giovedì 26 dicembre 2013

116a L'ULTIMO COMPONENTE DEL GRUPPO


 Domani è il grande giorno: quello del matrimonio di Lee e l’ultimo che io trascorrerò con tutti loro. Lara è al settimo cielo, sono qui da lei per le prove generali e i ritocchi per vestito, “coreografia” e via dicendo. Si è un po’ fatta prendere la mano, è molto halruiana in questo; del resto mio padre da Landis asseconda ogni sua richiesta e suggerisce nuove idee malate da mettere in atto… Mi pare chiaro che Lee abbia ormai perso del tutto il controllo sulla cosa! Non so perché, l’immagine che più mi stringe il cuore è vedere mia madre giocare spensierata col piccolo Edein e Malik.
 È arrivato anche Ilven, lo sto tenendo d’occhio aspettando solo il momento in cui il monaco lo lascerà un attimo per potergli parlare. Sembra una piccola polla di tranquillità in mezzo alle schegge impazzite del festoso caos che lo circonda. Riesco ad avvicinarlo da sola dopo più di due ore di appostamento. Mi rivolge un caldo sorriso, stringendo la mia mano tra le sue. Chiacchieriamo qualche minuto, poi gli spiego che vorrei discutere con lui in privato, per una questione importante e molto urgente. Non sembra affatto sorpreso, pare quasi che se lo aspettasse… Evidentemente il lui c’è ancora una forte predisposizione alla divinazione. Siccome non è prudente parlare in mezzo a tanta gente, ci ritiriamo a casa dei miei, sopo essermi assicurata che Lee sia occupato altrove trascinato dalla moglie a verificare che tutto sia pronto per domani.
 Sono un po’ in imbarazzo, introduco la questione senza tanti giri di parole, ma vengo interrotta prima di giungere alla fatidica richiesta. –“Mi pare una vera crudeltà strappare un ragazzo così giovane alla moglie e al figlioletto, proprio a ridosso delle nozze…” Ecco, infieriamo pure. Abbasso gli occhi, in un silenzio colpevole. –“Bisognerebbe trovare una soluzione diversa, cara, non credi?” –“Sì, infatti… So che non avrei nessun diritto nemmeno di pensare una cosa del genere, però, mi chiedevo se… se lei… Insomma, Shade è un grosso problema, se non riusciamo a recuperare il medaglione, Selunnara è perduta. Io pensavo che lei potesse essere la persona giusta per… per accompagnarmi nel Sottosuolo…” –“Sì, lo penso anch’io. Vengo volentieri, davvero. Forse è proprio per questo che sono tornato… Anzi, che tu e gli altri mi avete fatto tornare dalla sfera. Chissà… Se sono giunto in questo tempo, un motivo ci sarà, no?” La sua espressione è così serena e rassicurante da sciogliere tutte le mie riserve e i miei sensi di colpa. Lo abbraccio piena di gratitudine, acconsente anche al segreto con Lee, forse perché sa che è l’unico modo per non farlo venire con noi. Non si scompone di fronte alla partenza imminente; mi informo se necessita di qualche equipaggiamento particolare o se ha qualche richiesta specifica, sui particolari della missione ci sarà tempo di informarlo durante la prima parte del tragitto.
Mi ributto nella confusione dei preparativi col cuore più leggero. Il fatto che non ci sia Lorcan a ficcanasare mi fa stare più tranquilla.  Incrocio Drev con lo sguardo perso davanti al recinto col mastodonte. –“Jamila, dimmi che non lo faranno veramente…” –“Temo di sì. Del resto, quando si lanciano certe esche a mio padre… Poi Lara mi sembra entusiasta della cosa” Si copre il volto con una mano, sconsolato. –“Beh, tu avresti scelto dei draghetti rampanti, giusto? Farebbero più scena, più “mago”, no?” Si volta di scatto, non riesco a restare seria sotto la sua occhiata assassina. Mi tira un pizzicotto. –“Ahia! Come sei permaloso! Non sono certo io quella che si è rivestita il soffitto della torre con la pelle del drago!” Scappa da ridere anche a lui. Ed è come se all’improvviso tutto intorno il mondo rallentasse la sua corsa. Da quanto tempo è che non vedo l’ombra di un sorriso autentico sul suo volto? Da tanto, troppo. E da quanto tempo non me ne sto preoccupando? Voglio davvero rispondermi?

– “Jamila! - Mi riscuoto dai miei pensieri e lo prendo sotto braccio – Vieni, torniamo da Lee. Ha detto che ci sono degli stuzzichini che ci aspettano…” 

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