lunedì 17 febbraio 2014

POI DI COLPO LA RUOTA...


... Si inceppa!

La master: fate un tiro salvezza!

Perdincibaccolina, la saggezza non è il punto forte di Kim.
Il dado sarebbe anche propizio, tipo un 15, ma il bonus di base è troppo basso per superare la prova. 

La master: tanto i tiri salvezza sono due, l'importante è che superiate il secondo.

(Ma perché perché perché perché l'ha detto!!! Perché le chiama!
Però so che è meglio tacere, e me ne sto zitta)

La master: dai, tanto il secondo tiro è sulla tempra!

(A ridaje!!!)
In effetti, questa volta il bonus è piuttosto alto. 
E infatti il tiro di dado è... 3!

Sarebbe bastato invertire i tiri. Sarebbe bastato...
Secondo voi com'è finita??? 

martedì 11 febbraio 2014

118c CORAGGIO


 Drev è esasperato: “Dimmi chi ti accompagna!”  –“Ma mi credi così idiota da mettermi in mano al primo che capita? Zelman si fida, ti basta?” –“No! Zelman si è già fatto fregare alla grande!” –“Non puoi continuare a ragionare così. Sono tutte persone che hanno anche delle ottime motivazioni personali per questa missione. Dammi la chiave, Drev!” –“No. Quindi è gente che ha anche dei secondi fini?” –“Non ho detto questo, hai capito benissimo!” Mi alzo, spazientita; lui continua: “Lo so che se hai deciso di andare lo farai comunque, riusciresti a rubarmi la chiave in qualche modo, anche se un gesto del genere farebbe precipitare la considerazione che ho nei tuoi confronti… Se hai già pianificato tutto, allora perché non mi hai ancora detto con chi scendi?” –“Perché più sai, più puoi interferire e boicottarmi!”
 Tace per qualche secondo, gli occhi chini sul tavolino; la sua voce si fa bassissima: “Se mi dici chi viene con te ti do la chiave”. –“Non ho problemi a dirtelo se mi prometti che non mi seguirai”. È combattuto, alla fine annuisce: “D’accordo, te lo prometto. Prima però mettiamoci al sicuro da orecchie indiscrete” Torniamo a Selunnara, nella mia stanza. Si siede di fronte a me, cercando di controllare la tensione. Gli spiego tutto, compreso che il gruppetto deve essere così ridotto perché non abbiamo le coperture magiche per altre persone, e che se loro restano qui le Tenebre non capiranno che stiamo già agendo. Si rende conto che il nuovo gruppo è fidato, anche se non gli fa piacere sapere che c’è Vladimir. Tira fuori la chiave dalla tasca e la appoggia davanti a me. Lo so quanto ti costa questo gesto. Poi mi bacia e se ne va, senza dire una parola. Vorrei fermarlo, stringermelo addosso, ma ha già gli occhi lucidi e capisco che non voglia “cedere” adesso. È arrabbiato, deluso… forse mi sentirei anch’io così al suo posto.
 Eppure sono convinta di avere fatto la scelta giusta. L’ho capito mentre li stavo ad ascoltare discutere di me come della fanciullina incapace di badare a se stessa, anche se so che hanno detto alcune di quelle parole per lo stesso motivo per cui io ho deliberatamente offeso Lorcan; soprattutto, questa è l’occasione per riprendere in mano la mia vita. Non più ostaggio di qualcuno o di qualcosa, della paura, o di un obiettivo, per quanto nobile esso sia… Questo compito è toccato a me e lo porterò fino in fondo, ma è ora che sia io a dettare le regole. E forse anche loro si accorgeranno che la loro vita non si esaurisce nel farmi da scudo e potranno di nuovo riassaporarla fino in fondo, con tutto quello che può offrire. So che Drev starà male, ma se tornerò vedrà che il mondo non mi crolla addosso appena lui distoglie gli occhi, che non è l’unico al mondo in grado di proteggermi e che non devo sempre e per forza essere salvata, perché posso farlo da me. Il peso della responsabilità che si sente sulle spalle diventerebbe molto più leggero, non avrebbe più così tanta paura, nemmeno di amarmi…  
 E se la mia vita dovesse finire nel Sottosuolo, almeno non potrà ritenersi colpevole della mia morte.

 Lo ammiro per come si è comportato questa sera, per avere avuto il coraggio di lasciarmi andare. E lo ringrazio per avermi sollevato dal senso di colpa di dovergli mentire.

mercoledì 5 febbraio 2014

118b LITIGIO A TRE

 
 Ci sediamo attorno a un tavolino rotondo, le facce degli altri due promettono complicazioni. Lee rompe il ghiaccio: è ora di discutere con calma tutta questa faccenda. Drev parte subito alla carica, con i soliti argomenti. L’idea che io vada nel sottosuolo senza di loro è assurda! Se io muoio sarà stato tutto inutile, nessuno meglio di loro è disposto a dare il 100% per me e per la causa. Qualcun altro vuole venire? Andiamo tutti… e via dicendo. Lorcan lo supporta convinto, dicendo che se faccio di testa mia l’unico risultato sarà quello che saranno costretti a venire a salvarmi, senza nemmeno sapere dove sarò di preciso, e che qualcuno potrebbe tradirmi e avere dei secondi fini e bla bla. Avete trovato qualcosa su cui andare d’accordo, alla fine… Ma davvero mi credete così stupida e sprovveduta? Davvero pensate che potrei fare una cosa del genere senza pianificare tutto nei dettagli e senza verificare l’affidabilità dei miei accompagnatori? Sono sempre e solo “quella che deve essere salvata”? La cosa peggiore è che parlano con Lee come se io non fossi presente, senza nemmeno guardarmi. Vedo che le mie motivazioni vi premono molto, che volete proprio ascoltarmi. Persino il monaco fa notare che sono qui e che possono rivolgersi direttamente a me. La voce di Drev ha già una nota stridula: “Tanto a cosa serve, lei ormai ha deciso!” –“Io ti ho sottoposto un’ipotesi, ed è già successo il putiferio!”  –“Ma cosa credi, che sparendo senza dire niente io sarei rimasto con le mani in mano? Sarei venuto a cercarti ovunque…”  –“Ma tu pensi sul serio che sarei capace di una cosa del genere? Andarmene così, senza una parola? Mi sarei semplicemente assicurata il minimo vantaggio per evitare che mi seguiste, e ti avrei fatto sapere ogni cosa.” Il monaco cerca di spiegare che non sono così stupida da andare allo sbaraglio…
 Niente, la discussione continua sugli stessi binari, con Drev che si scalda sempre di più e Lorcan che probabilmente sta già studiando il modo migliore per tramortirmi e rinchiudermi da qualche parte. Il tono del mago si alza ulteriormente: “Mi chiedi di fare una scelta razionale mentre tu ne fai una che non lo è per niente!” Sì che lo è, sei tu che non vuoi capire! La faccenda va per le lunghe, Lee comincia ad essere impaziente. Gli dico di andare pure a casa, gli faremo sapere attraverso le pietre comunicanti.
 Ora restiamo noi tre, ma il tenore del confronto non cambia. Non li sopporto più, ormai non provo nemmeno a ribattere; fisso cupa il mago: “Dammi la chiave!” Lorcan si intromette con un secco NO! –“No, così no. Me la devi chiedere in un altro modo” Gli domando con una smorfia sarcastica cosa vuole in cambio… –“Piantala Jamila! Pretendi che ci fidiamo e non sappiamo nemmeno con chi vuoi scendere.” Il bardo rincara la dose: “Andresti in giro con chissà chi, con gente magari disposta a venderti (!!!), o che ha delle mire su di te…” Devo scollarmelo di dosso. Lo guardo ironica: “Eh, perché invece fino ad adesso mi sono accompagnata a persone affidabilissime…” Come previsto, è offeso a morte: “Che guarda caso ti hanno salvato la vita in plurime occasioni!” –“Sì certo, altre volte però… Chissà perché non ci possono essere altri su cui poter contare”  –“Basta, io me ne vado. Arrangiatevi”. Si allontana furibondo, senza voltarsi.
 E uno.