venerdì 25 ottobre 2013

LA PRIMA VOLTA NELL'ARENA


Intendo non da spettatrice.
Qualcuno ha messo in dubbio che la gentile signorina bionda fosse effettivamente in grado di usare come si deve la catena chiodata che si porta appresso, così per verificarlo hanno organizzato un duello nell'arena.
Il primo baldo giovane non è praticamente mai rimasto in piedi ed è stato liquidato senza nemmeno dare al pubblico la possibilità di scaldarsi.
Il secondo sfidante era un guerriero molto migliore, alla fine Kim ha perso ma con onore.
Ecco, perché si trattava di uno gnomo (sì, uno gnomo), che dotato di più intelletto del primo duellante pensava anche a parare e soprattutto che era decisamente fuori taglia per Kim, in evidente difficoltà a calibrare i colpi per un bersaglio così piccolo...

Benvenuti ai Cancelli dell'inferno!

(Mi sono divertita un sacco!)

domenica 13 ottobre 2013

115 INCONTRO COL NUOVO GRUPPO


 Qualche giorno dopo riesco ad incontrare Vladimir e la nostra guida, un uomo dal fisico asciutto e dai capelli scuri di nome Tival. Un’altra scusa per scendere da sola a Silverymoon, non che ne servano di elaborate o scaltre, perché Drev non chiede mai nulla. Passa molto tempo in biblioteca, concentrato e corrucciato, ed è di poche parole. Del resto anch’io trascorro parecchie ore studiando e documentandomi, però spesso ceniamo assieme.
 Nella saletta siamo solo in quattro, noi tre più Loryn. Vladimir mi sorride sornione e mi saluta calorosamente, l’altro è decisamente più composto, mi osserva con attenzione. Non è semplice trovare le parole, ma dobbiamo chiarire alcune cose. Sanno che solitamente mi accompagno ad altre persone, ma per questa missione ho preferito cambiare perché lo stretto legame che ho con l’altro gruppo rischierebbe di influenzare pesantemente tutte le nostre decisioni. So che la mia sopravvivenza è la priorità principale, so che loro faranno di tutto per proteggermi, ma so anche che se qualcosa dovesse andare storto e io fossi perduta, sapranno rendersene conto e tornare indietro senza correre rischi ormai inutili. In poche parole, loro due verranno per la missione in sé, e non per me, e questa è la differenza. Una grossa differenza. Ora però voglio sapere perché hanno scelto di venire.
 Vladimir parla per primo: dice che questa occasione per lui è stata un segno del destino. Quando è scappato da Halruaa, era perseguitato dagli Anziani perché su di lui gravava una profezia che lo vedeva come responsabile del declino della nazione, o comunque di un grosso sconvolgimento all’interno di essa. Lui non ci ha creduto, non aveva nessuna intenzione di nuocere a quella che considerava la sua patria, e da allora ha sempre voluto dimostrare che si sbagliavano, che lui piuttosto avrebbe potuto essere una grande risorsa per loro; questa gli sembra l’occasione giusta, il gesto eclatante da sbattere in faccia a chi lo voleva morto.
 Tival invece spiega che è spinto dalla sua fedeltà a Silverymoon, perché sa benissimo che la minaccia di Shade è tangibile e ogni giorno più pericolosa e va fermata; nessun altro qui conosce il Sottosuolo meglio di lui, per cui è una sua responsabilità accompagnarci. Mi piacciono la sua calma e la sua sicurezza. A questo punto interviene Loryn per discutere dell’equipaggiamento e del percorso. Quando siamo agli accordi finali li avviso della mia maledizione, cosa che suscita una certa malcelata ilarità in  Vladimir, che mormora qualche commento a mezza voce sul povero Drevlin. Per me invece è una pacchia, eh? Tutto sarà pronto per la notte stabilita; per la verità manca la chiave per accedere alla Tomba: Zelman non si è fatto sentire, ma sono convinta che per la partenza ci sarà. Non resta che parlare con Ilven, sperando in bene, ed è fatta. Siamo davvero al capolinea, pochi giorni e salterò nel buio.   
 Al mio ritorno a Selunnara trovo Lintel tutto felice che chiacchiera con Drevlin. A quanto pare Aud si è ripresa Lorcan. Eccola!! Ci è cascata di nuovo! Almeno l’uomo caudato se ne starà bello tranquillo per un po’ e, tutto impegnato a fare le fusa alla mogliettina, non mi girerà intorno col rischio di rovinare tutto. Meglio così, ha un’ulteriore ragione per restare.

 Chissà se vedrò mai loro figlio o se resterà solo una visione nei miei ricordi.