconi troppo amari per essere digeriti facilmente. Forse se avessimo già sconfitto i fantasmi che stanno tra noi sarebbe diverso, non l’avrebbe presa così male e avrebbe saputo passarci sopra… Ma così non è stato. Le mille questioni in ballo ci hanno intralciato, senza lasciarci la tranquillità necessaria per compiere questo passo. O più semplicemente abbiamo paura, entrambi, di ciò che potremmo trovare…
 -“Drev, ma che tipo di duello avete stabilito? Al primo sangue o che altro?” –“Che differenza fa? Tanto il risultato sarà comunque lo stesso: loro che se ne vanno con la coda tra le gambe!” Sì, va bene, ma sarebbe meglio che per andarsene le gambe le avessero tutte intere e che nessuno si facesse male davvero! E tu mi sembri un po’ troppo alterato per garantirmelo.
 A non molta distanza si vede la luce delle fiaccole poste a illuminare l’area dello scontro, le figure dei tre uomini si stagliano scure in attesa. Ai margini della luce si intravedono anche altre persone riunite in piccoli gruppetti, evidentemente ci sarà pubblico. Andiamo bene…
 I tre fratelli muovono qualche passo verso di noi, con atteggiamento spavaldo. Drev non ha ancora nuclearizzato la zona, il che è positivo. I convenevoli di rito si svolgono spicci e nervosi, infarciti di piccoli gesti provocatori. Tento di nuovo di convincerli a lasciare perdere, ma non c’è verso. Io e Lee ci posizioniamo in punti strategici, pronti a intervenire in caso di necessità. Qui finisce che qualcuno si rompe le ossa…
 Il duello ha inizio. Drev si lancia delle protezioni e con un incantesimo rapido blocca uno dei guerrieri. Il primo attacco rivolto a lui va a vuoto, ma non è semplice schivare contro tre avversari. Per rendersi un bersaglio più difficile, il mago levita verso l’alto, mettendosi fuori portata; ma il fratello più giovane sfodera un arco di notevoli dimensioni e si prepara a prendere la mira. No no no no, si fanno male per davvero! Non resisto più: intervengo con una telecinesi per impedirgli di scoccare la freccia. Il fratello vicino a lui si arrabbia: “E no, così non vale! È una questione tra noi e lui, nessuno deve intromettersi! Altrimenti anche noi trasgrediremo le regole”. Resto concentrata sull’incantesimo. Lui alza la voce: “Lascialo!” –“No! Finitela voi con questa sciocchezza!” –“Lascialo o dovrò colpirti…” Uh caspita, oseresti? Prima tutte le manfrine, e poi mi minacci? Non riesco a vedere Drev da dove sono, lo sento solo salmodiare un incantesimo; di fronte alla mia ostinazione nel mantenere la telecinesi, l’altro passa ai fatti e mi attacca, ferendomi di striscio. Beh, adesso ve la siete proprio cercata!
 Mi volto caricando due incantesimi rapidi, quando si sente un rumore forte e secco e tutta l’area viene sferzata da un’ondata di acqua gelida.
-“Allora! La finiamo con le buffonate e tutto questo fracasso?