mercoledì 24 dicembre 2014
AUGURI
Tanti auguri di Buon Natale a chi ancora ogni tanto si ritrovi a passare da queste parti.
Per il resto, visti i precedenti meglio se sto zitta. Ma la speranza è sempre l'ultima a morire...
martedì 26 agosto 2014
FINE PAUSA
Questa volta, per fortuna, ci sono state di mezzo le vacanze, durante le quali abbiamo rubato un po' di sole e un po' di caldo, cose che qui non si sono mai viste e che continuano a latitare. Un anno senza estate.
Anche la campagna degli Artigli del Falco è stata in pausa estiva, ma ora si profila una giocata all'orizzonte.
Una giocata cruciale, considerato che nell'ultima sessione, in cui io ero assente, la master ha infilato dei doppi critici, con i soliti risultati devastanti. Diciamo che la campagna potrebbe prendere nuove e impreviste strade...
(E la master sarebbe costretta a rivedere buona parte della sua linea narrativa! Contrappasso!!)
Recuperato il materiale che mi serve, arriveranno anche i nuovi post della Campagna Sud. Mi sono ripromessa di essere più regolare nella pubblicazione, così da riprendere il filo e finire la storia. Spero di tenere fede ai buoni propositi e che la situazione lavorativa non degeneri.
Per intanto, buone vacanze a chi ancora se le sta godendo.
domenica 27 luglio 2014
121a ARRIVO AL PORTO FRANCO
Ora però il tunnel scavato nella
roccia, pur mantenendosi largo a sufficienza per consentire il passaggio di
diverse persone, è scalinato e siamo costretti a fermarci con maggiore frequenza
per evitare i crampi e dare sollievo alle ginocchia. La marcia diventa più
faticosa, ogni tanto la discesa è interrotta da qualche falsopiano. Mi trovo a
pensare che ripercorrere la strada in salita sarà ancora peggio, ma questa
considerazione è subito cancellata dalla consapevolezza che se anche dovessi
tornare, non sarà per questa via. Lo so che nel Sottosuolo non si può contare
sui teletrasporti, ma sono certa che non passerò di qui un’altra volta. La
prima visione da quando siamo scesi. Ecco. Devo
interpretarla come un presagio di morte? Dai, Jamila! Se
riusciremo nella nostra impresa, di sicuro sapremo anche trovare una maniera
più rapida per ritornare in superficie. Sì, probabile. Va be’,
diciamo che mi hai convinta.
Non abbiamo incontrato quasi nessuno,
un paio di gnomi del sottosuolo che si sono affrettati a levarsi dal nostro
cammino e qualche ragno di discrete dimensioni. Abbiamo dovuto superare anche
un passaggio formato dalle rocce nauseanti, ma ormai siamo esperti e con un
chierico al seguito l’ostacolo si è rivelato poco impegnativo.
Quando sentiamo una leggera corrente
d’aria provenire dal basso, Tival ci informa che stiamo per arrivare nella
piana che porta al lago. Ed è lì che ci imbattiamo in un altro gruppo di drow,
per fortuna tutti uomini. Uh, cavolo!
Ostentiamo indifferenza, questi invece cercano conversazione. Salutano
osservandomi per bene e chiedono da dove veniamo. Da quel che capisco, Tival
risponde menzionando una città molto distante da qui, ma loro rispondono che la
conoscono e che non si ricordano di me e del nostro clan. Vorrebbero
approfondire l’argomento, ma li inchiodo con un’occhiata assassina e feroce; i
drow si affrettano a chiedere scusa e se ne vanno con la coda tra le gambe. Tival
si volta e mi rivolge un gesto di approvazione con un sogghigno. Mamma che sudata! Ho temuto che la nostra
copertura saltasse già alla prima occasione.
Dopo circa un’ora il passaggio sbocca
nella piana; il soffitto si innalza, tanto da non distinguerlo sopra le nostre
teste. Ci sono alcune fonti luminose sparse per la conca, polle di luce pallida
e tremolante, alcune delle quali si riflettono frammentate sulla superficie
lucida e nera del lago. Poco davanti a noi sul sentiero intravediamo due figure
corpulente che sembrano discutere tra loro. Giunti vicini a sufficienza
riconosciamo un gigante che sta lottando amichevolmente con un orso. Si tratta
in realtà della guardia preposta al controllo dell’entrata al porto franco.
Quando si accorge di noi, il suo sorriso si spegne. Non riesco a seguire bene
l’intero scambio di battute tra lui e Tival, ma è evidente che il gigante non
abbia alcuna simpatia per i drow. Accigliato, ci spiega in tono brusco le
regole da rispettare e alla fine ci lascia passare.
E anche questa è andata. Adesso
arriva la parte davvero difficile.
venerdì 18 luglio 2014
120 L'INIZIO DELLA DISCESA
Compariamo in una grossa caverna
circolare dalle pareti grezze, in penombra, in cui ci sono altri quattro
portali, ognuno sormontato da rune e incisioni differenti.
Tival si dirige sicuro verso quello alla nostra sinistra, tocca un disegno
pronunciando una parola in una lingua che non conosco e ci fa segno di
attraversare anche quel portale. Questa volta usciamo in un ambiente più
piccolo e buio, che si restringe in un passaggio agevole che degrada verso il
basso: Tival si mette in testa al gruppetto, io resto “al centro”, dovrei recitare il
ruolo della matrona. Siamo tutti in contatto con un “messaggio”, anche perché
l’unico in grado di comprendere e parlare bene il drow è la nostra guida e se
non capiamo nulla diventa complicato essere credibili. Abbiamo
provveduto con la magia per la scurovisione con chi ne aveva bisogno, ogni
tanto giochicchio con il mio anello dell’invisibilità nascosta che tengo in
tasca fissato a un laccetto di cuoio. Sono un po’ nervosa, avverto che anche
Ilven e lo stregone sono tesi, ma ci rilassiamo tutti col procedere del
cammino, che per un giorno intero non presenta inconvenienti degni di nota o
incontri. In effetti siamo solo all’inizio della discesa, per ora le
preoccupazioni si limitano a qualche passaggio difficoltoso, ogni tanto un
odore solforoso colpisce le nostre narici. La roccia cambia tonalità e
consistenza a seconda delle zone, a volte strane venature creano contrasti
insoliti. Mi pare che sia Ilven quello maggiormente a disagio in questi
ambienti chiusi, ma sopporta bene, senza agitarsi. Io fatico a rendermi conto
dell’esatto scorrere del tempo, ma il ranger ne è perfettamente consapevole.
Del resto qui potremo adeguare i ritmi di sonno e veglia in base alle esigenze
del nostro fisico e alle difficoltà che dobbiamo affrontare. Ci accampiamo in
prossimità di uno slargo, in un punto protetto da alcune formazioni rocciose
disposte a semi cerchio. Abbiamo camminato per molte ore, vedo Tival
soddisfatto nel constatare che non mi stanco troppo; mangiamo un po’ di carne
secca parlando a bassa voce e ripassando la corretta pronuncia di alcune parole
in drow che ci potrebbero essere utili nelle emergenze. Vladimir mette una
certa enfasi nella parola “muori!”…
Turni di guardia e riposo. Ė
inevitabile che prima di dormire il pensiero vada a chi ho lasciato, a Drev che
forse ormai saprà che sono già partita… Però il mio sonno è profondo e
tranquillo, con Malik acciambellato addosso. A metà del giorno successivo
dobbiamo guadare un corso d’acqua. Al di là dei ricordi che inevitabilmente
questo evento risveglia in me, riusciamo a passare sull’altra sponda senza
grandi difficoltà, aiutandoci con le corde. Lorcan
sarà ancora arrabbiato e quando realizzerà di essere stato lasciato a casa sul
serio si infurierà! Ma Aud saprà farlo ragionare, ne sono sicura. Più impegnativa
risulta la scalata di una zona franosa che ci ostruisce il
cammino, ma anche in questo caso l’allenamento svolto a suo tempo e un
incantesimo “zampe di ragno” si rivelano utili a superare indenni l’ostacolo.
Un altro giorno di marcia, poi l’atmosfera sembra farsi più cupa ed opprimente,
riportando i nostri sensi al massimo dell’allerta per non tradirsi e non
commettere passi falsi. Riposiamo in una piccola grotta che si apre sul fianco
sinistro del passaggio principale, con i soliti turni di guardia. Ilven e Vladimir
si stanno adattando bene, non percepisco ansia, piuttosto una grande
determinazione da parte dello stregone.
Il mattino dopo il passaggio va
allargandosi e si fa più ripido. Dopo diverso tempo attraversiamo un’area molto
ampia punteggiata da licheni leggermente luminosi e ci imbattiamo in un branco
di quadrupedi, simili a dei grossi montoni con la gobba e con le corna ricurve.
Tival dice che si tratta di röthe, l’equivalente delle pecore nel Sottosuolo.
Ne approfitta per cacciare, così ceniamo con carne fresca, per la gioia di
Malik.
Anche il giorno dopo incontriamo
questi animali, ma questa volta sono tenuti in un gregge ordinato da
una specie di grosso fungo ambulante, che ci guarda preoccupato. Tival ci
spiega che questi miconidi sono esseri pacifici e dediti alla pastorizia.
Quando gli passiamo di fianco, il fungone accenna un inchino, nervoso, e parla
alla nostra guida. Lui, dopo averci comunicato via messaggio che l’altro
assicura di aver già pagato il tributo, risponde secco, poi contratta per
qualche minuto e dopo essersi fatto consegnare delle razioni, intima di
lasciarci passare. È evidente che il pastore è impaurito dalla mia presenza,
cerco di intimidirlo con uno sguardo truce per mettere alla prova la mia
interpretazione della matrona. Non che serva, poveretto… Credo che nelle
vicinanze ci sia un villaggio di queste creature, ma non abbiamo tempo per
simili distrazioni: ogni istante rosicchiato potrebbe fare la differenza. Tival
non ha mai dubbi sulla direzione da prendere in caso di biforcazioni, fino al
lago di Shadowdale la strada non presenta incognite.
domenica 22 giugno 2014
PRIMO RODAGGIO
Il nuovo personaggio ha debuttato nella campagna.
Ha fallito il TS che teoricamente riguardava il suo punto forte ma in compenso, pur essendo una mezza cartuccia in combattimento, ha colpito 3 volte su 3 e in 2 di queste ha dato il colpo di grazia al nemico.
I dadi hanno una logica tutta loro...
(Certo la decollazione del precedente pg mi creerà dei problemi per i resoconti... Con lei mi ero costruita un espediente narrativo che mi consentiva di sfruttare una struttura diversa da quella della Campagna Sud. Ora non so nemmeno se vale la pena raccontare tutto quanto...)
(Comunicazione di servizio: Mr Mist, ho cambiato le impostazioni. Prova a vedere se ora funziona)
venerdì 6 giugno 2014
VIRUS!
Non sono morta! E non mi hanno rapito gli alieni.
Il silenzio non è dovuto tanto, o solo, al delirante ultimo mese, quanto al fatto che il mio pc è stato infestato da un simpaticissimo virus che mi impedisce la connessione.
La notizia buona è che stavolta il virus è stato solo "virtuale", e quindi la mia persona ne è risultata immune. Quella cattiva è che se mi potete leggere è perché sto usando un altro computer...
Spero di tornare presto alla normalità (quella "informatica, intendo... per l'altra non mi faccio più illusioni), così da riprendere le fila della storia e poter lasciare traccia dalle vostre parti.Vita reale permettendo...
Nel frattempo, devo trovare un nome per un nuovo personaggio.
Mumble mumble.
martedì 6 maggio 2014
DECOLLARE
Ogni gruppo GDR ha presente quella fase in cui la campagna decolla, con i personaggi presi nella trama, coinvolgimento, studio della situazione, giocate sul filo dei dadi...
E poi di colpo succede che l'unica a decollare è la master!
(No, nessuno ha lanciato Tenar giù dal balcone...)
lunedì 28 aprile 2014
NEBBIA
Siamo lontani, per fortuna, dal delirio dell'anno scorso, ma per questioni non del tutto preventivate mi trovo comunque nella nebbia, cioè impossibilitata a vedere oltre gli impegni quotidiani, che si sono clamorosamente infittiti e accavallati.
Sarà un mese di fuoco, da vivere in apnea. E non riuscirò a postare con la frequenza che mi ero ripromessa. Cercherò di farmi perdonare non appena la nebbia comincerà a dissolversi, poi magari qualche post a sorpresa ci scapperà anche, chissà. Inoltre, come già detto, purtroppo per la parte da scrivere adesso non ho gran supporto di appunti, per cui la stesura si presenta piuttosto complicata e non la posso "improvvisare".
Ma voi siete abituati ad essere dei lettori pazienti... Mi perdonate anche stavolta???
...
Chissà da dove viene questa fissa che di recente ho per la nebbia.
;-)
venerdì 4 aprile 2014
PREVISIONI NEFASTE
Sessione agli Artigli.
Il gruppo si trova in un villaggio piuttosto grosso e deve rimpinguare il suo equipaggiamento.
Nel gironzolare, alcuni dei PG incappano nel negozietto della classica vecchia che legge il futuro attraverso le carte.
Tradotto: la master armata di tarocchi fa pescare gli arcani al giocatore e poi li interpreta.
Non fosse altro che per assistere alla performance della master, Kim siede di fronte alla vecchia per avere il suo responso.
Due carte per il passato, due per il presente, e due per il futuro.
Ma cosa mai avrò pescato?
Passato ameno, di colpo devastato da un evento imprevisto; sul presente non posso divulgare, e l'ultima carta del futuro... LA MORTE!
Cavolo, non serve nemmeno una grande interpretazione!
Le battute al tavolo di gioco si sprecano. Del resto, la previsione è in linea con lo stato d'animo del mio PG.
Ok. Kim decide di tornare una seconda volta dalla veggente. In realtà non proprio per se stessa (è complicato, ora non posso spiegarvi), comunque io, come giocatrice, ripesco le sei carte.
L'ultima: LA MORTE! Legata per di più a un'altra carta che indica sventura non solo personale ma pure "collettiva".
Tu guarda, quando si dice il caso...
(Malik, o P.O., non so come preferisci farti chiamare in questo momento: mi spiace!)
venerdì 28 marzo 2014
SESSIONI MULTITASKING
L’ideale: trovarsi con gli amici per
giocare intorno a un tavolo, che in genere è imbandito di vari generi di
conforto, spesso preparati dalle mani abili e creative di qualcuno dei
giocatori. Bello, perché la sessione di gioco è anche il pretesto per vedersi,
per chiacchierare, per staccare per qualche ora la spina portando avanti da
protagonisti una storia in un mondo parallelo. Non che l’elemento tecnologico
venga disprezzato: è grazie al collegamento via internet che possiamo permettere
al nostro elemento che risiede all’estero di partecipare regolarmente alle
campagne e alle nostre discussioni (spesso surreali). Ma quando possiamo
trovarci tutti “dal vivo”, è un’altra cosa.
Non so quanto questo risulti
comprensibile a chi non ha idea di come funzioni il GDR, credo che visto da
fuori sembri una “stranezza”, un gruppo di adulti che si confina in un
passatempo da ragazzini. Invece non è così, è una questione molto più
complessa, ma non è di questo che voglio parlare anche perché verrebbe un post
chilometrico.
Quello su cui volevo soffermarmi è la
dinamica delle nostre sessioni. Suppongo che più o meno in ogni gruppo ci siano
momenti in cui non si è molto concentrati sul gioco, per cui si divaga con
battute, chiacchiere e via dicendo. Delle “pause”, per poi re-immergersi nell’avventura.
Però, da noi a volte avviene in maniera peculiare. Ci pensavo leggendo l’introduzione
di Ale alla presentazione, su One Shot, di “Non andare nel bosco di inverno”: credo
che per noi sarebbe impossibile un’avventura di quel tipo.
Piena azione di gioco: normale frase
della master, funzionale allo svolgimento della vicenda; giocatore 1 che
collega inconsciamente ad alta voce ad aspetto di libro A, o di film B, o di situazione
C; giocatore 2 che serissimo rimbalza ad altro contesto – assolutamente pertinente
peraltro - e con giocatore 3 siamo già all’esegesi biblica, o al problema della
traduzione in italiano di un certo testo, alle incoerenze storiche del romanzo
x o alle dinamiche chimiche di un certo fenomeno. Il tutto in 5 secondi circa.
Per poi tornare, un attimo dopo la conclusione della discussione, di nuovo immersi
nell’azione di gioco, come se nulla fosse accaduto.
Ora, come si riesca in 5 secondi a
passare in maniera del tutto logica dal tentativo di disattivare una trappola
nel mondo alternativo alla dissertazione filosofica sul concetto di “tempi
biblici” nel mondo reale, a posteriori, mi risulta misterioso. Forse è dovuto
al fatto che al tavolo siedono almeno tre alti potenziali (tradotto: sono
perfettamente presente nel gioco, senza perdermi nulla, mentre intanto
gioco/scrivo col telefonino, tengo d’occhio il pentolino dell’acqua calda sul
fuoco, prendo appunti, cerco di capire come si pronunci quella parola in
giapponese e perfeziono mentalmente tesina/lezione/relazione da presentare al
lavoro il lunedì).
Comunque sia, credetemi, è uno spasso!
Una vera esperienza multi tasking: si aprono e si chiudono improbabili finestre
in un istante, permettendoti di vedere le cose sotto diversi punti di vista, ma
tutti in contemporanea.
È una cosa che mi capita solo lì.
Succede anche da voi?
martedì 4 marzo 2014
119 CONGEDARSI
Non so per quanto tempo resto a
rigirarmi la chiave tra le mani, senza riuscire a mettere in ordine la ridda di
pensieri che mi si affolla in testa. L’espressione sul volto di Drev mentre
esce dalla mia stanza mi impedisce di concentrarmi su altro. È Malik a
riportarmi alla realtà, ricordandomi che la partenza è tra poche ore. Già, e probabilmente il mago non l’ha
nemmeno capito che me ne vado adesso, che questa è stata l’ultima volta che ci
siamo visti…
Tutto quello che serve ormai è
pronto, troverò Ilven e gli altri da Loryn, devo solo staccarmi da qui,
prendere congedo da tutto quello che è stato. Fosse facile… Ma non posso andarmene senza lasciare almeno qualche
spiegazione, due parole coerenti per… per loro.
Mi siedo alla scrivania e scrivo delle
lettere a Drev, a Lorcan e Aud, a Vattick, e ai miei e Yerodin se non dovessi tornare.
Poi scendo per consegnarle a Eliana. Non ci diciamo nulla, ci stringiamo forte
e basta; non servono percezioni per capire cosa sta provando in questo momento.
Mi accompagna da Rubiard, che mi saluta stringendomi le mani un po’ commosso. In
fin dei conti, sapevamo che sarebbe arrivato questo momento, mi hanno fatto
crescere ad Halarahh per questo, no? L’anziano si accarezza la barba: “No
piccola, non era certo prevista una ricerca simile nel Sottosuolo. Non sei obbligata…” –“Lo so, non preoccuparti”. Il
tempo di un ultimo abbraccio a Eliana, poi mi teletrasporta a Silverymoon, dove
in pochi minuti raggiungo le stanze di Loryn. Ilven e Tival sono già lì,
Valdimir arriverà poco prima dell’orario concordato. Loryn mi invita ad andare
a riposare nel frattempo, si vede che non ho un gran bell’aspetto.
Fatico comunque a prendere sonno. Malik, pensi che Drev mi odierà? –“Ma
no… Di certo non sarà contento, però ti ha dato la chiave, e questo è un buon
segno, no?” Speriamo… Ora però non c’è più tempo
di pensare nemmeno a questo. Ora c’è un solo obiettivo, senza distrazioni,
senza incertezze, senza cedimenti. Il mio micione alato mi si accoccola di fianco ronfando beato.
Sono contenta di averti vicino anche questa
volta, micio. In tutta risposta inizia a fare le fusa. Mentre scivolo nell’incoscienza,
avverto un’increspatura leggera nei miei pensieri.
-“Abbiamo una scorta decente di tonno e cibo commestibile?”
Loryn viene a svegliarmi all’arrivo
di Valdimir. Lo stregone è già bardato di tutto punto, mi saluta con la solita
cordialità, allegro. Una ragazza lo tiene a braccetto, una mezza drow esile, dagli
occhi inquieti. Finiamo di equipaggiarci tutti quanti, mentre lui parlotta
gentile e tenero con la ragazza. Vorrei sbagliarmi, ma a me sembra che la mezza
drow sia in dolce attesa… Ecco, ne ho
lasciati a casa due per motivi simili, e il terzo ci si butta a capofitto! Mannaggia
a lui!
Loryn ci consegna le maschere, poi ci
scorta al portale che ci porterà al nostro ingresso nel Sottosuolo. Ci stringe
la mano, uno ad uno: “In bocca al lupo, spero di vedervi tornare presto. Che
Selune vegli su di voi.” Ci scambiamo uno sguardo di intesa e indossiamo le
maschere. È incredibile, diventiamo dei drow perfetti, nessuno sarebbe in grado
di accorgersi che non è così. Almeno finché
non apriamo bocca… Tival annuisce, e varca per primo il portale. Da qui in
poi, il comando è suo: la nostra sopravvivenza dipende da lui, dalle sue capacità
di guida e nel non farci scoprire.
Che Selune vegli su di noi.
lunedì 17 febbraio 2014
POI DI COLPO LA RUOTA...
... Si inceppa!
La master: fate un tiro salvezza!
Perdincibaccolina, la saggezza non è il punto forte di Kim.
Il dado sarebbe anche propizio, tipo un 15, ma il bonus di base è troppo basso per superare la prova.
La master: tanto i tiri salvezza sono due, l'importante è che superiate il secondo.
(Ma perché perché perché perché l'ha detto!!! Perché le chiama!
Però so che è meglio tacere, e me ne sto zitta)
La master: dai, tanto il secondo tiro è sulla tempra!
(A ridaje!!!)
In effetti, questa volta il bonus è piuttosto alto.
E infatti il tiro di dado è... 3!
Sarebbe bastato invertire i tiri. Sarebbe bastato...
Secondo voi com'è finita???
martedì 11 febbraio 2014
118c CORAGGIO
Drev
è esasperato: “Dimmi chi ti accompagna!”
–“Ma mi credi così idiota da mettermi in mano al primo che capita?
Zelman si fida, ti basta?” –“No! Zelman si è già fatto fregare alla grande!”
–“Non puoi continuare a ragionare così. Sono tutte persone che hanno anche
delle ottime motivazioni personali per questa missione. Dammi la chiave, Drev!”
–“No. Quindi è gente che ha anche dei secondi fini?” –“Non ho detto questo, hai
capito benissimo!” Mi alzo, spazientita; lui continua: “Lo so che se hai deciso
di andare lo farai comunque, riusciresti a rubarmi la chiave in qualche modo,
anche se un gesto del genere farebbe precipitare la considerazione che ho nei
tuoi confronti… Se hai già pianificato tutto, allora perché non mi hai ancora
detto con chi scendi?” –“Perché più sai, più puoi interferire e boicottarmi!”
Tace per qualche secondo, gli occhi chini sul
tavolino; la sua voce si fa bassissima: “Se mi dici chi viene con te ti do la
chiave”. –“Non ho problemi a dirtelo se mi prometti che non mi seguirai”. È
combattuto, alla fine annuisce: “D’accordo, te lo prometto. Prima però
mettiamoci al sicuro da orecchie indiscrete” Torniamo a Selunnara, nella mia
stanza. Si siede di fronte a me, cercando di controllare la tensione. Gli
spiego tutto, compreso che il gruppetto deve essere così ridotto perché non
abbiamo le coperture magiche per altre persone, e che se loro restano qui le
Tenebre non capiranno che stiamo già agendo. Si rende conto che il nuovo gruppo
è fidato, anche se non gli fa piacere sapere che c’è Vladimir. Tira fuori la
chiave dalla tasca e la appoggia davanti a me. Lo so quanto ti costa questo gesto. Poi mi bacia e se ne va, senza
dire una parola. Vorrei fermarlo, stringermelo addosso, ma ha già gli occhi
lucidi e capisco che non voglia “cedere” adesso. È arrabbiato, deluso… forse mi
sentirei anch’io così al suo posto.
Eppure sono
convinta di avere fatto la scelta giusta. L’ho capito mentre li stavo ad
ascoltare discutere di me come della fanciullina incapace di badare a se
stessa, anche se so che hanno detto alcune di quelle parole per lo stesso
motivo per cui io ho deliberatamente offeso Lorcan; soprattutto, questa è
l’occasione per riprendere in mano la mia vita. Non più ostaggio di qualcuno o
di qualcosa, della paura, o di un obiettivo, per quanto nobile esso sia… Questo
compito è toccato a me e lo porterò fino in fondo, ma è ora che sia io a
dettare le regole. E forse anche loro si accorgeranno che la loro vita non si
esaurisce nel farmi da scudo e potranno di nuovo riassaporarla fino in fondo,
con tutto quello che può offrire. So che Drev starà male, ma se tornerò vedrà
che il mondo non mi crolla addosso appena lui distoglie gli occhi, che non è
l’unico al mondo in grado di proteggermi e che non devo sempre e per forza
essere salvata, perché posso farlo da me. Il peso della responsabilità che si
sente sulle spalle diventerebbe molto più leggero, non avrebbe più così tanta
paura, nemmeno di amarmi…
E se la mia vita
dovesse finire nel Sottosuolo, almeno non potrà ritenersi colpevole della mia
morte.
Lo ammiro per
come si è comportato questa sera, per avere avuto il coraggio di lasciarmi
andare. E lo ringrazio per avermi sollevato dal senso di colpa di dovergli mentire.
mercoledì 5 febbraio 2014
118b LITIGIO A TRE
Ci sediamo attorno a un tavolino rotondo, le facce
degli altri due promettono complicazioni. Lee rompe il ghiaccio: è ora di
discutere con calma tutta questa faccenda. Drev parte subito alla carica, con i
soliti argomenti. L’idea che io vada nel sottosuolo senza di loro è assurda! Se
io muoio sarà stato tutto inutile, nessuno meglio di loro è disposto a dare il 100%
per me e per la causa. Qualcun altro vuole venire? Andiamo tutti… e via
dicendo. Lorcan lo supporta convinto, dicendo che se faccio di testa mia
l’unico risultato sarà quello che saranno costretti a venire a salvarmi, senza
nemmeno sapere dove sarò di preciso, e che qualcuno potrebbe tradirmi e avere
dei secondi fini e bla bla. Avete trovato
qualcosa su cui andare d’accordo, alla fine… Ma davvero mi credete così stupida e sprovveduta? Davvero pensate che
potrei fare una cosa del genere senza pianificare tutto nei dettagli e senza
verificare l’affidabilità dei miei accompagnatori? Sono sempre e solo “quella
che deve essere salvata”? La cosa peggiore è che parlano con Lee come se io
non fossi presente, senza nemmeno guardarmi. Vedo che le mie motivazioni vi premono molto, che volete proprio
ascoltarmi. Persino il monaco fa notare che sono qui e che possono
rivolgersi direttamente a me. La voce di Drev ha già una nota stridula: “Tanto
a cosa serve, lei ormai ha deciso!” –“Io ti ho sottoposto un’ipotesi, ed è già
successo il putiferio!” –“Ma cosa credi,
che sparendo senza dire niente io sarei rimasto con le mani in mano? Sarei
venuto a cercarti ovunque…” –“Ma tu
pensi sul serio che sarei capace di una cosa del genere? Andarmene così, senza
una parola? Mi sarei semplicemente assicurata il minimo vantaggio per evitare
che mi seguiste, e ti avrei fatto sapere ogni cosa.” Il monaco cerca di
spiegare che non sono così stupida da andare allo sbaraglio…
Niente, la
discussione continua sugli stessi binari, con Drev che si scalda sempre di più
e Lorcan che probabilmente sta già studiando il modo migliore per tramortirmi e
rinchiudermi da qualche parte. Il tono del mago si alza ulteriormente: “Mi
chiedi di fare una scelta razionale mentre tu ne fai una che non lo è per niente!”
Sì che lo è, sei tu che non vuoi capire!
La faccenda va per le lunghe, Lee comincia ad essere impaziente. Gli dico di
andare pure a casa, gli faremo sapere attraverso le pietre comunicanti.
Ora
restiamo noi tre, ma il tenore del confronto non cambia. Non li sopporto più,
ormai non provo nemmeno a ribattere; fisso cupa il mago: “Dammi la chiave!”
Lorcan si intromette con un secco NO! –“No, così no. Me la devi chiedere in un
altro modo” Gli domando con una smorfia sarcastica cosa vuole in cambio… –“Piantala
Jamila! Pretendi che ci fidiamo e non sappiamo nemmeno con chi vuoi scendere.”
Il bardo rincara la dose: “Andresti in giro con chissà chi, con gente magari
disposta a venderti (!!!), o che ha
delle mire su di te…” Devo scollarmelo di
dosso. Lo guardo ironica: “Eh, perché invece fino ad adesso mi sono
accompagnata a persone affidabilissime…” Come previsto, è offeso a morte: “Che
guarda caso ti hanno salvato la vita in plurime occasioni!” –“Sì certo, altre
volte però… Chissà perché non ci possono essere altri su cui poter
contare” –“Basta, io me ne vado.
Arrangiatevi”. Si allontana furibondo, senza voltarsi.
E uno.
mercoledì 29 gennaio 2014
118a IL MATRIMONIO DI LEE
La mattina successiva sono puntuale
al mio posto di testimone, con due belle occhiaie ereditate dalla notte quasi
insonne. Aiuto Lara a prepararsi, mentre mia mamma si occupa del piccolo Edein;
poi mi reco al padiglione vista mare dove si dovrebbe tenere la cerimonia. La
giornata ad Halarahh è bellissima, tersa e tiepida; Lee è un po’ teso, inganno il
tempo insieme a lui, Ilven, Aud, Lorcan e Drev, che evita di parlare con me e
che stranamente è vestito in maniera non troppo appariscente. Non che altrimenti
si sarebbe fatto notare, visto che la sposa, che evidentemente aveva apprezzato
la cosa al matrimonio di mio fratello, arriva a dorso di mastodonte…
Il sottofondo è costituito da effetti
magici a profusione, un insieme cangiante di suoni e colori: Yerodin mi lancia
occhiate perplesse, per poi guardare mio padre con un certo disappunto. Papà può essere moooolto pericoloso se gli
si lascia carta bianca!
Ilven celebra il matrimonio con un
altro officiante e arriva al punto senza tante divagazioni. Le mie percezioni captano
l’emozione e la commozione degli sposi, del resto basta guardarli in faccia per
capire che sono felici tutti e due. Non
potevo portare Lee a sfidare il baratro, non adesso. Da Drev invece
arrivano sensazioni meno positive…
Ad ogni modo, è una bella festa e il
cibo è ottimo. Il piccolo Edein viene coccolato da tutti e si sta divertendo
come un matto, anche Lintel corre in giro allegro, sotto lo sguardo vigile di
Aud. Che per la verità è molto più attenta a vigilare sul marito che sul figlio,
ma Lorcan è ancora nella fase “servizievole e ubbidiente”, per cui gira alla
larga da alcolici e da scherzi di dubbio gusto. Io sono quasi sempre in
compagnia dei miei e di Yerodin e Kelina. Tranquilli,
rilassati, ignari di ciò che sto per fare. Le ore trascorrono piacevoli;
Lara è molto bella nel suo abito chiaro ricamato e con quell’acconciatura
elaborata, Lee sembra frastornato da tanta confusione, e mi accorgo che il suo
umore si incrina dopo aver parlato per qualche minuto con Drev. Ahia!
Iniziano anche degli strani movimenti
tra il mago e Lorcan, che parlottano, ammiccano, mi guardano di sottecchi e
ronzano attorno al monaco.
Devono aver
capito che Lee sa qualcosa: non riesce a mentire o ad essere reticente, è più
forte di lui. E va bene, vediamo di affrontare la questione di punta…
Il momento del confronto non può che essere quando ormai tutti gli
invitati se ne stanno andando. Lara tutta sorridente tiene suo marito a
braccetto mentre ci saluta, e non prende bene il fatto che Lee si fermi a
parlare con noi. Deve proprio “lavorare” anche il giorno del suo matrimonio? Ha ragione, poveretta… La rassicuro che
ci vorrà poco, le rispedirò a casa la sua dolce metà il prima possibile. È Lee
però a convincerla, dicendo che questo piccolo sacrificio consentirà almeno di
non essere disturbati in viaggio di nozze…
A questo punto lei acconsente,
lasciandoci soli.
lunedì 20 gennaio 2014
117 RINUNCE
Rientrando a casa trovo Malik ad
aspettarmi. Non gli ci vuole molto per capire cos’è successo, mi si accoccola in
braccio e cerca di rincuorarmi. Non
capisco… Perché il fatto di non portarlo con me nel Sottosuolo equivarrebbe a
volerlo lasciare? Lo vedi che ho ragione? Non riesce a separare il nostro
legame personale dal resto! Come siamo arrivati a questo punto, forse io non ho
fatto nulla per evitarlo, ma lui ha sempre taciuto… -“Jamila,
avevi già i tuoi problemi, non è così strano che non ti sia curata troppo di
ciò che accadeva intorno. A tutti poi capita di sbagliare…” Sì, ma… Mi ha accusato di un comportamento orribile, come se non mi
conoscesse. –“È arrabbiato, un po’ geloso e soprattutto spaventato da quello che hai di
fronte. Dopo quello che avete passato, è normale che sia esasperato.” Resto qualche minuto a fissare il vuoto.
E comunque, chissà perché mi ha
rinfacciato il tradimento dopo aver
“concluso”… Non avrebbe avuto più senso farlo prima? Eh?
Malik ride: “Se la prendi così vuol dire
che stai reagendo bene! Mi fa piacere, anche perché… perché ti devo dare una
brutta notizia” Nooo, cosa c’è ancora? –“Loryn ha contattato Rubiard perché ti
avvisasse che Zelman non è riuscito a procurarsi un’altra chiave per accedere
alla Tomba.” COSA!? No, no, no! L’altra ce l’ha
Drev! –“Ehm… Devi fartela
dare.” Ma ti pare che accetterebbe mai, con tutte le scenate
che sta facendo? Perché niente fila liscio come dovrebbe? –“E quindi?” E quindi? Se non la ottengo per vie ortodosse ci toccherà giocare sporco
e rubarla, e se fosse così il tuo aiuto mi sarebbe indispensabile. Speriamo di
non dover ricorrere al furto e che questo inconveniente non ci costringa a
rinviare la partenza…
Alcuni rumori provengono dal piano di
sopra, Eliana mi ha sentito muovermi per casa e sta scendendo. È assonnata,
cosa che non le impedisce di accorgersi all’istante che ho gli occhi arrossati
e l’umore sotto la suola delle scarpe. Voleva sapere se mi serviva qualcosa per
domani, visto il mio ruolo di testimone, o se era già tutto a posto; anche se
dalla mia faccia le sembra che qualcosa che non va in effetti ci sia. Le spiego
che ho avuto una discussione con Drev, una discussione che mi ha messo in
crisi. Lei sorride e mi accarezza i capelli, dicendomi che capita a tutti prima
o poi di litigare. Si blocca però di fronte a ciò che coglie nel mio sguardo.
–“Non c’è solo questo, vero?” –“No. Te ne avrei parlato domani, perché è giusto
che tu sappia. È arrivato il momento di affrontare il mio destino.” Si ritrae,
preoccupata, nascondendo le mani in grembo. –“Vuoi dire che scenderai nel
Sottosuolo?” Annuisco: “Domani notte, se non ci saranno contrattempi. Ma Drev e
Lorcan non lo sanno, perché non andrò con loro. Non posso portarli, mi
renderebbero tutto più complicato. Se necessario, dovrai guadagnare del tempo
per me e coprirmi finché puoi”. Deglutisce, i suoi occhi diventano lucidi. Mi
abbraccia stretta: “Se potessi evitarti tutto questo… Ma so che devi andare, lo
so da quando ho rinunciato a te. Farò quello che mi chiedi, è l’unico modo che
mi resta per aiutarti.” –“Grazie, grazie davvero.”
Mia madre e mio padre ignorano ciò che sto per fare e buona parte delle
mie disavventure passate. Credo che impazzirebbero. Neanche Yerodin è a
conoscenza di molte cose. Ma a Eliana non posso nascondere nulla, non ci
riesco. Forse perché lei è stata l’unica davvero consapevole di tutto questo
sin dall’inizio, prima ancora di sapere cosa concretamente mi avrebbe
aspettato. È in grado di sopportare ogni cosa perché si è preparata a questo
momento per quasi vent’anni. Il che non vuol dire che le sia più facile
accettarlo…
Ha una forza d’animo incredibile: è una persona speciale.
PER LA CRONACA...
... Il nuovo nome del "locale" che abbiamo liberato e che ora è ufficialmente nostro, alla fine è "La succube liberata".
Dael insisteva per infilarci un "Helm" da qualche parte, ma abbiamo ritenuto che non fosse salutare per il villaggio, in quanto i chierici della suddetta divinità tendono a essere un filo permalosi e vendicativi.
Ora siamo già impegolati in altri guai...
martedì 7 gennaio 2014
GIRA LA RUOTA
Ero in ritardo e sono stata accolta dalla master con un "Aspettavamo solo te. Vista la situazione, non volevo uccidere nessuno in contumacia!"
(fossi uomo, avrei già cercato rifugio in certi gesti scaramantici...)
E invece finalmente, inaspettatamente, è successo: la ruota è girata!
La master ha tirato dei dadi degni della migliore Jamila, fallendo ogni tiro salvezza possibile e immaginabile, con degli 1 clamorosi che hanno portato i nostri avversari a colpirsi a vicenda, mentre noi abbiamo bilanciato la sua sfortuna. Io in particolare ho inanellato un'ottima serie di tiri sopra il 16, grazie anche a un provvidenziale mini dado prestatomi da Alksoth.
E pensate a quaaaaanto ancora c'è da compensare, dopo una campagna intera a giocare J!!
A proposito: avete qualche nome da suggerire per sostituirlo al "Sorriso delle succubi?"
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